Un
gran mal di testa mi assale non appena vengo sbalzata violentemente
al suolo.
Mi
sento intontita e i suoni attorno a me si fanno ovattati.
“ehi,
Chris!”
si
precipita con fare preoccupato Paul al mio fianco.
Mi
metto seduta tastandomi la testa. Rassicuro il mio amico che
“più
o meno” sto bene e barcollando mi alzo, giusto in tempo per
vedere
una luce biancastra espandersi dalle mani di Nigel.
“allora
che cos'era questa volta?”
chiede
sospirando Paul, mentre cerca di togliersi del terriccio di dosso.
Nigel
lo guarda di sottecchi prima di avvicinarsi a me.
“stai
bene?”
Annuisco
poco convinta.
Sono
stanca di questi continui attacchi. Da qualche giorno, casa mia
sembra essersi trasformata in un B&B per spettri e spiriti.
È
iniziato tutto qualche sera fa, quando sono entrata in camera di
Michelle per darle la buona notte, aspettandomi, come credo sia
normale, di trovarla nel suo box a dormire beata. Di dormire dormiva,
per fortuna, peccato che levitava per la stanza, così come
ogni
oggetto.
“è
il quarto demone che scoviamo!”
esclama
Pacey sbucando fuori da un cespuglio.
“scoviamo
non è esattamente il termine esatto Mr. Coraggio”
lo
canzona acido Paul.
Quattro
demoni in casa mia. Sappiamo chi sono i mandanti. Gabriel e Rancine.
Sospiro
sconfortata. Fortunatamente Sam sembra non essersi accorta di nulla,
ma cosa succederà se un giorno decideranno di prendersela
anche con
lei? Cosa potrei fare? Riuscirei a proteggerla?
“Marta
e Mandy stanno creando una barriera sacra attorno casa tua, vedrai
che sarete al sicuro”
Lo
guardo. È solo una soluzione momentanea, non è la
risoluzione del
problema.
Cosa
vogliono da me? Cosa cercano? Tutto questo sta accadendo per colpa
mia, ma non riesco a capire.
“l'incantesimo
è andato bene, ora tu, Sam e Michelle dovreste essere al
sicuro,
almeno per il momento”
mi
informa Marta venendomi incontro seguita da Mandy.
La
ringrazio e tutti assieme ci dirigiamo in veranda per fare il punto
della situazione.
Il
rumore di una scarica elettrica improvvisa alle mie spalle allarma
tutti. Nigel è stato scaraventato via sull'asfalto. La sua
pelle
sembra bruciare e preoccupata mi precipito su di lui.
“stai
bene?”
chiedo
preoccupata, mentre Marta sghignazza divertita. La guardo confusa e
un po' irritata, notando lo sguardo di Nigel stizzito.
“la
barriera. Respinge le aure demoniache”
spiega
Marta con fare fiero.
“sei
solo per metà demone e quindi non ti ha ucciso.”
sentenzia
poi fredda, prima di proseguire a camminare.
Non
posso biasimare Marta per l'atteggiamento che ha nei confronti di
Nigel, probabilmente sta facendo un grandissimo sforzo per
sopportarlo, così come credo anche gli altri. Non ne
parliamo mai,
ma so che riavere Nigel come parte attiva nel gruppo deve pesare a
tutti, per quello che ci ha fatto passare. Io stessa a volte mi fermo
a pensare se questa sia stata effettivamente una mossa saggia e cosa
pensano realmente i miei amici di me. Sulle mie scelte a cui loro in
un modo o nell'altro si sottomettono in nome della nostra amicizia.
In nome della lealtà. Sono loro infinitamente grata per non
aver
deciso di non abbandonarmi, ma a volte mi chiedo se non sia troppo.
“maledetta!
Questo vuol dire che non posso avvicinarmi a te”
dice
guardandomi un po' malinconico.
“sarò
al sicuro”
rispondo
aiutandolo ad alzarsi e noto stranamente che fa fatica a mettersi in
piedi.
Questa
barriera deve essere davvero potente.
Saluto
tutti dopo esserci ripromessi di pensare ad un piano d'azione per
l'indomani, come ha detto anche Marta questa è solo una
soluzione
temporanea.
Nigel
sembra nervoso quando viene a prendermi. Ovviamente ha dovuto
aspettare lontano dal vialetto a causa della protezione, ma non
sembra tanto questo quello a disturbarlo, anzi. Sembra preoccupato
per qualcosa.
“dormito
male?”
gli
chiedo entrando in auto.
“no”
risponde
secco mettendo in moto l'auto.
Non
capisco cosa gli prende, ma per il momento non voglio indagare.
Arriviamo
a scuola e noto che mentre scende dall'auto, Nigel, sembra avere un
capogiro.
“sicuro
di star bene?”
mi avvicino e lui si allontana.
“Nigel...”
“è
tutto ok”
risponde
brusco allontanandomi.
