Capitolo XI
« Fatemi
capire bene… », ricapitolò Jack
esasperato, in preda ad un feroce mal di testa. Le trattative andavano
avanti da giorni ed erano ad un punto morto. Più esattamente
a quello di partenza. « Ci state dicendo che: a) non potete
rivelarci il nome della vostro maledettissima spia;
b) che uno stupido
incontro tra serpenti è più importante della vita
di Carter;
c) che non potete neanche darci una
navicella scassata?! ».
«
Precisamente », confermò Kar’ym
distendendosi sulla poltroncina.
C’era una
notevole differenza di postura tra i due uomini, cosa che denotava
palesemente i loro rispettivi stati d’animo: Jack era seduto
sul bordo della sedia, un fascio di nervi. Dal canto suo
Kar’ym era sereno e pacifico e, se non fosse stato per
l’espressione di cinica freddezza stampata sul suo volto,
sarebbe potuto passare per l’uomo più spensierato
della Terra… pardon,
della Galassia.
Daniel decise
d’intervenire a sua volta. Anche lui, proverbiale
diplomatico, cominciava a spazientirsi seriamente.
« Possiamo sapere con
esattezza il motivo di quest’ultimo rifiuto?
».
«
È molto semplice, direi ».
« Mi
dispiace, dovrà spiegarcelo lo stesso. Sa, gli umani come me
sono un po’ duri di comprendonio, mentre quelli come Carter
sono i migliori », disse Jack sarcastico.
« Colonnello
O’Neill! », lo avvisò Hammond burbero,
si rivolse poi al Tok’ra. « Per favore,
Kar’ym, ci spieghi le vostre ragioni ».
« Come
vuole, generale », rispose quello. « Se noi vi
concedessimo una navicella e vi dicessimo la posizione del pianeta, voi
andreste immediatamente a salvare il maggiore Carter. Così
facendo Apu Illapu intuirebbe che qualcuno vi ha passato mezzi e
informazioni; si metterebbe a setacciare il suo seguito per individuare
una qualsiasi spia e potrebbe trovare il nostro agente infiltrato
».
« Voi
ritenete che andremmo sul pianeta senza alcuna strategia »,
interloquì Teal’c fissando negli occhi
Kar’ym. « Noi non abbandoniamo la nostra gente, ma
non siamo tanto sciocchi da compiere una missione suicida. Vaglieremmo
tutte le ipotesi e appronteremmo un piano di battaglia adeguato
».
«
L’Alto Consiglio Tok’ra ha deliberato »,
ribadì ancora una volta Kar’ym dopo aver lanciato
una rapida occhiata al Jaffa. « Non possiamo aiutarvi in
alcun modo ».
Detto questo si
alzò facendo cenno ad Anise di fare lo stesso. «
Dobbiamo partire, non possiamo tardare oltre. Generale Hammond, devo
avvisare il nostro pianeta ».
Hammond si
alzò, ma prima di raggiungere l’ospite,
provò ancora: « Non c’è
davvero nessun modo per venirci incontro? ».
« No, non
c’è », replicò lapidario
Kar’ym. Il generale scosse la testa sospirando rassegnato e
lo seguì insieme ad Anise, che continuava a guardarsi
indietro cercando Daniel con lo sguardo. L’archeologo
evitò ogni sorta di contatto visivo con la donna.
« Generale!!
», esclamò Jack, « Non può
arrendersi così!! Carter è ancora la fuori!
».
« Colonnello
O’Neill, noi abbiamo fatto tutto il possibile »,
rispose scoraggiato l’uomo. « Temo che il maggiore
Carter dovrà cavarsela da sola ».
Lentamente, anche
Daniel e Teal’c si alzarono uscendo dalla sala briefing. In
sala controllo, l’archeologo venne raggiunto da Janet che
chiedeva informazioni e si allontanò con lei.
Jack, invece, rimase
seduto al tavolo con gli avambracci posati sulla superficie lucida del
legno e le mani incrociate, la testa bassa. Restò in quella
posizione per qualche tempo, poi si riscosse e cercando nel taschino
della divisa verde ne estrasse la foto che aveva prelevato
dall’album regalatogli da Daniel. La osservò a
lungo in ogni suo particolare.
