Leaves Time
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banquet
-Maledizione Harper!- Benji era fuori di sé da quando si era
accorto che la spia arancione sul pannello di controllo aveva preso a
lampeggiare -Com’è possibile? È finito
il carburante!-
Vicino a lui, al posto del copilota, non c’era Bruce ma
Philip, così si volse indietro per cercarlo.
-E io che ne so?-
-Come che ne sai? Fai qualcosa, dannazione!-
-E cosa?-
Intorno a loro il cielo si faceva sempre più scuro. Holly si
sporse tra i sedili di Philip e Benji.
-Se siamo a secco approfittane per atterrare. Meglio trovare un posto
dove passare la notte prima che cominci a piovere…-
Il portiere annuì, disinserì il pilota automatico
e spinse avanti la cloche per scendere verso terra.
-A destra…- suggerì Amy, scrutando fuori del
finestrino sopra la testolina della bimba che le sedeva accanto -Ci
sono delle luci.-
Il portiere le individuò, virò e puntò
verso quella direzione. Un lampo illuminò il cielo, Patty
sussultò e strinse la mano di Holly.
-Se un fulmine ci colpisce, ci farà male?-
-No.- rispose Philip, allacciandosi la cintura di sicurezza.
Benji sorvolò qualche fattoria circondata dai campi su cui
pascolava il bestiame. Se non avesse trovato una pista migliore, poteva
sempre atterrare tra le mucche.
-Lì c’è un parcheggio.- Julian
indicò un piazzale di terra bianca che ospitava numerose
macchine.
-Chissà se è a pagamento…-
borbottò Bruce -E che tipo di tariffa ci faranno
pagare…-
Jenny socchiuse gli occhi all’oscurità che
scendeva su di loro, poi il cielo venne illuminato da un altro lampo.
-È il parcheggio di un ristorante.-
-Perfetto, così potremo mangiare finalmente qualcosa di
decente.- Mark era stanco di cibarsi di scatolette.
-Con quali soldi?-
-Un problema alla volta, eh?- consigliò Holly, seguendo col
fiato sospeso le manovre di atterraggio. Non che non si fidasse di
Benji. Finora non aveva mai sbagliato però…
l’amico non era un pilota!
Anche stavolta arrivarono a terra senza problemi e quando Price spense
i motori, i ragazzi saltarono giù. Riuscirono ad infilarsi
sotto l’ampio portico del ristorante un attimo prima che si
scatenasse un acquazzone. Julian arrivò per ultimo e qualche
goccia la prese.
-Appena in tempo…-
-Sentite che profumino…- Bruce annusò
l’aria come un segugio da caccia e chiuse gli occhi estasiato
-Come rimpiango il vostro banchetto di nozze…-
Mark e Jenny finsero saggiamente di non aver sentito. Accanto a loro
Holly tirò fuori il portamonete.
-Quanto avete con voi?-
I ragazzi si frugarono le tasche e misero insieme una somma
così esigua che non sarebbe stata sufficiente neanche a
sfamare la bambina.
-Avevo sperato in qualcosa di più…-
Patty guardò afflitta la pioggia che veniva giù
scrosciando. Il parcheggio si era già allagato.
-Dovremo tornare a mangiare nell’elicottero…-
-Prendiamo almeno un dolce per Juliet…-
Holly allungò ad Amy quel poco che avevano radunato. Patty
le seguì oltre la porta a vetri.
-Ne approfitto per fare un salto in bagno.-
Jenny le corse dietro.
-Aspettami, vengo con te.-
Percorsero un breve corridoio e mentre Amy si fermava davanti alla
cassa, le due amiche si infilarono la toilette. Dentro c’era
già una donna.
-Jenny!- la signora Landers, le mani sotto il getto d’acqua
del lavandino, la fissò attraverso il riflesso dello
specchio -Finalmente!-
La ragazza sussultò, le sfuggì un grido sorpreso
e impallidì. Si bloccò in mezzo alla porta e
Patty, che le camminava dietro, le finì addosso.
-Vi stiamo aspettando da quasi due ore! Come mai ci avete messo tanto?
Problemi con le foto?-
Patty superò l’amica ed entrò nel
bagno. Agitò la mano davanti agli occhi della ragazza che si
era incantata a fissare la donna.
