Amitié, amour et famille di Lila_88 (/viewuser.php?uid=36821)
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Capitolo
18
“Nicolas, puoi
dire qualcosa, per piacere? Questo silenzio è
snervante.”
Hélène sospirò, quasi sopraffatta
dall’ansia. Quel silenzio aiutava solo ad incrementare le sue
paure. Rendendosi conto dell’effetto che stava avendo sulla
sua ragazza, Nicolas si schiarì la voce.
“Scusami,
è solo che...”
Forse a quella frase lasciata a metà,
Hélène avrebbe preferito il silenzio. Solo quando
un sorriso eccitato comparve sulla faccia di Nicolas, sentì
il nodo dell’ansia nel suo stomaco sciogliersi.
“Non posso
crederci, avremo un bambino! E’ una cosa... così
straordinaria, ed enorme! Non so cosa dire!”
Nicolas la prese fra le braccia e Hélène si
lasciò andare al sollievo e alla gioia.
“Quindi non sei
arrabbiato?”
“Arrabbiato?
Perché dovrei esserlo?”
Nicolas si scostò da lei quel che bastava per guardarla
negli occhi.
“Pensavo che tu
non volessi dei figli, soprattutto non adesso.”
Nicolas sospirò.
“Beh, pensavo
che avremmo iniziato a parlarne una volta che le nostre vite fossero
state più stabili. Magari con delle carriere avviate e una
casa tutta per noi, non te lo nascondo. Ma stiamo parlando di un figlio
nostro e non potrei mai prendermela per una cosa del genere.”
“Davvero?”
“Certo. Vedrai
che andrà tutto bene. Presto saremo una famiglia e ce la
caveremo alla grande.”
/***/
Al loro rientro a casa, José e Christian avevano trovato
Sebastien e Linda. Nonostante la conversazione che avevano avuto
l’ultima volta che si erano visti, Linda con Christian si
mostrò molto cordiale, pur mantenendo le distanze. Il
piccolo gruppetto decise di pranzare qualcosa insieme.
“Allora,
ragazzi, com’è andata da Alfredo?”
“A quanto pare
questo è l’ultimo mese di apertura del locale e
Alfredo non ha nessuna intenzione di cambiare idea a riguardo.
Tuttavia, abbiamo pattuito di suonare là per i prossimi
sabati e in più per l’ultima serata in assoluto.
Non servirà a molto, ma ci permetterà di salutare
quel posto a modo nostro.”
“E’
un vero peccato che chiuda.”
“Laly mi ha
detto che avete un nuovo bassista.”
“Si, Jimmy.
E’ molto bravo. Sai, adesso a dire la verità, con
il ritorno di Etienne, a bene vedere, non abbiamo che
l’imbarazzo della scelta!”
“E con questo
cosa vorresti dire, José? E’ un modo per dire che
avete intenzione di sbarazzarvi del mio Jimmy?”
“Certo che no,
Laly! E poi Etienne non ha intenzione di tornare a suonare. Dicevo solo
per dire.”
/***/
Benedicte parcheggiò l’auto sul vialetto di casa.
Quando scese, vide Cathy che attraversava la strada, diretta verso di
lei.
“Cathy!”
Le due amiche si abbracciarono.
“Come mai da
queste parti?”
“Laly non ti ha
dato il mio messaggio?”
“No, non
l’ho sentita per tutta la mattina e sono appena
arrivata.”
“Allora spero
di non disturbarti, volevo parlare con te di un’idea che mi
è venuta.”
“Vieni, andiamo
dentro a parlarne.”
Le ragazze si unirono al gruppo raccolto intorno al tavolo in cucina.
Benedicte fece le presentazioni fra Linda e Cathy, mentre con Sebastien
non fu necessario. Anche se per poco tempo, i due si erano
già conosciuti prima che Cathy lasciasse Parigi tempo
indietro. Il pranzo ormai era terminato. Laly trovò la scusa
di dover assolutamente fare delle lavatrici, pur di andare al piano di
sopra. Ne aveva avuto abbastanza di vedere Sebastien e Linda e far
finta che la cosa non le importasse più. José,
Christian e Sebastien rimasero al tavolo della cucina per discutere di
musica davanti a un buon caffè, mentre le ragazze si
spostarono in salotto. Quando il campanello suonò, tuttavia,
Christian apparve trafelato per poter andare lui alla porta. Vedendo
Johanna sulla porta, sorrise felice.
“Ciao Johanna,
ti prego, entra.”
La giovane texana vide subito Linda e, molto sorpresa, andò
ad abbracciarla.
“Oh mio
Dio!”
Attirati dal trambusto, anche i ragazzi uscirono dalla cucina.
Linda e Johanna si abbracciarono. Christian le osservò.
Hélène gli aveva detto che Johanna, prima di
ripartire per il Texas, era stata molto vicina a Linda. Johanna
abbracciò anche Sebastien. Non vedeva entrambi da tanto
tempo.
"Non sapevo che eravate
tornati!"
"Neanche noi sapevamo che
eri in Francia! Allora, come stai?"
“Benissimo! E
voi?”
