Good People Are Like Candles

di Eneri_Mess
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Cow-t, sesta settimana, M3
Prompt: Tema Libero
Parole: 300
Note: altro pezzo scritto a caso di questa AU. Si colloca dopo il capitolo 1 ma prima del 2. Keith è ancora un (apprendista) Jedi e be'... buona lettura *love*





 

Si lasciarono alle spalle i rumori della sala gremita; i festeggiamenti andavano avanti ininterrotti da quattro ore.

Occhiate rigide e modi altezzosi da ambo le parti si erano sciolti insieme alle bottiglie di liquore stappate per l’occasione. Alteani e Bacuniani ridevano insieme, chiacchieravano e muovevano i primi passi verso legami più solidi delle firme sul definitivo trattato di pace tra i due pianeti.

Tuttavia, nel corridoio del Castello, i pensieri di Keith erano altri.

Appoggiato di schiena alla parete di vetro, accusava il brio dell’alcool come una frizzante sensazione che lo stava liberando dal peso costante del dovere. Gli sembrò di poter accantonare la Forza, i casini della Repubblica e i pettegolezzi sul suo essere per metà Galra con una leggerezza disarmante. Persino gli avvertimenti di Shiro si eclissarono.

Era una notte come poche sotto molti aspetti, a iniziare dalle stelle che si riflettevano ovunque, come in un planetario, e alla celebrazione che si erano lasciati alle spalle.

Poi c’era Lance e il fatto che lo avesse appena stretto tra le braccia in un moto spontaneo di cui ora entrambi stavano pagando il prezzo dell’imbarazzo.

Erano soli, lontani da sguardi e chiacchiericci; non ricordava perché avessero lasciato la festa.  

“Sei ubriaco?” ruppe l’impasse l’Altean, ridacchiando nervoso. “Siamo ubriachi” corresse, inumidendosi le labbra e aggiustandosi nell’abbraccio senza scostarsi.

“No” Keith rispose prima di ragionare. “No, sono solo…” cercò il termine, ma nella mente aveva soltanto Lance e particolari del suo viso da cui si trovava sorprendentemente attratto. Come la bocca. “Disteso” disse infine, dimentico già di cosa stessero parlando.

Lance lo giudicò con un sopracciglio alzato e il risolino provocatore che l’apprendista Jedi desiderava mettere a tacere da quando si erano conosciuti.

“Certo, Kitty-boy. Lasciatelo dire, sei ubri-”

Aveva immaginato qualcosa di manesco, ma chiudergli la bocca con la propria funzionò.

 




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