CAPITOLO
5
Non
farei mai quello che
Rikke mi ha consigliato. Non sono una persona che lascia scorrere,
però non ferisco le persone se non c'è un motivo
abbastanza grave.
Per ora non mi sento particolarmente ferita, soltanto un po'
arrabbiata e tanto, tanto confusa.
Hiccup
sarà già
tornato, a quest'ora. penso, camminando per le vie piene di
gente
del villaggio. Johann è tornato, per questo c'è
una grande
concentrazione di persone in giro. Di solito se si incontra qualcuno
si è fortunati. Di solito sono tutti occupati a lavorare. Se
Hiccup
spunta fuori, cosa faccio? Lo evito per l'ennesima volta, o decido di
dargli una chance? Voleva divertirsi con me, è vero.
Però...ci
dev'essere un motivo per cui non riesce a starmi lontano, per cui io
gli manco più di qualsiasi altra ragazza. Non può
star mentendo,
oppure a questo punto sarebbe già sparito, non l'avrei mai
più
visto.
No,
voglio affrontarlo.
Mi dirigo a casa Haddock, la quale sicuramente sarà vuota,
se non
per Hiccup. Il figlio del capo, nonostante la sua età,
è quasi
perennemente a casa, se non quando è con Sdentato a volare
in terre
sconosciute, fin dove i loro occhi riescono a vedere.
–Hiccup!–
lo chiamo,
una volta accertatami che non ci fosse nessuno al piano terra.
Soprattutto, non Stoick. –Hiccup!
Mi
dirigo su per le
scale, facendo meno rumore possibile. Quando mi ritrovo la porta
della sua camera davanti, alzo una mano a pugno, decisa a bussare. La
porta però, al contrario di quanto pensassi, si apre un
secondo
prima che la mia mano possa toccare il legno. Mi ritrovo davanti
Hiccup, con i suoi occhi verdi che mi fissano quasi sorpresi. Forse
è
normale. Forse non dovrei neppure essere qui. Forse è tutto
fuori
posto.
–Astrid?–
mi chiede,
non distogliendo un attimo gli occhi dai miei. Ormai quasi odio la
sua voce. Il ricordo di essa è legato alle migliaia di
parole da lui
pronunciate. Le odio tutte. Ognuna di esse. Odio lui. –Cosa
ci fai
qui?
Sospiro.
Non posso
crederci di farlo davvero. –Ho deciso di..darti un'altra
possibilità. Forza, stupiscimi! Cos'hai intenzione di fare
quest'altra volta?
Scorgo
l'ombra di un
sorriso sulle sue labbra. Forse ne ha bisogno davvero e sto facendo
la cosa giusta. Le storie di Rikke pullulano nella mia mente
inferocite e senza tregua. Mi sento come se non doverei essere io a
scegliere cosa fare. Come se il mio destino fosse già stato
scritto.
Non
credo che Hiccup stia
veramente piangendo, non può essere così. Ma ci
sono delle lacrime
nei suoi occhi. –Hiccup?
–Hai
davvero deciso di
tornare da me? Dopo tutto quello che ti ho fatto?– si gira
come per
tornare in camera sua, si siede sul letto. Non voglio seguirlo. Non
voglio tornare un'altra volta lì dentro. Mi sentirei
rinchiusa, come
se fossi in una gabbia. Nella sua trappola.
–Senti,
se mi vuoi,
bene. Altrimenti io me ne vado molto volentieri.
Non
riesco a capire quale
emozione stia provando in questo momento. Non so se stia ridendo
dentro di sé dato che il suo era soltanto un altro tentativo
di
imbrogliarmi, o se sia davvero felice che io sia proprio davanti a
lui. Che non stia correndo da nessuna parte, che sia ferma. Immobile.
Ma lui non dice una parola. È troppo silenzioso, m'inquieta.
–Hiccup, non rimarrò qui per sempre. Deciditi! Fai
qualcosa!
Parla, muoviti.
