Pensieri

di altemaree
(/viewuser.php?uid=222584)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


PENSIERI
 
Kala ci aveva provato provato. Oh, se ci aveva provato. Provato in tutti i modi, nelle sue preghiere, a rivolgere la mente ovunque tranne che li, tranne che in quel bar in Germania dove a causa della pioggia era tornata fradicia.
Aveva cercato di tenere la mente lontana dalla sua stanza da letto dove avevano cantato, dove lui l’aveva chiamata a se, battendo piano la mano sul materasso, sorridendo.
Aveva cercato di tenere la mente lontana, più che da ogni altro posto, da quel salone in cui si era rivelato quello che era: un mostro.
Ma non lo era stata anche lei ? Non aveva anche lei costruito una bomba ? Di certo non ci era andato a raccogliere le margherite quindi anche lei lo era, anche lei era un mostro. Di questo si era fatta forza, mentre pregava e cercava di tenere la mente lontana da ogni pensiero, da ogni immagine, da ogni bacio e lacrima e sangue.
Ma non ci riusciva. Nel momento esatto in cui pensava di essersi estraniata dal mondo reale, dall’occidente, dai suoi occhi, dal sospiro, dalle sue mani che aveva immaginato in ogni modo sul suo corpo inesperto, ecco che in quel momento gli appariva.
Dei flash, niente di eclatante, lui invece a tenerla lontana ci riusciva benissimo, come se fosse stato ciò con cui era riuscito ad andare avanti, con i demoni che teneva sulla spalla. Lui la escludeva e sembrava la cosa più facile di questo mondo, ma Kala non disperava. Così, anche se in cuor suo cercava di non pensarci, era in realtà l’unica cosa a cui riusciva a pensare, e la distruggeva da dentro.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3229080