33.
“Non
ci starai davvero pensando vero?” Elijah fece un grosso respiro mentre Allison
si metteva a sedere sul divano della stanza in cui la Strige li aveva fatti
accomodare in attesa che lei prendesse una decisione. Capiva perché fosse così
perplesso, perché le stesse chiedendo se davvero ci stava pensando.
Se
lo stava domandando anche a lei a dire il vero. Voleva davvero tornare a capo
della Strige? L’unica volta in cui aveva preso il comando le era quasi costato
la sua relazione con Elijah, l’uomo che ora era sua marito. Sposati da meno
di dodici ore e già devo preoccuparmi di altri uomini le aveva detto lui a
colazione. A lei ora veniva da dire sposati da meno di ventiquattro ore e
stiamo già per litigare, per la Strige poi…
“Se
lo stessi facendo sarebbe un grosso problema per te?” gli domandò cercando il
suo sguardo. “Sii onesto, ti prego.”
L’Originale
elegante fece un grosso respiro. “È già successo Allison. Hai preso il comando
e io e te siamo… siamo andati a rotoli.”
“Ma
siamo ancora qui El” Allison si alzò e lo raggiunse per prendergli le mani. “E
siamo più uniti che mai. Ascolta…” fece un grosso respiro. “Non prenderò questa
decisione a cuor leggero anche perché non capisco cosa stia succedendo. Voglio
dire perché io? Perché ora?”
Elijah
fece vagare lo sguardo prima di posarlo su di lei. “Ma vuoi pensarci non è
vero?”
“Mi
piacerebbe pensarci sì e mi piacerebbe confrontarmi con te e con il resto della
famiglia. Con Klaus ed Hayley, soprattutto con loro visto che ora che la
discendenza di Klaus non è più collegata a lui migliaia di nemici arriveranno
da ogni dove. Voglio che Hope sia al sicuro e al comando della Strige potrei
assicurarmi che tutti lo siamo.”
L’Originale
la guardò per un lungo istante. Era diverso ora e lo sapeva ma non riusciva a
togliersi dalla testa il momento in cui, un anno prima, lei si era tolta l’anello
e lui aveva creduto che fosse per sempre.
Allison
arrivò alla tenuta giusto in tempo per vedere Elijah distruggere un paio di
sedie che lanciò contro il muro senza esitazione. Freya stava scendendo giù per
le scale in fretta per raggiungere il suo solitamente calmo fratello che ora
sembrava furioso.
“Che
succede?” chiese ad Allison.
Lei
sospirò avvicinandosi di qualche passo ad Elijah. “Elijah, non ha preso molto
bene una notizia dell’ultima ora.”
“Non
hai idea di che cosa hai fatto!”
“So
esattamente cosa ho fatto” gli disse lei. “E ho scelto di farlo di mia
volontà.”
“No”
mormorò lui scuotendo il capo, prendendole delicatamente il viso tra le mani.
“Tu non sei così, non sei questa.”
“Lo
sono adesso Elijah” lei si liberò dalla presa. “Ascolta, non sono qui per
giustificarmi con te, sono qui per chiederti di rispettare la mia decisione.
Sono qui per chiederti di accettare questa nuova… situazione.”
“Era
questo che intendevi quando te ne sei andata? Quando mi hai detto che al tuo
ritorno tutto sarebbe cambiato, era a questo che ti riferivi? Tu, la donna che
amo, che si allea con le persone che vogliono rinchiudere me e la mia famiglia
chissà dove usando un magico amuleto? Con le persone che ci minacciano da mesi?
Che minacciano te…”
“Non
mi sono alleata con loro, Elijah. Ho preso il comando perché voglio provare a
risolvere le cose, a…”
“Questo
non risolve assolutamente nulla!” urlò lui interrompendola. “Questo cambia
tutto e non in meglio, per nessuno di noi.”
“Perché
non puoi semplicemente fidarti di me?” stavolta fu il turno di Allison di
urlare.
“Perché
non sai quello che stai facendo. Hai salvato quel folle di Tristan. Lo stesso Tristan
che ha strappato il cuore a Jackson, lo stesso Tristan che è venuto a
minacciare me e la mia famiglia dentro la mia casa! Perché l’hai fatto? Sei
innamorata di lui per caso?”
Allison
scosse il capo, poi rise nervosamente. “Non posso credere che tu mi stia
chiedendo una cosa del genere” gli disse. “Ma lascerò correre perché sei
arrabbiato e si dicono cose stupide quando si è arrabbiati. Non proverò neppure
a spiegarti perché ho fatto quello che ho fatto, perché dubito che capiresti.
Quello che voglio sapere è se puoi o meno accettare il mio cambiamento. Se puoi
provare a fidarti di me in tutto questo.”
