DISCLAIMER:
Harry Potter e
tutti i personaggi e i luoghi della saga sono di proprietà
di J.
K. Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha
alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su
diritti di pubblicazione e copyright.
Cap. 5: Il banchetto d'inizio anno
"Uill, tha mi a 'dol" disse Minerva battendo sul ginocchio di Nereus e
alzandosi.
"Dol a dhèanamh thu àlainn!"* gli urlò
dietro il
ragazzo, ottenendo solo un insulto giocoso e il rumore di una porta
sbattuta.
Scuotendo la testa, il Magonò ripose il tè nella
credenza e andò fuori a lavare le tazze. Guardò
il cielo
e si accorse che il sole stava tramontando: si era
distratto ed era già in ritardo. Hagrid stava tornando dal
lavoro in quel momento e lo colpì piano sulla spalla con uno
dei
manici della cesoia.
"Non sei ancora pronto? Manca un'ora all'arrivo del treno!"
brontolò entrando in casa e cominciando a mettere a posto
attrezzi e prodotti.
Nereus corse in camera e indossò la toga da mago bianca con
i
ghirigori grigi e neri, a cui abbinò i suoi stivali
imbottiti e
il suo nuovo mantello. Sperò che gli stivali non gli
tenessero
troppo caldo ai piedi, ma erano le scarpe più
eleganti che aveva. Si pettinò i boccoli scuri con le dita,
guardandosi nel piccolo specchio appeso sull'anta del suo armadio e si
giudicò accettabile. Hagrid indossava un completo marrone
peloso
e una cravatta giallo zabaione e attirò gli sguardi
disgustati
di Piton quando entrarono in sala grande alle otto e quarantacinque.
C'erano già tutti i professori e la maggior parte erano
arrivati
quel giorno, dunque il ragazzo non aveva ancora avuto l'occasione di
conoscerli.
Una giovane donna di colore si presentò come la docente di
Astronomia Aurora Sinistra. Era magra e aveva sul viso un'espressione
annoiata: probabilmente aveva fame e non vedeva l'ora che il banchetto
cominciasse. Era seduta al terzultimo posto alla destra di Silente: gli
ultimi due sarebbero stati occupati da Hagrid e da lui. Vicino alla
donna era seduto un uomo molto piccolo che si presentò come
il
professore d'Incantesimi Filius Vitious con un sorriso gioviale. Le sue
conoscenze acquisite dall'Intelligo Magia lo informarono che l'uomo era
mezzo folletto ed era un abilissimo duellante.
"Ho sentito che cantavi in un coro, ragazzo. Ti aspetto alla prima
riunione del coro della scuola per un'audizione!"
"Ma signore, io sono nel corpo insegnanti... o almeno nello staff di
Hogwarts, non sono uno studente."
"Non c'è mai stata la regola che il coro debba essere
formato
solo da studenti. Se ti va sarei felice di sentirti." concluse il nano
con la sua vocina acuta.
Nereus ringraziò e guardò la McGranitt.
Nonostante non
fosse più nel fiore degli anni, quella sera era veramente
elegante con quel vestito verde smeraldo. Si avvicinò, le
fece il baciamano e le sussurrò
un complimento in gaelico che nessuno capì, tranne lei, che
arrossì leggermente. Quando però fu Silente,
seduto
vicino a lei, a ribadire inconsapevolmente ciò che aveva
appena
detto il ragazzo, Minerva s'alzò sorridendo imbarazzata e,
con
la scusa di andare ad accogliere gli studenti, trascinò con
se
Hagrid e lo spedì a prendere i primini, uscendo dal portone
dorato della Sala Grande. Salutando Severus con un cenno della mano,
subito ricambiato da un cenno rispettoso della testa, il ragazzo si
presentò alla professoressa Babbling di Antiche Rune. Era
anziana ma molto cordiale e gli fu subito simpatica, ma la materia era
troppo complicata per un tipo pratico come lui e non garantì
nulla alla donna quando essa gli propose di venire a sentire alcune
delle sue lezioni. Sedute vicino a lei c'erano rispettivamente Charity
Burbage, la professoressa natababbana di Babbanologia, e Septima
Vector, la misteriosa professoressa di Aritmanzia. Erano entrambe
socievoli, ma la prima, la più giovane, gli
sembrò troppo
esuberante. La professoressa Sprite lo abbracciò quando lo
vide
e il professor Kettleburn di Cura delle Creature Magiche lo
guardò con uno sguardo complice. Evidentemente era lui il
destinatario abituale di quelle eccessive effusioni non desiderate.
