Epilogo
L'ultimo
incarico
***
Ritornare al Woolworth
Building dopo tre mesi in Inghilterra aveva suscitato in Percival
Graves troppi sentimenti diversi e contrastanti.
Graves sapeva riconoscere il
senso di familiarità per l'edificio, il forte senso di
appartenenza che era lo stesso di quando era stato reclutato per la
prima volta come Auror, e poi riconosceva di provare molta amarezza
per la certezza che non ci fosse più posto per lui in quel
luogo.
Seraphina Picquery era già
stata informata che lui era tornato da solo, e probabilmente per
ripicca lo aveva convocato dopo le sette e mezzo di sera, all'orario
di cui ci si occupa delle questioni secondarie dopo che quelle
importanti hanno impegnato le ore migliori del giorno.
Graves sapeva bene che
funzionava così, e per quanto il suo orgoglio si ribellasse
all'idea che tre mesi del suo lavoro fossero trattati come materia di
scarsa rilevanza, da un lato era grato del fatto che a quell'ora il
Ministero fosse molto meno affollato che di giorno; gli risparmiava
troppi sguardi interrogativi che lo scrutavano come se fosse tornato
dall'oltretomba.
In effetti era quella
l'impressione che doveva fare, perché prima era sparito per
undici mesi, poi era brevemente riapparso ed infine era sparito di
nuovo per altri tre.
Graves era certo che
Seraphina Picquery avesse circoscritto l'oggetto della sua missione e
che in pochissimi sapessero dove era andato ed a fare cosa.
Percorse i corridoi scortato
da un giovane Auror in divisa che camminava in silenzio e rigido.
Aveva i capelli biondi, gli
occhi azzurri e doveva avere discendenze nordeuropee, pensò
Graves in astratto.
E probabilmente si stava
chiedendo se lui fosse veramente lui.
Arrivato nell'anticamera
dello studio presidenziale Graves si aspettava che l'Auror lo
precedesse per aprire la porta ed introdurlo dalla Presidente, e
invece il giovane lo invitò ad accomodarsi.
Lui era stato gentile, ma
Graves sospettava che lasciarlo a fare anticamera fosse un altro modo
per rimarcargli quanto fosse decaduto.
-Madama Presidente è
impegnata?-
-Presumo di sì,
signore. La chiameranno quando potrà riceverla-
-Capisco. Grazie-
Dovette aspettare mezz'ora
prima di essere convocato dallo stesso Auror ed introdotto nello
studio, dove Seraphina Picquery ordinò subito di lasciarli
soli.
Lo invitò ad
accomodarsi con tutta la fredda cortesia della calma prima della
tempesta, e d'altra parte Graves non si era aspettato niente di meno.
Lui si accomodò su
una delle due poltrone, invece la presidente rimase in piedi,
esattamente come l'ultima volta che si erano visti.
-Mi scuserà se salto
i convenevoli per arrivare subito al nocciolo della questione, signor
Graves. Voglio sapere perché non ha riportato l'obscuriale
negli Stati Uniti come le avevo chiesto di fare-
-Ho stilato un rapporto
completo a riguardo-
Posò la cartella
sulla scrivania e la spinse leggermente verso di lei, ma la strega
si limitò a gettarle un'occhiata per tornare a concentrarsi su
di lui.
Il messaggio era chiaro: le
motivazioni ufficiali non la interessavano.
La Presidente si sedette
alla scrivania ma Graves ebbe la netta impressione che lo facesse per
fargli sentire più da vicino la sua disapprovazione piuttosto
che per mettersi sullo stesso piano.
-Noi avevamo un accordo,
signor Graves-
-Mi permetto di
contraddirla, Madama Presidente. Noi avevamo posto le basi per
un accordo. Io non ho rispettato la mia parte e adesso non pretendo
certo che mi venga garantita la controparte-
Seraphina Picquery lo guardò
contrariata. Molto contrariata.
-Non era un accordo
personale. Era qualcosa che lei doveva fare per il suo paese-
-Ho fatto qualcosa per il
mio paese. Ho impedito che si consumasse un'ingiustizia-
-Signor Graves!-
Non avrebbe mai immaginato
che la controllatissima presidente del MACUSA potesse scattare e
rimproverarlo come uno studente nell'ufficio del preside ad
Ilvermorny.
-Madama Presidente- riprese
lui cauto -La prego di fidarsi del mio giudizio un'ultima volta.
Giustiziare Credence Barebone sarebbe stata un'azione di cui ci
saremmo pentiti-
Lei lo guardò
scettica.
-Fidarmi del suo giudizio?