Era stata scattata nel
’69, durante il periodo che avevano passato con quei due
ragazzi hippy e il loro pulmino dipinto con tutte le sfumature
dell’arcobaleno. Dovevano essersi fermati in qualche stazione
di servizio. Vide se stesso appoggiato ad una fiancata del pullman,
abbigliato con jeans, t-shirt bianca, giubbotto di pelle nera, bandana
e occhiali da sole, che tendeva con un sorriso sghembo
un’innocente gerbera bianca – che
ricordò di avere rubato ad un fioraio – a Sam,
affacciata ad un finestrino, vestita con una chiara giacca indiana e
una camicetta bianca su cui cadevano le lunghe e sottili collanine, che
sorrideva lusingata prendendo dalle mani del colonnello il fiore.
Sorrise tristemente,
assalito dai ricordi di quell’avventura davvero fuori dal
comune durante la quale avevano attraversato mezza America e, cosa
principale, avevano obbligato Teal’c a mettere la parrucca.
Se ci ripensava ancora gli veniva da ridere.
Sollevando lo sguardo
dalla fotografia e dandosi un’occhiata intorno,
pensò che si erano conosciuti proprio in quella stanza e che
lui era seduto esattamente in quello stesso punto. Come in un sogno, la
rivide entrare da quella porta, emergendo dall’ombra
dell’architrave con quel suo sorriso disarmante che, in meno
di un attimo, aveva fatto crollare tutte le sue difese fino ad
ammutolirlo per qualche secondo – cosa assolutamente
incredibile per uno come lui… ed eccola lì,
presentarsi facendo il saluto militare dritta come un fusto e rimanere
a testa alta, guardandolo dritto negli occhi in un misto di rispetto e
sfida.
Chiuse gli occhi e li
riaprì. Così come era comparsa, la sua figura era
svanita lasciando la cornice della porta vuota. Sospirando pesantemente
si alzò e scese le scale passando per la sala controllo,
raggiungendo Teal’c in rispettoso silenzio che
l’aveva aspettato appena fuori della porta, ed ignorando lo
sguardo preoccupato che gli lanciarono di nascosto gli addetti e
ricambiando stancamente il saluto di Syler che stava andando dal
generale a fare rapporto per il controllo dei MALP.
Alla fine, Janet aveva
accompagnato Daniel fin nel suo laboratorio mentre continuavano a
discutere sul da farsi. L’archeologo si era abbandonato
stancamente sulla propria poltrona girevole, lasciando gli occhiali
sulla tastiera del computer su cui scorreva lo screensaver
con gli omini egiziani, mentre la dottoressa si era appoggiata alla
scrivania di fronte a lui.
« Cassie
continua a chiedermi di Samantha », disse d’un
tratto lei sistemandosi con un gesto nervoso lo stetoscopio.
« Non la prenderà bene ».
« Ci credo
bene », assentì Daniel. « Chi mi
preoccupa è Jack… non riesce a darsi pace ed
è convinto che sia tutta colpa sua ».
«
Sciocchezze: è stata tutta una catena di eventi, le parti
potevano benissimo essere invertite! », esclamò
Janet scuotendo il capo. Poi, quasi ripensandoci, aggiunse: «
Tuttavia, è anche vero che né il colonnello
O’Neill né Sam sanno essere obiettivi quando si
tratta dell’altro ». Sospirò.
«
Credo… che neanch’io sarei obiettivo se ti
capitasse una cosa del genere », mormorò Daniel,
rivolto più a se stesso che a lei.
Quando alzò
gli occhi, Daniel scoprì che sulle labbra della dottoressa
c’era disegnato un sorriso incerto, a cui rispose un
po’ impacciato. Entrambi abbassarono lo sguardo, lasciando
vagare gli occhi per il laboratorio senza fermarsi su nulla in
particolare. Proprio mentre Janet si stava per azzardare a dire
qualcosa, venne interrotta da Anise che bussò educatamente
alla porta aperta. « Dottor Jackson? Posso parlarle?
È importante. Riguarda il maggiore Carter ».
