Life is not the movie Jingle All the Way
Titolo:
Life is not the movie Jingle
All the Way
Autore: My Pride
Fandom: Batman Rebirth
Tipologia: One-shot
[ 1281 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Bruce
Wayne, Damian Bruce Wayne, Richard John Grayson, Jason Peter Todd,
Timothy Jackson Drake (Guest-star: Famiglia Kent e Wallace Rudolph West)
Rating:
Verde/Giallo
Genere: Generale,
Commedia, Slice of life
Avvertimenti: What
if?, Accenni
slash
The season challenge: Inverno
›
Bonus:
"Let It Snow" (Frank Sinatra)
Cocktail di storie:
Mojito › 05. “Ah,
il bordello. Dove la gente viene, e poi va” (cit. Isabela,
Dragon Age 2)
Maritombola #7: 85.
Slice of life
BATMAN
© 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.
Quel
giorno sarebbe anche cominciato bene se solo tutti loro, nessuno
escluso, si fossero ricordati in tempo che non avevano ancora
organizzato niente
né tanto preso i regali per quell'imminente vigilia di
Natale.
Eppure, tra criminali di Gotham che non si prendevano vacanze nemmeno a
pagarli, alieni che pensavano bene di atterrare durante quel periodo e
di creare caos, riunioni straordinarie da parte della Lega e
macchinazioni varie da parte di Talia per riportare Damian dalla
propria parte, erano
arrivati al ventiquattro dicembre con un nulla di fatto, tanto che
Bruce, alla fine, si era dimenticato un particolare importante:
prendere il regalo che Damian aveva chiesto con ben due mesi di
anticipo. E avrebbe probabilmente continuato a dimenticarlo se non
fosse stato per Alfred che, dopo avergli portato una tazza di the in
caverna, gli aveva ironicamente accennato a quanti pochi regali ci
fossero sotto l'albero quell'anno; lui aveva annuito distrattamente e,
soffiando, aveva cominciato a bere un sorso che gli era andato di
traverso qualche attimo dopo, affrettandosi a cambiarsi per uscire da
villa Wayne e portandosi dietro persino un Dick alquanto confuso.
«Bruce, siamo fuori da ore... nemmeno con tutte le tue carte
di
credito riuscirai a trovare ciò che cerchi», se ne
uscì di punto in bianco il giovane, stiracchiandosi. Erano
usciti praticamente alle sei del mattino per raggiungere la
città ma, in tutti i negozi di giocattoli che avevano
visitato,
non avevano trovato ombra del fantomatico videogioco di
realtà
virtuale che Damian aveva richiesto, quello con una moltitudine di
ninja, mostri e combattimenti con grafica da mozzare il fiato. Cercarlo
praticamente alla vigilia era un'idiozia, e solo un miracolo sarebbe
riuscito a far trovare loro ciò che cercavano. Peccato che
Bruce
ai miracoli non ci credesse.
«Secondo le mie fonti, c'è un negozio nel Diamond
District
che dovrebbe averne ancora qualche copia in magazzino»,
replicò, senza farsi frenare dalle parole di Dick e, anzi,
pigiando un po' di più il piede sul pedale, svoltando
l'angolo.
Era solo uno stupido videogioco, certo, ma lui era tutto tranne che un
padre modello, e far vedere che si era dimenticato persino del suo
regalo non avrebbe migliorato la sua posizione.
«Come gli altri tre negozi prima di quello?»
domandò, sbadigliando e ignorando volutamente l'occhiataccia
che
Bruce gli lanciò. Ormai ai suoi modi di fare, dopo tutti gli
anni passati, ci era abituato. «Senti,
lo so che vuoi farlo contento, ma ci vorrebbe davvero un miracolo per
trovare Ninja Monster
'n' Z, arrivati a questo punto».
«I miracoli non esistono. Ci vuole solo un altro po' di
perseveranza», gli tenne presente Bruce col tono di chi la
diceva
lunga, al che Dick roteò gli occhi, fissando il soffitto
dell'abitacolo qualche momento dopo prima di poggiarsi con un gomito
contro il supporto sotto il finestrino, osservando la moltitudine di
negozi che sfrecciavano dinanzi ai suoi occhi.
«Perseveranza e un po' di grana in più, vero,
signor Wayne?»
ironizzò. «Già
che ci sei fermati anche in libreria, è uscito un nuovo
libro di
saggistica sulla teoria dei multiversi. Devo... prendere un regalo a
Wally», ammise imbarazzato, ignorando lo sbuffo di scherno
che
sentì da parte dell'altro.
«...ti sei dimenticato anche tu, non è
così?»
«Adesso non farmi la predica, Bruce. Saresti un po'
ipocrita».
«Touché, ragazzo. Touché», si
ritrovò
a dire con quello che sembrava un misto di sarcasmo e scetticismo,
concentrandosi solo e unicamente sulla strada qualche momento dopo. Il
traffico aveva reso piuttosto difficile la traversata e più
e
più volte avevano pensato di andare a piedi, ma avevano
almeno
scoperto che non erano stati gli unici idioti a ridursi all'ultimo
momento per i regali di Natale, vista la folla di persone che avevano
trovato in altrettanti negozi e centri commerciali che avevano visitato
nelle ore successive. E Dick aveva dovuto ammettere a se stesso che non
aveva mai visto Bruce - in quel momento inteso come l'uomo sotto la
maschera, a voler essere precisi - fare a sgomitate per cercare
ciò che aveva chiesto con tanto ardore suo figlio, riuscendo
a
trovare quel maledetto videogioco solo al settimo centro commerciale
che avevano visitato. Certo, aveva ridacchiato un po' nel vedere come
Bruce aveva dovuto praticamente soffiare l'unica copia rimasta dalle
mani di uno di quei pomposi ricconi che di solito vedeva proprio agli
eventi delle Wayne Enterprises - come si chiamava quell'uomo?
