Ran
Conan è partito
già da un paio di giorni ma ancora non si è
fatto sentire. Ho provato a chiamarlo ma risponde sempre la segreteria.
Forse
nel campeggio dove sono il cellulare non prende, o almeno spero sia
solo per
questo.
Come se non
bastasse, queste riprese assorbono completamente
papà così che io sono praticamente sempre sola.
Prendo il cellulare. Avrei
tanta voglia di sentire Shinichi in questo momento, lui sì
che saprebbe tirarmi
su il morale.
Compongo il
numero ma ovviamente anche lui ha la segreteria.
Sono davvero un’illusa se ho sperato di potergli parlare
così senza preavviso.
Rassegnata mi
siedo sul divano a guardare la tv, ma ben
presto mi addormento, troppo stanca per seguire il programma.
Mi risveglio
qualche ora più tardi, guardo l’orologio: le 23.
Corro in cucina per vedere se papà avesse mangiato la cena
che gli avevo tenuto
in caldo, ma la bistecca è ancora tutta là.
Impossibile che le riprese si siano
prolungate fino a quest’ora.
Passa la
mezzanotte e sempre più nel panico telefono alla
centrale di polizia:
“Ispettore
Megure”
“Salve
ispettore. Per caso ha sentito mio padre oggi? E’
stato ingaggiato per girare un documentario insieme a Yoko Okino ma non
è
ancora rientrato a casa. Non mi ha detto che si sarebbe fermato
tanto”
“Ciao
Ran, no purtroppo non so niente. Non vedo tuo padre da
alcuni giorni. Però non è da lui fare
così, non vorrei che gli fosse successo
qualcosa”
“La
prego ispettore mi aiuti”
“Certo
Ran, mando un agente a prenderti per farti portare in
centrale. Intanto invio una squadra a cercarlo”
“Grazie
ispettore, davvero”.
Poco
più tardi sento suonare il campanello. E’ Chiba
che è
venuto a prendermi. 10 minuti più tardi sono alla centrale.
“Ispettore
ci sono novità?”
“Purtroppo
no ma non appena sapremo qualcosa ti avviserò, lo
prometto. Intanto se vuoi riposati un po’.
Nell’altra stanza c’è un divano che
usano i miei colleghi per riposarsi durante i turni di notte. Non
è il massimo
lo so ma è tutto quello che posso fare per te, per
ora”
“La
ringrazio ma preferisco aspettare notizie qui con lei”
“Come
vuoi”.
Shinichi
Da due giorni io
e Ai siamo rifugiati in un appartamento
fuori città, costantemente sorvegliato da agenti
dell’FBI in borghese. Di tanto
in tanto ci arriva una telefonata di Akai o Josie sugli ultimi
aggiornamenti,
ma fino ad adesso ancora niente di rilevante.
“Pensi
che ne usciremo vivi, Conan?”
“Ho
piena fiducia nell’FBI, e poi noi possiamo contare
sull’effetto
sorpresa. Hanno almeno due infiltrati, in cui hanno riposto piena
fiducia, in
contatto con la CIA e con la Polizia Segreta giapponese. E anche
Vermouth, non
sono del tutto sicuro che alla resa dei conti starà dalla
loro parte, altrimenti
avrebbe rivelato la mia vera identità già da molto tempo, ed io
probabilmente adesso non sarei
qui”.
Squilla di nuovo
il telefono dell’abitazione: Akai.
“Si
Akai sono Conan. Novità?”
“Reina
ci ha appena informato che hanno rapito Goro”
“Che
cosa??”
“Hai
capito bene. Yoko Okino con una scusa l’ha fatto salire
in macchina e adesso lo tengono prigioniero in un luogo pieno di
containers
abbandonati nel quartiere di Ebisu.”
“Dobbiamo
raggiungerlo Akai, se gli facessero del male Ran ne
morirebbe”
“E’
proprio quello che vogliono, che tu li raggiunga. Per
finire il loro lavoro di un anno fa”
“Ma io
non sarò da solo. Insieme possiamo arrestarli una
volta per tutte”
“Va
bene Conan, ma prima dobbiamo avvertire la CIA e i
servizi segreti”
“Quando
vuoi, noi siamo pronti”.
Mi giro e vedo
Ai con uno sguardo sconvolto.
“Ai tu
rimani qui. Vado io con loro”
“…”
“Ai mi
hai sentito?”
“No
Conan. Questa volta non mi tirerò indietro. Non voglio
più vivere nel terrore, voglio ricominciare una vita
normale. E per farlo devo
affrontarli una volta per tutte. Lo devo soprattutto a mia sorella.
Finalmente
verrà vendicata”
“E
allora andiamo e chiudiamo questa storia una volta per
tutte”.
Ran
“Ispettore
Megure”
“Ispettore
sono Takagi. Sono appostato nel quartiere di Ebisu
per quella banda di rapinatori di cui le avevo parlato ed ho appena
visto
passare il detective Goro su una Porsche nera insieme ad una
donna… E sono
sicuro che avesse gli occhi bendati”
“Ne
sei proprio sicuro Takagi??”
“Ssi
signore, immagino di si”
Quartiere di
Ebisu... devo raggiungerlo subito. Non posso
perdere papà.
In lontananza
sento la voce dell’ispettore che mi prega di
aspettare. Ma non posso, non mi lascerebbero mai andare con loro, ed io
non
posso stare qui ad aspettare sapendo che papà è
stato rapito.
Se solo fossi
qui con me… Shinichi.
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