Ran
Sono in
centro con Sonoko per distrarmi un po’. La giornata di ieri
non è stata per
niente facile, soprattutto per il modo in cui si è conclusa.
Ripenso allo
sguardo di Conan alla vista di quel vetro rotto: ricordo che rividi
un’espressione simile sul suo volto solo quando, quel giorno
al ristorante,
venne ad informarmi che Shinichi era dovuto scappare per un nuovo caso.
L’espressione
profondamente colpevole, che in un ragazzino di 7 anni potresti
rivedere quando
lo trovi con le mani nella marmellata, non certo perché
viene a riferirti che
sei stata piantata in asso per l’ennesima volta.
Sonoko mi
distrae dai miei pensieri chiamandomi per aiutarla con la zip di un
vestito: le
sta davvero bene. Mi dispiace solo non poterle dedicare tutta
l’attenzione che
merita; senza di lei questi mesi sarebbero stati ancora più
duri da affrontare.
Torno a casa
con un’enorme quantità di acquisti, li poso sul
letto e mi reco in cucina per
preparare la cena. Da dietro sento arrivare qualcuno: è
Conan che con fare un
po’ timido mi chiede come sia andata la giornata.
“Ho
visto
che hai fatto acquisti”
“Beh
si ogni
tanto serve una giornata di shopping con le amiche, dicono abbia un
potere
curativo”
“E tu
da
cosa dovresti curarti? Ha a che fare con Shinichi? E’ da ieri
che ti vedo
strana”
“Sai
Conan
pensavo che ieri è stato un anno che sei venuto a vivere con
noi. E lo stesso
giorno come sai Shinichi è sparito dalla mia vita.
E’ solo per questo che ero
un po’ giù, ma come vedi oggi sto già
molto meglio”
“ Sono
contento, non mi va di vederti triste”
“Senti
Conan, posso farti una domanda? Ieri quando si è rotta la
cornice che ritraeva me
e Shinichi a Tropical Land, ho intravisto nel tuo sguardo un velo di
tristezza.
So che tieni a me, ma non devi preoccuparti... In fondo è
solamente una foto”.
Shinichi
“Sai bene che non si tratta solamente di una
foto” avrei voluto dirle, che si tratta di quello
che eravamo prima e di quello
che avremmo potuto essere. Ma adesso per lei sono solamente il suo
fratellino
di 7 anni e non posso permettermi una cosa del genere. Così
mi limito a
guardarla senza riuscire a dire una parola, per paura di superare il
confine
tra le mie due identità e rischiare che Ran si insospettisca.
All’improvviso
Goro piomba in cucina reclamando la cena. Per fortuna questo distrae
Ran
abbastanza da permettermi di sgattaiolare via evitando di darle una
risposta.
Mi auguro che non ritorni sull’argomento.
Dopo cena mi
reco dal Dottor Agasa
per incontrare Ai. Negli ultimi mesi la lotta
all’organizzazione ha fatto passi
da gigante. Siamo riusciti finalmente, con l’aiuto
dell’FBI, a scoprire la vera
identità di Rum e siamo vicini a scovare anche il Boss.
Negli ultimi mesi
grazie ai grandi progressi fatti, ho cominciato a vedere una luce in
fondo al
tunnel. Ho iniziato a sperare che forse ci sarebbe stato un lieto fine
per
tutta questa faccenda. Che ci sarebbe stato un lieto fine per me e Ran.
Oggi
però le mie speranza hanno iniziato a vacillare, quando
tornando a casa da
scuola ho notato una Porsche nera, quella Porsche nera, uscire da un
parcheggio
nei pressi di una scuola elementare. Speravo di sbagliarmi, ma cercando
di
capire chi fosse al volante dell’auto ho notato una ciocca di
capelli bianchissimi
uscire dal finestrino dal lato del passeggero. Gin.
Inizialmente
pensavo di tenere la
cosa per me senza coinvolgere Ai per evitare di traumatizzarla ancora
di più.
Ma se l’Organizzazione è sulle sue, come forse
sulle mie tracce, se hanno
capito che né Shiho Miyano né Shinichi Kudo sono
morti, ma sono semplicemente
tornati dei bambini, è giusto che lei ne sia a conoscenza.
“Salve
Dottor Agasa”
“Ehi
Shinichi, come mai da queste parti?”
“Ho
bisogno
di parlare con Ai”
“Ai si
sta
facendo una doccia adesso, tra poco dovrebbe uscire”
“Capisco,
allora la aspetto qua”
“Che
c’è
Shinichi? Come mai quest’urgenza di parlare con Ai? Non puoi
aspettare domani a
scuola?”
“Vede
Dottor
Agasa, oggi mentre tornavo da scuola, ho visto una Porsche nera vicino
ad una
scuola elementare e sono sicuro che quello seduto dal lato del
passeggero fosse
Gin. Ho paura che abbiano scoperto che l’APTX 4869 non uccide
la gente, ma la
fa solo ringiovanire, e che adesso le stiano dando la caccia. E forse
la stanno
dando anche a me”
In quel
momento sento la presenza di qualcuno dietro di me, mi volto e vedo Ai
con uno
sguardo terrorizzato sul volto.
“Tranquilla
Ai, forse erano lì solo per caso”
“No
Conan,
quegli uomini non fanno mai niente per caso. Se erano vicino ad una
scuola
elementare stavano cercando un bambino”
“E
allora
vorrà dire che riusciremo ad arrivare al boss, prima che
loro arrivino a noi”.
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