Credence tornò a casa
al tramonto con la testa che gli girava per tutte le informazioni che
aveva ricevuto.
La magia esisteva. La magia
non era cattiva. Tutto ciò che sua madre predicava sulle
streghe non erano altro che sciocchezze; erano sciocche superstizioni
e retaggi del medioevo.
Il signor Graves era stato
molto chiaro su questo punto: esistevano maghi cattivi come
esistevano nomag cattivi, ma anche il mondo dei maghi cercava di
arginare la sua criminalità e mantenere l'ordine, esattamente
come facevano i nomag.
E Percival Graves era dalla
parte della giustizia, di questo Credence non dubitava minimamente,
perchè da quando conosceva il mago la sua vita era nettamente
migliorata.
Quel giorno, mentre il
signor Graves curava i segni della cinghia sulle sue braccia,
Credence aveva scoperto che i maghi controllavano alcuni aspetti
della società nomag, come ad esempio bambini maghi nati in
famiglie nomag.
"Questi bambini sono in
pericolo. Non possono liberarsi della magia che è dentro di
loro, ma nemmeno vogliono usarla. È come se rifiutassero una
parte del loro corpo e volessero in ogni modo amputarla, e questo li
porta a soffrire molto. Immagini cosa deve essere, Credence? Essere
spaventati da sé stessi, considerarsi un mostro, addirittura
desiderare di morire. Non è giusto, Credence. Sono bambini,
non sono creature malvage, ed il loro talento deve solo essere
coltivato nel modo giusto. So per certo che uno di questi bambini è
molto vicino a Mary Lou Barebone, ed è lui che, senza farlo
apposta, sta provocando tutta questa distruzione a new York. Io devo
trovarlo, Credence, prima che lo faccia il MACUSA, altrimenti lo
condanneranno a morte, capisci? Tu non vuoi che un bambino venga
ucciso perchè è stato giudicato male, non è
vero?"
"Certo che no, signore"
"Allora devo chiederti
un grande favore. Io non posso interrogare direttamente tua madre
perchè so che negherebbe tutto, ma tu puoi aiutarmi. Tu vedi
quei bambini ogni giorno. Osservali al posto mio, e poi riferiscimi
se noti qualcosa di strano, qualsiasi cosa"
"Sì, signore. Lo
farò, signore"
"Bene, sapevo di poter
contare su di te. Aiutami per il bene di un innocente, e dopo che lo
avremo trovato ti prometto che ti porterò via da quella casa.
Tu appartieni al nostro mondo, Credence, ed io voglio restituirti il
posto che ti appartiene"
Quella sera, steso sulla
tavola dura del suo letto, per la prima volta Credence coltivava una
speranza.
Se lo avesse aiutato a
trovare il bambino, il signor Graves lo avrebbe portato via.
Basta con le punizioni, con
le prediche, basta essere considerato un pazzo dai passanti che non
volevano mai i suoi volantini, basta sentirsi un rifiuto.
Magari sarebbe stato
adottato da una famiglia di maghi che gli avrebbero insegnato a
vivere come loro, o magari addirittura il signor Graves lo avrebbe
preso con sé.
Lui avrebbe fatto di tutto
per essere un buon figlio, ne era certo, si sarebbe sforzato per
amore e non per paura.
Si addormentò
pensando al bambino da salvare, certo, ma anche pensando a come
sarebbe stato avere un padre come Percival Graves.
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Nel cerchio della
Strega
Salve a tutti e grazie per
aver letto questo nuovo capitolo.
Per prima cosa voglio
ringraziare Gyal e LightCross che hanno
già messo la mia raccolta tra le preferite. Grazie, non
credevo che potesse interessare da subito.
Orbene, ci siamo arrivati:
io aggiungerei che Credence cerca una figura paterna, oltre all'ovvia
attrazione che il ragazzo prova per Graves in quanto uomo più
maturo.
Non è del tutto
campata per aria come interpretazione; dopotutto dal punto di vista
psichico e il rapporto genitore/figlio non esclude la pulsione
erotica (semmai il contrario, se il buon vecchio Freud ci ha
insegnato qualcosa).
E quindi sì: oltre ad
essere una relazione asimmetrica e manipolatrice, il loro rapporto è
anche ai limiti dell'incesto.
Mi resta il dubbio di come
affrontare la questione del perchè Credence non rivela da
subito a Graves di essere lui l'obscuriale, ma in meritò ho
già una mia teoria che svilupperò più avanti.
Lady Shamain
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