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Autore: Phoenix rouge    16/01/2017    2 recensioni
Nereus è un orfano di Glasgow cresciuto in un monastero. A diciotto anni decide di partire per stabilirsi altrove, finché non capiterà in una valle molto magica e particolare...
"Buonasera, Hagrid. Chi è il giovane uomo che porti con te?"
"Buonasera a te, Fiorenzo. Lui è Nereus, il mio aiutante... o, come dite voi centauri, il mio apprendista."
ATTENZIONE: STORIA INTERROTTA
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Rubeus Hagrid
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi e i luoghi della saga sono di proprietà di J. K. Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

Cap. 5: Il banchetto d'inizio anno

"Uill, tha mi a 'dol" disse Minerva battendo sul ginocchio di Nereus e alzandosi.
"Dol a dhèanamh thu àlainn!"* gli urlò dietro il ragazzo, ottenendo solo un insulto giocoso e il rumore di una porta sbattuta.
Scuotendo la testa, il Magonò ripose il tè nella credenza e andò fuori a lavare le tazze. Guardò il cielo e si accorse che il sole stava tramontando: si era distratto ed era già in ritardo. Hagrid stava tornando dal lavoro in quel momento e lo colpì piano sulla spalla con uno dei manici della cesoia.
"Non sei ancora pronto? Manca un'ora all'arrivo del treno!" brontolò entrando in casa e cominciando a mettere a posto attrezzi e prodotti.
Nereus corse in camera e indossò la toga da mago bianca con i ghirigori grigi e neri, a cui abbinò i suoi stivali imbottiti e il suo nuovo mantello. Sperò che gli stivali non gli tenessero troppo caldo ai piedi, ma erano le scarpe più eleganti che aveva. Si pettinò i boccoli scuri con le dita, guardandosi nel piccolo specchio appeso sull'anta del suo armadio e si giudicò accettabile. Hagrid indossava un completo marrone peloso e una cravatta giallo zabaione e attirò gli sguardi disgustati di Piton quando entrarono in sala grande alle otto e quarantacinque. C'erano già tutti i professori e la maggior parte erano arrivati quel giorno, dunque il ragazzo non aveva ancora avuto l'occasione di conoscerli.
Una giovane donna di colore si presentò come la docente di Astronomia Aurora Sinistra. Era magra e aveva sul viso un'espressione annoiata: probabilmente aveva fame e non vedeva l'ora che il banchetto cominciasse. Era seduta al terzultimo posto alla destra di Silente: gli ultimi due sarebbero stati occupati da Hagrid e da lui. Vicino alla donna era seduto un uomo molto piccolo che si presentò come il professore d'Incantesimi Filius Vitious con un sorriso gioviale. Le sue conoscenze acquisite dall'Intelligo Magia lo informarono che l'uomo era mezzo folletto ed era un abilissimo duellante.
"Ho sentito che cantavi in un coro, ragazzo. Ti aspetto alla prima riunione del coro della scuola per un'audizione!"
"Ma signore, io sono nel corpo insegnanti... o almeno nello staff di Hogwarts, non sono uno studente."
"Non c'è mai stata la regola che il coro debba essere formato solo da studenti. Se ti va sarei felice di sentirti." concluse il nano con la sua vocina acuta.
Nereus ringraziò e guardò la McGranitt. Nonostante non fosse più nel fiore degli anni, quella sera era veramente elegante con quel vestito verde smeraldo. Si avvicinò, le fece il baciamano e le sussurrò un complimento in gaelico che nessuno capì, tranne lei, che arrossì leggermente. Quando però fu Silente, seduto vicino a lei, a ribadire inconsapevolmente ciò che aveva appena detto il ragazzo, Minerva s'alzò sorridendo imbarazzata e, con la scusa di andare ad accogliere gli studenti, trascinò con se Hagrid e lo spedì a prendere i primini, uscendo dal portone dorato della Sala Grande. Salutando Severus con un cenno della mano, subito ricambiato da un cenno rispettoso della testa, il ragazzo si presentò alla professoressa Babbling di Antiche Rune. Era anziana ma molto cordiale e gli fu subito simpatica, ma la materia era troppo complicata per un tipo pratico come lui e non garantì nulla alla donna quando essa gli propose di venire a sentire alcune delle sue lezioni. Sedute vicino a lei c'erano rispettivamente Charity Burbage, la professoressa natababbana di Babbanologia, e Septima Vector, la misteriosa professoressa di Aritmanzia. Erano entrambe socievoli, ma la prima, la più giovane, gli sembrò troppo esuberante. La professoressa Sprite lo abbracciò quando lo vide e il professor Kettleburn di Cura delle Creature Magiche lo guardò con uno sguardo complice. Evidentemente era lui il destinatario abituale di quelle eccessive effusioni non desiderate.
