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Autore: Astral Della Rovere    25/03/2017    2 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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CAPITOLO 2



Mazikeen è felice. Ha appena riportato un ladruncolo in libertà provvisoria in prigione; l’idiota, con obbligo di firma, aveva cercato di fuggire così lei si è intascata un altro assegno bello corposo. È appena uscita dal dipartimento degli sceriffi federali quando davanti a lei, dall'altra parte della strada, ecco presentarsi la nera figura  del suo angelo caduto. Decisamente non aveva voglia di vederlo. Con passo deciso e sguardo feroce le si avvicina.


- Cosa vuoi Amenadiel?


L'alto angelo pare offeso.


- Lo sai.


Diavolo! Non si arrende mai! Certo che lo sa...come al solito vuole parlare di Lucifer, di Chloe, di come Dio lo ha usato, di come si senta tradito. Questo angelo non fà altro che parlare, parlare e parlare, mentre lei non vuole fare altro che scoparselo, ma naturalmente la sua attuale crisi esistenziale non contempla un po' di buon, sano, perverso sesso demoniaco con lei. Ogni volta che prova a gettarsi su quel corpo possente lui l'allontana e scappa. Che palle!


- Senti, non ho nessuna intenzione di stare a sentire i tuoi stupidi piagnistei. Non me ne importa nulla dei tuoi problemi con il paparino, e nemmeno di Lucifer che fa finta che non sia successo nulla. A me sta bene così, lui per la sua strada io per la mia.


- Ma non ti importa nulla di Chloe?


Maze allarga le braccia esasperata.


- Chloe sta benissimo...più o meno. - aggiunge - È solo un pochino più stronza del solito, ma ho un piano! Stasera la porto a bere e magari ci scappa pure una bella scopata con qualche sconosciuto, una cosa a tre, o quattro.


L'angelo arrossisce e distoglie lo sguardo. È ancora così pudico nonostante tutto quello che hanno fatto insieme, e ne hanno fatte di “cose”. Oh il sesso con quell'angelo...Maze deve ammettere che è bravo quasi quanto Lucifer, anche se non dotato della stessa fantasia perversa.


- Ho un'idea Amenadiel, perché non vieni anche tu? Dai, ci divertiremo.


Il demone si avvicina all'angelo fino a sentirne il calore. Con una mano comincia ad accarezzargli gli addominali sotto la maglietta. Ha scoperto che lo fa impazzire, quasi quanto una bella leccata alla base della mascella, cosa che Maze non esita a fare. Premendo il corpo contro quello dell'angelo, solo appena teso, il demone avvicina la bocca al suo orecchio.


- Lo so che hai voglia di fare sesso con me Amenadiel, lo vedo nei tuoi occhi ogni volta che mi guardi. Ti manco, e tu manchi a me.


Le mani dell'angelo salgono fino a premere contro la schiena nuda del demone. La sua tentazione, la sua perdizione. Certo che desidera quel demone, desidera perdersi nel calore della perversione, vedere quegli occhi accendersi di desiderio e di ferocia, vuole sentirla contorcersi tra le sue braccia. Senza volerlo gli scappa un gemito di desiderio e sa che non ha scampo.


- Sì, mi manchi...- ed ecco l'esitazione.


Maze si allontana da lui con occhi di ghiaccio, improvvisamente fredda.


- Ma.


-...ma.- fa eco l'angelo.


- Fottiti Amenadiel - e con un movimento fluido e felino gira le spalle all'angelo e si allontana con passo deciso. Non ci sarebbe cascata di nuovo...non con un altro angelo! Fanculo tutta la loro razza, avrebbe trovato qualche umano e umana con cui togliersi qualche prurito, magari con qualche piccola tortura. Incredibilmente Mazikeen si trova a pensare che ultimamente preferisce di gran lunga la compagnia di quelle scimmie puzzolenti piuttosto che di angeli e demoni. Una serata tra donne con alcol e maschi vogliosi, ecco cosa ci voleva!


- Bene, chiamiamo la tribù!


-o-


Il telefono di Linda s’illumina nella borsa senza fortunatamente emettere un suono perché quella seduta è abbastanza impegnativa anche senza le distrazioni di Maze.


