CAPITOLO
2
Mazikeen
è felice. Ha appena riportato un ladruncolo in
libertà provvisoria in prigione; l’idiota, con
obbligo di firma, aveva cercato di fuggire così lei si
è intascata un altro assegno bello corposo. È
appena uscita dal dipartimento degli sceriffi federali quando davanti a
lei, dall'altra parte della strada, ecco presentarsi la nera figura
del suo angelo caduto. Decisamente non aveva voglia di
vederlo. Con passo deciso e sguardo feroce le si avvicina.
-
Cosa vuoi Amenadiel?
L'alto
angelo pare offeso.
-
Lo sai.
Diavolo!
Non si arrende mai! Certo che lo sa...come al solito vuole parlare di
Lucifer, di Chloe, di come Dio lo ha usato, di come si senta tradito.
Questo angelo non fà altro che parlare, parlare e parlare,
mentre lei non vuole fare altro che scoparselo, ma naturalmente la sua
attuale crisi esistenziale non contempla un po' di buon, sano, perverso
sesso demoniaco con lei. Ogni volta che prova a gettarsi su quel corpo
possente lui l'allontana e scappa. Che palle!
-
Senti,
non ho nessuna intenzione di stare a sentire i tuoi stupidi piagnistei.
Non me ne importa nulla dei tuoi problemi con il paparino, e nemmeno di
Lucifer che fa finta che non sia successo nulla. A me sta bene
così, lui per la sua strada io per la mia.
-
Ma non ti importa nulla di Chloe?
Maze
allarga le braccia esasperata.
-
Chloe sta benissimo...più o meno. -
aggiunge -
È solo un pochino più stronza del solito, ma ho
un piano! Stasera la porto a bere e magari ci scappa pure una bella
scopata con qualche sconosciuto, una cosa a tre, o quattro.
L'angelo
arrossisce e distoglie lo sguardo. È ancora così
pudico nonostante tutto quello che hanno fatto insieme, e ne hanno
fatte di “cose”. Oh il sesso con
quell'angelo...Maze deve ammettere che è bravo quasi quanto
Lucifer, anche se non dotato della stessa fantasia perversa.
-
Ho un'idea Amenadiel, perché non vieni anche tu? Dai, ci
divertiremo.
Il
demone si avvicina all'angelo fino a sentirne il calore. Con una mano
comincia ad accarezzargli gli addominali sotto la maglietta. Ha
scoperto che lo fa impazzire, quasi quanto una bella leccata alla base
della mascella, cosa che Maze non esita a fare. Premendo il corpo
contro quello dell'angelo, solo appena teso, il demone avvicina la
bocca al suo orecchio.
-
Lo so che hai voglia di fare sesso con me Amenadiel, lo vedo nei tuoi
occhi ogni volta che mi guardi. Ti manco, e tu manchi a me.
Le
mani dell'angelo salgono fino a premere contro la schiena nuda del
demone. La sua tentazione, la sua perdizione. Certo che desidera quel
demone, desidera perdersi nel calore della perversione, vedere quegli
occhi accendersi di desiderio e di ferocia, vuole sentirla contorcersi
tra le sue braccia. Senza volerlo gli scappa un gemito di desiderio e
sa che non ha scampo.
-
Sì,
mi manchi...- ed
ecco l'esitazione.
Maze
si allontana da lui con occhi di ghiaccio, improvvisamente fredda.
-
Ma.
-...ma.-
fa
eco l'angelo.
-
Fottiti Amenadiel - e
con un movimento fluido e felino gira le spalle all'angelo e si
allontana con passo deciso. Non ci sarebbe cascata di nuovo...non con
un altro angelo! Fanculo tutta la loro razza, avrebbe trovato qualche
umano e umana con cui togliersi qualche prurito, magari con qualche
piccola tortura. Incredibilmente Mazikeen si trova a pensare che
ultimamente preferisce di gran lunga la compagnia di quelle scimmie
puzzolenti piuttosto che di angeli e demoni. Una serata tra donne con
alcol e maschi vogliosi, ecco cosa ci voleva!
-
Bene, chiamiamo la tribù!
-o-
Il
telefono di Linda s’illumina nella borsa senza fortunatamente
emettere un suono perché quella seduta è
abbastanza impegnativa anche senza le distrazioni di Maze.
