Il mattino seguente,
più precisamente
all'alba, il gruppo era pronto per ripartire.
Joe si era calmato e
sembrava essere
più amichevole nei confronti di Jack, che invece aveva
ancora il
broncio.
Averell faceva colazione,
cosa che
nessuno degli altri aveva voglia di fare.
Nessuno capiva come facesse
ad avere
uno stomaco così profondo e non mettere su un chilo.
Evelyn si teneva in
disparte e non
guardava negli occhi nessuno, nemmeno Lucky Luke.
Aveva persino rimesso la
divisa come
tutti gli altri.
L'unica cosa che non
riusciva a
nascondere era il fatto che al mattino aveva dato il buongiorno a
tutti tranne a Joe.
L'astio era ancora
palpabile ma tutti
sapevano che c'era sotto qualcos'altro.
Non osarono indagare.
Il viaggio prosegui senza
intoppi.
Viaggiavano di giorno e si
fermavano di
notte.
Ogni tanto Evelyn si teneva
fra le mani
la collana che le avevano dato gli indiani.
Rugiada D'Estate, la dea
che avrebbe
riportato l'acqua...e lei era affogata in quell'acqua.
Se la strappò e
la gettò fuori dal
carro.
Quando finalmente giunsero
alla
capitale, si accamparono in un area verde dove stavano per costruire
un nuovo edificio.
Una volta fermi, accesero
subito un
fuoco per riscaldarsi e prepararono le pentole e il cibo, che Averell
pensò a cucinare a dovere.
Giunta la notte, mentre i
fratelli
dormivano, Evelyn si avvicinò a Jolly Jumper e lo strinse.
“Ho ancora voglia
di essere un
cavallo”
-Ed io spero che tu cambi
idea-
“Mi sento
stupida”
“Non dire
così” Luke, che sembrava
dormire, era sveglio e si era messo seduto “ne ho visti di
stupidi,
non rientri fra loro”
“T...tu non puoi
capire” distolse
lo sguardo.
“Spiegami”
sorrise Luke.
Sapeva che non era in grado
di fare la
dura, avrebbe ceduto.
Doveva farla confessare,
essendo due
giorni che stava zitta e isolata doveva per forza avere qualcosa.
Senza contare che i
fratelli erano
preoccupati.
“Non...non ti
riguarda” mise anche
le braccia incrociate e cercò di trattenere le lacrime.
Luke iniziò ad
avere sospetti.
“Ha a che fare
con Joe e le sbarre
della prigione rotte?”
Evelyn sgranò
gli occhi
“Tranquilla, non
ho detto nulla allo
sceriffo, ha pensato che Joe volesse evadere e avesse cambiato idea,
anche se dubito che cambia idea su un evasione così
facile”
Ma come...?
Luke era sempre un passo
avanti a loro.
“Quindi sai
anche...”
“Che hai usato il
vecchio Jolly per
tirare via le sbarre marce? Si lo so” si alzò in
piedi “vieni
con me” gli fece cenno di seguirlo.
Si allontanarono dal
carretto,
raggiungendo una zona dove nessuno poteva sentirli.
“Avanti confessa,
cosa ti affligge?”
“Non
posso...” disse “non posso
dirla”
“Se ti dicessi
che non dico niente ai
tuoi fratelli?” silenzio “che non dico nulla a
Jack?”
Evelyn volle morire.
Lui sapeva...lui sapeva
tutto!
Evelyn si
inginocchiò a terra e
scoppiò in un pianto irrefrenabile.
Si sentiva così
stupida e umiliata.
Come aveva potuto?
“Non avevo altra
scelta” confessò
“ho provato a pensare diversamente ma non sono riuscita a
trovare
soluzioni diverse, mi era sembrata la cosa più
giusta”
“E adesso ti sei
pentita”
“Non sai
quanto...Luke ti prego non
dirlo a Jack e non dirlo agli altri”
Luke sorrise.
Quello che era capitato ad
Evelyn era
capitato anche a lui, solo che nel suo caso le parti era scambiate.
Era lui nella situazione di
Evelyn, con
la differenza che Luke aveva un altro carattere e lo aveva affrontato
diversamente.
Non riusciva a biasimarla
ne a darle la
colpa.