Janet si
voltò verso l’amico e gli lanciò
un’occhiata interrogativa mentre lo salutava con un cenno:
« Vi lascio soli… tienimi informata, okay?
».
«
Senz’altro », annuì Daniel. Non appena
la dolce dottoressa si fu chiusa la porta alle spalle, si rimise gli
occhiali e si rivolse ad Anise incrociando le braccia sul petto.
« Avanti, sotto tutt’orecchi ».
«
Innanzitutto sia io che la mia ospite volevamo scusarci per il
comportamento di questi giorni: davanti a Kar’ym non potevamo
parlare liberamente, ed anche adesso stiamo andando deliberatamente
contro il Consiglio ».
Le fece cenno di
continuare. Anise si avvicinò circospetta alla sua scrivania
prendendo il posto di Janet, non notando la leggera smorfia di
disappunto dell’archeologo. « Noi due non
approviamo le decisioni del Consiglio e desideriamo aiutare il maggiore
Carter ».
Visibilmente sorpreso,
Daniel domandò: « Uh? Pensavo che per voi
Tok’ra valesse il motto "il fine giustifica i mezzi"
».
«
Solitamente è così, ma… »,
Anise era a disagio e Freya decise di prendere le redini della
discussione sostituendosi a lei. Prese posto sulla sedia di fronte
all’archeologo e completò: « Non
vogliamo che il colonnello O’Neill porti del rancore nei
nostri confronti ».
« Prego?
».
« Deve
sapere, dottor Jackson, che io – e di riflesso ormai anche il
mio simbionte – provo un forte sentimento per
O’Neill, anche se so che è molto legato al
maggiore Carter. Com’è naturale, provo della
gelosia nei confronti del maggiore, ma allo stesso tempo la stimo
profondamente… senza contare il fatto che è la
figlia del generale Carter e la depositaria delle memorie di Jolinar
», spiegò pazientemente lei.
« In poche
parole… ci sta offrendo il suo aiuto? »,
domandò Daniel ancora stupito per la confessione…
e lui che era da tre mesi che tentava di invitare Janet a cena fuori!
«
Esattamente, annuì la donna, « Kar’ym
non vede di buon occhio i rapporti con Tau’ri ora che sono
così stretti: è stato lui a convincere il
Consiglio. Anise ed io ci siamo proposte per questa missione
diplomatica proprio per intervenire in vostro favore ».
« Cosa
contate di fare? », s’informò
l’archeologo raddrizzandosi attento sulla sedia.
Anise riprese il
controllo della situazione. « Dateci un giorno di tempo.
Torneremo sul nostro pianeta per avvertire Selmak ed il generale Jacob
Carter. Lei intanto informi il generale Hammond e l’SG-1
».
Daniel
annuì e la Tok’ra si alzò dirigendosi
velocemente verso la porta. « Devo andare, altrimenti
Kar’ym s’insospettirà. A preso, dottor
Jackson ».
« Buona
fortuna… e fate presto ».
Anche lui si
alzò e, dopo qualche secondo di raccoglimento per ordinare
le idee, gettò lontano la penna con cui si era messo a
giocherellare e si avviò a passo veloce per i corridoi in
cerca di Jack.
***
22 aprile 2009
Angolo
dell’autrice!
Olé XD!
Beh, come avrete
capito, vado pazza per le foto… ma soprattutto per "1969" e
per il pulmino hippy (oltre che per la parrucca di Teal’c
XD)!! Il mio sogno è quello di acquistare uno di quei vecchi
furgoncini della Wolksvagen e di dipingerlo a manate *____*
Vabbè, a
parte le mie boiate mentali, che ne dite di codesto capitolo? La
cavalleria si sveglia e ripara la tromba XD!! Ho reso utile anche
Anise, visto u.ù? Il capitolo l’ho finito oggi
durante l’interrogazione di storia e d’italiano
delle mie compagne… brave ragazze che mi avete lasciato
campo libero XD!!
Vi faccio notare il
piccolo accenno di DanJan. Io li voglio insieme!!