Senza
aggiungere altre parole ci rechiamo da Mandy e gli altri che ci
aspettano all'ingresso.
“sarà
bellissimo, è uno spettacolo unico!”
esclama
entusiasta la mia amica con gli occhi che le brillano eccitati.
“di
cosa state parlando?”
chiede
Frank anticipando la mia stessa intenzione.
“stasera
ci sarà l'eclissi lunare, pensavo di andare
all'osservatorio!”
ci
spiega euforica.
Sento Nigel irrigidirsi al mio fianco. Oggi è davvero strano.
“non
è una cattiva idea! Diciamo una serata insolita”
Frank
sembra concorde con Mandy e anche a me non dispiace come idea.
“eclissi
lunare? Visto che non ho niente di meglio da fare stasera, potrei
unirmi?”
Mandy
sorride a Marta annuendo.
È
buffo pensare come il loro rapporto sia cambiato. Nonostante tutto,
forse tutto quello che stiamo passando ci ha portato a conoscere
degli aspetti di noi stessi e degli altri che forse prima avremmo
ignorato.
Sorrido
confortata da questo pensiero.
“Allora
è deciso! Nigel, ti unisci anche tu?”
chiede
Jake
“si,
certo”
risponde
glaciale. È inquietante.
Voglio
capire cosa lo tormenta oggi. Cosa c'è che non va?
Lo
seguo tutto il giorno, sembra più schivo del solito.
Addirittura
Mark lo canzona per i corridoi e lui non batte ciglio, anzi sembra
quasi trattenersi. Poi entra in biblioteca e tra i vari scaffali lo
perdo di vista.
Non
voglio essere scoperta, ma voglio capire che gli prende. Certo non
è
mai stato Mr. Socialità ed allegria, ma non è il
suo solito modo di
fare. Sembra che stare a contatto con gli altri lo renda nervoso e di
sicuro Nigel non è il tipo che si fa innervosire da un
branco di
umani.
Resto
stupita dai miei stessi pensieri. Mi sono rivolta alla mia specie
come un “branco di umani”. Che strano e illogico
pensiero. Scuoto
la testa, ritrovandomi Nigel a pochi centimetri dal mio viso che mi
fissa.
“mi
stai seguendo”
e
la sua non è una domanda.
“voglio
solo capire che ti prende. Sembri strano oggi, più strano
del
solito”
“è
solo un tua impressione”
lo
guardo arcigna. Mi sta palesemente prendendo in giro.
“scusa
tanto, scusami tanto se mi preoccupo del mio ragazzo”
dico
senza rendermi conto subito delle parole che ho usato.
Mi
tappo la bocca abbassando lo sguardo.
Lui
sembra sorridere appena prima di allungarsi in un abbraccio.
“scusami”
soffia
sui miei capelli stringendomi di più.
Siamo
seduti sugli scalini della sezione “demonologia”
della
biblioteca, sezione del tutto inabitata da studenti e docenti. Nigel
non fa che torturarsi le mani.
“si
può sapere che succede?”
il
suo sguardo si sposta da me alle sue mani con fare frenetico.
“come
ha detto la tua amica, questa notte ci sarà un'eclissi
lunare”
inizia
piatto lui.
“devi
sapere che ci sono particolari notti in cui un mezzo demone come me,
perde i poteri. L'essenza demoniaca si annulla e diventiamo semplici
e fragili umani. Si da il caso che questo avvenimento, per me,
coincide con l'eclissi lunare”
conclude
con fare amareggiato.
“beh,
è solo per una notte no? Basta stare solo attenti a non
cacciarsi
nei guai e non dovremmo avere problemi. Insomma non è la
priva volta
che ti accade, giusto?”
lui
si avvicina prendendomi il mento tra le mani
“questa
volta ci sei tu”
dice
prima di baciarmi.
Nonostante
questa nuova condizione di Nigel, decidiamo di essere ottimisti e
cercare di passare una serata tranquilla con gli altri all'osservatorio. O almeno io ci provo. Anche se mi ha confidato una
cosa così importante, Nigel sembra comunque non essere
sereno.
Come
da accordi ci ritroviamo alle otto all'osservatorio.
Non
ero mai venuta qui prima d'ora. Si trova in cima ad una collina poco
fuori dalla città, trovarlo non è stato
esattamente facile,
sopratutto ora che le tenebre la fanno da padrone e ammetto che in
questa prospettiva è un luogo un po' sinistro.
Frank
ha affittato l'intero osservatorio solo per noi. Ammetto che in
questo caso avere molti soldi porta i suoi vantaggi.
Mentre
Marta e Pacey prendono varie candele per allestire una specie di zona
relax, Jake e Ted sistemano vari snack in piccole porzioni in modo da
distribuirle equamente. Mandy e Paul chiacchierano davanti al
cartellone illustrato di una costellazione.
Non
sembra nemmeno di essere in un osservatorio. La luce tenue delle
candele, le pareti bianche che riflettono solo la luce lunare e un
senso di pace e tranquillità che sembra avvolgere tutto il
contesto.