-Chi è?-
-La signora Landers…-
-Cara…- la donna si avvicinò alla sposa, le prese
le mani e gliele strinse nelle sue -Non devi essere così
formale… Tanto più che ora anche tu sei la
signora Landers. Dov’è Mark?-
-Q… qui fuori…- balbettò Jenny -Sta
aspettando…-
-Oh, bene…- la donna la prese sottobraccio e la condusse
fuori dal bagno -Allora sarà meglio tornare in sala. I
vostri invitati sono affamati….-
Patty incrociò lo sguardo supplicante dell’amica,
lasciò perdere la toilette e le seguì.
-Mark!- sua madre agitò un braccio e attirò su di
sé, oltre all’attenzione del figlio, le occhiate
stupite dell’intero gruppetto.
Lui sobbalzò.
-Non è possibile…-
-Coraggio Mark, è già tardi…- lo
sollecitò lei, continuando a tenere stretta una Jenny che
tentava in tutti i modi volatilizzarsi.
-Tardi per cosa?- domandò Evelyn vedendola sistemare alla
meglio il vestito di Jenny dal quale, magicamente, erano sparite tutte
le macchie. Sembrava appena uscito dalla boutique.
-Mia madre…-
-E cosa ci fa qui?-
-Preferisco non saperlo…- gemette Landers.
-Anch’io.- gli fece eco Philip.
-Mark! Cosa stai aspettando?-
-Arrivo…-
Rassicurata, la donna fece dietrofront portandosi via la sposa. Patty
le guardò allontanarsi verso la sala, poi raggiunse gli
amici.
-Non ci crederete…- incrociò lo sguardo sconvolto
di Mark -Siamo finiti al vostro banchetto di nozze!-
-Fantastico!- Bruce saltò dalla gioia -Allora possiamo
mangiare…- si corresse -Possiamo abbuffarci gratis!-
Landers lo fissò, sospettoso.
-C’entri mica qualcosa?-
Il sorriso contento di Bruce si tramutò un una smorfia di
imbarazzo che lasciò subito il posto alla preoccupazione
più pura quando il volto del compagno divenne una maschera
di collera.
-Harper! Come ti è saltato in mente?-
Benji gli si parò davanti.
-Non fare tante storie… Secondo me per una volta Bruce ha
avuto un’ottima idea.-
-Non è stata un’idea!- quello
indietreggiò di un passo -O almeno non è stato
intenzionale! Ho soltanto rimpianto il vostro pranzo! Avete sentito
quello che ho detto, no?-
-Dovevi tacere! E neanche pensarlo!-
-Mark…- Evelyn gli si mise davanti e gli sistemò
la cravatta -Ormai ci siamo, tanto vale approfittarne.-
-Anche perché non è carino lasciare sola Jenny, e
non sarà facile portarla via da tua madre.- insistette Patty
spingendolo verso la sala.
Il ragazzo tentò ancora qualche debole e inutile protesta,
poi venne trascinato via. Holly si accorse che Philip restava
saldamente piantato dov’era. Sembrava intenzionato a non fare
neppure un passo.
-Su, muoviti.-
-Scherzi? Piuttosto digiuno!-
-Non ti lascerò qui, a costo di trascinarti a
tavola…-
Lui rise, nervoso.
-E pensi di riuscirci?-
-C’è poco da ridere! Su, cammina!-
-Neanche morto!-
-Visto che so che sai che alla fine l’avrò vinta,
perché non saltiamo questa inutile discussione e non andiamo
a sederci?-
-E chi ti dice che riuscirai a convincermi?
-Non sarò io a farlo ma la tua gelosia. Tra meno di tre
minuti ti affaccerai nella sala da pranzo per vedere cosa stanno
combinando Jenny e Mark, quindi…-
-Su Philip…- Tom lo esortò, afferrandolo per un
braccio -Una simile occasione non ti ricapiterà di sicuro!-
-Lo spero!-
Nell’immenso salone dalle enormi vetrate che si affacciavano
sulla campagna circostante, avevano preso posto non meno di duecento
invitati già intenti a rimpinzarsi. In fondo, tra due
colonne di marmo bianco, circondato da magnifiche composizioni
floreali, c’era il tavolo rotondo degli sposi al quale gli
amici avevano preso prepotentemente posto nonostante le proteste
dell’intera sala che avrebbe preferito di gran lunga lasciare
i due coniugi soli e liberi di sperimentare, lontano dalle chiacchiere,
i loro primi momenti di vita matrimoniale.