–Come
mai hai deciso di
darmi un'altra possibilità?
Io
sospiro. Come mai
mi fai queste domande così stupide? –Me
l'hai chiesto tu. Te
lo sei dimenticato, per caso?
Mi
verrebbe voglia di
tirargli un pugno. Dopo tutto quell'insistere, ora mi chiede
perché
l'abbia fatto. Dovrebbe semplicemente accettarmi, perché non
lo fa?
–No.–
risponde,
guardando fisso in un punto della camera in cui non c'è
nulla di
particolare. Poi si alza in piedi, avvicinandosi a me
improvvisamente. –Ho semplicemente paura.
Ciò
che ha detto per me
non ha nessun significato. Paura di cosa? Per quale motivo? Come?
Lui, paura? Tutto quanto mi sembra impossibile. Probabilmente sta
mentendo.
–Paura
di cosa,
Hiccup?– lo guardo senza ombra di emozione sul mio volto.
Voglio
arrivare in fondo a questa storia. Sono stanca di venir presa in
giro. Sono stanca di farmi trattare come se non fossi quello che in
realtà sono.
–Di
amarti.
Mi
sento improvvisamente
confusa. Quindi mi ama? O forse sto correndo troppo veloce a quella
che mi sembra una conseguenza delle sue parole, ma magari non lo
è?
Forse significa che dato che ha paura di amarmi, non mi
amerà. Ma da
quando mi ama? Non mi ha mai dato questa sensazione. Tutto
ciò che
mi ha dato sono realizzazioni di suoi propri bisogni. Non mi sono mai
sentita davvero amata da lui.
–Allora,
se hai tanta
paura, non amarmi!
Nel
momento in cui mi
giro, lui mi afferra un braccio. Sussulto, a metà tra
l'essere
arrabbiata e scocciata. Come osa anche solo toccarmi, dopo tutto
quello che ha fatto? –Se fossi un po' meno dura, forse
sarebbe più
facile farlo. Voglio provarci, non è che una persona se ha
paura non
supera i propri timori. Ma permettimelo, perlomeno!
Spalanco
gli occhi,
capendo. È davvero innamorato di me. Non me lo sono
immaginata, non
è stato solo un sogno. Forse l'amore arriva proprio
inaspettatamente
a volte, da persone che non avresti mai pensato sarebbero mai state
interessate a te.
–Mi
serve del tempo,
Hiccup. Io non sono dura con te solo perché ho voglia di
esserlo. Lo
sono perché non so se posso fidarmi di te. Non ancora.
I
suoi occhi mi dicono di
sì, mi dicono che posso tranquillamente fidarmi di lui;
però non
voglio pentirmi un'altra volta di un errore così banale, ma
al tempo
stesso così fatale.
–Va
bene. Ti darò
tutto il tempo che cerchi. Ma tu promettimi che tornerai da me.
Sospiro.
Sembra davvero
disperato. –Te lo prometto. Ciò non significa
però che non ti
lascerò mai; questo dipende da come ti comporterai.
Lui
mi lascia andare.
Resisto all'impulso di correre via, mi affretto ad avvicinarmi e a
dargli un leggero abbraccio. Le sue braccia sono delicate, quasi
avesse paura di farmi del male. Non mi strige, è come se
potessi
scivolargli via in un attimo. Ed è proprio ciò
che succede. Lui
sibila un “ciao” fra le labbra appena socchiuse, io
gli rispondo
con più enfasi.
Sono
passate ben tre ore.
Il suo volto non esce dalla mia mente, continuo a pensare a lui. Non
ne trovo una spiegazione. Mi sto forse innamorando? Ma
perché mai
dovrei innamorarmi di Hiccup? Mi ritornano in mente una volta ancora
tutti i ricordi sulla mia infanzia legati a lui. Di come una volta
eravamo quasi migliori amici, di tutti i posti scoperti ed esplorati
insieme...e poi di come tutto è stato spezzato
così all'improvviso.
