Angolo
della Follia:
Perdono!!! So di aver lasciato passare davvero troppo tempo dall'ultimo
aggiornamento, ma tra una cosa e l'altra, il pc che aveva deciso di non
funzionare più e che io ho, ancora mi domando come,
resuscitato e altre vicissitudini di cui non sto a parlarvi, non ho
più avuto modo di mettermi qui con calma e andare avanti con
tutte le mie millemila cose.
Spero comunque di riuscire a recuperare in fretta.
Per ora vi lascio con un nuovo capitolo. Buona lettura e Buone Feste!!!
~
Viola ~
17 ~
Forever Yours!
La debole luce bluastra
proveniente dalla tv accesa, le solleticò il viso. Socchiuse
leggermente gli occhi, mettendoci un minuto buono per riuscire a
mettere a fuoco la stanza. Il corpo immobile accanto al suo
attirò immediatamente la sua attenzione: Jonne.
Il ragazzo si era, stranamente, addormentato. Carrie sorrise guardando
quel volto angelico, poi un brivido le attraversò la schiena
quando si rese conto di quel sonno di morte in cui era così
placidamente caduto.
Si mise a sedere, continuando a guardare il vampiro steso al suo
fianco. La sua pelle candida era fredda come il ghiaccio, come se tutto
il sangue preso da lei non fosse bastato a sfamarlo; il suo volto
sembrava una maschera, una bellissima maschera di delicata e finissima
porcellana bianca e il suo petto, così immobile, le
procurò una morsa allo stomaco per un secondo.
Era consapevole della sua ovvia mancanza di respiro, ma averlo accanto,
completamente avvolto da quella assoluta immobilità, le
procurò un inspiegabile senso di panico.
Gli sfiorò il viso con le dita, cercando di trovare un
briciolo di morbidezza su quel volto all’apparenza duro come
il marmo. Sentì un brivido non appena raggiunse le sue
labbra e le vide incurvarsi un lievissimo sorriso.
«Ehi» mormorò lui, spalancando i grandi
occhi azzurri, puntandoli immediatamente nei suoi. «Come ti
senti?»
La ragazza sorrise. «Meglio» rispose,
accoccolandosi contro il suo corpo. «Tu?»
Jonne si stupì di quella domanda. «Io..
io..» si ritrovò a balbettare senza motivo.
«Ho avuto davvero tanta paura di averti persa»
«È tutto okay» gli mormorò.
«Sono qui»
Il vampiro le baciò la fronte, immergendo le dita tra i suoi
capelli iniziando a giocherellarci distrattamente. «Lo
so..» sorrise. «.. e ti ringrazio per non essere
volata via»
•••
Guardarlo spogliarsi lentamente, mentre teneva gli occhi
insistentemente posati su di lei, le fece accelerare il battito.
Sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco e la cosa le
procurò tutta una serie di brividi leggeri lungo il corpo.
Christus, il suo Christus, si era finalmente scoperto, lasciandola
entrare nel suo mondo fatto di ombre e solitudine. Le aveva dato
accesso al suo cuore, rimasto ostinatamente chiuso per troppo tempo. Le
aveva permesso di dimostrargli che l’amore non era, per
forza, causa di sofferenza; che poteva essere amato anche senza usare
la forza per ottenere quel calore umano di cui sentiva tanto il bisogno.
Un leggero sibilo gli fuoriuscì dalle labbra quando le si
avvicinò e lei gli sfiorò, delicatamente, il
basso ventre con le labbra.
Il vampiro che era sempre stato fino a quel momento, non avrebbe
aspettato; l’avrebbe spinta con la schiena sul materasso,
sovrastandola, spingendosi poi dentro di lei con violenza,
avidità, addirittura urgenza. Ma quella che gli stava
davanti, completamente esposta alla sua vista, non era una sgualdrina
come tutte quelle con cui era stato in passato; la ragazza seduta sul
suo letto, con quegli occhi verdi che lo guardavano in un modo che gli
fece sentire una scossa elettrica lungo la spina dorsale, era Roxie, la
sola ad essere riuscita a fare breccia in quel suo cuore nero e arido,
dove non avrebbe mai immaginato di poter sentire rinascere la vita.