-
Ma
ti rendi conto? Mi ha di nuovo abbandonato nel bel mezzo del nulla solo
per una battutina innocente! E non c’era neppure Detective
Stronzo nei paraggi...non ho fatto allusioni sul loro rapporto, nulla!
Solo una battutina sul flaccido corpo morto e dilaniato da una amante
disperata! Davvero, a volte non la capisco! Linda...Linda ma mi
ascolti? Mi sembri distratta!
-
Sì, sì certo, Lucifer. Scusami… un
calo glicemico… sai, la dieta! Ora, dimmi, secondo te
perché Chloe reagisce in questo modo?
-
Ma è ovvio, non apprezza la mia ironia! E pensare che le
avevo anche fatto un complimento sul suo nuovo completo, un bel paio di
pantaloni aderenti che le mette in risalto il sedere...davvero
appagante! E niente...mi ha guardato e ha alzato gli occhi al cielo,
come se al babbo importasse qualcosa.
-
Okay, Lucifer, hai pensato che magari se Chloe non apprezza la tua
ironia possa essere il caso di cambiare modo di esprimerla?
Lucifer
rivolge uno sguardo scioccato alla sua dottoressa.
-
Non c’è nulla che non va nella mia ironia
squisitamente arguta, è il detective che
s’è rotta!
-
Cosa vuoi dire quando dici che si è rotta?
-
Ma è ovvio! Deve esserle successo qualcosa con quel
veleno...le avrà bruciato qualche parte del cervello, non
so...magari Ella può spiegarcelo!
-
Sì, oppure potrebbe essere qualcosa che non ha a che fare
con un cambiamento fisico…
-
Cosa intendi Linda? -
e lo sguardo che il diavolo rivolge alla sua terapista è di
puro sconcerto.
-
Intendo dire che a volte le persone possono
“rompersi” emotivamente parlando. Possono perdere
la loro capacità di fidarsi, la confidenza verso gli altri.
Pensi che nel vostro rapporto sia successo qualcosa che possa aver
rotto questa fiducia? Che possa averla, non so, esasperata?
Lucifer
pare davvero pensarci sopra. Può essere successo qualcosa a
parte l’essere stata ad un passo dalla morte?
-
Beh...quando l’ho salvata non era cosciente, per cui non
può sapere come l’ho fatto, ho anche lasciato che
il detective stronzo si prendesse quasi tutto il merito! Eppure quando
sono tornato da lei non mi ha neppure ringraziato, non è da
tutti essere salvati dal diavolo, non credi? Le ho anche lasciato il
tempo per riprendersi.
A
volte Linda si chiede come sia possibile che i suoi pazienti
più ottusi siano entità eterne potenzialmente
superiori.
-
Riguardo
questo: hai pensato che lei possa non aver capito le tue intenzioni?
Ora
il diavolo non è più rilassato. Il suo sguardo
s’è fatto cupo, perso in pensieri lontani. Quei
giorni...non voleva nemmeno ricordarli.
-
Forse
la detective non dovrebbe pensare troppo alle mie intenzioni. Ormai non
ne ho più nessuna nei suoi riguardi, non farò il
gioco del mio caro, affettuoso papà questa volta.
Questo
è un terreno difficile per Linda. Ogni volta che Lucifer
tira fuori suo padre si sente sempre a disagio.
-
Tuo padre può aver messo Chloe sulla tua strada, Lucifer, ma
quello che è il vostro rapporto, la fiducia che avete
creato, quello non è qualcosa che ha a che fare con lui,
è qualcosa che riguarda solo te e Chloe. Sei davvero
convinto di voler rinunciare?
-
Si, almeno finchè non avrò capito cosa
è Chloe e perchè papà l’ha
messa sulla mia strada. Non posso avere la certezza che la fiducia di
cui parli sia vera...lei non si merita qualcosa di fasullo, artificiale
e nemmeno io.
-o-
La
porta del bunker si apre. “Finalmente
a casa”
pensa Castiel. Quest’ultima missione per conto del Paradiso
è stata particolarmente estenuante, davvero non si aspettava
un tale livello di pazzia da parte dei suoi fratelli. Poco importa, ha
fatto il suo dovere e ora può riposare nella sua vera, nuova
casa. Comincia a scendere le scale di metallo e sente le voci dei
Winchester nella stanza sotto di lui.
-Hey
Dean, Sam.