Di come abbiamo smesso di vederci, di frequentarci. Di come io sia
cresciuta sempre pronta alla guerra, alla battaglia contro i draghi,
puntando sulla forza, e di come lui invece sia cresciuto stando nella
sua bolla, evitando i pensieri degli altri e contando sulla propria
intelligenza per rivoluzionare il modo di pensare di tutti. Non
poteva essere altrimenti, tanto è il figlio del capo. Il
futuro
capo. Devono ascoltarlo, almeno dargli una possibilità.
E
ora mi ritrovo
chiaramente a capire di come lui mi abbia distrutta fin dall'inizio.
Di come abbia bruciato al vento ogni cosa io facessi, lasciando un
deserto ovunque io passassi.
Perché
dovrei
perdonarlo? Forse perché non l'avrebbe fatto apposta?
Sento
di non potermi
fidare di nessuno. È una sensazione orribile. Come si
può anche
solo pensare di poter affrontare una vita da soli? Sena nessuno su
cui contare?
Decido
di andare nel
bosco a fare una passeggiata solitaria. Il bosco era considerato
pericoloso poiché popolato da un sacco di draghi, ma ora
come ora
ben pochi lo evitano. Dopo ciò che ha fatto Hiccup.
Passo
fra due tronchi di
albero, bloccandomi all'improvviso. Davanti a me c'è un
drago, un
Uncinato Mortale di un bellissimo colore azzurro, che mi ricorda il
colore dei miei occhi. Appena si accorge di me, scaglia una fila di
spuntoni verso di me, ma riesco a proteggermi per un soffio
nascondendomi dietro uno dei tronchi. Quando però me lo
ritrovo
davanti mi ritrovo indecisa : dovrei utilizzare le tecniche che ho
sempre imparato, o forse dovrei provare ad addestrarlo come fa
Hiccup?
–Hey...ciao,
caro...drago.
Sono
senza armi, non ho
scelta. Devo cercare di conquistare la sua fiducia. Eppure lui sembra
voler solo farmi a pezzi.
–Cara
draghessa, mi sa
tanto che stai spaventando la mia amica.– dice una voce con
un
tocco di sarcasmo.
Un'altra
volta mi ha
seguita. Ma stavolta mi ha salvata.
ANGOLO
AUTRICE :
*morte
immediata di cricrina*
LOL.
Salve
gente. Qualcuno di voi a 'sto punto si sarà chiesto dov'ero
finita,
se ero morta...dato che mi sembra di aver detto qualcosa del genere
“sarò più attiva” in qualche
capitolo fa...la verità è che
sì, sono morta.
Ok,
non ci crede nessuno. Che tristezza.
No,
la verità è semplicemente che il mio tempo
è stato ristretto in un
modo assurdo LOL e non so quando scrivere. No, non è vero
del tutto.
Non ho impegni in particolare.
È
che, voi non ci crederete mai, ma questa ragazza qui si è
fidanzata
LOL. E cavolo, boh. Non so che dirvi, volevo solo farvelo sapere. So
che non è una scusa decente, ma avere un fidanzato porta via
UN
SACCO DI TEMPO. Lol.
Notizie
sulla fanfiction? Nulla in particolare, ho la trama bella pronta in
testa ora, ma non so dirvi quanti capitoli mi mancano prima che
finisca. Non so proprio nulla sul mio futuro, vuoto totale. In questo
periodo mi sento così confusa...vabbé.
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto, lasciate una recensione se volete.
Vorrei
salutare hiccstrid perché boh, mi sembra una personcina
molto carina
e disponibile. Non lo so, mi stai un sacco simpatica ( anche se a me
stanno quasi tutti simpatici, ma dettagli )
#cricridomanda
: avete visto i nuovi episodi di RTTE?
#cricririspostaallacricridomanda
: no T_T , ma ci sto lavorando su LOL
Ciau!
By
cricrina01.
Ps.
Avevo scritto “buy cricrina01”....qualcuno vuole
comprarmi?
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