Perché hanno fatto morire la mia Janet
çOç?! Davanti a Daniel per giunta! Autori sadici
ç__ç!! Vabbuò, qui ci si pensa noi,
no? È per questo che esistono i fan (malati di mente) come
me :Q__ *sbav*
Ordunque, paperelle,
che vi posso dire se non: grazie mille per il vostro sostegno!!!!
*commossa*
Ce la farò
a superare questo periodo, l’importante è non
distrarsi dallo studio (come sto facendo ora :3) dal momento che ci
sono una valanga di interrogazioni +__+
Uargh! Rispondo alle
recensioni e corro a vedermi il JAG che c’è Harm
disperso in mare °O°!!
- ilaria8:
in effetti non è che Sam sia messa proprio bene, eh!
Considera che è il mio personaggio preferito
ù_ù
- Jolinar:
Baaabs ç__ç!!! È una delle
più belle recensioni che abbia mai ricevuto!! Grazie, grazie
e ancora grazie! E devo dire che sono pienamente d’accordo
con te per quanto riguarda il fatto che le puntate più belle
sono quelle in cui si sostengono: è proprio questo
ciò che volevo trasmettere… a quanto pare ci sono
riuscita, evvai \*_*/!! Grazie mille per l’abbraccio, lo
accetto molto volentieri *.*
- sam93:
wow, che recensione lunga XD!! Grazie mille per i complimenti, sono
molto contenta che ti sia piaciuto l’espediente del Sangue di
Sokar, è una cosa che mi ha molto affascinato e che
purtroppo è stata molto limitata… oltretutto
è stato usato in concomitanza col dispositivo della memoria
Tok’ra e quindi non si neanche come funzioni di preciso da
solo… mah °-°! Grazie anche per il sostegno
^__^
- kloe2004:
ma brava, è così che studi, eh XD? (parla quella
che durante le lezioni scrive fan-fiction :D) Vi siete messe
d’accordo per farmi morire di felicità:
confessatelo!! Non pensavo che quel chap ti sarebbe piaciuto
così tanto *happy mode*!! Comunque, non potevo non metterci
le doti di Sam in qualità di "cintura nera, terzo dan" *___*
Volevi la cavalleria? Eccola che prepara i bagagli XD!! Grazie per il
sostegno, lo apprezzo davvero tantissimo ç____ç
- Najara:
*fufufu* Jack che legge un rapporto di Sam… secondo me lo fa
solo per immaginarsela seduta al computer, non credo che ci
capirà mai qualcosa XD!! Spero ti piaccia anche codesto chap
^O^
- borboletta:
io sadica? Ma noooo :P!! La tortura psicologica ci stava bene *___*
Uazuazuaz XD!! *evil mode* Grazie per i complimenti ^-^
- 23jo:
Sammy ci ha provato, ma non ce l’ha fatta… e
comunque non sa pilotare le navicelle, come avrebbe fatto ad andarsene
lo sa solo lei xD *rotola*!! Sono contenta che ti sia piaciuta la "mia"
Sam… evviva *__*!! Ihih, spero ti sia piaciuto anche questo
chappy ^o^
Super bacio sbavocchioso alla mia kae
*kiiiiiiss*
Voglio scusarmi per lo
sbalzo con le recensioni di questi giorni, ma è un
po’ un casino ò_ò Scusate!
Per la serie,
"Diffondiamo il Verbo"
Un’ultima
notizia per le mie accanite fans di SG! Se già non lo
sapete, v’informo io: i produttori della MGM hanno cominciato
le riprese per un nuovo film di Stargate e… *musichetta di
suspance*… il film è un JACK-CENTRIC *_______*!! Ergo, avremo il
mitico Richard Dean Anderson nel cast :Q___ *sbav*
Oltretutto –
sì, siore e siori, non è finita qui! –
i fan Jarter hanno espressamente
richiesto che nel film ci sia un chiarimento della relazione tra i
nostri eroi *O* Ergo,
avremo anche Amanda Tapping nel cast *_______*
Il film dovrebbe
uscire nel 2010, compatibilmente con le riprese della nuova serie
"Stargate: Universe"
(Ringrazio Jolinar che
mi ha passato le informazioni XD)
PS: alla fine ci ho
messo tutta la puntata del JAG per rispondere alle recensioni XD
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