Le accarezzò dolcemente i capelli, scendendo poi a sfiorarle
le labbra, fino al collo. «Ti desidero come non ho mai voluto
nessun altro» mormorò, tornando nuovamente con le
labbra alle sue.
La ragazza lo attirò a sé, stringendogli le
braccia al collo. «Prendimi» sussurrò,
sollevando una gamba per allacciargliela in vita.
Il vampiro le affondò il viso nel collo, aspirando il suo
profumo. «Posso assaggiarti?» le ansimò
nell’orecchio, con la voce roca per il desiderio.
«Ti piacerà, te lo prometto» aggiunse
poi, tornando ad essere, per un solo istante, il vampiro che
l’aveva quasi prosciugata poco tempo prima, famelico,
ipnotico, sensuale, tremendamente sexy.
Tutto quello che le riuscì di fare fu di annuire,
stringendosi ancora di più a lui, baciandogli una spalla.
Christus sorrise, le labbra ancora a contatto con la pelle morbida del
suo collo. «Lasciati andare» mormorò,
muovendosi lentamente contro di lei, lasciando che i loro corpi si
unissero con naturalezza.
Roxie si lasciò sfuggire un gemito quando lo
sentì scivolare finalmente dentro di lei. Una scossa la
attraversò quando sentì le sue labbra aprirsi
sulla pelle del suo collo e i suoi denti affondarle nella carne.
«Tranquilla» mormorò lui.
«È tutto okay, lasciati andare.. ti
piacerà»
Lei annuì appena, lasciandosi completamente travolgere dal
desiderio che provava per quel ragazzo appassionato che le stava
regalando un’intensa varietà di emozioni.
Il suo corpo, che alla prima impressione era sembrato gelido, si stava
scaldando velocemente, seguendo il ritmo di ogni spinta che lo portava
sempre più dentro di lei, di ogni sorso di sangue che le
portava via, riempiendolo ancora più di passione e ardore.
Roxie ne fu completamente sopraffatta. «Kris..»
ansimò, aggrappandosi ancora di più a lui,
così tanto da averle dato l’impressione di essere
riuscita a scalfirgli la pelle.
Il vampiro si staccò immediatamente dal suo collo, portando
subito lo sguardo sul suo viso. «Dimmelo Roxie..
dimmelo» ringhiò; un suono che alle orecchie della
ragazza risuonò come un verso spaventosamente sensuale.
«Ti amo» disse subito, spalancando gli occhi per
incontrare i suoi, bramosi, intensi, appassionati.
Christus spinse le labbra sulle sue, facendole sentire il sapore del
suo sangue che ancora gli sporcava la bocca, la lingua.
«Vieni con me» mormorò prima di baciarla
nuovamente.
La ragazza emise un debole mugolio, che si perse sulle labbra del
vampiro, quando i loro corpi cominciarono a spingersi di più
l’uno contro l’altro, sempre più
velocemente. Quando sentì Christus emettere un debole
lamento, gli immerse le mani nei capelli, attirandolo verso la sua
bocca per poterlo baciare nel momento esatto in cui, entrambi, si
fossero lasciati travolgere da quella potente ondata di piacere
lasciandoli senza fiato.
❤❤❤
Una leggera luce invase la stanza, accarezzandole il corpo ancora
placidamente avvolto dal lenzuolo in cui si era avvolta la notte
precedente, dopo aver fatto l’amore con Christus.
Con la mente ancora offuscata per il sonno, socchiuse le palpebre.
«Ehi» mormorò, notando il vampiro
sveglio, al suo fianco, una mano che le accarezzava delicatamente un
braccio, lo sguardo serio rivolto alla porta.