“bene,
l'evento dovrebbe verificarsi intorno alle 2:30”
ci
informa Mandy dopo poco, mentre tutti prendiamo posto sulle coperte
della zona relax creata.
Marta
a dispetto di tutti invece sembra star trafficando con qualcosa
accanto alle candele, dando le spalle a tutti.
“non
è possibile!”
esclama
spaventata allontanandosi da quel che sembra un cerchio magico.
Ci
avviciniamo tutti incuriositi.
“che
succede?”
chiede
Ted allarmato dietro le spalle di Marta.
“siamo...siamo
su un cimitero”
balbetta
ancora sconcertata.
“te...tempo
fa, stavo facendo delle ricerche sui punti mistici siti qui a Dallas,
avevo letto da qualche parte che l'osservatorio in cui siamo ora
è
stato costruito sul luogo di un massacro. La leggenda narra che tempo
fa delle donne e degli uomini fatti prigionieri da un gruppo di
soldati senza onore, vennero brutalmente uccisi dopo che uno di loro
provò a difendere una donna che stava per essere violentata
da uno
dei soldati. Si sono divertiti a squartarli e dilaniarli per puro
divertimento e dopo la loro morte hanno deriso i cadaveri componendo
macabri teatrini con quel che ne rimaneva. Si dice che il rancore per
quelle morti violente fu così immenso che le loro anime non
trovano
pace, materializzandosi solo nella notte in cui tutto avvenne...una
notte di...eclissi lunare”
La
guardiamo tutti sgomenti, mentre Nigel rimasto per tutto il tempo in
disparte si prende la testa tra le mani e dolorante sembra
accasciarsi al suolo.
“che
hai? Che ti prende?”
mi
guarda sofferente stringendo i denti.
“sto
perdendo i poteri”
dice
contorcendosi per il dolore.
Non
so che fare.
“dovremmo
andarcene prima che l'eclissi abbia inizio credo”
suggerisce
Pacey, mentre Frank sembra del tutto spaventato e spaesato. Nessuno
gli ha mai detto la verità su queste faccende, ma ormai
è troppo
tardi per tornare indietro e non c'è tempo per spiegare.
In
fretta raccogliamo tutte le nostre cose e ci accingiamo ad andarcene,
ma un rumore inquietante dall'altra parte del portone ci arresta.
È
un continuo bussare freneticamente, sempre più violento
tanto da
farci arretrare di qualche passo.
Un
crescendo di schiamazzi e mugolii pervade le nostre orecchie e tutti
sembrano un po' confusi, ci guardiamo in viso spaesati, fin quando
quei gemiti si trasformano in distinte e strazianti urla di persone
che chiedono aiuto. Jake si precipita ad una delle piccole finestre
poste in alto alle pareti.
“oddio!”
esclama
terrorizzato. M avvicino sbirciando anche io e quello che mi si
presenta davanti è una carneficina. Alcune persone,
probabilmente
venute qui per godersi l'eclissi, sono state attaccate da quelli che
sembrano essere cadaveri putridi e marci.
Si
ammassano tutti contro le mura dell'osservatorio chiedendo aiuto.
“non
possiamo farli entrare!”
urla
Marta allontanando subito Mandy dal portone d'ingresso.
“dobbiamo
aiutarli, non possiamo lasciarli la fuori!”
urla
la mia amica in preda a panico iniziando a piangere.
Paul
la prende dolcemente tra le braccia cercando di farla calmare.
Pacey
e Ted sbarrano la porta con tutto quello che trovano mentre Frank si
prende la testa fra le mani dondolando in un angolo. Perfetto, lo
abbiamo perso.
Mi
avvicino a Nigel che sembra star meglio.
“dobbiamo
trovare qualcosa per proteggerci, quella porta non è
indistruttibile!”
ordina
a tutti cercando qualsiasi cosa possa essere usata come arma.
Ci
ritiriamo tutti in un angolo senza smettere di fissare la porta che
trema sempre di più sotto i colpi dei mostri li fuori.
“non
possiamo ucciderli, dobbiamo riuscire a scappare e arrivare alle
auto”
trema
Marta tenendo saldo tra le mani uno sgabello d'acciaio.
I
colpi si fanno sempre più forti e il legno cede sempre
più
facilmente.
Guardo
Nigel terrorizzata. Ha la mascella contratta e il volto teso, non
è
un buon segno.
Con
un boato la porta si frantuma sul pavimento lasciando che i demoni
entrino nella stanza come formiche. È impressionante. Alcuni
strisciano per terra, altri saltellano sui muri lasciando scie di
sangue e interiora pulsanti ovunque. Uno di loro parte all'attacco
verso Paul che gli frantuma provvidenzialmente il cranio con un tubo,
spappolandolo ovunque.