Lei aveva agito per amore
di Jack e
Joe.
“Facciamo
così” disse Luke “se
prometti che non accadrà più, io farò
in modo di farti affidare ai
tuoi fratelli nel caso ti accusano”
L'idea l'aveva
già avuta prima di
partire.
Mamma Dalton l'aveva
cresciuta in
maniera impeccabile, da vera signora, nonostante i precedenti di
tutti quanti i membri della famiglia.
Ma era comunque una donna
anziana e se
Evelyn fosse stata accusata era ancora minorenne per poter subire un
carcere vero e proprio.
L'unico modo sarebbe stato
chiedere
l'affidamento ai fratelli, già maggiorenni.
Se invece veniva assolta il
problema
non sussisteva e quindi tornava a casa.
Evelyn era indecisa, con
gli ultimi
avvenimenti non pensava che i fratelli la volessero.
Ma pensava a Jack, a quanto
le sarebbe
mancato, a quanto avrebbe desiderato un suo bacio e non poterlo
ottenere.
Guardò il cowboy
con gli occhi pieni
di speranza
“Lo faresti
davvero?” Luke annuì
“Grazie Lucky Luke” lo strinse forte e, una volta
calma, lo
lasciò andare e corse dai fratelli.
Si mise vicino a Jack, che
nel sonno la
strinse a se, addormentandosi più serena, anche se dentro
aveva
ancora un filo di agitazione e le sensazioni provate in quei due
giorni non erano svanite.
Anche Luke fece lo stesso e
il piccolo
gruppo dormì sonni tranquilli.
*************
Il mattino seguente, per
non dare
nell'occhio, Evelyn si vestì con gli abiti che le aveva dato
la
signorina Betty.
Era bello poter tornare ad
indossare
abiti civili e non la divisa carceraria a strisce, che la faceva
assomigliare ad un ape.
Luke era andato via, ma
aveva lasciato
un biglietto in cui specificava che tornava subito.
Si fidava a tal punto di
lasciarli
soli?
Che coraggio.
Lei di certo non scappava
ma non poteva
dire lo stesso di Joe e i fratelli.
Aveva lasciato solo Jolly
Jumper.
Evelyn lo
accarezzò “Buongiorno
vecchio Jolly” gli diede l'acqua e da mangiare, suscitando
l'approvazione del cavallo.
-E' sempre bello ricevere
attenzioni-
Poi si avvicinò
a Jack e lo svegliò
con un tenero bacio sulla guancia.
Jack mugugnò.
“Sveglia
dormiglione”
“Cinque minuti
Mamma” brontolò
“Se fossi la
mamma, a quest'ora ti
avrei scaraventato fuori dalla finestra” ridacchiò.
Jack aprì
finalmente gli occhi,
mettendo a fuoco Evelyn.
“E' difficile
capire chi ti sveglia
quando non sono le guardie”
Evelyn si mise accanto a
lui “Io sono
la peggior guardia”
“Ne
dubito” si stiracchiò,
emettendo un sonoro crack con la schiena “mi sento
vecchio”
“Smettila”
gli diede una piccola
spallata leggera “comunque buongiorno”
“Buongiorno
Evelyn” si diedero un
piccolo bacio e si alzarono.
“Dov'è
Lucky luke?”
“Adesso torna,
siamo sorvegliati dal
vecchio Jolly”
Jack scosse la testa.
Non aveva intenzione di
scappare, ma un
cavallo che sorveglia dei pericolosi detenuti criminali era quasi una
barzelletta.
Il pensiero durò
poco, Luke stava
tornando e aveva in mano due sacchetti.
Gli altri fratelli si
svegliarono poco
a poco.
Averell aveva
già fame.
“Buongiorno
Dalton” salutò Luke
“avete dormito bene?”
I fratelli emisero sbadigli
e
brontolii.
“Buona colazione,
servitevi pure”
lanciò uno dei sacchetti a Joe, che lo prese finendo steso a
terra.
Si rialzò
ringhiando di rabbia
“Quel cowboy me
la pagherà!”
“Suvvia
Joe” intervenne William “ci
ha portato la colazione a letto dopotutto, quando ci
ricapiterà?”
Joe ringhiò
nuovamente e si servì,
passando poi tutto agli altri.