«Ehi.. scusa.. non volevo svegliarti»
sussurrò lui in risposta, lo sguardo serio subito sostituito
da un dolce sorriso.
Le accarezzò una guancia, abbassandosi abbastanza da
riuscire a sfiorarle le labbra con le sue.
«Buongiorno» ridacchiò poi.
La ragazza si accigliò. «’giorno a te.
Che c’è di tanto buffo?»
Lui sorrise nuovamente, scuotendo leggermente la testa.
«Dovresti proprio guardarti allo specchio»
sogghignò. «Hai una chioma allucinante»
Roxie rimase per un attimo in silenzio, senza capire, quando poi quello
che le aveva detto le fu chiaro, gli lanciò
un’occhiataccia. «Brutto..» si mise
seduta, con sguardo fintamente indignato. «Brutto cafone,
maleducato che non sei altro.. avanti.. ripetilo se hai il
coraggio!»
Il chitarrista scoppiò a ridere, ma non per questo si
lasciò sfuggire l’occasione di ripetere quello che
le aveva detto solo un paio di minuti prima.
«Ah è così eh???»
brontolò lei, agguantando il cuscino e tirandoglielo
addosso, colpendolo in pieno viso.
Christus rise ancora più forte, ma rispose al colpo
afferrando il proprio cuscino. «Vuoi la guerra??»
ridacchiò. «Forza.. dai.. fatti sotto»
Roxie non se lo fece ripetere due volte, lo colpì nuovamente
con una cuscinata, che venne prontamente restituita dal vampiro.
Continuarono così per almeno una decina di minuti, tirandosi
cuscinate, ridendo come bambini, totalmente incuranti del fatto che
fossero entrambi ancora completamente nudi.
Poi, sotto un attacco di Christus, la ragazza fu sbalzata
all’indietro, sul letto, restando per un attimo senza fiato.
«Ho vinto!!!» esultò il vampiro, con
aria trionfante, poi si lasciò ricadere al suo fianco e la
sua espressione divertita mutò in un istante. Le
bloccò le braccia sopra la testa, prendendola per i polsi,
il suo sguardo si fece improvvisamente seducente, provocante,
insinuò una gamba tra le sue. «Sai.. mi piacerebbe
molto riprendere il discorso di questa notte.. tu che ne
dici?»
Roxie non riuscì a rispondere perché la voce
sconvolta di Jonne, ruppe l’incanto. «Kris? Sono
io.. sei.. che cazzo sta
succedendo????»
Non riuscì nemmeno a realizzare la sua presenza nella
stanza, lo vide solo afferrare Christus e sbatterlo contro la parete,
il viso a pochissimi centimetri dal suo. «Che cosa le hai fatto??? Tu devi
stare alla larga da lei!!!»
Il chitarrista non reagì all’attacco del suo
migliore amico, sapeva il perché di quella reazione.
Probabilmente, se fosse stato al suo posto, avrebbe reagito allo stesso
modo.
«Rispondimi!!!»
gli urlò ancora Jonne. «Giuro che se le hai fatto
del male io..»
«Smettila!!!»
sbottò improvvisamente la ragazza, avvolgendosi nel
lenzuolo, raggiungendoli e mettendosi immediatamente tra i due.
«Smettila Jonne, lascialo stare!»
Il ragazzo la guardò per un attimo confuso. «Ma..
Roxie.. cosa.. ?» puntò nuovamente lo sguardo sul
chitarrista. «Che stai facendo? La stai
manipolando?» ringhiò. «La stai usando,
come hai sempre fatto con tutti???»
Christus era ancora immobile, lo sguardo rivolto al pavimento,
consapevole che Jonne aveva tutto il diritto di dirgli quelle cose. In
fondo era vero, lui si era sempre comportato così, aveva
sempre usato i suoi “poteri” per usare le persone
fino a quando avessero continuato a soddisfarlo, dopo di che le buttava
via, come si faceva con un fazzoletto usato. Lo aveva fatto anche con
lui, doveva ammetterlo, con la differenza che di Jonne non si sarebbe
stancato mai, non l’avrebbe mai gettato via.
