Verso il blu, ed oltre. di GPM (/viewuser.php?uid=1011177)
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Jake tornò con un Cosmopolitan ed uno Scotch nell'altra
mano, si mise a sedere e bevve un sorso dal bicchiere mentre delle
goccioline gli rimasero sulla barba, presi un tovagliolo, mi allungai
verso di lui e lo asciugai, mi guardava in un modo così
intenso e avevo seriamente paura di finire in quei bellissimi occhi blu
e perdermi completamente, lo sguardo gli andò anche sulla
mia scollatura che in effetti era lì proprio sotto il suo
naso; Non dissi nulla, mi rimisi a posto mentre sorseggiavo il mio
drink.
Non potevo però rimanere in silenzio, altrimenti sarebbe
stato imbarazzante, però in effetti non sapevo neanche cosa
dirgli, fu lui a rompere il silenzio.
Mi chiese cosa facessi nella vita, le mie passioni ed i luoghi che
avevo visitato.
Così, gli raccontai del mio periodo di transizione tra
università e lavoro, della mia passione per il cinema e per
i viaggi, gli raccontai del mio viaggio a Dublino che cambiò
per sempre la mia vita, e lui se ne stava lì che mi
ascoltava quasi come se le mie parole fossero ipnotiche.
Lì per lì non sapevo cos'altro dire se non
"Sa, signor Gyllenhaal i suoi occhi mi ricordano la campagna irlandese
dopo la pioggia"
Oh mio Dio ma cosa diavolo avevo appena farfugliato. Ho detto quello
che pensavo nella testa. Cavolo!
Lui mi sorrise in un modo così dolce, e poi disse
"Signorina, Giulia, questa sembra una frase che dovrei dire io a
lei..ha due occhi stupendi ed un sorriso che mi incanta,
però pensavo fossimo andati oltre il lei o mi
sbaglio?"
"Assolutamente" mi prese la mano e mi invitò a ballare, era
come se fossimo gli unici nel locale, mi fece fare delle giravolte e mi
cingeva stretta a sè, mentre ballavamo mi sentivo nuova, un
senso di libertà si espandeva nella mia anima e la sentivo
bruciare. Forse cominciavo a vivere per la prima volta.
Jake si avvicinò al mio viso, a due millimetri da me, mi
prese per mano e disse "Vieni con me", non capivo dove stessimo
andando, so solo che ad un tratto dovetti togliere i tacchi
perchè eravamo in spiaggia, e lì tra le onde del
mare e sotto un cielo stellato, mi baciò.
Le sue labbra sapevano di scotch, di qualcosa di dolce ma soprattutto
sapevano di vita.
I suoi baci erano dolci, ma pieni di passione, so solo che un
brividò mi attraversò la schiena, ma non era la
brezza marina, era la mano di Jake che mi accarezzava delicatamente.
Quella notte fu magica, restammo io e lui seduti sulla spiaggia a
guardare le stelle, a cercare di indovinare le costellazioni, a ridere
e schizzarci con l'acqua come due idioti.
Alle cinque del mattino eravamo ancora lì, in tempo per
ammirare la nascita del sole; Mi mise un braccio sulla spalla e disse
"Hai sonno ragazzina?"
Lo guardai cercando di essere più lucida del solito, "Per
niente!" risposi, cominciò a ridere, una di quelle risate
sincere, genuine.
"Bè, io si marmocchia infondo ho quindici anni in
più di te"
"Va bene allora riportami a casa nonnino" lo guardai con una smorfia
buffa
Mi riportò in albergo, arrivati nella suite, notai con
piacere che Isabelle era caduta in coma sul letto e non aveva fatto
grossi danni alla stanza.
Quanto a Jake, bè, mi mise con le spalle al muro, e
iniziò a baciarmi dappertutto, sul collo e appena dietro
l'orecchio, come faceva a sapere il mio punto debole mi chiesi tra me e
me mentre rispondevo ai suoi baci. Scese verso la scollatura , non
riuscivo a smettere di volerlo anche se sapevo che fosse sbagliato, non
potevo farlo al primo appuntamento anzi non era neanche un appuntamento
era un solo e semplice drink, perciò mi diedi uno schiaffo
mentale cercando di sfuggire all'irresistibile.
Mi scostai leggermente, e lui mi diede un bacio sulla guancia, mi prese
la mano e vi mise qualcosa all'interno, entrò nell'ascensore
e mi sorrise mentre salutava con la mano.
Appena se ne andò, aprii il palmo della mia mano ed eccolo
lì, il suo numero di cellulare, sorrisi mentre aprivo la
porta, presi il telefonino dalla borsetta e gli mandai un messaggio.
"Grazie per la splendida serata, G" scrissi
Il telefonino trillò poco dopo "Affacciati" c'era scritto,
così andai verso la finestra e lo vidi, era lì
appoggiato alla sua macchina e mi ricordava così tanto
quella scena del film "Un compleanno da ricordare" dove appunto il
protagonista maschile di nome Jake era nella stessa posizione
aspettando Samantha la protagonista femminile.
Adoro queste banalità, gli sorrisi mentre ero appoggiata al
bordo della finestra e lo salutai mandandogli un bacio che
lui afferrò.
Andai verso il letto addormentandomi con il sorriso ancora sulle labbra
e gli zigomi doloranti per le grosse risate fatte insieme a lui.
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