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Il telefono
trillò attirando l'attenzione di Ariell, intenta a leggere un
libro particolarmente emozionante.
Sbuffò
imbronciata e posò il libro sul letto trascinandosi alla
scrivania dov'era appoggiato il telefono.
Lesse il
messaggio di Magdalena.
“Scusami
tesoro ma dobbiamo rimandare, i miei mi costringono ad andare da zia
Milly, si, quella vecchia bacucca rompi balle. Mi spiace :-( “
Sorrise a
quella serie di “complimenti” che l'amica riservava
sempre alla sua odiata zia.
In realtà
non aveva mai capito il motivo di tanto astio ma tant'è che
Maddy non l'aveva mai potuta sopportare e, com'era consono al suo
carattere, lo diceva chiaro e tondo.
“Tranquilla,
ci vediamo domani a scuola. Mi raccomando non uccidere la povera zia
Milly.” scrisse velocemente.
Due secondi
dopo il telefono trillò nuovamente.
“Non ci
conterei, stasera guarda il telegiornale!” fu la risposta
dell'amica.
Ridendo scrisse
un altro messaggio.
“Ok,
vorrà dire che ti porterò le arance quando ti verrò
a trovare in carcere. ;-P “
Maddy la
chiamò.
“Ehy, non
sembri molto contenta di vedere la zia.” rispose mentre si
scostava i capelli dal viso portandoli oltre la spalla.
“Puoi
immaginare...” borbottò Maddy allusiva.
“E dai, è
solo una dolce nonnina di più di ottant'anni che cosa può
mai fare?” le chiese curiosa.
“Non è
una dolce nonnina, è un'arpia che non fa altro che criticare
il mio modo di vestire, mi sgrida per ogni parolaccia che mi esce di
bocca e quando mi saluta mi strizza sempre la guancia facendomi un
male cane.” sbottò contrita.
“Oddio!
La strizzata alla guancia no!” scherzò Ariell divertita.
“Non
tirare troppo la corda Stuart o saranno due le vittime stasera.”
la minacciò Maddy.
“Ok ok,
scusa. Comunque se mi uccidi non ti potrò portare le arance.”
la provocò nuovamente.
Non poté
trattenersi dal prendere in giro la sua amica quando era scocciata in
quel modo.
“Beh, ne
farò a meno. Tornando serie, mi spiace per oggi è stata
una cosa improvvisa.” disse avvilita.
Poteva
immaginarsi la ragazza mentre corrugava la fronte e i suoi occhi
diventavano simili a quelli di un cucciolo triste e implorante,
quella piccola canaglia sapeva sempre come farsi perdonare.
“Non ti
preoccupare, davvero.” rispose dolcemente sperando di farle
capire che non ci era rimasta male.
“Ok
tesoro, ci vediamo domani ora devo scappare. Augurami buona fortuna.”
la salutò l'amica.
“A domani
e non fare i dispetti alla nonnina.” la salutò a sua
volta prima di chiudere la conversazione.
Posò il
telefono nuovamente sulla scrivania e tornò al suo libro.
Dopo un oretta
finì il libro e si stiracchiò.
Erano solo le
due del pomeriggio e di stare in casa non ne aveva nessuna
intenzione, con il sole che c'era sarebbe stato un vero peccato non
uscire.
Pensò di
fare un salto a casa di Tomas quindi prese il telefono e fece per
scrivergli un messaggino ma ci ripensò fermandosi: poteva
fargli una sorpresa.
Andò
all'armadio e tirò fuori un paio di jeans sdruciti al punto
giusto che, sapeva gli piacevano, e una maglietta con un grosso cuore
disegnato al centro.
Corse in bagno
dove si ritoccò il mascara, giusto uno strato leggero, si mise
il lucidalabbra e si pettinò i lunghi capelli neri quindi
scoccò un bacio allo specchio e fu pronta per uscire.
“Mamma,
io esco. Vado da Tomas.” gridò nel corridoio.
“Va bene
tesoro. Torna per l'ora di cena, stasera faccio le lasagne.” le
arrivò la voce attutita dalla cucina.
“Ok.”
rispose.
Non era raro
che la madre si desse da fare per far trovare a lei e al padre i loro
piatti preferiti.
Anche per
questo l'amava.
La casa di
Tomas non distava molto dalla sua perciò in dieci minuti ci
arrivò godendosi la passeggiata e il sole caldo che le
scaldava la pelle.
Non appena fu
nel vialetto le giunse alle orecchie la musica lasciata trapelare
all'esterno dalla finestra aperta al piano superiore della casa.
Per tenere la
musica così alta voleva dire che era in casa da solo
altrimenti la madre lo avrebbe stressato finché non avesse
abbassato il volume.
Sorrise
compiaciuta, potevano avere la casa tutta per loro per un po'.
Avviandosi
verso la porta pregustò le ore che avrebbero passato a
baciarsi e scambiarsi effusioni sul letto ampio di Tomas.
Non si stupì
quando appoggiò la mano sulla maniglia e trovò la porta
aperta, quel ragazzo non dava mai ascolto ai suoi che non facevano
che raccomandarsi di chiudere la porta a chiave.
Ma lui era
così, ribelle fino al midollo, in fondo era anche per questo
che si era innamorata di lui, aveva un carattere forte e deciso
raramente si lasciava convincere a fare qualcosa che non voleva a
differenza sua che, per il quieto vivere, a volte cedeva alle
richieste dei genitori e delle amiche.
Entrando il
volume era ancor più assordante che dall'esterno quindi
mentre saliva le scale non prestò attenzione a fare piano per
coglierlo di sorpresa, non l'avrebbe sentita arrivare nemmeno se
fosse entrata sradicando la porta e pestando i tacchi degli stivali
ad ogni scalino.
Arrivando al
pianerottolo si accorse che la porta della camera del ragazzo era
socchiusa lasciando uno spiraglio, fu così che sentì la
sua voce ma non riuscì a capire cose stesse dicendo.
Divertita pensò
che stesse canticchiando.
Si avvicinò
facendo piano e trattenendo il respiro mentre si accostava alla
porta.
“Come
sapevi che mi piace il rosso?” Lo sentì dire con voce
bassa ma comunque udibile.
“Molto
interessante.” disse ancora.
Ariell pensò
stesse parlando al telefono.
Probabilmente
era al telefono con Mike o Jordan, i suoi amici nonché
compagni di squadra.
Accostò
il viso allo spiraglio ma Tomas doveva trovarsi nel lato della camera
che non riusciva a vedere perché tutto ciò che notò
fu la radio posata sul comò vicino alla finestra aperta.
Sentì il
suono di una risata soffocata che non distinse bene.
Curiosa poggiò
il palmo alla porta e l'aprì completamente ma quello che vide
non fu ciò che si aspettava.
Scioccata
rimase immobile sulla porta.
ANGOLINO
DELL'AUTRICE:
So che
lasciarvi qui così è una crudeltà ma adoro
creare un po' di attesa perché, tutto sommato a me piace
quando mi lasciano un po' lì a macerare nella mia curiosità.
Ditemi la
vostra, cosa pensate abbia visto Ariell?
Con chi parla
Tomas?
Parla al
telefono, o con un amico che è andato a trovarlo?
Lo saprete
presto.
Un bacione da
Fly90.
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