"Allora, così sei tu il Magonò che ha preso
Eccezionale
in ogni esame di Cura delle Creature Magiche affrontato! Sono felice di
fare la tua conoscenza, vieni, parliamo un po'."
Mentre l'uomo gli illustrava come strutturava le sue lezioni,
descrivendo con minuziosa e terrificante precisione come si era
procurato tutte quelle ferite e amputazioni, Nereus
vide un uomo magro e tremante, con un turbante viola in testa, sedersi
nel posto vuoto vicino a Severus, che, dopo averlo guardato malissimo,
gli voltò letteralmente le spalle con un movimento deciso e
continuò a parlare con Silente.
"Uuuuh. Chi è quell'uomo per far reagire così
Piton?"
chiese il ragazzo al professore che lo teneva al suo fianco con un
braccio sulle sue spalle.
"Quirinus Raptor, non una persona molto coraggiosa. Silente ha dovuto
fare le cose in fretta, nessuno accetta più la cattedra di
Difesa contro le Arti Oscure facilmente... dicono sia stata maledetta.
Cavolate, ma le voci girano e ad Hogwarts non ci vuole venire
più nessuno."
Un vociare confuso si mischiò con i rintocchi del grande
orologio dell'atrio: erano le nove** in punto e gli studenti erano
arrivati. Nereus corse al suo posto appena in tempo: moltissimi ragazzi
entrarono nel salone e si sedettero ai rispettivi posti lungo le
tavolate. Il Magonò li contò e vide che ogni anno
aveva
massimo dieci studenti per casa, fra maschi e femmine. Questo stava a
significare che i giovani maghi frequentanti la scuola erano poco meno
di
trecento: aveva pensato molti di più, ma evidentemente la
Prima Guerra Magica aveva portato via molti giovani, che di conseguenza
avevano avuto meno figli. I ragazzi lo guardavano con estrema
curiosità e quelli dell'ultimo anno di Grifondoro osarono
addirittura fare dei cenni per farlo avvicinare. Doveva sembrargli
strano che un mago praticamente della loro età sedesse al
tavolo dei professori.
Hagrid lo raggiunse e commentò il posto vuoto fra Vitious e
la
McGranitt con "Oh perbacco, Sibilla è di nuovo in ritardo.
Non
le piace proprio stare in mezzo alla gente..."
Prima che il diciottenne potesse chiedere al suo amico chi era questa
Sibilla, il portone si aprì, rivelando una solenne Minerva
McGranitt alla guida di una lunga fila di primini con il naso per aria.
Anche Nereus alzò lo sguardo e ammirò con loro il
cielo
stellato, in parte nascosto dalle migliaia di candele che galleggiavano
sopra i tavoli e facevano luccicare le stoviglie dorate. Alcuni
sembravano impauriti, altri addirittura spavaldi, ma in generale
dimostravano tutti di essere ansiosi, in attesa di sapere come
sarebbero stati smistati nei vari dormitori.