Bordentolt o qualcosa di simile? -, spintonandolo per sborsare in
fretta la sua carta di credito mentre quel tipo cercava ancora di
sfilargli quel gioco da sotto il naso e offriva addirittura il doppio
del prezzo.
Alla fin fine era stato proprio Bruce a scamparla e, incartato il
regalo, era uscito soddisfatto dal centro commerciale, rimettendosi in
marcia; era riusciti persino a prendere del prosciutto al miele
e a tornare a casa prima dell'arrivo degli ospiti, ma l'espressione di
Tim era diventata piuttosto scettica quando Dick, non proprio famoso
per non essere al centro dell'attenzione non appena concessogli, si era
offerto di preparare insieme ad Alfred il cenone, combinando
più
disastri che altro nonostante il maggiordomo lo avesse tranquillamente
lasciato fare. Peccato che avessero dovuto più volte
scacciare
Wally che rubava una cosa sì e l'altra pure, tanto che
Alfred
aveva poi buttato fuori entrambi per far sì che si
occupassero
delle ultime decorazioni, anche se tutto quel vischio, quelle ghirlande
di pop corn e stelle di natale erano proprio l'ultima cosa che si
aspettavano di vedere insieme a Tito e Alfred - il gatto, ovviamente -
che tiravano giù qualche addobbo a zampate. E Tim li stava
tuttora osservando mentre quelli che sarebbero dovuti essere Nightwing
e Flash discutevano come una vecchia coppia sposata,
chiedendosi se quei due fossero sempre stati così stupidi o
se
fossero le feste a renderli tali. Nemmeno Damian e Jon, che in teoria
erano i più piccoli, apparivano eccitati tanto quanto loro,
per
quanto cercassero di fregarsi i regali non appena gli adulti non
guardavano.
«Non avremmo dovuto lasciar
organizzare a
Dick, questo posto è un vero e proprio bordello»,
rimbeccò ben
poco concorde, dovendo alzare la voce per farsi sentire da Jason al di
sopra della musica delle canzoni natalizie che Dick stesso aveva fatto
partire, ma Jason si limitò semplicemente a sbuffare ilare
con
aria ironica.
«Ah,
certo... il bordello. Dove la gente viene e poi va».
«...sai bene non era esattamente questo
ciò che intendevo, Jason. Contieniti, ci sono dei
minori».
«Prima spunterà un ormone ai ragazzini che sono
qui,
meglio sarà, Timmy-bird», gli tenne presente prima
di
lasciarsi scappare una mezza risata. «E
qualcuno è meno
preoccupatodi
te dei suddetti minori», ironizzò, accennandogli
con il
capo proprio a Dick e Wally, che avevano momentaneamente abbandonato le
decorazioni per lasciarsi andare ad un bacio sfrenato sotto al vischio
che probabilmente sarebbe anche sfociato in altro, se non fosse stato
per tutti quegli spettatori e anche un po' per Tim, che aveva cercato
di fermarli e di togliere dalle mani dell'ormai Velocista Scarlatto non
solo il vischio, ma anche delle bat-manette che non voleva nemmeno
avere idea di dove avesse trovato, visto che aveva scavato fra gli
addobbi. Il tutto tra le risate ironiche di Damian, seduto a gambe
conserte accanto all'albero insieme a Tito e a Jon, che era stato
richiamato per l'ennesima volta da Clark per far sì che non
sbirciasse nei regali con la sua vista a raggi X.
E,
nonostante le note di Let it snow
risuonassero praticamente in ogni angolo di quell'enorme villa, fin troppo
alte per orecchie kryptoniane e non,
Alfred Pennyworth sorrise nel vedere l'allegria che si avvertiva
benissimo nell'aria, prendendo la bottiglia di champagne per tutti i
loro ospiti. Il Natale in quella famiglia un po' sgangherata era
qualcosa di indimenticabile.
_Note inconcludenti dell'autrice
Beh,
che dire se non che una storia a tema natalizio ci voleva? Lo so,
è una cosetta da niente e in effetti sarei anche un pochino
in
ritardo visto che Natale ormai è passato da un pezzo - forse
farò una storia a tema di fine anno, ma non sono del tutto
certa
di come il mio cervellino lavorerà -, però di
tanto in
tanto mi piace
postare storie in cui si respira l'aria del Natale, e nel fandom di
Batman mi mancava.
Partiamo comunque dal titolo, che i più attenti avranno
sicuramente riconosciuto: si tratta, almeno riguardo la parte in
corsivo, di un noto film degli anni 90 con protagonista Arnold
Schwarzenegger, qui da noi conosciuto come Una promessa è una
promessa. Non ci credo che qualcuno non l'ha mai visto
almeno una
volta, quindi scommetto che si sono capiti benissimo i richiami ad esso
durante la lettura della one-shot ;)
Commenti
e critiche, comunque sia, son sempre accetti
A presto! ♥
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