CAPITOLO
36. FINO AD ARRIVARE LA', DOVE NESSUN UOMO E' MAI GIUNTO PRIMA
Cosa
succede quando le conoscenze di quattro diverse specie si uniscono
per realizzare una sola astronave? Il risultato è una
maestosa,
grande, nave spaziale, l'orgoglio del settore, la prima ad essere
progettata con le migliori armi, le migliori difese e i computer
più
aggiornati. La prima nave esplorativa, che li avrebbe portati nello
spazio profondo, e su di loro, il fortunato equipaggio scelto per
compiere questa impresa, si gettavano tutte le speranze di quelli
venuti prima, quelli che nello spazio ci avevano sguazzato e basta,
quelli che avevano ridato alla Terra e ad altri pianeti una
dignità,
quelli che avevano cacciato i Klingon, ma quella non era la loro
missione. I Klingon se ne erano andati, ma nulla si era concluso.
Molti pianeti hanno ancora difficoltà a riprendersi e ad
essere
autosufficienti e hanno bisogno di assistenza, inoltre i Klingon
erano stati solo dei messaggeri. Erano altri i responsabili, e
chiunque fossero dovevano pagare. No. Loro preferivano restare,
aiutare chi aveva bisogno e soprattutto cercare la verità.
Inoltre,
dalla famosa battaglia, erano passati venticinque anni, e tutti loro
preferivano passare il tempo che gli rimaneva con i propri cari,
piuttosto che imbarcarsi in una nuova avventura.
“Tenente
Pohn a nave stellare Soutleran.”
“Qui
nave stellare Soutleran. La ascolto, tenente Pohn.”
Pohn
sorrise, senza smettere di agitare le dita per manovrare la piccola
navetta, riconoscendo subito la dolce voce di Keles, la bella e
giovane naveriana addetta alle comunicazioni.
“Permesso
di salire a bordo.”
“Permesso
accordato. Hanger numero due.”
Pohn
chiuse la comunicazione, e man mano che si avvicinava, vide le porte
dell'hangar aprirsi. Pohn era stato assegnato come pilota della
Soutleran quindi avrebbe potuto eseguire la manovra andando molto
più
veloce, ma preferì godersi il momento.
Una
volta arrivato nell'hangar e dopo essere sceso dalla navetta, vide il
caos.
Gente
che andava avanti e indietro in tutte le direzioni, in ogni
corridoio, in ogni piano. Tutti membri dell'equipaggio a giudicare
dall'uniforme, che riportava uno stemma appena sulla sinistra che
simboleggiava l'alleanza tra umani, vulcaniani, naveriani e
andoriani: non a caso, la maggior parte dell'equipaggio apparteneva
ad una di quelle specie e c'erano solo due persone assegnate alla
nave che erano di specie diverse. Uno era lui, Henrich Pohn.
Nonostante il carattere apparentemente fragile e la sua natura timida
e goffa, il suo talento per la guida di astronavi lo aveva reso il
migliore nel suo campo. Era molto orgoglioso della sua assegnazione,
e temeva di deludere sia l'equipaggio sia Kirk, uomo a cui guardava
sempre con grande orgoglio, anche perché l'aveva salvato
molti anni
prima, quando era ancora un bambino.
L'altro
era Kindran Drebuk.
Henrich
conosceva bene Kindran. Lo conosceva ancora prima di venire salvato,
perché era rinchiuso con lui. Kindran era il betazoide che
si era
preso cura di lui quando erano in pericolo, e anche se crescendo
avevano preso due strade diverse, erano comunque rimasti molto
legati. Henrich guardava a Kindran come a un fratello maggiore, e
Kindran, anche se la sua natura orgogliosa non glielo avrebbe mai
fatto ammettere, ne era fiero.
Kindran
era particolare. Era misterioso. Molti di lui conoscevano solo il
nome e la faccia. Alcuni anche la reputazione. Henrich era il solo a
conoscerlo davvero.
Quando
un guardiamarina gli venne addosso, Henrich ritornò in
sé. Era
sulla nave, e ora? Pensò subito di andare in Infermeria,
è la
prassi che ogni membro dell'equipaggio faccia un esame medico prima
di un lungo viaggio. Il trill stava già sorridendo pensando
al capo
Medico, il vulcaniano Tonilk, e al buon umore che gli veniva sempre
quando lo incontrava, ma improvvisamente si ricordò che
prima doveva
passare sul ponte, per confermare la sua presenza, ma naturalmente
anche la plancia era il caos più totale.
Fortunatamente
il primo ufficiale era un ibrido, e un uomo biondo, ma con la
pettinatura e le orecchie da vulcaniano, non passa inosservato.
“Signor
Sonak! Signor Sonak!”
Sonak.
Figlio di James Kirk e Spock.
Giravano
molte voci su di lui. Si diceva anche che inizialmente fosse stata
offerta a lui la poltrona da capitano, ma che lui aveva rifiutato
perché più interessato al ruolo del primo
ufficiale. Altre voci
dicevano che si era opposto al betazoide come comandante
perché non
lo riteneva adatto.