"Allora, così sei tu il Magonò che ha preso Eccezionale in ogni esame di Cura delle Creature Magiche affrontato! Sono felice di fare la tua conoscenza, vieni, parliamo un po'."
Mentre l'uomo gli illustrava come strutturava le sue lezioni, descrivendo con minuziosa e terrificante precisione come si era procurato tutte quelle ferite e amputazioni, Nereus vide un uomo magro e tremante, con un turbante viola in testa, sedersi nel posto vuoto vicino a Severus, che, dopo averlo guardato malissimo, gli voltò letteralmente le spalle con un movimento deciso e continuò a parlare con Silente.
"Uuuuh. Chi è quell'uomo per far reagire così Piton?" chiese il ragazzo al professore che lo teneva al suo fianco con un braccio sulle sue spalle.
"Quirinus Raptor, non una persona molto coraggiosa. Silente ha dovuto fare le cose in fretta, nessuno accetta più la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure facilmente... dicono sia stata maledetta. Cavolate, ma le voci girano e ad Hogwarts non ci vuole venire più nessuno."
Un vociare confuso si mischiò con i rintocchi del grande orologio dell'atrio: erano le nove** in punto e gli studenti erano arrivati. Nereus corse al suo posto appena in tempo: moltissimi ragazzi entrarono nel salone e si sedettero ai rispettivi posti lungo le tavolate. Il Magonò li contò e vide che ogni anno aveva massimo dieci studenti per casa, fra maschi e femmine. Questo stava a significare che i giovani maghi frequentanti la scuola erano poco meno di trecento: aveva pensato molti di più, ma evidentemente la Prima Guerra Magica aveva portato via molti giovani, che di conseguenza avevano avuto meno figli. I ragazzi lo guardavano con estrema curiosità e quelli dell'ultimo anno di Grifondoro osarono addirittura fare dei cenni per farlo avvicinare. Doveva sembrargli strano che un mago praticamente della loro età sedesse al tavolo dei professori.
Hagrid lo raggiunse e commentò il posto vuoto fra Vitious e la McGranitt con "Oh perbacco, Sibilla è di nuovo in ritardo. Non le piace proprio stare in mezzo alla gente..."
Prima che il diciottenne potesse chiedere al suo amico chi era questa Sibilla, il portone si aprì, rivelando una solenne Minerva McGranitt alla guida di una lunga fila di primini con il naso per aria. Anche Nereus alzò lo sguardo e ammirò con loro il cielo stellato, in parte nascosto dalle migliaia di candele che galleggiavano sopra i tavoli e facevano luccicare le stoviglie dorate. Alcuni sembravano impauriti, altri addirittura spavaldi, ma in generale dimostravano tutti di essere ansiosi, in attesa di sapere come sarebbero stati smistati nei vari dormitori.