Sotto lo sguardo ormai rassegnato degli invitati, i tre ritardatari,
vestiti in modo assolutamente inaccettabile come del resto tutti gli
altri, attraversarono il salone illuminato a giorno e raggiunsero i
compagni.
-Ce l’avete fatta!- li accolse Julian, seduto tra Amy e Mark.
Philip scostò la prima sedia che gli capitò
davanti.
-Ci siamo persi…-
Juliet, che gli sedeva accanto, lo guardò arrabbiata.
-Questo è il posto del mio papà!-
-Abbi pazienza…- Amy guardò imbarazzata
l’amico e Philip, senza dire una parola, si alzò e
scambiò il proprio posto con Tom.
Dall’altra parte del tavolo Bruce aprì il
menù e si lasciò sfuggire un fischio di
ammirazione. Evelyn, che gli era vicino, gli affibbiò una
dolorosa gomitata tra le costole.
-Non farti riconoscere come al solito!-
Il giovane gemette, poi sollevò il menù e lo
mostrò agli altri.
-Ce n’è veramente da scoppiare!-
Benji glielo tolse di mano per leggerlo. Diede una rapida scorsa, poi
spostò gli occhi su Mark.
-Dove hai preso tutti questi soldi? Hai ipotecato la casa di Jenny?-
Quello gli lanciò un’occhiataccia.
-Se penso che sto per offrirti la cena mi sento male…- si
interruppe quando Jenny gli si accostò per osservare
l’altro lato della sala. Era già da un
po’ che lo faceva -Cosa stai cercando?-
-I miei genitori… Non è possibile che non ci
siano…-
-In chiesa c’erano?-
-No, non li ho visti…-
-Landers non li avrà invitati per risparmiare…-
rise il portiere, versandosi un po’ d’acqua. Poi si
accorse che erano gli unici a non mangiare ancora -Il tavolo degli
sposi non dovrebbe essere servito per primo?-
-No.- gli rispose Mark con stesso tono sarcastico che aveva usato lui
-Per risparmiare ci porteranno soltanto la frutta. Del resto voi non
eravate previsti e dieci bocche in più non sono
poche…-
Amy lo fissò sconcertata, sentendosi anche un po’
invadente.
-Non eravamo stati invitati?-
Jenny anticipò Mark.
-Ma certo che sì!-
-Soprattutto Philip…- Bruce rise, tirò fuori la
fotocamera digitale ultimissima generazione se non di più,
si guardò intorno, si alzò in piedi e si
allontanò dal tavolo.
-Sorridete!- ordinò e scattò. Mentre tornava
verso di loro, controllò l’anteprima -Philip,
avevo detto di sorridere.-
Mark scoppiò a ridere.
-Non vedi? Non può farlo, ha una contrazione muscolare alla
mascella…-
-Su, Philip…- Tom lo scosse -Non fare quella
faccia…-
-Tieni, fai una foto agli sposi!- Bruce gli allungò la
macchinetta sulla tovaglia color avorio -Gli sei proprio davanti.-
Fu Holly a prenderla ed avvicinarla a Philip che la fissava incredulo,
sgomento. Dall’altra parte del tavolo Jenny lo guardava
trattenendo il fiato, pronta a scappare se avesse anche soltanto
provato ad eseguire l’ordine di Bruce. Nel momento in cui le
dita del ragazzo si allungarono esitanti a sfiorare
l’oggetto, cominciarono ad arrivare piatti pieni di delizie e
la foto venne dimenticata.
-E pensare che non vi abbiamo fatto neanche il regalo.- Julian
riempì di vino il bicchiere di Amy, quello di Mark e poi si
servì -È per questo che non ci avevi invitati?-
Landers annuì.
-Probabile…-
-Cosa vorreste?- domandò Evelyn.
Benji sorrise.
-Contanti, che altro?-
Per una volta Mark non lo contraddisse, anzi annuì
d’accordo. Jenny lo guardò.
-Per farci cosa?-
-Per cominciare a pagare i debiti…-
-Che debiti?-
Landers fece un gesto vago, agitando nell’aria la forchetta.
-Per tutta questa roba…-
La sposa smise bruscamente di mangiare, appoggiò le mani sul
tavolo e lo fissò.
-Benji ha ragione? Ho sposato davvero un morto di fame?-
Philip quasi si strozzò.
