Now it's over
Eccomi
con una nuova breve one-shot... purtroppo per voi in questi giorni sono
ispirata! Prima di lasciarvi alla storia, voglio ringraziare Sweetcurry10 per la recensione alla mia shot precedente ... *arrossisce* sono felice che ti sia piaciuta!!!
E adesso ...
buona lettura!
NOW IT'S
OVER
Le
luci blu, verdi e rosse mi abbagliano, ma riesco comunque a vedere le
mille teste che ci guardano da sotto il palco. Sento la musica
scorrermi nelle vene, muovo le dita sulle corde senza nemmeno
pensarci, unisco la melodia e il ritmo mentre la mia mente corre
veloce tra il presente e i ricordi. Nonostante gli anni, non mi sono
ancora abituato alle emozioni che provo sul palco. L'adrenalina, la
felicità nel vedere migliaia di persone qui per noi ...
è impossibile da descrivere.
Mi
volto per un attimo verso Aki, i nostri sguardi si incrociano,
sorridiamo contemporaneamente. Come sempre dietro la batteria è
scatenato, è impressionante la velocità con cui
colpisce piatti e tamburi ... lo ammetto, il suo strumento mi rimarrà
per sempre incomprensibile.
Dall'altro
lato del palco vedo Pauli, concentrato sulla sua chitarra, con i
riccioli al vento e il sudore che cola sulla fronte. Aah, il nostro
Pauli ... come faremmo senza di lui? Lui con i piedi per terra, lui
che riesce sempre a organizzare ogni cosa, lui che mi aiuta a tenere
a bada gli altri due scalmanati ... si,saremmo davvero persi se non
lo avessimo.
I
miei pensieri si interrompono per qualche decina di secondi, giusto
il tempo di sentire gli applausi del pubblico e cominciare un'altra
canzone. Questa volta il ritmo è più grintoso,
rabbioso, deciso.
Il
mio sguardo corre su di lui. Lauri. Si muove a suo agio sul palco,
con una sicurezza che raramente sfoggia; ogni volta che si avvicina
alle prime file orde di ragazzine urlano eccitate. Non posso evitare
di sogghignare al pensiero che Lauri non sarà mai loro.
Il mio Lauri.
Si
avvicina a Pauli, lo guarda cominciando a cantare con la sua voce
ipnotizzante, misteriosa e affascinante. Lo starei a sentire per
l'eternità. Le parole del testo mi colpiscono come un
proiettile.
“There
were times in my life I was down on my knees, now it's over ... ” *
E'
vero, quanti periodi orribili ha dovuto passare? A volte ho temuto
che non sarebbe mai riuscito a riprendersi. Quando non rivolgeva la
parola a nessuno per ore, quando scompariva per giorni, quando
sembrava così perso nei propri pensieri che non riuscivamo a
fargli esprimere in nessun modo ... Spesso l'unico modo per capire
cosa gli passasse per la testa era leggere i testi che scriveva. Non
riuscivo a trovare il modo per aiutarlo, per far riaccendere la
scintilla nei suoi stupendi occhi verdi. E questo mi faceva male,
tanto male. Il mio unico obbiettivo era farlo sorridere, ma lui si
chiudeva sempre più in se stesso.
Quanto
dolore hai dovuto sopportare? Come hai fatto a reggere? Cosa è
stato a farti capitolare? La fine della storia con Siiri? La morte di
Mikko? Quanto hai sofferto per lui ... è terribile da dire, ma
per un momento sono anche stato geloso, nonostante non ne avessi
nessun diritto. I tuoi occhi quando ti ho detto cos'era successo ...
Dio, non li dimenticherò mai. Ho visto il tuo cuore andare a
pezzi, riflesso in quegli abissi verdi. E con lui sono andato in
pezzi anche io. Non ci credevi, non ci volevi credere ... ma la vita
non è rose e fiori e tu lo sapevi bene.
Sono
accaduti troppi fatti, troppe tragedie. Avrei dato qualunque cosa per
prendermi un po' del tuo dolore. In un testo che stai scrivendo parli
di una ragazza che viene incriminata mentre invece sta solo cercando
di fare del bene ... sicuro di non essere tu? Perchè tu sei
così, un angelo che è stato lasciato cadere in
ginocchio, un angelo che ne ha viste troppe.
Continui
a cantare e senti i miei occhi su di te. Ti volti e i nostri sguardi
si incrociano. E' incredibile la forza e il carisma che riesci a
sprigionare quando sei sul palco. E' come se stessi buttando fuori
tutto ciò che senti dentro. Ed è quello che devi fare.
Non puoi sacrificare la tua anima per sempre.
Guardo
il tuo corpo piccolo ed esile; guardo le tue labbra rosse; guardo le
ciocche di capelli corvini che ti sfuggono dall'immancabile
cappellino nero; guardo i tuoi pantaloni e la tua maglietta nera;
guardo la tua camicia bianca; guardo i tuoi occhi di smeraldo e in
quel momento non mi importa più niente.
Mi
avvicino a te senza distogliere lo sguardo dal tuo e continuando a
suonare.
“There
were times in my life I was down on my knees, now it's over ... deep
inside my heart I know” *
canti.
Mi guardi confuso mentre ti sorrido e mi avvicino.
Now
it's over.
Sì,
è finita.
Poso
le labbra sulle tue. Ti bacio dolcemente, delicatamente, come fossi
una fragile rosa nera. Un angelo di Lucifero.
Yes,
now it's over.
Perchè
non ti lascerò mai cadere di nuovo, amore mio.
* Entrambe le strofe sono tratte dalla canzone Back In The Picture, dei The Rasmus. Le
traduzioni sono: "Ci sono stati tempi nella mia vita in cui ero in
ginocchio, ora è finita ... in fondo al mio cuore lo so"
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