Molto bene. Io mi aspettavo un certo risultato. Mi spieghi perché
questo risultato non c'è stato-
-Le ho già detto che
ho riportato tutto nel rapporto-
-Il mio tempo ha un certo
valore. Me lo spieghi lei- un gesto della bacchetta e la clessidra
più piccola sulla scrivania si capovolse per lasciare scorrere
la sabbia argentea all'interno -E lo faccia in non più di
cinque minuti-
Si era arrabbiata e cercava
di rimetterlo al suo posto.
Graves aveva fatto certi
propositi di tolleranza prima di tornare al MACUSA, ma i buoni
propositi avevano già cominciato ad incrinarsi dall'attesa in
anticamera.
-Va bene, glielo spiegherò
in sintesi. Da quello che ho potuto osservare, Credence è un
soggetto del tutto innocuo e non c'era alcun motivo di chiedere la
sua estradizione-
-Lei ha terminato in
anticipo il periodo di valutazione. Ha deciso arbitrariamente di
sospendere per motivazioni personali un incarico ufficiale. Spero che
lei abbia una buona giustificazione per questo-
-Ci sono limiti di buonsenso
che non si possono superare, Madama Presidente-
-Ha preso una decisione che
non era sua personale come se lo fosse. Questo è un gradino
sotto l'insubordinazione-
-Ho preso una decisione
secondo il giuramento che ho fatto come Auror. Combattere il male e
difendere gli innocenti-
-Conosco il giuramento degli
Auror, signor Graves. E non posso considerare innocente un obscuriale
che ha ucciso due persone e devastato una città-
-Ho le prove che all'epoca
dei fatti il ragazzo non era responsabile delle sue azioni. Era come
sotto la maledizione Imperius-
-Non è questo il
punto, signor Graves-
-Lo so, Madama Presidente.
So cosa si aspettava e so perché è scontenta per non
averlo ottenuto. So di aver deluso le sue aspettative- la vide aprire
bocca per dire qualcosa ma non glielo permise e continuò
deliberatamente a parlare -Il fatto è, Madama Presidente, che
Credence è un ragazzo che ha sofferto molto, che è
sopravvissuto per miracolo e che adesso ha trovato una famiglia che
lo ama. E rovinare la sua vita sarebbe un crimine di cui io non
voglio rendermi complice-
Non avrebbe dovuto dirlo. Si
era lasciato andare a sentimenti che avrebbe dovuto lasciare in
anticamera.
Seraphina Picquery lo guardò
attentamente.
Probabilmente si stava
chiedendo se ci fossero le condizioni per dichiarare la sua
valutazione nulla in quanto eseguita in condizioni di infermità
mentale.
-Lei è sicuro di
quello che dice?-
-Assolutamente. Madama
Presidente, le assicuro che forzare ulteriormente le cose sarebbe
stato un danno per il nostro paese ben peggiore che non riportare
indietro il ragazzo-
-Quindi posso essere certa
che l'obscuriale non sarà mai causa di incidenti diplomatici
con la Gran Bretagna? Non vorrei affrontare la situazione del
Ministro dalla Magia Britannico che mi accusa di aver lasciato un
criminale sul loro territorio, né vorrei lasciare questo onere
ai miei successori-
-Non succederà,
Madama Presidente, glielo garantisco-
Lei lo squadrò a
lungo. Graves sapeva che lo stava valutando alla ricerca di qualunque
segno di squilibrio o di manipolazione, ma lui non aveva niente da
nascondere, per cui non ebbe alcun problema a sostenere il suo
sguardo.
-Potrei inviare altri Auror.
Potrei fare pressioni sul Wizengamot in Gran Bretagna- Graves serrò
la mascella, pronto ad un altro attacco -Ma non lo farò. In
fondo credo che non ne valga la pena. Non metterò un'altra
volta a rischio la credibilità del Dipartimento. Mi accontento
del suo parere, signor Graves-
Finalmente lui riuscì
a rilassare il pugno che aveva tenuto contratto tutto il tempo sotto
la scrivania.
-Grazie per la fiducia,
Madama Presidente-
Lei annuì.
Fortunatamente Madame Picquery era anche una donna che sapeva
riconoscere quando ritirarsi.
-Bene. Abbiamo chiuso questa
questione. Adesso occupiamoci di lei, signor Graves-
Eh, già. Non si era
certo aspettato di passarla liscia.
-Il suo rapporto sarà
archiviato. Il motivo e l'esito della sua missione non saranno mai
oggetto di dibattito in sede di assemblea e men che meno presso
l'opinione pubblica. Lei è vincolato al segreto di stato,
signor Graves. Ha capito?-
-Sì, naturalmente-
-Molto bene. E adesso, in
considerazione della sua richiesta, sono costretta ad accettare le
sue dimissioni-
Se ne era quasi dimenticato.