- Ma ti rendi conto? Mi ha di nuovo abbandonato nel bel mezzo del nulla solo per una battutina innocente! E non c’era neppure Detective Stronzo nei paraggi...non ho fatto allusioni sul loro rapporto, nulla! Solo una battutina sul flaccido corpo morto e dilaniato da una amante disperata! Davvero, a volte non la capisco! Linda...Linda ma mi ascolti? Mi sembri distratta!


- Sì, sì certo, Lucifer. Scusami… un calo glicemico… sai, la dieta! Ora, dimmi, secondo te perché Chloe reagisce in questo modo?


- Ma è ovvio, non apprezza la mia ironia! E pensare che le avevo anche fatto un complimento sul suo nuovo completo, un bel paio di pantaloni aderenti che le mette in risalto il sedere...davvero appagante! E niente...mi ha guardato e ha alzato gli occhi al cielo, come se al babbo importasse qualcosa.


- Okay, Lucifer, hai pensato che magari se Chloe non apprezza la tua ironia possa essere il caso di cambiare modo di esprimerla?


Lucifer rivolge uno sguardo scioccato alla sua dottoressa.


- Non c’è nulla che non va nella mia ironia squisitamente arguta, è il detective che s’è rotta!


- Cosa vuoi dire quando dici che si è rotta?


- Ma è ovvio! Deve esserle successo qualcosa con quel veleno...le avrà bruciato qualche parte del cervello, non so...magari Ella può spiegarcelo!


- Sì, oppure potrebbe essere qualcosa che non ha a che fare con un cambiamento fisico…


- Cosa intendi Linda? - e lo sguardo che il diavolo rivolge alla sua terapista è di puro sconcerto.


- Intendo dire che a volte le persone possono “rompersi” emotivamente parlando. Possono perdere la loro capacità di fidarsi, la confidenza verso gli altri. Pensi che nel vostro rapporto sia successo qualcosa che possa aver rotto questa fiducia? Che possa averla, non so, esasperata?


Lucifer pare davvero pensarci sopra. Può essere successo qualcosa a parte l’essere stata ad un passo dalla morte?


- Beh...quando l’ho salvata non era cosciente, per cui non può sapere come l’ho fatto, ho anche lasciato che il detective stronzo si prendesse quasi tutto il merito! Eppure quando sono tornato da lei non mi ha neppure ringraziato, non è da tutti essere salvati dal diavolo, non credi? Le ho anche lasciato il tempo per riprendersi.


A volte Linda si chiede come sia possibile che i suoi pazienti più ottusi siano entità eterne potenzialmente superiori.


- Riguardo questo: hai pensato che lei possa non aver capito le tue intenzioni?


Ora il diavolo non è più rilassato. Il suo sguardo s’è fatto cupo, perso in pensieri lontani. Quei giorni...non voleva nemmeno ricordarli.


- Forse la detective non dovrebbe pensare troppo alle mie intenzioni. Ormai non ne ho più nessuna nei suoi riguardi, non farò il gioco del mio caro, affettuoso papà questa volta.


Questo è un terreno difficile per Linda. Ogni volta che Lucifer tira fuori suo padre si sente sempre a disagio.


- Tuo padre può aver messo Chloe sulla tua strada, Lucifer, ma quello che è il vostro rapporto, la fiducia che avete creato, quello non è qualcosa che ha a che fare con lui, è qualcosa che riguarda solo te e Chloe. Sei davvero convinto di voler rinunciare?


- Si, almeno finchè non avrò capito cosa è Chloe e perchè papà l’ha messa sulla mia strada. Non posso avere la certezza che la fiducia di cui parli sia vera...lei non si merita qualcosa di fasullo, artificiale e nemmeno io.


-o-


La porta del bunker si apre. “Finalmente a casa” pensa Castiel. Quest’ultima missione per conto del Paradiso è stata particolarmente estenuante, davvero non si aspettava un tale livello di pazzia da parte dei suoi fratelli. Poco importa, ha fatto il suo dovere e ora può riposare nella sua vera, nuova casa. Comincia a scendere le scale di metallo e sente le voci dei Winchester nella stanza sotto di lui.


-Hey Dean, Sam.