La professoressa di Trasfigurazione andò a prendere in un angolo il Cappello Parlante e lo sgabello che aveva preso pochi minuti prima dall'ufficio del preside e li sistemò davanti a tutta la scolaresca. Quando lo strappo che aveva per bocca si aprì e lui cominciò a cantare, la donna dai capelli neri si voltò verso Silente e afferrò la lunga pergamena che l'uomo le porgeva. Nereus applaudì con gli altri quando l'indumento s'inchinò alle tavolate e osservò i bambini alle prese con la prima vera prova della loro vita. Lo Smistamento andò liscio per almeno una ventina di minuti e il Magonò applaudì ad ogni nuovo alunno, incitandolo urlando il suo nome mentre si sedeva fra i suoi nuovi compagni. Quasi tutti gli rivolsero un sorriso grato, soprattutto il piccolo Grifondoro che si era dimenticato di restituire il cappello e si era subito le risate di scherno di tutta la sala. Quando però la Direttrice di Grifondoro chiamò con un sorriso il nome di Harry James Potter, tutta la sala si zittì, prima di scoppiare in sussurri concitati. Anche Nereus non resistette e si sporse leggermente dal tavolo per osservare il Bambino Che E' Sopravvissuto. Non era nulla di speciale: troppo magro e basso per avere undici anni (ne dimostrava a malapena nove), i capelli lisci, nerissimi e spettinati, un paio di occhiali obsoleti (sicuramente non graduati bene, dato che inconsciamente continuava a strizzare i suoi luminosi occhi verdi per vedere meglio) e l'ombra di una vecchia ferita sulla fronte, mezza nascosta dalla lunga frangia. Un minuto dopo essersi seduto strinse i bordi dello sgabello con forza e Nereus immaginò che la scelta del cappello non gli andasse particolarmente a genio. Si potevano contestare le decisioni di una mente vecchia di mille anni? Il ragazzo non lo vedeva in faccia, ma lo sentiva mormorare, anche se non capiva le parole. Silente e la McGranitt erano i più vicini: quest'ultimo si voltò verso il Magonò e, mentre tutti erano distratti, sillabò senza emettere suono "Non Serpeverde". La sua ipotesi era giusta, quindi. Quando sentì il Cappello urlare "GRIFONDORO!" applaudì e guardò quel piccolo occhialuto venire sommerso da Weasley urlanti. Hagrid, alla sua destra, fece un segno di vittoria guardando il bambino negli occhi. Nereus continuò ad incitare i primini finché anche un nuovo Serpeverde di colore non ebbe raggiunto i suoi compagni.
A quel punto Silente si alzò in piedi, sorrise, spalancò le braccia e disse alla Sala gremita e ora totalmente silenziosa: "Benvenuti! Benvenuti al nuovo anno scolastico di Hogwarts! Prima di dare inizio al nostro banchetto, vorrei dire qualche parola. E cioè: pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Grazie!"
Quando si sedette, tutti risero, applaudirono e gridarono, ormai abituati alle stranezze del preside. Il tavolo si era riempito di cibo appena l'uomo si era riappropriato del proprio scranno e tutti cominciarono a servirsi di tutto quel ben di Dio. Servendosi di roast beef, patate arrosto e piselli, Nereus colse l'occasione per chiedere ad Hagrid come mai conoscesse Potter e chi era la Sibilla di cui aveva parlato prima. Venne così a sapere della gita a Diagon Alley del piccolo Harry e dell'esistenza di una materia come Divinazione.
Stava afferrando una carota cruda dalla ciotola davanti a sè quando sentì una voce lugubre e monotona dietro di sè: "Lei deve essere il nuovo membro dello staff. Piacere, sono il professor Rüf e insegno Storia della Magia."
Voltandosi, Nereus vide un fantasma di un uomo molto vecchio, vestito elegantemente e con un monocolo che fluttuava a pochi centimetri da terra. Lo salutò rispettosamente e si presentò. Con un cenno accondiscendente della testa, lo spirito sparì nel muro. Evidentemente era venuto al banchetto solo per presentarsi. Qualche minuto dopo, quando le stoviglie della cena erano quasi vuote e nessuno stava più mettendo cibo nel piatto, comparvero i dolci. La quantità di cose da mangiare adesso era minore, perché i ragazzi erano sazi, ma la varietà era identica a prima. Il Magonò si servì di una fetta di torta di mele e una pallina di gelato ai frutti di bosco. Con stupore notò che Raptor aveva avuto il coraggio di intavolare una conversazione con Severus, che non sembrava molto felice della cosa. Curiosamente, lo vide lanciare un'occhiataccia al giovane Potter quando si accorse che il bambino li fissava, il quale fece una smorfia e si girò verso il suo vicino sfregandosi la fronte. Il ragazzo lanciò al pozionista uno sguardo interrogativo, che lui non molto elegantemente ignorò. Quando anche i dolci vennero spazzolati, Silente si rialzò e i piatti vennero riassorbiti dai tavoli.