«Ti ho detto di smetterla!» sbottò
nuovamente Roxie, sempre più furiosa. «Lui non mi
sta affatto manipolando, chiaro? Non sono una bambina, Jonne.. so
cavarmela sai? Io..»
«Veramente?» la interruppe lui, accigliato.
«Eppure fino a ieri sera non volevi saperne di lui. Fino a
ieri sera sembravi averne paura. Che cosa è cambiato,
eh?» inclinò la testa di lato. «Sei
davvero certa che non ti stia usando? Che non si sia infiltrato in
questa tua bella testolina?»
La ragazza gli scansò la mano in malo modo.
«Adesso stai davvero esagerando!»
sibilò. «So perfettamente cosa provo e dovresti
saperlo anche tu! Io lo amo, Jonne. Lo amo da sempre e tu lo sai!
Niente mi allontanerà da lui, niente e nessuno, nemmeno tu,
nemmeno Carrie. Non mi importa se molto di questo sentimento che provo
per lui è strettamente legato al marchio che mi ha lasciato,
io lo amavo già prima e tu lo sai, lo sai
benissimo!» Una lacrima, più per rabbia che altro,
le scivolò lungo la guancia. «Io so il
perché dei suoi comportamenti e tu? Tu sai
perché..» scosse la testa. «Sta
cambiando, vuole cambiare e io gli sarò accanto,
sempre!»
Jonne rimase immobile, completamente scioccato da quello scoppio
d’ira nei suoi confronti. Roxie, la sua Roxie, la sua
migliore amica, stava difendendo con le unghie e con i denti il vampiro
che, poco tempo prima, l’aveva quasi uccisa per soddisfare un
semplice capriccio.
Anche Christus era rimasto scioccato dalle parole della ragazza.
Possibile che lo amasse così tanto da andare contro al suo
migliore amico? Possibile che si meritasse davvero tutto
quell’amore?
«Credo che dovresti andartene adesso» disse ancora
Roxie, rivolta al vampiro biondo che le stava di fronte.
Il ragazzo annuì distrattamente, ancora troppo sconvolto
dalla reazione della sua migliore amica. «Io..»
scosse la testa, abbassò lo sguardo e si
allontanò dalla coppia, raggiungendo la porta della camera.
«Non so quando tornerò a casa»
annunciò la ragazza, prima che lui uscisse.
«Dì a Carrie di non preoccuparsi»
Jonne annuì nuovamente, poi uscì dalla stanza
richiudendosi la porta alle spalle.
«Mi ami davvero così tanto?»
mormorò a quel punto Christus, lo sguardo ancora puntato su
di lei.
Roxie si appoggiò al suo corpo, abbracciandolo.
«Sì» rispose semplicemente.
«Perché?» disse lui, la voce tanto bassa
da risultare quasi inudibile.
Lei fece spallucce. «C’è davvero bisogno
di un perché? Serve un motivo per innamorarsi?» si
sollevò sulle punte per posargli un dolce bacio sulle
labbra. «È successo, tutto qui. Mi sono innamorata
di te e..» gli portò le braccia attorno al collo.
«.. non ti lascerò mai, te lo prometto»
Il vampiro chiuse gli occhi sapendo che, se avesse continuato a
guardarla, non sarebbe riuscito a trattenere la forte ondata di
emozioni che lo aveva colpito al solo sentirle dire quelle parole.
«Ti starò sempre accanto.. sempre» gli
sussurrò ancora lei, accarezzandogli le punte dei capelli
che gli solleticavano il collo. «Farò tutto quello
che servirà per farti stare bene e tutto si
sistemerà, ne sono certa, ma..»
«Ma?» chiese lui, ogni senso in allerta.
Lei puntò gli occhi nei suoi, lo sguardo fermo, serio.
«.. se qualcosa dovesse andare storto, se cadrai tu, io
cadrò insieme a te, promesso»
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