Mi
ci vuole qualche attimo per mettere a fuoco la situazione, prima di
essere letteralmente trascinata via da Nigel. Corriamo tutti verso l'uscita nel caos più totale. Sento Nigel farmi scudo mentre
mi
spinge fuori con forza.
“scappa!”
urla
colpendomi sulle spalle così forte da farmi cadere. Sento
l'aria
fresca sul viso. Il terriccio tra le mani. Sono fuori.
“alzati!
Andiamo!”
mi
incita qualcuno che riconosco essere Paul, mentre mi tende la mano.
L'afferro e assieme iniziamo a scappare nel bosco cercando di
raggiungere le auto.
Il
fiatone mi rimbomba nelle orecchie e davanti a me vedo solo foglie e
rami, non capisco nemmeno in che direzione stiamo andando.
“fermati”
dico
improvvisamente strattonandolo.
Oltre
noi, non vedo nessuno degli altri correre.
“Paul
non possiamo lasciarli indietro!”
piango disperata.
“Mandy
era davanti a me, ho visto Jake e Ted correre, non so dove son gli
altri”
risponde
col fiatone.
Voglio
tornare indietro, devo tornare dai miei amici. Paul o capisce e mi
blocca la strada.
“ragiona,
cosa puoi fare? Fidati di me, fidati di loro! Ci
raggiungeranno!”
annuisco
e spronata da lui continuo a correre.
Delle
urla catturano la nostra attenzione. Questa è la voce di
Mandy.
Ci
precipitiamo da lei che scalcia con tutta la sua forza per liberarsi
da uno di quei corpi decadenti.
Aiutata
da Paul riusciamo a liberare Mandy che gattona verso l'auto mentre
Paul stordisce del tutto il demone. Scatta in auto e lo seguo
rifugiandomi nei sedili posteriori mentre tremiti di paura percuotono
tutto il mio corpo.
Il
mio vicino accende la vettura pigiando a fondo il pedale
dell'acceleratore e tra le urla paranoiche di Mandy e i singhiozzi
strozzati di Paul cerchiamo di farci strada nella boscaglia per
arrivare alla strada principale.
Dal
nulla uno dei mostri si piazza sul parabrezza, impedendo a Paul di vedere cosa c'è davanti.
Urlo
per lo spavento del demone, ma il fiato mi si mozza in gola quando
sento l'auto impennarsi.
Tutto
gira vorticosamente, con le mani cerco un appiglio su cui fare presa,
mentre la gravita nell'abitacolo sembra subire violente alterazioni.
Sento i vetri rompersi e le lamiere accartocciarsi, poi silenzio. Poi
buio.
Un
ronzio fastidioso mi desta dai sensi assopiti. Riesco a fatica ad
aprire gli occhi. Mi guardo attorno, sono sul telaio dell'auto.
L'auto si è ribaltata. Cerco di mettere a fuoco davanti a
me, vedo
il braccio di Paul scosso da uno spasmo e subito dopo mugugna
qualcosa.
È
a testa in giù, così come Mandy, trattenuti dalla
cintura di
sicurezza.
“Paul...
“
sussurro
col fiato corto aggrappandomi al sedile per raggiungerlo.
È
ricoperto di sangue, ha un profondo taglio che si fa strada su tutta
la fronte e che dal modo in cui sanguina sembra abbastanza grave.
“non
riesco a respirare”
mi
guarda dritto negli occhi, è terrorizzato. Sgancio la sua
cintura e si accascia dolorante. Guarda Mandy che è priva di sensi.
Un
ringhio attira la nostra attenzione e purtroppo con orrore ci
rendiamo conto che siamo accerchiati. Senza dire una parola cerchiamo
di liberare Mandy dalla cinghia, ma senza riuscirci.
“è
incastrata!”
urla
Paul continuando a strattonarla.
“cerca
di liberarla in qualche modo, io li terrò a bada”
credo
sia l'adrenalina a parlare al posto mio, perché in uno
spazio così
ristretto non so proprio come fare.
Non
capisco esattamente le loro intenzioni fin quando invece di
attaccarci iniziano a spintonare l'auto.
“vogliono
buttarci nel dirupo”
urla
Paul. Afferra un grande pezzo di vetro e ferendosi la mano inizia a
stracciare la cintura per salvare Mandy.
“EHY!
EHY VOI!”
Urla qualcuno e ne riconosco la voce di Ted. Sono salvi!
I
demoni improvvisamente cessano di spintonare l'auto e iniziano a
inseguire i miei amici.
Sospiro.
È la nostra occasione di fuga. Esco dall'auto sorprendendomi
del
dolore che percuote il mio corpo. Gattono verso Mandy e aiutata da
Paul la tiriamo fuori dalle lamiere.
“Respira!”
Afferma
Paul dopo aver constatato il suo respiro.
La
nausea mi assale, la testa gira senza darmi tregua e dei conati si
fanno strada per la mia gola.
“Paul,
chiama aiuto!”
sospiro
mettendomi seduta per via delle vertigini.
