Tu fuggi, io ti inseguo. Tutto come al solito. ... Oppure no? di Lila_88 (/viewuser.php?uid=36821)
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CAP.5
La mattina seguente, Jarod, al risveglio, si accorse di essere da solo.
A quanto pareva, Miss Parker era andata via. Tuttavia, l’uomo
non
ebbe molto tempo per pensare a quello che era accaduto la sera prima,
poiché un’infermiera si accorse che era sveglio e
alcuni
dottori andarono a visitarlo.
**
Miss Parker era seduta sul divano di casa sua, con un bicchiere di vino
in mano. Quando si era svegliata, all’alba, aveva subito
percepito un rassicurante calore sul viso. Aprendo gli occhi, aveva
notato la mano di Jarod posata delicatamente sulla propria guancia.
Probabilmente, Jarod si era svegliato durante la notte e, vedendola
lì, aveva pensato che si trovasse lì
perché era
stata in pena per lui. Ed infatti era proprio così che
stavano
le cose, ma non poteva permettere che lui lo sapesse. Se le avesse
chiesto qualcosa, gli avrebbe risposto che, se era lì, era
solo
perché Sidney glielo aveva chiesto come favore.
**
Passarono tre settimane, durante le quali Jarod si era ripreso
completamente. Non aveva più sentito, né visto
Miss
Parker. E gli mancava. Aveva voglia di vederla o, quantomeno, di
sentire la sua voce.
Lei, da parte sua, voleva si vederlo, o sentirlo, per sapere come
stava, ma,allo stesso tempo, stare più lontana possibile da
lui.
Si era sentita troppo vulnerabile, quando era al suo capezzale. E lei
detestava sentirsi a quel modo.
**
Miss Parker entrò in casa. Buttò le chiavi sul
tavolincino dell’ingresso e si tolse la giacca. Era stata una
giornata stressante. Raines le era stato alle costole per
tutto
il giorno e lei non lo sopportava più. Per di
più,
quell’incapace di Broots non era riuscito a trovare Jarod.
Non
c’era che dire, evidentemente, si era ripreso abbastanza da
sfuggir loro di nuovo! In quel momento suonò il telefono, e
lei
andò a rispondere, quasi controvoglia, immaginando di chi si
potesse trattare.
-
Chi parla?
-
E’ da molto che non ci sentiamo, vero Miss Parker?
-
Già, da un po'. Come ti senti?
-
E’ tutto passato. Sto bene. Ti ho chiamato per
ringraziarti.
-
Per che cosa?
-
Per quello che hai fatto per me, in ospedale. Dopotutto sei
stati lì tutta la notte. Grazie.
-
Veramente l’ho fatto perché Sidney me
l’ha
chiesto. Lui doveva rientrare al Centro con Broots per ordine di Lyle,
quindi... Gli ho solo fatto un favore. Non ti fare strane idee, quindi.
Jarod sorrise: proprio come aveva immaginato che lei reagisse! Aveva
ricreato quella barriera che gli impediva di arrivare ai suoi
sentimenti.
-
Strane idee?
Tipo, che so, pensare che sei rimasta perché senti qualcosa
di
speciale, dettato dal tuo senso interiore, per me dalla prima volta che
ci siamo incontrati? Beh, Miss Parker, chi lo sa... Può
anche
darsi...
Jarod riattaccò.
Miss Parker rimase perplessa e, decisamente, senza parole. Lentamente
buttò giù la cornetta. Ma, allora... Lui aveva
ascoltato
tutto quello che lei gli aveva detto, credendolo profondamente
addormentato... Solo in quel momento, Miss Parker notò che
la
finestra del salotto era aperta. Questo era veramente strano. Era
sicura di averla chiusa. Si disse che forse era scossa dalle
rivelazioni di Jarod, e si avvicinò per chiuderla. Fu allora
che
vide un piccolo carillon sul davanzale. Lo aprì e una dolce
melodia si diffuse nella stanza. Al centro del carillon, due innamorati
che si tenevano le mani intrecciate, girando su se stessi.
Jarod era nascosto poco lontano dall’abitazione, ma
abbastanza
vicino da poterla vedere. Poi, con un sorriso stampato sulle labbra, si
allontanò nella notte.
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