Scenette divine

di kamy
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sapore di sangue Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta per Luana.

Cap.3 Ares e Apollo

Ares conficcò la lancia nella fessura tra due mattonelle di marmo, scheggiandole.

“Se non smetti di suonare quella fottuta lira, te la faccio in pezzi ed i resti te li ficco su per il culo!” gridò. Il sangue rappreso gli ricopriva il corpo muscoloso e il viso. I capelli castano scuro gli ricadevano arruffati, sporchi di terra e sudore, ai lati del volto abbronzato.

Apollo inarcò un sopracciglio dorato. Accavallò le gambe nivee, spostando leggermente il drappo candido che gli avvolgeva le nudità, lasciandogli scoperto il resto del corpo. La sua pelle lattea brillava illuminata dai raggi del sole e i suoi lunghi capelli dorati gli ondeggiavano in morbidi boccoli ai lati del viso. Si appoggiò la lira sulle ginocchia e batté le palpebre, facendo ondeggiare le lunghe ciglia nere.

“Le mie frecce uccidono molti mortali, riesco a sovvertire le sorti delle guerre che ti piace tanto scatenare con le mie epidemie, eppure non per questo ho bisogno di ostentare la mia virilità” ribatté. Socchiuse le labbra rosee.

“La tua virilità?! Ti ricordi di essere un maschio solo quando devi scoparti delle ninfe o quei ragazzetti più docili di una femmina!” sbraitò Ares. Ghignò e mostrò i denti candidi.

“Tu non hai idea di come è fatto un vero uomo!” gridò. Si tolse l’elmo e lo gettò a terra. Apollo si piegò, adagiò la lira sul pavimento e si alzò in piedi. Lo raggiunse e gli infilò la mano nei pantaloni. Ares sgranò gli occhi.

“Era un invito?” lo sfidò Apollo. Ares avvampò e deglutì a vuoto, lo afferrò per il collo.

“Almeno così cesserai di rompermi i cazzo di timpani” sibilò. Chiuse gli occhi e lo baciò, Apollo ricambiò il bacio.





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