- Cass! - Dean esce dalla cucina reggendo una birra e percorre la stanza a passi veloci fino ad accogliere l’angelo ormai già vicino al tavolo. - ce ne hai messo di tempo! - dice dandogli una pacca sulla spalla.


- Ho dovuto aspettare i rinforzi. Novità?


- Che rinforzi?


- I fratelli sani…- risponde l’angelo all’amico.


- Sammy ha trovato qualcosa sul tavolo - dice indicando il piano - una lucina d’oro, proprio a LA. - e si sente una punta d’orgoglio nella sua voce. Il fratellino ci sa fare.


Castiel rivolge uno sguardo incuriosito al tavolo luminoso piegando leggermente la testa da un lato.


- A Los Angeles? E cosa indica una luce d’oro?


Nel frattempo dalla biblioteca arriva anche Sam reggendo un libro in una mano e il laptop nell’altra.


- Hey Cass! Bentornato. Com’è andata la caccia?


- Tutto bene. Cos’è la luce d’oro?


Sam sospira sconsolato. Adagia laptop e libro sul tavolo e si lascia cadere su di una sedia.


- Non ne ho idea, l’unica cosa che sappiamo è che ciò che indica quella luce si trova rinchiuso in un magazzino, un box in uno storage a LA, ben protetto da glifi, trappole, incantesimi vari.


L’angelo lo guarda incuriosito sedendosi a sua volta.


- Come sapete dove si trova?


- Rowena.- risponde Dean da dietro le spalle di Cass.


L’angelo si irrigidisce appena. Ancora quella strega bislacca. E dove c’è quella strega c’è quel puzzolente del suo figlio demoniaco.


- Rowena…


- Già, quella stronza ci sa fare con gli abracadabra!


Un sospiro rassegnato sfugge dalle labbra screpolate e pallide di Castiel. Purtroppo doveva convenire con Dean.


- Bene. Allora che si fa? Se è Los Angeles ci sarà di mezzo Lucifero. Se c’è di mezzo Lucifero io devo andare. Devo controllare.


- Andiamo tutti, Cass. - risponde Dean con un tono che non ammette repliche.


- Se c’è di mezzo Lucifero, Cass, questa volta ce l’abbiamo. Lo rispediremo all’Inferno.- il tono di Sam è duro e lo sguardo freddo, di ghiaccio. Inutile, quando si tratta di Lucifero tutto quello che ha passato a causa di quell’essere torna a galla. La rabbia, il dolore, la pazzia...non avrà pace fino a quando Lucifero non sarà più una minaccia per nessuno.


- Questa volta non ci casco, Lucifero non può cambiare. Partiamo domani mattina, Cass.


- Porta uno smoking, ci fermiamo a Las Vegas! - dice Dean con un sorriso a trentadue denti ignorando l’occhiata truce del fratello.


- Dean! Ma sei serio? Las Vegas? - di nuovo...possibile che suo fratello non riesca a stare lontano da quel posto? Sam non può fare a meno di lanciare uno sguardo di disapprovazione all’uomo di fronte a lui. A volte sembra un bambino.


Castiel, allo stesso tempo, esala un sospiro quasi esasperato.


- Prima Lucifero! Al ritorno se vuoi ci fermiamo a Las Vegas.


Sam, soddisfatto che l’angelo la pensi come lui, allarga le braccia compiaciuto.


- Voi due… voi due - Il volto di Dean è cupo mentre agita l’indice verso i due uomini seduti - voi due avete perso di vista le vere priorità! - dice andandosene verso la cucina imbronciato in quella che spera essere un’uscita di scena teatrale che smuova sensi di colpa nei due guastafeste.  


Castiel, ignorando del tutto la scenata dell’amico, guarda Sam.


- Che tipo di protezioni ci sono su quel luogo?


- Non lo sappiamo, Rowena non è riuscita a penetrare nemmeno un angolino...qualsiasi cosa sia contenuto là dentro, per avere protezioni simili dev’essere davvero qualcosa di grosso. - risponde il minore dei Winchester.


- Pensi che Dean se la sia presa? - in fondo a Castiel dispiace non accontentare l’amico.


- Se ne farà una ragione. Non preoccuparti per lui, gli basterà avere abbastanza birre per il viaggio.