-E che ne so?- offeso Mark ignorò l’amico che,
davanti a lui, soffocava. Si frugò nelle tasche,
tirò fuori il portamonete e lo aprì, mostrandolo
a Jenny -L’unica cosa che so è che qui non
c’è niente!-
-Non voglio passare la mia vita a saldare i tuoi debiti!-
Philip si schiarì la voce.
-Pensi che questa situazione sarà permanente?-
Jenny arrossì, rendendosi conto di essersi lasciata
trasportare in po’ troppo dalla quell’assurda
situazione.
-Non è che voi due ci state prendendo gusto?- Julian li
scrutò sospettoso.
Arrossirono all’unisono.
-Che carini…- Evelyn sorrise estasiata -Su Philip, scattagli
una foto…-
Il ragazzo le lanciò un’occhiata adirata,
afferrò stizzito la macchinetta e premette il pulsante,
tanto per far contenti gli amici. Dopo aver immortalato
l’imbarazzo della coppia in un paio di scatti,
aprì l’anteprima. Scorrendo a ritroso,
sfogliò le altre immagini caricate nella memoria. Si
fermò allibito quando sotto i suoi occhi
comparvero le foto che Bruce aveva scattato a Mark e Jenny mentre
dormivano abbracciati nel sacco a pelo.
In un attimo l’ira svanì e il suo volto si
trasformò una maschera di ghiaccio. Dopo aver guardato e
riguardato le immagini, lasciò sul display un bellissimo
primo piano di entrambi e allungò la macchinetta verso
Jenny. La ragazza la prese incuriosita, la voltò e
sussultò scioccata. Poi si volse adirata verso Mark.
-È colpa tua!-
Lui le strappò via la macchinetta.
-Harper, scommetto che sei stato tu! Chi ti ha dato il permesso di
fotografarci?-
-Nessuno…- ammise quello -Non potevo farlo?-
-No che non potevi!-
-E perché? Stavate soltanto dormendo!-
-Eravate così carini…- commentò Patty.
-Davvero un peccato svegliarvi.- annuì persino Holly, mentre
un cameriere cominciava a portar via i piatti vuoti.
Philip si agitò a disagio sulla sedia, sentendo che la fame
cominciava a passargli.
La madre di Mark comparve accanto a loro. Appoggiò una mano
sulla spalliera della sedia del figlio, l’altra su quella di
Holly e li guardò.
-Tutto bene?-
Bruce annuì entusiasta.
-Benissimo signora. Il cibo è ottimo.-
-Sono contenta che ti piaccia.- gongolò lei -Jenny ed io
abbiamo impiegato settimane per scegliere il ristorante e il
menù…-
-Ah sì?- domandò la ragazza sorpresa.
La donna la fissò.
-Cos’hai? È da questa mattina che sei
strana…-
-Questa mattina?- le fece eco lei.
-Sì, in chiesa.-
-In chiesa?- ripeté ancora più stupita, cercando
negli sguardi dei compagni una spiegazione che nessuno di loro fu in
grado di darle.
Gli occhi della donna si socchiusero sospettosi, girò
intorno al tavolo e le fu accanto.
-Ti senti bene?- le mise una mano sulla fronte, con una confidenza che
a Philip diede fastidio. Chi accidenti si credeva di essere quella?
Jenny era fresca come una rosa, così si scostò da
lei rassicurata.
-Ricordati di non mangiare i funghi.- si raccomandò
-Potrebbero far male al bambino.-
Mark si irrigidì.
-Che bambino?-
Sua madre li fissò sconcertata, poi scoppiò a
ridere.
-Capisco…- disse allontanandosi -Che scherzi
stupidi…- concluse, convinta che i due si fossero messi
d’accordo per burlarsi di lei.
E non appena fu abbastanza lontana, Patty si sporse sopra al tavolo e
fissò l’amica negli occhi.
-Jenny, sei incinta per caso?-
La giovane divenne scarlatta, si portò le mani allo stomaco
muovendole su e giù, tastandosi come poté. Non
sentì nulla. La sua pancia era piatta e liscia come sempre.
Mark impallidì e abbassò gli occhi sulle dita di
lei.
-Ma… ma no…-
-È un matrimonio riparatore?-
Landers si volse di scatto verso Tom, poi i suoi occhi si spostarono su
Philip, che era diventato cadaverico.