Le urla concitate di Laly che stava scendendo le scale di corsa,
attirarono l’attenzione di tutti.
“Presto,
correte, il bagno si sta allagando! Quella dannata lavatrice ha
combinato un disastro!!!”
Benedicte e Cathy andarono su con Laly, mentre José tornava
in cucina seguito da Sebastien per prendere degli attrezzi. Quando si
trattava di guai provocati, direttamente o indirettamente, da Laly, era
il caso di partire armati. Christian sospirò. Non era certo
così che pensava sarebbero andate le cose, quando quella
mattina aveva deciso di invitare Johanna per un caffè. Dal
piano superiore le ragazze chiedevano rinforzi, così
Christian si avvicinò a Johanna.
“Scusami, ma il
caffè dovrà aspettare, temo.”
“Vai
pure.”
José e Sebastien lo seguirono con tutti gli attrezzi che
erano riusciti a trovare, lasciando Johanna e Linda da sole. Si
sedettero sul divano.
"Allora, Johanna! Che
cosa mi racconti?"
"Beh, a parte che mi sono
nuovamente trasferita in Francia… Tutto bene, come al
solito! E te? Hélène mi ha detto tutto su come te
e Sebastien vi siete ritrovati!"
"Si, è stato
davvero incredibile. E assolutamente inaspettato! Adesso siamo molto
felici. In più, tornare e trovare Laly felice accanto a
Jimmy ci ha fatto stare meglio. Sebastien si è sentito in
colpa nei suoi confronti. E tu? Hai ritrovato il tuo Cricri?"
Johanna abbassò gli occhi.
"Non proprio. Diciamo che
siamo solo cercando di essere amici, per il momento. Tu dovresti
capirmi, trovo ancora impossibile perdonarlo per quello che ci ha
fatto."
"Non sono
d’accordo, invece.”
Di fronte allo sguardo sbigottito di Johanna, Linda cercò di
essere più chiara.
“Senti,
è passato del tempo e il dolore è passato. Poi
sai, adesso ho ritrovato Sebastien e ho compreso che, pur avendo amato
Christian, non era la stessa cosa. Certo, ho sofferto molto per quello
che mi ha fatto, ma lui si è scusato e ho capito che era
veramente sincero. Non penso che serva a molto portare rancore a vita.
Christian ha sbagliato, mi ha chiesto scusa e le cose sono andate come
sono andate. Dovresti guardare avanti anche te, Johanna. Io penso che
tu sia la sua anima gemella. Dovresti dargli un'altra
possibilità."
Linda si fermò un attimo, prima di continuare.
"Se proprio vuoi saperlo,
credo che se fossi stata tu ad aspettare un bambino, lui non sarebbe
fuggito via in quel modo!"
Johanna spalancò la bocca. Era una frase che non avrebbe mai
voluto sentirsi dire da Linda!
"Te l'ha detto lui? E'
una cosa… Meschina!"
"Ma no! Certo che non me
l'ha detto lui. Ma io ne sono sempre stata convinta. Christian non mi
ha mai amato come ha amato te!"
Johanna scosse la testa, confusa. Christian scese le scale
frettolosamente. In quel momento, Johanna ricevette una telefonata e si
allontanò per parlare con la sua babysitter.
“C’è
qualche problema? ... Non preoccuparti, arrivo subito.”
Christian, con i pantaloni bagnati alle caviglie per il disastro che
stava avvenendo al primo piano, non poteva credere a quello che aveva
appena sentito. Quando Johanna ripose il cellulare nella borsa
mettendosela sulle spalle si avvicinò a lei.
“Non andrai
già via?”
“Scusami,
Christian. Purtroppo si tratta di una cosa importante. Però
ci vediamo un altro giorno, promesso.”
Gli sorrise, per rassicurarlo. Ovviamente le serviva del tempo per
riflettere su quello che le aveva detto Linda, ma voleva veramente
tentare di capire se era vero che era cambiato.
/***/
Come al loro solito, José e Laly stavano litigando nel mezzo
del corridoio, mentre Sebastien riponeva gli attrezzi nella loro
cassetta. Cathy e Benedicte erano le sole che cercavano di asciugare il
pavimento del bagno.
“Pensavo di
farti questa domanda mentre eravamo comodamente sedute sul divano, ma
oggi la vedo difficile. Di cosa volevi parlarmi?”
“Stavo pensando
che sarebbe bello se noi ragazze ci prendessimo un weekend solo per
noi... In fondo, i ragazzi passano del tempo insieme al nuovo garage
quando fanno le prove. Anche se non suona più, Etienne ci
passa spesso.”
“Del tempo solo
per noi? Direi che si può fare. E’ veramente una
vita che non stiamo più tutte insieme!”
I toni fra José e Laly si stavano alzando, così a
Cathy venne naturale sporgersi per capire se dovevano intervenire.
Benedicte le fece un gesto di noncuranza.
“Tutto nella
norma, fino a che non arrivano alle mani nessuno interviene. Queste
liti sono all’ordine del giorno, ormai!”
Cathy annuì, un po' perplessa.
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