-
Cass! - Dean
esce dalla cucina reggendo una birra e percorre la stanza a passi
veloci fino ad accogliere l’angelo ormai già
vicino al tavolo. - ce
ne hai messo di tempo! - dice
dandogli una pacca sulla spalla.
-
Ho dovuto aspettare i rinforzi. Novità?
-
Che rinforzi?
-
I fratelli sani…- risponde
l’angelo all’amico.
-
Sammy ha trovato qualcosa sul tavolo
- dice indicando il piano -
una lucina d’oro, proprio a LA. - e
si sente una punta d’orgoglio nella sua voce. Il fratellino
ci sa fare.
Castiel
rivolge uno sguardo incuriosito al tavolo luminoso piegando leggermente
la testa da un lato.
-
A
Los Angeles? E cosa indica una luce d’oro?
Nel
frattempo dalla biblioteca arriva anche Sam reggendo un libro in una
mano e il laptop nell’altra.
-
Hey
Cass! Bentornato. Com’è andata la caccia?
-
Tutto bene. Cos’è la luce d’oro?
Sam
sospira sconsolato. Adagia laptop e libro sul tavolo e si lascia cadere
su di una sedia.
-
Non
ne ho idea, l’unica cosa che sappiamo è che
ciò che indica quella luce si trova rinchiuso in un
magazzino, un box in uno storage a LA, ben protetto da glifi, trappole,
incantesimi vari.
L’angelo
lo guarda incuriosito sedendosi a sua volta.
-
Come sapete dove si trova?
-
Rowena.- risponde
Dean da dietro le spalle di Cass.
L’angelo
si irrigidisce appena. Ancora quella strega bislacca. E dove
c’è quella strega c’è quel
puzzolente del suo figlio demoniaco.
-
Rowena…
-
Già, quella stronza ci sa fare con gli abracadabra!
Un
sospiro rassegnato sfugge dalle labbra screpolate e pallide di Castiel.
Purtroppo doveva convenire con Dean.
-
Bene. Allora che si fa? Se è Los Angeles ci sarà
di mezzo Lucifero. Se c’è di mezzo Lucifero io
devo andare. Devo controllare.
-
Andiamo tutti, Cass. - risponde
Dean con un tono che non ammette repliche.
-
Se c’è di mezzo Lucifero, Cass, questa volta ce
l’abbiamo. Lo rispediremo all’Inferno.- il
tono di Sam è duro e lo sguardo freddo, di ghiaccio.
Inutile, quando si tratta di Lucifero tutto quello che ha passato a
causa di quell’essere torna a galla. La rabbia, il dolore, la
pazzia...non avrà pace fino a quando Lucifero non
sarà più una minaccia per nessuno.
-
Questa
volta non ci casco, Lucifero non può cambiare. Partiamo
domani mattina, Cass.
-
Porta uno smoking, ci fermiamo a Las Vegas! - dice
Dean con un sorriso a trentadue denti ignorando l’occhiata
truce del fratello.
-
Dean!
Ma sei serio? Las Vegas? - di
nuovo...possibile che suo fratello non riesca a stare lontano da quel
posto? Sam non può fare a meno di lanciare uno sguardo di
disapprovazione all’uomo di fronte a lui. A volte sembra un
bambino.
Castiel,
allo stesso tempo, esala un sospiro quasi esasperato.
-
Prima
Lucifero! Al ritorno se vuoi ci fermiamo a Las Vegas.
Sam,
soddisfatto che l’angelo la pensi come lui, allarga le
braccia compiaciuto.
-
Voi
due… voi due - Il
volto di Dean è cupo mentre agita l’indice verso i
due uomini seduti - voi
due avete perso di vista le vere priorità! - dice
andandosene verso la cucina imbronciato in quella che spera essere
un’uscita di scena teatrale che smuova sensi di colpa nei due
guastafeste.
Castiel,
ignorando del tutto la scenata dell’amico, guarda Sam.
-
Che
tipo di protezioni ci sono su quel luogo?
-
Non lo sappiamo, Rowena non è riuscita a penetrare nemmeno
un angolino...qualsiasi cosa sia contenuto là dentro, per
avere protezioni simili dev’essere davvero qualcosa di
grosso. - risponde
il minore dei Winchester.
-
Pensi
che Dean se la sia presa? - in
fondo a Castiel dispiace non accontentare l’amico.
-
Se ne farà una ragione. Non preoccuparti per lui, gli
basterà avere abbastanza birre per il viaggio.