"Ehm... solo poche parole ancora, adesso che siamo tutti sazi di cibo e bevande. Ho da darvi alcuni annunci di inizio anno. Gli studenti del primo anno sappiano che l'accesso alla Foresta Proibita è vietato a tutti gli studenti... e farebbero bene a ricordarselo anche alcuni studenti più anziani. Inoltre il signor Gazza, il custode, mi ha chiesto di rammentarvi che è vietato fare duelli di magia nei corridoi e che la lista completa degli oggetti proibiti e il regolamento di Hogwarts si possono consultare fuori dal suo ufficio. Le selezioni per le squadre di Quidditch si terranno durante la seconda settimana dell'anno scolastico e chiunque sia interessato è pregato di contattare Madama Bumb. " Una donna seduta dall'altra parte del tavolo che Nereus non aveva visto salutò alcuni studenti. Era bassa, aveva i capelli grigi a caschetto e gli occhi di una strana sfumatura ambrata. "Inoltre devo avvertirvi che da quest'anno è vietato l'accesso al corridoio del terzo piano a destra, a meno che non desideriate fare una fine molto dolorosa." Lo sguardo perplesso del diciottenne fu ricambiato da Hagrid con un segno che indicava "te lo dico dopo". Anche fra gli studenti serpeggiava una certa agitazione. Per spezzare la tensione creatasi con le sue parole, il preside propose di cantare l'inno della scuola. Gran parte dei suoi colleghi non sembrava molto felice della cosa e quando tutta la scolaresca intonò il canto Nereus capì perché: era una cacofonia di voci incomprensibili, tutti andavano ad un ritmo diverso dai loro compagni e se non avesse avuto le parole scritte davanti a sè il Magonò non sarebbe riuscito a capire nemmeno una parola. L'anziano mago diresse le ultime battute della marcia funebre cantata dai gemelli Weasley e poi congedò tutti gli studenti. Con uno stridio collettivo tutti i ragazzi si alzarono dalle panche e si defilarono velocemente verso i dormitori.
Silente si risedette con un sospiro e disse: "Bene, anche questa è andata. Ora possiamo andare a dormire anche noi. Buonanotte!" concluse camminando verso i suoi alloggi nella Torre Nord.
Qualche minuto dopo, nel suo letto, al ragazzo venne in mente l'avvertimento del preside. Cosa c'era di tanto pericoloso in quel corridoio da impedirne addirittura l'accesso non solo agli studenti, ma anche a tutto lo staff e al corpo insegnanti di Hogwarts? Eppure quando l'aveva visitato qualche settimana prima gli era sembrato un corridoio pieno di aule inutilizzate e basta. L'indomani mattina Hagrid avrebbe dovuto dargli una spiegazione più che esaustiva, o sarebbe andato lui stesso a vedere questo fantomatico pericolo.
Rincuorato da questo pensiero, si addormentò serenamente, cullato dal bubolio dei gufi appena arrivati che sfruttavano la loro prima notte di caccia nelle campagne scozzesi.

*"Beh, io vado"
"Vai a farti bella!"
** Correggetemi se sbaglio, ma qui secondo me c'è un errore di trama. Londra - Glasgow, con i mezzi moderni, sono 5 ore di treno. Mettiamo che da Glasgow ad Hogwarts ci voglia ancora un'oretta e mezza al massimo. Aggiungiamo che stiamo parlando dell'Hogwarts Express, un treno a vapore, pur comandato dalla magia: 7 ore. Secondo i miei calcoli arriverebbero alle 18, ora di cena per i britannici. I ragazzi arrivano quando il cielo è buio e si vedono chiaramente le stelle; il sole a inizio settembre tramonta alle otto, dunque arrivano ad Hogsmeade almeno per le nove. Dalle undici di mattina alle nove di sera sono dieci ore di viaggio: non vi sembrano troppe, considerando anche che il treno fa solo le fermate di King's Cross e Hogsmeade?
Comunque io mi sono attenuta al canon e ho descritto un bellissimo cielo stellato.

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Lo so, lo so, è cortissimo rispetto a quanto siete abituati, ma questa era una scena importante e volevo darle la considerazione che meritava. RECENSITE, così potete aiutarmi a migliorare (ne ho molto bisogno). A presto :*
   
 
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