La professoressa di Trasfigurazione andò a prendere in un
angolo
il Cappello Parlante e lo sgabello che aveva preso pochi minuti prima
dall'ufficio del preside e li sistemò davanti a tutta la
scolaresca. Quando lo strappo che aveva per bocca si aprì e
lui
cominciò a cantare, la donna dai capelli neri si
voltò
verso Silente e afferrò la lunga pergamena che l'uomo le
porgeva. Nereus applaudì con gli altri quando l'indumento
s'inchinò alle tavolate e osservò i bambini alle
prese
con la prima vera prova della loro vita. Lo Smistamento andò
liscio per almeno una ventina di minuti e il Magonò
applaudì ad ogni nuovo alunno, incitandolo urlando il suo
nome
mentre si sedeva fra i suoi nuovi compagni. Quasi tutti gli rivolsero
un sorriso grato, soprattutto il piccolo Grifondoro che si era
dimenticato di restituire il cappello e si era subito le risate di
scherno di tutta la sala. Quando però la Direttrice di
Grifondoro chiamò con un sorriso il nome di Harry James
Potter,
tutta la sala si zittì, prima di scoppiare in sussurri
concitati. Anche Nereus non resistette e si sporse leggermente dal
tavolo per osservare il Bambino Che E' Sopravvissuto. Non era nulla di
speciale: troppo magro e basso per avere undici anni (ne dimostrava a
malapena nove), i capelli lisci, nerissimi e spettinati, un paio di
occhiali obsoleti (sicuramente non graduati bene, dato che
inconsciamente continuava a strizzare i suoi luminosi occhi verdi per
vedere meglio) e l'ombra di una vecchia ferita sulla fronte, mezza
nascosta dalla lunga frangia. Un minuto dopo essersi seduto strinse i
bordi dello sgabello con forza e Nereus immaginò che la
scelta
del cappello non gli andasse particolarmente a genio. Si potevano
contestare le decisioni di una mente vecchia di mille anni? Il ragazzo
non lo vedeva in faccia, ma lo sentiva mormorare, anche se non capiva
le parole. Silente e la McGranitt erano i più vicini:
quest'ultimo si voltò verso il Magonò e, mentre
tutti
erano distratti, sillabò senza emettere suono "Non
Serpeverde".
La sua ipotesi era giusta, quindi. Quando sentì il Cappello
urlare "GRIFONDORO!" applaudì e guardò quel
piccolo
occhialuto venire sommerso da Weasley urlanti. Hagrid, alla sua destra,
fece un segno di vittoria guardando il bambino negli occhi. Nereus
continuò ad incitare i primini finché anche un
nuovo
Serpeverde di colore non ebbe raggiunto i suoi compagni.
A quel punto Silente si alzò in piedi, sorrise,
spalancò
le braccia e disse alla Sala gremita e ora totalmente silenziosa:
"Benvenuti! Benvenuti al nuovo anno scolastico di Hogwarts! Prima di
dare inizio al nostro banchetto, vorrei dire qualche parola. E
cioè: pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Grazie!"
Quando si sedette, tutti risero, applaudirono e gridarono, ormai
abituati alle stranezze del preside. Il tavolo si era riempito di cibo
appena l'uomo si era riappropriato del proprio scranno e tutti
cominciarono a servirsi di tutto quel ben di Dio. Servendosi di roast
beef, patate arrosto e piselli, Nereus colse l'occasione per chiedere
ad Hagrid come mai conoscesse Potter e chi era la Sibilla di cui aveva
parlato prima. Venne così a sapere della gita a Diagon Alley
del
piccolo Harry e dell'esistenza di una materia come Divinazione.
Stava afferrando una carota cruda dalla ciotola davanti a sè
quando sentì una voce lugubre e monotona dietro di
sè:
"Lei deve essere il nuovo membro dello staff. Piacere, sono il
professor Rüf e insegno Storia della Magia."
Voltandosi, Nereus vide un fantasma di un uomo molto vecchio, vestito
elegantemente e con un monocolo che fluttuava a pochi centimetri da
terra. Lo salutò rispettosamente e si presentò.
Con un
cenno accondiscendente della testa, lo spirito sparì nel
muro.
Evidentemente era venuto al banchetto solo per presentarsi. Qualche
minuto dopo, quando le stoviglie della cena erano quasi vuote e nessuno
stava più mettendo cibo nel piatto, comparvero i dolci. La
quantità di cose da mangiare adesso era minore,
perché i ragazzi
erano sazi, ma la varietà era identica a prima. Il
Magonò
si servì di una fetta di torta di mele e una pallina di
gelato
ai frutti di bosco. Con stupore notò che Raptor aveva avuto
il
coraggio di intavolare una conversazione con Severus, che non sembrava
molto felice della cosa. Curiosamente, lo vide lanciare un'occhiataccia
al giovane Potter quando si accorse che il bambino li fissava, il quale
fece una smorfia e si girò verso il suo
vicino sfregandosi la fronte. Il ragazzo lanciò al
pozionista
uno sguardo interrogativo, che lui non molto elegantemente
ignorò. Quando anche i dolci vennero spazzolati, Silente si
rialzò e i piatti vennero riassorbiti dai tavoli.