Sento
un rombo di motore e dei passi avvicinarsi, ma sono così
stanca e i
miei occhi sono pesanti.
“non
chiudere gli occhi!”
sento
qualcuno che insistentemente mi strattona per farmi restare sveglia.
“Chris,
resta sveglia!”
è
la voce di Marta? Non ne sono sicura. È tutto confuso. Sento
un
lieve torpore accompagnato da quelle parole. In un certo modo mi
sento al sicuro al suono di quella voce.
“Chris?”
sento
una mano fredda sulla fronte che mi fa sentire un gran sollievo.
Apro
gli occhi ritrovandomi davanti un bianco accecante.
“dove
siamo?”
mi
metto seduta lentamente per cercare di inquadrare il tutto.
“in
ospedale”
è
Jake il primo viso che vedo. Ha un aspetto orribile, come credo anche
io.
“che
è successo? Dove sono gli altri?”
mi
guarda con gli occhi gonfi di lacrime.
“io
e Ted abbiamo corso, fin quando Marta e gli altri ci hanno salvato.
È
stato orribile, c'era sangue ovunque..pezzi di
persone...io...”
inizia
a singhiozzare e istintivamente gli stringo la mano.
Lui
mi guarda rincuorato e prosegue
“sono
tutti qui. C'è stata una specie di isteria di massa, almeno
questa è
la versione ufficiale. Tutta la città è stata
presa...”
non
riesco a credere a quello che ha detto Jake. Mi alzo barcollante dal
letto, ho solo qualche graffio nulla di grave.
“portami
dagli altri”
sono
tutti riuniti nella zona ristoro dell'ospedale.
Appena
vedo Paul mi tuffo fra le sue braccia. Una grossa fasciatura nasconde
quasi del tutto la sua folta chioma bionda, lasciando solo qualche
ciocca qua e la ribelle.
Jake
è seduto accanto a Frank che non la smette di tremare, non sembra
ferito, ma è completamente ricoperto di sangue.
“dove
sono Marta e Mandy? Pacey? Nigel?”
chiedo
preoccupata.
Al
nome di Mandy, le espressioni di tutti si fanno cupe. Guardo Paul, lo
fisso. Cosa non mi ha detto?
Mi
prende sotto braccio e seguita dagli altri mi porta in una stanza,
sul cui letto c'è la mia amica. Fredda. Immobile. Mi sento
mancare
quando prendo coscienza della visione d'insieme.
“il
medico dice che potrebbe svegliarsi da un momento all'altro, ma
più
resta in coma, maggiori saranno i danni che subirà il
cervello”
mi
informa Paul con tono piatto e meccanico.
Non
comprendo subito, mi ci vuole un po' per dare senso alle parole di
Paul, parole che avrei voluto non sentire.
Prendo
delicatamente le mani della mia amica. Mi dispiace così
tanto.
“devi
trovare Nigel e Pacey, non sappiamo dove siano finiti! Noi resteremo
qui, creerò una barriera attorno a Mandy e a tutti
noi!”
sospira
sconvolta Marta che inizialmente non avevo notato seduta accanto al
letto. Annuisco per tutta risposta.
Dove
potrebbero essere?
Guardo
l'orologio sulla parete. Manca ancora qualche ora al sorgere
dell'alba, ovvero alla fine della maledizione.
“certo
che qui non si è mai tranquilli, eh?”
ho
già sentito questa voce.
“possibile
che non riesca a star ferma? Deve sempre combinarne una! E scommetto
che il mezzo demone centra qualcosa”
la
simpatia immancabile di Evelyn.
“ragazzi!”
esclamo
abbracciando Louis istintivamente.
“ciao
piccola!”
dice
lui ricambiando l'abbraccio.
“ ma
voi che ci fate qui?”
“se
non l'hai notato c'è l'apocalisse...”
risponde
acida Evy prima di squadrarmi.
“ah,
no... forse te ne sei accorta!”
sbuffa
incrociando le braccia.
Spiego
brevemente quello che è successo. Sul cimitero sotto
l'osservatorio,
sul nostro incidente e sugli ultimi avvenimenti accaduti negli ultimi
giorni.
“devo
tornare a casa!”
se
la città è sotto assedio Sam potrebbe essere in
pericolo e sono in
pensiero per Nigel e Pacey.
“la
fuori c'è la fine del mondo, senza di noi moriresti ancor
prima di
fare dieci passi”
sono
sempre più convinta che a Evy serva fare qualche corso sulla
socializzazione. Possibile che sia sempre così scontrosa?
“Marta
ha eretto una barriera protettiva intorno alla mia casa, ma non sono
tranquilla!”
Louis
mi guarda con fare incoraggiante.
“ti
guardiamo le spalle, tu facci strada!”
L'orrore
che si presenta davanti ai nostri occhi una volta usciti
dall'ospedale è agghiacciante.