E dire che ci aveva messo metà del viaggio di ritorno per
scrivere la sua lettera di dimissioni.
-Certo, Madama Presidente.
Solo un momento-
Si accorse che Seraphina
Picquery stringeva la bacchetta mentre lui cercava nella tasca
interna del cappotto.
Forse non si fidava di lui.
Forse nessuno si sarebbe mai più fidato di lui.
Prese la lettera e la posò
sopra la cartella di pelle che conteneva il rapporto.
La presidene lo guardò
interrogativa.
-Le mie dimissioni, Madame
Picquery- spiegò lui -Da tutti gli incarichi. Immediate ed
irrevocabili-
Lei prese la pergamena, la
aprì lentamente senza distogliere gli occhi da lui, e poi
cominciò a leggere.
Graves non credeva che
avrebbe mai visto Seraphina Picquery sorpresa, sempre che le
sopracciglia eleganti leggermente arcuate potessero essere
considerate un segno di sorpresa.
La strega era arrivata in
fondo alla pagina, aveva riportato brevemente lo sguardo su di lui, e
poi era tornata a rileggere la lettera.
Graves sapeva che le sue
dimissioni sarebbero rimaste a lungo come record per la lettera più
breve, ma davvero non si era sentito di prolungare intilmente quella
situazione.
Era stato rapido, sincero e
forse brutale.
Aveva sprecato una marea di
brutte copie per poi consegnare quella di sole sette righe che
Seraphina Picquery aveva tra le mani.
Graves ne conosceva ogni
parola a memoria.
"Considerati i
precedenti che mi hanno coinvolto, affinché la mia presenza
non crei imbarazzo all'interno del Consiglio, affinché non
venga minata la fiducia nei confronti dei vertici del Ministero, e
affinché io sia il primo esempio dell'uguaglianza della
giustizia all'interno della milizia degli Auror, io sottoscritto
Percival Graves rassegno con effetto immediato le mie dimissioni da
ogni incarico da me ricoperto all'interno del Magico Congresso degli
Stati Uniti d'America"
-Lo ha fatto davvero-
Disse infine la Presidente
con una punta di incredulità nella voce.
Forse si aspettava che lui
la supplicasse, che pretendesse un altro ultimo incarico, qualsiasi
cosa pur di non sparire nell'oblio che tanto temeva.
Graves non poté
impedirsi di alzare le spalle in un gesto di rassegnazione.
-Mi sembra che sia la cosa
migliore per tutti. Lo avrei fatto comunque, anche se avessi
riportato Barebone negli Stati Uniti-
Lei lo scrutò ancora,
e stavolta il suo sguardo era più morbido.
Lo guardò come per
comprenderlo, non per giudicarlo.
-Lei sapeva che avrebbe
potuto avere un ultimo riconoscimento del suo lavoro se avesse
riportato l'obscuriale ad affrontare il processo, così
invece... Si sta sacrificando per il ragazzo, signor Graves?-
Lui dovette sopprimere una
risata.
Sì, in un certo
senso, aveva ragione, ma non le avrebbe mai dato la soddisfazione di
ammetterlo.
-Oh, no, la prego, non la
metta in un modo così melodrammatico. Questo era il mio ultimo
incarico. Sono onorato di averlo svolto al meglio delle mie
possibilità-
-Capisco-
Ed era vero. Graves sapeva
che la donna lo aveva capito e che forse segretamente cominciava ad
essere d'accordo con lui.
-Lei è un uomo onesto
ed uno dei migliori Auror che abbiamo mai avuto. Mi dispiace che le
cose siano andate in questo modo-
Sapeva che era la cosa più
simile ad una manifestazione di solidarietà che avrebbe mai
avuto da lei, e le fu grato che gli stesse risparmiando ulteriori
commenti.
-Sono i rischi del mestiere,
Madama Presidente-
Lei lo guardò un
momento come se volesse aggiunere qualcosa, ma all'ultimo momento ci
ripensò.
Tempo di un battito di
ciglia ed il suo bel viso era tornato algido e distaccato.
-Molto bene. La ringrazio
per il lavoro che ha svolto. È tutto, signor Graves-
***
E adesso? Già, che
avrebbe fatto adesso?
Restare a contemplare quel
che restava della sua vita che scorreva via era una prospettiva
intollerabile.
Non che il lavoro gli
servisse per vivere, perché aveva un'eredità di
famiglia non trascurabile, ma abbandonarsi all'inattività e
alla malinconia... no!
No, doveva trovare il modo
di impegnarsi.
Il problema era che lui
amava veramente tanto il suo lavoro.
Era una parte integrante
della sua vita, ed esserne privo era più o meno come vivere
senza fuoco in inverno. Era inimmaginabile.