Di
lui, molti dicevano che era “troppo emotivo per essere
vulcaniano e
troppo serio per essere umano”, e a Sonak stava bene
così.
“Tenente Pohn.” fece seriamente, alzando un
sopracciglio come il padre vulcaniano, mostrando disappunto per
l'agitazione del tenente.
“Signore,
dovrebbe firmare la mia assegnazione a questa nave.”
Senza
dire una parola, Sonak gli firmò il Padd, e Henrich, tutto
contento,
lasciò la plancia: direzione, Infermeria
Il primo ufficiale
tornò a dedicarsi ai computer, ma venne interrotto di nuovo,
questa
volta dall'addetta alle comunicazioni.
“Signore,
ci sono i suoi genitori che vorrebbero vederla.”
Sonak
sospirò.
“Mancano
meno di due ore alla partenza, non posso rischiare di non fare in
tempo usando una navetta. Avvisi la sala di teletrasporto numero
due.”
“Subito,
signore.”
Con
passo sicuro ma composto, Sonak lasciò la plancia e nel giro
di un
paio di minuti raggiunse la sala e, senza quasi pensarci,
salì sulla
pedana.
“Ha
impostato le coordinate che le ha inviato il tenente?”
“Sì,
signore.”
“Energia.”
Le
molecole dell'ibrido fluttuarono nell'aria per brevi attimi, il tempo
che gli servì per raggiungere la Terra. I suoi genitori lo
videro
subito e lui gli andò incontro, sempre con il suo solito
passo
lento.
Jim
sorrideva e quasi correva per raggiungerlo, mentre Spock aveva lo
stesso passo del figlio.
“Desideravate
vedermi?” fece in tono formale Sonak.
Senza
neanche rispondergli, Jim gli si buttò addosso,
abbracciandolo
forte.
“Il
mio bambino è diventato grande.”
Spock
e Sonak si guardarono e contemporaneamente alzarono un sopracciglio.
“Padre,
non sono più un bambino, lo sai.”
“Certo
che no.”
“Non
che non apprezzi la vostra compagnia, ma mancano un'ora e quaranta
minuti alla partenza e..”
“Lo
sappiamo, sei molto occupato. Volevo.. volevo darti questo. Non
potevi partire senza.” fece Kirk, porgendo al figlio un
orsetto di
peluche.
Sonak
lo guardò severamente.
“E'
uno scherzo?”
“Uno
scherzo?”
“Quell'oggetto
non mi è di nessuna utilità, non vedo
perché..”
“Quando
eri piccolo, non riuscivi a dormire se non lo stringevi.”
“Padre,
io non..”
“Lo
so. Non sei più piccolo, ma tienilo lo stesso, ti prego. Non
mi
aspetto che tu dorma ancora con lui, ma almeno, quando lo vedrai nel
tuo alloggio, penserai a noi.”
“Quello
che dici è molto illogico, come sempre, ma se ti fa
piacere..”
“Mi
fa molto piacere. Stai attento là fuori.” fece
Kirk, dandogli un
abbraccio veloce.
“Lo
farò.” mormorò Sonak, poi
guardò Spock, che non aveva ancora
detto una parola.
“Lunga
Vita e Prosperità, padre.” disse, facendo a Spock
il saluto
vulcaniano.
“Lunga
Vita e Prosperità, Sonak.” ricambiò
Spock.
eccoci alla fine..
in quanti si aspettavano un ultimo capitolo così? Spero di
avervi sorpreso, almeno un po'.
Volevo che fosse un capitolo in pieno stile Star Trek.. un nuovo
equipaggio, una nave esplorativa, una missione.
Ciò non di meno è un capitolo un po' misterioso.
Nel senso, non ho spiegato nei dettagli cosa è successo con
i Klingon né ho parlato di tutti i membri dell'equipaggio,
ma solo di qualcuno. Sappiamo che Sonak è Primo Ufficiale,
ma il Capo Ingegnere? Il Capo della Sicurezza e l'addetto al tattico? E
il Capitano, che tipo è? Che aspetto ha?
La cosa era voluta, perché sto pensando di scrivere un
seguito, con questo equipaggio come protagonista che si avventura nello
spazio per la prima volta alla ricerca di nuove forme di vita e
civiltà, e se avessi presentato tutti i personaggi subito
senza la suspence, sarebbe stato noioso e non vi avrebbe invogliato a
leggere il seguito, seguito che devo ancora scrivere e non è
certo che lo faccia. E' solo un'idea.
A voi piacerebbe che lo scrivessi? Lo leggereste? Siete curiosi? E il
finale vi è piaciuto? Raccontatemi tutto quello che vi passa
per la testa!
Grazie a tutti voi che avete seguito la storia fino alla fine, per i
complimenti e le recensioni! Un bacione enorme! <3
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