Il
fumo denso e nero creato dalle fiamme di un auto ribaltata ci investe
facendoci lievemente tossire e alza il sipario ad un vero e proprio
massacro. Tra l'isteria noto un uomo correre a perdifiato nella
nostra direzione mentre viene inseguito da due di quei mostri che una
volta raggiunto gli stritola letteralmente il cranio tra le mani.
È
Louis a incitarmi nella corsa afferrandomi la mano. Sono spaventata e
confusa, corriamo e l'unica cosa che faccio è ripercorrere
la strada
che porta a casa.
Evy
continua a gridare di correre e non fermarmi. Di non guardare.
“è
là!”
esclamo
indicando il vialetto di casa.
Il
mio pensiero va a Sam, Oh Sam! Spero sia ancora viva.
Corriamo
a perdifiato, il cuore mi schizza in gola.
“vedo
la barriera”
urla
Evy e per un momento mi sembra di vedere una nebbiolina bluastra
attorno a casa.
Mancano
pochi metri per essere al sicuro quando due di quei demoni ci si
parano davanti ostacolandoci.
“ci
pensiamo noi, tu va!”
urla
Louis prima di avventarsi sul nemico seguito da Evelyn.
Mi
catapulto lì dove vedo il confine con la barriera e solo per
un
soffio vi ci entro prima che il demone che ora è sparso in
mille
pezzi davanti a me, scivolando come gelatina sui vetri, potesse
afferrarmi. Prendo fiato guardando Evy e Louis intenti nel
combattimento. Lei mi fa un cenno di approvazione, questa volta
sorridendo incoraggiante.
Non
so perché, ma ho la sensazione che non la rivedrò
più.
Ricambio annuendo e corro in casa. Non so cosa mi aspetterà oltre
quella
porta, coraggio Chris!
Mi
ripeto mentalmente.
“SAM!”
Urlo
spalancando la porta.
Il
silenzio assordante che c'è in casa mi angoscia. La luce
è saltata
ed è difficile mettere a fuoco quel che succede.
Mi
reco in soggiorno, la casa è in ordine, non ci sono state
lotte.
“SAM?”
controllo
frettolosamente la cucina e scopro con orrore delle scie di sangue.
Respira.
È
un sussurro quasi impercettibile, ma l'ho sentita. La stessa voce ce
ho sentito durante la fuga nel bosco.
Respira
Chris.
Cerco
di calmarmi, non posso farmi prendere dal panico.
Guardo
il sangue, seguendone il percorso. Porta al piano di sopra.
Prendo
un coltello da cucina abbastanza grande e contando i passi e cercando
di far poco rumore inizio a salire le scale.
Sono
sul pianerottolo quando un gemito seguito da dei rumori attira la mia
attenzione. Proviene dalla camera da letto di Sam. Mi avvicino cauta,
ma quando le urla di Michelle irrompono nella casa non resisto e
senza pensarci apro la porta.
“Oddio,
Chris! Sei tu!”
sospira
sollevata Sam tra le lacrime chinata per terra dietro il letto
matrimoniale. Accanto a lei c'è Annabell che stringe tra le
braccia
Michelle cercando di farla calmare. Mi avvicino preoccupata quando
guardando Sam vedo del sangue.
“sei
ferita?”
chiedo
chinandomi davanti a lei scoprendo con terrore che tra le sue braccia
c'è Nigel ricoperto di sangue e Pacey che tenta di
tamponargli
l'emorragia copiosa che ha all'addome.
“siamo
riusciti a scappare dall'osservatorio, ma ci stavano addosso e lui
è
stato preso... non sapevo dove portarlo e casa tua era il luogo
più
sicuro”
mi spiega un Pacey sconvolto.
Accarezzo
il volto di Nigel, è bollente.
“voi
state bene?”
chiedo
guardando Sam e Annabell.
Mia
sorella mi guarda in modo sconvolto, inquietante mentre muove il
capo negativamente prima di urlare isterica.
“se
stiamo bene? Si può sapere che sta succedendo?
Lui...”
dice
indicando Pacey
“lui
ha appena detto che questa casa è il luogo più
sicuro, che vuol
dire? Ero in giardino quando hanno tutti iniziato a dare di matto, la
signora King ha iniziato a correre verso di me arrabbiata, con una
strana espressione in faccia e poi è si è
spappolata come un uovo
davanti a me! Che sta succedendo?”
sospira
portandosi la testa tra le mani.
“ora...
ora non posso spiegarti Sam, ma prometto che ti dirò
tutto!”
balbetto
cercando di capire se tutto ciò sta accadendo davvero.
“no,
Chris. Tu mi spiegherai tutto ora”
mi
guarda arrabbiata più che mai con tono perentorio.
Uno
strano rumore dal tetto interrompe la conversazione.
“che
succede?”
chiede
allarmata Annabell portandosi Michelle al petto più stretta
senza
smettere di cullarla.
“la...
la barriera non reggerà a lungo, la forza vitale di chi la
ha
eretta...”
rantola
Nigel riprendendo i sensi.