-0-
Dean
si è già occupato di riempire il primo borsone
coi coltelli, le pistole e qualsiasi tipo di arma possa solo ipotizzare
si renderà utile anche se, ad essere onesti, dubita che nel
caso di scontro con Lucifero avranno molto senso. In effetti lo ha
fatto più per abitudine che altro. Adesso prepara i cambi
impilando sul letto i vestiti: il viaggio non sarà breve. Va
alla cassettiera per prendere due paia di pantaloni da aggiungere sul
letto accanto alle camice ma quando torna a voltarsi quelle sono
scomparse.
-
Dean,
andiamo a Los Angeles, non in una festa di paese nel Montana. Queste
camicie…
-
Cazzo,
Cass! Bussa prima di entrare! Sarei potuto essere nudo!
In
effetti indossa solo l’accappatoio dopo la doccia ed
è chiuso per pura casualità.
-
Farebbe
differenza? - dice
l’angelo fissandolo con quel suo sguardo innocente e
perennemente stupito. A volte non capiva gli umani e questo loro senso
di pudicizia. Insomma, erano tra uomini, non c’erano donne,
il corpo di una donna nuda sì che avrebbe messo in imbarazzo
anche lui, ma il corpo di Dean certamente no.
-
Sì,
Cass, farebbe differenza.
Come,
dopo tanti anni sulla terra, l’angelo non capisca ancora le
basi delle interazioni umane Dean non può comprenderlo.
Mentre lo dice gli prende di mano le camicie.
-
E
- aggiunge
fissando quegli occhi blu che tolgono il respiro - le
mie camicie sono perfette.
-
Si, per un taglialegna.
-
Ha parlato l’impiegato delle poste! Seriamente, Cass,
dobbiamo fare qualcosa al riguardo: non puoi fingerti
dell’FBI conciato in quel modo.
-
Cos’ha
che non va il mio vestiario?
-
Stai scherzando? Un federale non andrebbe mai in giro in quel modo!
Castiel
alza il mento e aggrotta la fronte. Va sempre a finire così
quando fa arrabbiare Dean, se la prende con il suo trench.
Dean
resta a fissare quell’espressione e il primo istinto
è di ridere. L’angelo è davvero buffo
quando mette il broncio. Poi si sente in colpa
perché… beh perché Cass è
Cass.
-
Senti
amico, a me piace il tuo stile, okay? Voglio dire, nessuno potrebbe
portare un trench senza sembrare il detective Colombo tranne te,
davvero.
-
Io
credevo di assomigliare più a Constantine - da
quando Metatron ha giocato con la sua mente si ritrova a conoscere cose
insospettabili.
-
Chi? Va beh, senti, comunque sia sono certo che non gli sta bene
nemmeno un terzo di quanto sta bene a te. - e
nel dirlo Dean ha certezza di essere sincero, ma lo sguardo diffidente
dell’angelo gli dice che non è riuscito nel suo
intento.
-
Ok...ti lascio finire le valigie.
-
Bravo! E, Cass ti prego, procurati un completo!
Borbottando
un “va
bene”
tra i denti, l’angelo lascia la stanza di Dean, confuso e
stranito. A volte fa fatica a capire quando Dean scherza e quando
invece è serio. In ogni caso, alla prima occasione si
libererà di quelle camicie da boscaiolo.
Angolino delle autrici
Ed eccoci al secondo capitolo! I Winchester alla
conquista di Los Angeles, ma in macchina, guai a volare!
Una piccola precisazione: questa storia si svolge circa sei
anni dopo la vicenda di Amara svoltasi, secondo il "calendario di
Supernatural", nel 2015 circa. Da qui, io e OcaPenna abbiamo deciso di
prendere con le pinze quanto avviene nella dodicesima stagione,
reinterpretare il destino di Lucifer e rimodellare il tutto in base
alle nostre menti malate. Perché sei anni dopo? Beh,
perchè nella serie tv "Lucifer" il nostro arcangelo ha
già passato cinque anni sulla terra a gestire il Lux, e un
anno come consulente civile per l'LAPD, libero dalla sua "gabbia", in
vacanza. Anche qui ci siamo prese alcune libertà: nessun
accenno alla Madre.
Insomma, gustatevi questo What If di settimana in settimana, lasciate
un commento e calatevi nel soprannaturale con noi!
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