Luke osservava il gruppo
che si
rifocillava.
Una bella famigliola...in
fondo.
Si avvicinò ad
Evelyn e le porse
l'altro sacchetto, più spesso e più alto.
“Questo
è per te” disse “non
sarà nel tuo stile ma, credimi, ne avrai bisogno e ti
consiglio di
indossarlo”
Evelyn non capì
ed osservò il
contenuto del sacchetto.
Sgranò gli occhi
e la sua espressione
passò da interrogativa a disgustata
“Dimmi che non
è vero...”
Anche i fratelli
osservarono.
Dentro c'era un vestito
color azzurro
cielo, con pizzi e merletti sul collo, sulle maniche e sul fondo
della gonna.
“Invece
si”
“Ehi!”
si intromise Joe “come osi
regalare certe cose a nostra sorella!?”
“Sto solo
cercando di non farla
finire nei guai Joe, vedi di stare calmo” rispose con la
solita ria
spensierata e tranquilla.
“Nostra sorella
è libera di
scegliere quello che vuole! Tu non puoi...”
“JOE!”
lo zittì Evelyn “smettila”
“Ma..Ma
io..”
“Joe ti
prego...” scosse la testa
“no...” poi guardò Luke e
salì sul carretto a cambiarsi.
Luke si mise accanto a
Jolly Jumper e i
gli altri fratelli si allontanarono da Joe, chi per rabbia chi per
fame e chi per espletare i bisogni primari.
Joe sbuffò e
salì sul carretto,
incurante di Evelyn.
“Che stai
facendo!?” esclamò la
ragazza coprendosi al volo “esci subito!”
“No!”
rispose Joe “ma se ti fa
piacere mi volto” e si voltò, sentendosi umiliato.
Evelyn si vestì
al volo.
Nessuno dei due
osò fiatare.
Dopo un lungo sospiro, fu
lei a
prendere parola.
“Ti andrebbe...di
farmi la tua super
acconciatura come quando ero piccola?”
Joe rimase immobile.
Erano anni che Evelyn non
gli chiedeva
una cosa simile
“Joe!”
la bambina tirò Joe per
la manica
“Che
vuoi!?” rispose bruscamente
“Joe
fammi i capelli”
Joe
sbuffò “No”
“Ti
prego” la piccola Evelyn gli
fece gli occhi dolci “ti prego...fratellone...ti
prego”
“E va
bene!” esclamò “basta
che la pianti”
“Siii”
Per una volta che
Mamma Dalton, mesi
prima, era dovuta uscire di corsa e aveva affidato a Joe il compito
di vestire e pettinare Evelyn, la marmocchia non si era più
staccata.
Non era esperto di
acconciature
femminili, sapeva intrecciare le corde per le evasioni e
così le
aveva fatto, per l'appunto, due semplici trecce.
“Sei
unico Joe!” e lo strinse.
Evelyn si voltò,
dandogli le spalle.
Prese tre ciocche ed
iniziò a farsi la
prima treccia, Joe le avrebbe fatto la seconda.
“Stai bene
vestita così” cercò di
rompere il ghiaccio Joe.
In effetti Evelyn stava
divinamente con
quel vestito, anche se lei era poco convinta.
Amava gli abiti maschili e
comodi per
evasioni e rapine.
Degna Dalton
“Grazie”
“Senti...stavo
pensando...che ne
diresti se...”
“Joe”
lo fermò lei “se stai
cercando di dimenticare l'accaduto, sappi che non sarà
così
semplice...io non ci riesco”
L'avevano fatta grossa.
Joe riflettè
“Beh...allora non
ne parliamo”
concluse la treccia “non ne voglio più
sapere” e scese dal
carretto, incamminandosi nel verde per sgranchirsi le gambe.
Evelyn sospirò.
Sarebbe stata dura se
veniva affidata
ai fratelli.
Si guardò la
treccia, perfetta come
sempre.
Sorrise a malapena e si
lasciò
sfuggire un sussurro
“Sei unico
Joe”
ATTENZIONE!!!
1) No, non manca
un capitolo,
intendo lasciare a voi libera immaginazione
2) Se i miei
calcoli sono
esatti...il prossimo capitolo è l'ultimo,
perciò...mi auguro di
avervi appassionato o avervi ispirato.
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