Come ogni volta, quando
Graves non trovava una strada per il futuro, si fermava a riflettere
sul passato.
Passò molte ore a
rileggere i blocchi personali che teneva chiusi in cassaforte, ma più
vedeva la sua vita passata scorrergli davanti più rischiava di
sprofondare nella malinconia; in particolare affrontare il vuoto
nelle annotazioni che corrispondeva al periodo in cui era stato
imprigionato da Grindelwald gli costò uno sforzo maggiore del
previsto.
Dovettero passare un paio di
settimane prima di arrivare all'ultimo tacquino e rivivere quei
burrascosi tre mesi che gli avevano cambiato la vita.
Rileggendosi si sentiva in
colpa per come aveva giudicato Scamander, la Goldstein e Barebone.
Di lei aveva detto che era
una persona con un istinto materno deviato, di Scamander che era un
irresponsabile e che era un povero illuso perchè era convinto
che a qualcuno potessero interessare le bestiacce da cui rischiava di
essere mutilato; aveva liquidato come "un insensato spreco di
tempo" il periodo che Scamander aveva impiegato a scivere il suo
libro e la sua insistenza nel trovare un editore.
Si sentì in colpa per
quello. Era stato presuntuoso.
Il fatto che lui non capisse
la passione di Scamander per gli animali non significava
necessariamente che fosse sbagliata.
Chissà, forse quel
libro con le esperienze che raccontava avrebbe potuto essere davvero
di aiuto a qualcuno.
Percival si bloccò in
quel punto.
Un libro.
Esperienze.
Raccontare qualcosa affinchè
qualcun altro imparasse.
Improvvisamente sapeva cosa
voleva fare.
Vent'anni di esperienza come
Auror potevano essere preziosi per altre persone, e quindi perché
no?
Sarebbe stato il modo
migliore per non sprecare la sua vita.
E magari avrebbe potuto
scrivere il libro proprio come Scamander: mentre viaggiava.
Sarebbe stato interesante
vedere altri posti, e soprattutto sarebbe stato meglio che stare
sempre chiuso in casa a diventare il vecchio lunatico del vicinato.
Sì: cambiare aria per
un po' di tempo gli sembrava la cosa migliore da fare, non appena
avesse sistemato alcuni affari personali.
***
Qualche tempo dopo, a giugno
inoltrato, ricevette una lettera.
Era di Credence, che lo
informava di aver superato gli esami per il terzo e quarto anno e che
si stava preparando per sostenere l'esame dei GUFO sei mesi dopo.
Aveva allegato una foto in
cui si vedevano lui, Porpentina Goldstein e Newt Scamander che
sorridevano e salutavano dietro una torta di compleanno.
Erano felici, e questo
sarebbe bastato a Graves per essere contento di quello che aveva
fatto, poi però arrivò al postscriptum e allora fu
scosso da una vampata di indignazione.
"Ps: in valigia abbiamo
un esemplare di viverna. È scontroso, cocciuto e praticamente
inavvicinabile. L'ho chiamato Percival"
Come si permetteva quel
moccioso?! Lui e la fissazione che gli aveva contagiato Scamander con
i suoi animali!
Poi però immaginò
la frase letta dalla voce di Credence, e allora non poté più
restare arrabbiato.
In fondo pensò che
sarebbe stato peggio se avessero dato il suo nome al compagno della
femmina di Erumpent, ed era certo che, nonostante tutti i difetti che
aveva elencato, Credence si stesse prendendo cura con affetto di
quella nuova e probabilmente pericolosa creatura.
Graves sorrise, gli occhi
che pizzicavano per qualcosa di dolceamaro.
"Sciocco, ingenuo,
meraviglioso ragazzo".
_____________________________________________________________________________________________________________________
Nel Cerchio della
Strega
Avete
visto che Percival Graves è stato aggiunto alla lista dei
personaggi principali?
Ecco,
per festeggiare ho deciso di accelerare la revisione dell'ultimo
capitolo e di pubblicarlo in anticipo.
Volevo
avere l'occasione di scrivere ancora di Seraphina Picquery e cosa
c'era di meglio che il momento in cui Graves torna a fare rapporto?
Questa
parte della storia si conclude qui, ora è il momento dei
ringraziamenti:
Grazie
a tutte le persone che hanno messo questa storia tra le preferite, le
seguite o le ricordate, grazie a chi ha seguito tutti i capitoli in
silenzio e grazie a chi ha speso un po' di tempo per recensire.
Forse
ci ritroveremo nel seguito di questa storia, se vi interesserà,
per adesso un saluto ed un ultimo grazie a tutti voi.
Lady Shamain
|