Lui
scosse il capo. “Come posso farlo? Se stai con la Strige stai contro la mia
famiglia.”
La
donna abbassò per un attimo lo sguardo, si tolse l’anello e lo poggiò sul
tavolino che era rimasto, miracolosamente, intatto.
“Tutto
quello che volevo era far parte di quel sempre e per sempre che
ti sta tanto a cuore. Ci ho provato ma evidentemente non c’è posto per me,
neppure adesso, neppure dopo tutto quello che abbiamo passato” gli sussurrò.
“Ti auguro di essere felice, te lo auguro con tutto il cuore.”
Elijah
serrò le mascelle, sentiva una rabbia grandissima dentro. Ma più che altro
sentiva un grande senso di vuoto.
Chiudendo
gli occhi la baciò tenendole il viso tra le mani. “Non voglio litigare per
questo” le disse guardandola negli occhi. “Hai ragione, dobbiamo parlare con il
resto della famiglia.”
Lei
sorrise, poi sospirò quando il suo cellulare prese a squillare. “È Mary, mi
chiede se posso andare da lei, dice che è urgente ma non grave.”
“Pensi
di potertela cavare da sola? Mary non mi trova molto simpatico.”
Allison
rise. “Sì, penso di potercela fare. Tu vai alla tenuta, io ti raggiungo appena
finisco.
Lui
annuì, le diede un altro bacio e se ne andò.
****
“Questa
davvero non me la aspettavo.” Freya bevve un sorso dal suo bicchiere poi
ridacchiò sorpresa. “Chi l’avrebbe mai detto che una congregazione di vampiri
avrebbe scelto una cacciatrice come leader un giorno… anche se devo ammettere
che non sono sorpresa che tra tutte le donne si tratti proprio di Allison.”
Elijah
annuì impercettibilmente, lo sguardo perso al di là della finestra, nella sera
di New Orleans. Neppure lui era sorpreso ma tutta quella storia gli creava
qualche problema e avrebbe mentito se avesse detto il contrario. Aveva il
sospetto che fosse tutto un meschino piano di Tristan per tenerla vicino. In
fondo avrebbe avuto senso; tutti sapevano quanto fosse ossessionato da lei.
Senza
accorgersene si ritrovò a giocare con la sua fede nuziale attirando l’attenzione
di Klaus che lo fissò perplesso. “Bell’anello” gli disse. “È nuovo per caso?”
Il
maggiore dei Mikaelson guardò suo fratello, poi la fede per un istante. “Giusto,
Freya qui è l’unica a sapere.”
“Sapere
cosa?” domandò Kol bevendo del bourbon.
L’Ibrido
sorrise. “Da quel che vedo nostro fratello indossa una fede nuziale al dito,
immagino che la nostra bella cacciatrice ne abbia una uguale al suo di dito. Congratulazioni
fratello, dovremmo festeggiare.”
“Magari
in un altro momento Niklaus” Elijah accennò un sorriso. “Ma grazie.”
Fu
in quel momento che Jackson entrò nella stanza e si guardò intorno perplesso,
sotto gli sguardi ancora più perplessi dei presenti.
“Jack?”
domandò Hayley arrivandogli alle spalle con Hope appena svegliatasi. “Che ci
fai qui?”
Lui
si schiarì la voce cercando di non guardare la donna. “Allison mi ha inviato un
messaggio, mi ha chiesto di venire.”
Elijah
guardò Klaus, si alzò e raggiunse il lupo. “È strano, soprattutto considerando
che lei è andata nel Bayou perché tua nonna le ha chiesto di raggiungerla.”
“Mia
nonna è fuori città e ci resterà per un’altra settimana almeno” spiegò Jackson.
“Che sta succedendo?”
“Credo
sia il caso di scoprirlo.” il maggiore dei Mikaelson uscì di casa seguito da
Jackson e Klaus.
****
“Mary!”
Allison la chiamò a gran voce entrando dentro casa. “Sei qui?”
Le
risposero, ma non fu la donna a farlo. “Mary non è in casa!”
“Tristan?”
la cacciatrice lo guardò. “Che ci fai qui? Dov’è Mary?”
L’altro
si strinse nelle spalle. “Non ne ho idea a dire il vero ma sapevo che se ti
avessi telefonato non saresti venuta quindi mi sono spacciato per qualcun
altro.”
La
donna si guardò intorno. “Come hai fatto ad entrare?”
“Ho
chiesto ad una delle streghe della Strige di aiutarmi con quella storia dell’invito
e l’ha fatto. Vedi, a dispetto di quello che tu credi ci sono ancora soldati
leali all’interno della mia organizzazione ed è da loro che ricomincerò una
volta che avrò fatto ciò che devo.”