-0-


Dean si è già occupato di riempire il primo borsone coi coltelli, le pistole e qualsiasi tipo di arma possa solo ipotizzare si renderà utile anche se, ad essere onesti, dubita che nel caso di scontro con Lucifero avranno molto senso. In effetti lo ha fatto più per abitudine che altro. Adesso prepara i cambi impilando sul letto i vestiti: il viaggio non sarà breve. Va alla cassettiera per prendere due paia di pantaloni da aggiungere sul letto accanto alle camice ma quando torna a voltarsi quelle sono scomparse.


- Dean, andiamo a Los Angeles, non in una festa di paese nel Montana. Queste camicie…


- Cazzo, Cass! Bussa prima di entrare! Sarei potuto essere nudo!


In effetti indossa solo l’accappatoio dopo la doccia ed è chiuso per pura casualità.


- Farebbe differenza? - dice l’angelo fissandolo con quel suo sguardo innocente e perennemente stupito. A volte non capiva gli umani e questo loro senso di pudicizia. Insomma, erano tra uomini, non c’erano donne, il corpo di una donna nuda sì che avrebbe messo in imbarazzo anche lui, ma il corpo di Dean certamente no.


- Sì, Cass, farebbe differenza.


Come, dopo tanti anni sulla terra, l’angelo non capisca ancora le basi delle interazioni umane Dean non può comprenderlo. Mentre lo dice gli prende di mano le camicie.


- E - aggiunge fissando quegli occhi blu che tolgono il respiro - le mie camicie sono perfette.


- Si, per un taglialegna.


- Ha parlato l’impiegato delle poste! Seriamente, Cass, dobbiamo fare qualcosa al riguardo: non puoi fingerti dell’FBI conciato in quel modo.


- Cos’ha che non va il mio vestiario?


- Stai scherzando? Un federale non andrebbe mai in giro in quel modo!


Castiel alza il mento e aggrotta la fronte. Va sempre a finire così quando fa arrabbiare Dean, se la prende con il suo trench.

Dean resta a fissare quell’espressione e il primo istinto è di ridere. L’angelo è davvero buffo quando mette il broncio. Poi si sente in colpa perché… beh perché Cass è Cass.


- Senti amico, a me piace il tuo stile, okay? Voglio dire, nessuno potrebbe portare un trench senza sembrare il detective Colombo tranne te, davvero.  


- Io credevo di assomigliare più a Constantine - da quando Metatron ha giocato con la sua mente si ritrova a conoscere cose insospettabili.


- Chi? Va beh, senti, comunque sia sono certo che non gli sta bene nemmeno un terzo di quanto sta bene a te. - e nel dirlo Dean ha certezza di essere sincero, ma lo sguardo diffidente dell’angelo gli dice che non è riuscito nel suo intento.


- Ok...ti lascio finire le valigie.


- Bravo! E, Cass ti prego, procurati un completo!


Borbottando un “va bene” tra i denti, l’angelo lascia la stanza di Dean, confuso e stranito. A volte fa fatica a capire quando Dean scherza e quando invece è serio. In ogni caso, alla prima occasione si libererà di quelle camicie da boscaiolo.






Angolino delle autrici
Ed eccoci al secondo capitolo! I Winchester alla conquista di Los Angeles, ma in macchina, guai a volare!
Una piccola precisazione:  questa storia si svolge circa sei anni dopo la vicenda di Amara svoltasi, secondo il "calendario di Supernatural", nel 2015 circa. Da qui, io e OcaPenna abbiamo deciso di prendere con le pinze quanto avviene nella dodicesima stagione, reinterpretare il destino di Lucifer e rimodellare il tutto in base alle nostre menti malate. Perché sei anni dopo? Beh, perchè nella serie tv "Lucifer" il nostro arcangelo ha già passato cinque anni sulla terra a gestire il Lux, e un anno come consulente civile per l'LAPD, libero dalla sua "gabbia", in vacanza. Anche qui ci siamo prese alcune libertà: nessun accenno alla Madre.
Insomma, gustatevi questo What If di settimana in settimana, lasciate un commento e calatevi nel soprannaturale con noi!

   
 
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