"Ehm... solo poche parole ancora, adesso che siamo tutti sazi di cibo e
bevande. Ho da darvi alcuni annunci di inizio anno. Gli studenti del
primo anno sappiano che l'accesso alla Foresta Proibita è
vietato a
tutti gli studenti... e farebbero bene a ricordarselo anche alcuni
studenti più anziani. Inoltre il signor Gazza, il custode,
mi ha
chiesto di rammentarvi che è vietato fare duelli di magia
nei
corridoi e che la lista completa degli oggetti proibiti e il
regolamento di Hogwarts si possono consultare fuori dal suo ufficio. Le
selezioni per le squadre di Quidditch si terranno durante la seconda
settimana dell'anno scolastico e chiunque sia interessato è
pregato di contattare Madama Bumb. " Una donna seduta dall'altra parte
del tavolo che Nereus non aveva visto salutò alcuni
studenti.
Era bassa, aveva i capelli grigi a caschetto e gli occhi di una strana
sfumatura
ambrata. "Inoltre devo avvertirvi che da quest'anno è
vietato
l'accesso al corridoio del terzo piano a destra, a meno che non
desideriate fare una fine molto dolorosa." Lo sguardo perplesso del
diciottenne fu ricambiato da Hagrid con un segno che indicava "te lo
dico dopo". Anche fra gli studenti serpeggiava una certa agitazione.
Per spezzare la tensione creatasi con le sue parole, il preside propose
di cantare l'inno della scuola. Gran parte dei suoi colleghi non
sembrava molto felice della cosa e quando tutta la scolaresca
intonò il canto Nereus capì perché:
era una
cacofonia di voci incomprensibili, tutti andavano ad un ritmo diverso
dai loro compagni e se non avesse avuto le parole scritte davanti a
sè il Magonò non sarebbe riuscito a capire
nemmeno una
parola. L'anziano mago diresse le ultime battute della marcia funebre
cantata dai gemelli Weasley e poi congedò tutti gli
studenti.
Con uno stridio collettivo tutti i ragazzi si alzarono dalle panche e
si defilarono velocemente verso i dormitori.
Silente si risedette con un sospiro e disse: "Bene, anche questa
è andata. Ora possiamo andare a dormire anche noi.
Buonanotte!"
concluse camminando verso i suoi alloggi nella Torre Nord.
Qualche minuto dopo, nel suo letto, al ragazzo venne in mente
l'avvertimento del preside. Cosa c'era di tanto pericoloso in quel
corridoio da impedirne addirittura l'accesso non solo agli studenti, ma
anche a tutto lo staff e al corpo insegnanti di Hogwarts? Eppure quando
l'aveva visitato qualche settimana prima gli era sembrato un corridoio
pieno di aule inutilizzate e basta. L'indomani mattina Hagrid avrebbe
dovuto dargli una spiegazione più che esaustiva, o sarebbe
andato lui stesso a vedere questo fantomatico pericolo.
Rincuorato da questo pensiero, si addormentò serenamente,
cullato dal bubolio dei gufi appena arrivati che sfruttavano la loro
prima notte di caccia nelle campagne scozzesi.
*"Beh, io vado"
"Vai a farti bella!"
** Correggetemi se
sbaglio, ma qui
secondo me c'è un errore di trama. Londra - Glasgow, con i
mezzi
moderni, sono 5 ore di treno. Mettiamo che da Glasgow ad Hogwarts ci
voglia ancora un'oretta e mezza al massimo. Aggiungiamo che stiamo
parlando dell'Hogwarts Express, un treno a vapore, pur comandato dalla
magia: 7 ore. Secondo i miei calcoli arriverebbero alle 18, ora di cena
per i britannici. I ragazzi arrivano quando il cielo è buio
e si vedono
chiaramente le stelle; il sole a inizio settembre tramonta alle otto,
dunque arrivano ad Hogsmeade almeno per le nove. Dalle undici di
mattina alle nove di sera sono dieci ore di viaggio: non vi sembrano
troppe, considerando anche che il treno fa solo le fermate di King's Cross e Hogsmeade?
Comunque io mi sono
attenuta al canon e ho descritto un bellissimo cielo stellato.
+-+-+-+-+-+-+-+-+-+-+
Lo so, lo so,
è cortissimo
rispetto a quanto siete abituati, ma questa era una scena importante e
volevo darle la considerazione che meritava. RECENSITE, così potete
aiutarmi a migliorare (ne ho molto bisogno). A presto :*
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