-E no!- fece due più due, secondo gli schemi del suo
cervello ormai provato da tante assurdità -Non voglio andare
fallito per l’errore che ha commesso qualcun
altro… Eh, Callaghan?-
Quello si riscosse, indignato.
-“Eh Callaghan”, cosa? Se l’errore
è stato mio, perché avresti dovuto sposarla tu?-
-Perché io ero all’oscuro di tutto! Se lo avessi
saputo non ci saremmo sposati!-
Jenny spostò lo sguardo dall’uno
all’altro, seguendo ammutolita il loro botta e risposta. Non
riusciva a credere alle proprie orecchie.
-Cioè…- puntualizzò Philip
-L’hai sposata perché non lo sapevi?-
-Sì! No! Maledizione! Stai cercando di incastrarmi?!-
Benji sogghignò, godendosi lo spettacolo. Callaghan lo
udì e lo incenerì con un’occhiataccia.
-Sto cercando di capire! Maledetto te!-
-Anche noi…- annuì Bruce con la bocca piena. E
infatti non aveva perso una parola.
Mark replicò a tono.
-Invece di mettere sotto accusa quello che ho fatto io sposando Jenny,
perché non pensi a come ti sei comportato tu
abbandonandola?-
-E tu perché non provi a pensare anche solo per un attimo
che l’errore sia tuo?-
-È impossibile!-
-Perché?-
-Non potrei mai farlo!-
-Sposarla sì, andarci a letto no? Non pensi che una cosa
implichi l’altra?-
Jenny smise di ascoltarli, amareggiata dal tono che aveva preso quella
discussione che la riguardava. Si dicessero un po’ quello che
volevano… lei era stanca di entrambi. Scostò la
sedia e si alzò.
-Vado in bagno.-
Non appena sparì dalla sala, Patty esplose.
-Dico, ma siete impazziti? Vi rendete conto di come la state trattando?-
Evelyn annuì infuriata.
-Siete veramente disgustosi!-
-Come pensate che ci sia rimasta a sentire ciò che avete
detto?- infierì Amy.
Accanto a lei Juliet, che non aveva capito una parola, annuì
dando ragione alla mamma. Persino Tom diede loro addosso.
-Sono completamente d’accordo, siete inqualificabili.-
Patty riprese a parlare.
-Posso anche arrivare ad accettare l’atteggiamento isterico
di Mark che pur di salvare la faccia, la ferisce in
continuazione… Ma tu, Philip!- lo guardò negli
occhi -Non sei assolutamente scusabile!-
-Ora vai a cercarla!- gli ordinò Amy.
-È in bagno!-
-Dicono tutte così…- Benji scosse la testa -E poi
chissà dove finiscono…-
Nel momento in cui Philip si alzava, un fulmine si schiantò
da qualche parte nei dintorni, abbattendo uno dei pali
dell’alta tensione. Le lampadine esplosero nei lampadari con
un frastuono infernale e l’intera sala piombò nel
buio.
Evelyn spalancò gli occhi e si strappò via gli
occhiali stereografici che aveva sul viso. Accanto a lei Tom se li
tirò sulla testa e si guardò intorno. Erano
seduti di fronte ad uno schermo semicilindrico che ora non trasmetteva
più nessuna luce.
-Ho fatto uno strano sogno…-
Un uomo in camice bianco aprì la porta a vetri e li
raggiunse curioso.
-Allora? Com’è andata? Vi siete divertiti?-
-Assolutamente no.- Mark ripose gli occhiali sul bracciolo della
poltroncina e si alzò.
Holly, che gli sedeva accanto, lo imitò.
-In che razza di realtà ci ha mandato, professore?-
-E lo chiedi a me?-
-Credo che l’errore sia stato far compilare a Bruce il
questionario…- sospirò Julian, lanciando
all’amico un’occhiata accusatrice.
Lui si difese.
-Vi ricordo che quando siamo arrivati, nessuno voleva prendersi questa
responsabilità!-
-Insomma, si può sapere cos’è
successo?-
-No che non si può sapere!- Philip strinse la mano di Jenny
che gli sedeva accanto.
Il professore si rassegnò e tornò verso la
consolle dei comandi. Amy si guardò intorno.
-Dov’è Juliet?-
Julian si volse.
-Credo che non sia mai esistita…-
-Volete fare un altro giro?-
I ragazzi si guardarono indecisi, Patty lanciò
un’occhiata all’orologio e Holly rispose.
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