Mandy!
“Mandy...lei
è in ospedale... è....è in coma e
Marta ha creato una barriera...”
cerco
di spiegare in preda all'ansia.
La
finestra della camera da letto si frantuma in un boato, spaventando
tutti a morte.
“guai
in arrivo!”
si
rivela essere Evy un po' malconcia.
“se
le streghe muoiono, sarà solo questione di minuti prima
che...”
conclude
di colpo Louis alle spalle della sorella, notando che non siamo soli.
“streghe?
Mandy e Marta sono delle streghe?”
chiede
Sam visibilmente confusa.
“Paul!”
Esclama
improvvisamente Annabell puntandomi.
“dov'è mio figlio?”
piange
disperata, forse ha razionalizzato solo ora.
“Paul
sta bene, è in ospedale con gli altri, e al momento credo
sia al
sicuro...”
dico
guardandola.
“Credi?
Mio figlio è sempre stato un ragazzo tranquillo, da quando
ha
iniziato a frequentarti è cambiato! Se è successo
qualcosa a Paul
ti ammazzo!”
Non
posso fare a meno di restare in silenzio. Ha dannatamente ragione. Se
non fosse stato per me.. per me! Perché io? Cosa vogliono da
me?
Abbasso
lo sguardo colpevole.
“mi
dispiace interrompere la riunione di famiglia, ma se non l'avete
notato c'è l'apocalisse la fuori”
Evy
ha un cinismo senza eguali.
“quale sarebbe il piano?”
chiede
Pacey mostrando un braccio rotto.
“l'idea
dell'ospedale non è male, qui dentro è come
servirsi al nemico e
tutti abbiamo bisogno di cure”
accenna
al suo braccio e a Nigel, cercando l'approvazione inconscia di Sam e
Annabell che annuiscono confuse.
“non
possiamo andarci a piedi!”
suggerisce
Louis
“la
mia auto è in garage”
guardo
mia sorella, credo che non stia capendo nulla e sia solo quel poco di
logica e istintiva sopravvivenza a farla reagire nel modo che abbia
più senso.
Mi
spiace averla trascinata in tutto questo. Mi spiace per tutto.
Con
Louis come capofila ci dirigiamo verso le scale, sentiamo i loro
ringhi, mentre cercando di entrare, ma la barriera sembra reggere
ancore un po'.
Vuol
dire che stanno bene, mi ripeto per non pensare al peggio.
“una
bella serata per guardare la luna, non trovate?”
in
un vortice di piume nere creatosi davanti a noi, si presenta Gabriel.
“come
ha fatto?”
Louis
è sconvolto quanto noi.
“mio
caro amico, fino a prova contraria io sono neutrale e per questo
nessuna barriera può impedirmi di accedervi”
si
propende in un inchino fissandomi negli occhi.
Nigel
si aggrappa alla mia spalla suggerendomi di scappare.
“che
dici?”
“l'eclissi
è quasi passata, loro vogliono te, non posso
permetterglielo”
sospira stanco
“pensa
a Sam, pensa ai tuoi amici”
guardo
mia sorella che ricambia il mio sguardo cercando ancora un minimo
senso a tutto ciò.
Lo
bacio lievemente sulle labbra e lui guardandomi con un sorriso mi
sussurra di correre.
Con
uno sguardo d'intesa continuo la fuga lasciandomi Nigel alle spalle.
“noi
due abbiamo un conto in sospeso”
sento
dirgli.
Mi
volto, non può battersi con un angelo in forma umana, non
con
Gabriel.
L'angelo
solleva le mani e un ronzio invade la casa.
“ho
portato degli amici. Non appena la barriera sarà solo carta
velina,
la domanda non sarà chi, ma sarà quando
morirà!”
ride
euforico, mentre sopra di noi una Rancine a forma di ragno ci guarda
famelica.
“prendi
l'auto e scappa da Dallas, non ti fermare per nessun motivo!”
mi
strattona Louis. Riportandomi alla realtà.
“e
tu?”
“noi
restiamo qui, ti guardiamo le spalle!”
credo
che questo in qualche modo sia il loro personale addio.
Raggiungo
Sam, Pacey e Annabell, il garage non mi sembra mai essere stato
così
lontano.
Ci
siamo.
Annabell
e Michelle vengono scortate in auto da Pacey, mentre io e Sam ci
rassicuriamo di chiudere bene la porta almeno fin quando non saremo
fuori di qui.
“tutto
questo mi sembra assurdo, non può essere vero!”
“mi
dispiace, ti prometto che finirà tutto”
la
porta si spalanca senza troppa resistenza davanti a noi e Rancine
nella sua forma normale entra nella stanza con Louis trapassato da un
artiglio che sembra una zampa di ragno, l'unica parte ancora non
cambiata.
“e
secondo te una porta potrebbe fermarmi?”
mi
guarda sorridendo
“mi
deludi”
dice
avvicinandosi minacciosa.