“Tristan,
che sta succedendo?”
Lord
du Martel rise. “Dimmelo tu. Non eri tu quella che un’ora fa circa confabulava
con il mio braccio destro per diventare il leader della mia organizzazione?”
fece qualche passo avanti ed Allison indietreggiò fino a che le fu possibile.
Finì con le spalle al muro. “Ti hanno vista arrivare mano nella mano con… tuo
marito giusto?”
Allison
fece un grosso respiro e chiuse gli occhi per un attimo. “L’hai saputo.”
“Sì
l’ho saputo. Dall’uomo che ti ho assegnato per la tua sicurezza.
“Mi
dispiace, non volevo che lo sapessi così. Volevo essere io a dirtelo.”
“E
credi che avrebbe fatto meno male?” urlò il vampiro per poi riprendere il
controllo. “Ho fatto qualunque cosa per te. Ho ucciso mia sorella per te. Ti ho
amata con tutto me stesso e tu hai comunque sposato Elijah Mikaelson. Voglio
sapere perché.”
“Perchè
lo amo.”
Tristan
rise abbassando lo sguardo ma rimanendo fermo lì dove poteva bloccarle il
passaggio. “Ah l’amore. La più grande tra le debolezze” con un gesto rapido e
un repentino cambio di espressione la afferrò per il collo e la tenne ferma. “Non
volevo arrivare a questo, ma non mi hai dato altra scelta.”
“Vuoi
uccidermi Tristan?” la donna cercò di non agitarsi troppo, la presa intorno al
suo collo era fitta, un movimento sbagliato e sarebbe finita. “Coraggio, fallo.”
“Io
volevo solo che tu mi amassi.”
Allison
provò a respirare a fondo. “Non puoi scegliere chi amare Tristan. Se si
potesse sono piuttosto certa che tu non ameresti me.”
“Sì
invece” lui mollò la presa del collo e le accarezzò il viso. “Ti amerei sempre
e comunque. Ma sono certo che tu sceglieresti Elijah sempre e comunque” gli
occhi gli si riempirono di lacrime. “Non mi importa della Strige né del loro
tradimento, voglio solo… te.”
“E
puoi avermi, come amica. E niente di più. E se non ti sta bene allora” la
cacciatrice gli prese la mano e se la rimise intorno al collo. “Uccidimi pure
Tristan, perché se per vivere devo smettere di amare Elijah allora preferisco
morire.”
Il
vampiro la guardò per qualche secondo. “Mi dispiace” le disse lasciando cadere
qualche lacrima. “E ti amo. Ma se non posso averti allora nessuno ti avrà.”
“Hey!”
urlò Jackson dalla soglia della porta, gli occhi dorati del lupo. “Non ricordo
di averti invitato in casa mia. Lasciala andare e vattene.”
“Sparisci
lupo” gli disse Tristan, “prima che ti uccida… di nuovo.”
“Ho
detto di lasciarla andare.”
Tristan
si spostò poco, senza mollare la presa su Allison diede le spalle all’uscita
che dava sul fiume. “Vattene, o muori.” Disse a Jackson pochi secondi prima
che il suo corpo si irrigidisse mentre la mano di Elijah gli entrava dentro il
petto. Allison fu libera di muoversi e allontanandosi lo guardò.
“Avresti
dovuto ascoltarlo e soprattutto non avresti mai e poi mai dovuto alzare le tue
luride mani su di lei” disse Elijah tenendo il suo primo vampiro fermo con l’altra
mano. “Ti ricordi quando qualche tempo fa abbiamo giocato a scacchi? Eri così
tronfio, così pieno di te mentre blateravi di cose che non ti riguardavano. E che
ancora ora non ti riguardano” uno sguardo ad Allison che annuì
impercettibilmente. “Scacco matto Tristan.” Estrasse la mano ed Allison chiuse
gli occhi per non guardare mentre il corpo di Tristan cadeva a terra privo di
vita, il suo cuore stretto tra le dita di Elijah. L’Originale lo lasciò cadere accanto
al cadavere e si ripulì avvicinandosi ad Allison. “Stai bene?” le domandò.
Lei
lo abbracciò forte, sulla soglia della porta che dava sul fiume vide Klaus che
li guardava con un sorriso accennato. “Ti amo” sussurrò.
Elijah
le baciò il capo. “Anche io ti amo. Andiamo a casa.”
Allison
però indietreggiò e si portò una mano al viso scoprendo che il naso le
sanguinava. “Io non…” un urlo mentre si portava le mani alla testa cercando di
fermare il dolore più forte che avesse mai provato.
“Allison”
le disse Elijah prendendola tra le braccia. “Hey, guardami.”
Lei
ci provò, poi chiuse gli occhi e il dolore svanì.