Arretro
qualche passo prima che la sua lingua forcuta mi si spalmi sulla
guancia. Louis penzola agonizzante. Mi guarda e io non riesco a non
togliere gli occhi di dosso, mi dispiace così tanto. Piango
e lui
prima di spirare si scusa per non essere riuscito a fermarla.
“Non
toccarla!”
urla
Sam infilzandola con una pala e approfittando del momento urlo a Pacey di scappare.
Lui
non se lo fa ripetere due volte e schiacciando l'acceleratore sfonda
la serranda in legno fuggendo.
Rancine
per tutta risposta afferra Sam senza il minimo sforzo e sena
indulgenza lo fa.
Non
credo di aver mai sentito un suono più brutto di questo.
L'osso del
collo di Sam che si spezza e il suo corpo che si accascia al suolo.
Urlo correndo incredula da mia sorella.
Il
tempo si ferma, tutte le urla e i rumori svaniscono lasciando spazio
al silenzio. Io non ho più paura mentre Racine si avventa su
di me.
Sono vuota.
Lei
si avvicina minacciosa e mi stringo al corpo senza vita di Sam
piangendo, ma non appena prova a sfiorarmi una luce improvvisa le si
forma attorno.
Scappa!
Ancora
quella voce.
Mi
alzo guardando Rancine venire pian piano assorbita dalla luce mentre
si dimena.
Ritorno
in casa, Evy e Nigel sono messi all'angolo, ma sembra che Gabriel sia
come paralizzato.
“non
è possibile”
si
ripete sgomento. Nigel sembra sogghignare mentre sposta Evy dietro di
sé.
“la
maledizione sembra finita!”
ringhia
per avventarsi contro Gabriel. Iniziano una rissa furiosa e appena
sono abbastanza lontani corro da Evelyn.
“stupida,
anche se Nigel riuscisse a fermare quel pazzo, saresti comunque in
pericolo”
dice
sputando sangue.
“devo
portarti via da qui”
cerco
di metterla in piedi, ma con uno spintone mi allontana.
“smettila
di fare l'egoista! Mio fratello è morto per proteggerti,
cerca di
portare un po' di rispetto”
ha
ragione. Sam, Louis, Paul, Mandy, Marta... tutti i miei amici hanno
dato la propria vita per me. Devo scoprire perché, devo
capire e
mettendomi in pericolo sicuramente non lo farò.
Mi
fa segno di avvicinarmi e obbedisco senza perdere tempo.
“alle
prime luci dell'alba rompi questa pietra, non manca molto”
rivolge
uno sguardo alla finestra e io faccio lo stesso. Il cielo sta
diventando più chiaro.
“è
una pietra magica, risucchierà tutte le entità
demoniache”
ancora
una volta mi sorride incoraggiante, poi la sua mano nella mia si
rilassa e i suoi occhi lentamente si chiudono.
Sento
la terra tremare e mi rannicchio in un angolo, Nigel e Gabriel
continuano a lottare, ma lui non sembra per nulla in forma e in un
batter d'occhio Gabriel ha la meglio riuscendo a sfuggirgli e
dirigendosi verso di me.
Ora.
Sussurra
ancora quella voce e immediatamente schiaccio la pietra con un
massiccio pezzo di cemento che lo frantuma all'istante.
Mi
allontano di qualche passo proprio nel momento in cui al posto dei
frammenti si sprigiona un vortice nero da cui si espande un bagliore
accecante.
La
luce è così intensa che non riesco a tenere gli
occhi aperti. Il
vento diventa sempre più violento e mi riparo dietro uno
stipite sperando di non essere colpita da qualcosa. La mia casa inizia a
collassare su se stessa mentre ringhi e lamenti si fanno sempre
più
molesti. Capisco così che tutti i demoni vengono inghiottiti
da quel
turbinio.
Tutto
si svolge in una manciata di secondi e in un lampo tutto tace.
Apro
gli occhi stordita.
La
mia casa non esiste più, i miei amici non ci sono
più. Cammino
lentamente guardandomi attorno.
Non
c'è traccia di quei demoni, non c'è traccia di
nulla.
Tra
i detriti riconosco il corpo di Nigel. Mi avvicino immediatamente
sperando sia vivo.
“Chris..”
rantola
guardandomi.
“perché
le ferite non si rimarginano? Perché sei ancora
umano?”
chiedo
sconvolta notando che continua a perdere sangue.
“tu,
stai bene?”
Annuisco
singhiozzando, prendendogli il viso tra le mani.
“andrà
tutto bene, vedrai”
restiamo
così in silenzio, fin quando il suo respiro cessa.
Nigel
è morto.
Tutto
il mio mondo è finito. Una nausea improvvisa mi assale e
poco dopo
rimetto in un angolo. Mi alzo in piedi asciugandomi le labbra.
Avverto una presenza alle mie spalle e prima che possa girarmi una
luce intensa mi travolge.
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