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Mentre
lentamente usciva dal torpore del sonno, i ricordi
cominciarono a farsi strada nella mente di Selenis.
Quel meraviglioso momento appena prima del risveglio, quando i pensieri
sono ancora confusi e qualsiasi cosa spiacevole non è altro
che
un eco lontano, passò. Il
suono delle spire che si contraggono e l’odore del metallo
bruciato e del sangue, inondarono la coscienza sopita di Selenis come
un'onda di piena, costringendola ad aprire le palpebre di colpo.
Fissando con
occhi
sbarrati il soffitto immerso nella penombra, la ragazzina
allentò la presa delle dita sul lenzuolo fresco cercando di
calmare il respiro. Accanto a lei suo padre non c'era più,
ma sapeva che era rimasto per molto tempo dopo che si era
addormentata.
Leggermente
stordita,
Selenis si mise a sedere facendo scivolare le gambe nude oltre il bordo
del letto. Aveva addosso solo una camicia da notte leggera; suo padre
doveva avergliela fatta indossare, ma lei non se lo ricordava.
Quando si fu alzata, la prima cosa che fece fu di aprire le pesanti
tende che oscuravano le finestre. Fuori il sole era
già a metà dell’orizzonte e il giardino
del palazzo iniziava a oscurarsi. Confusa, Selenis
abbassò lo sguardo sulla sveglia appoggiata sul comodino la
quale segnava le 18.00.
Aveva
decisamente dormito
più del previsto, ma ancora non si sentiva riposata del
tutto,
anzi, il dolore alle ferite era tornato a farsi sentire; evidentemente
l'effetto degli analgesici era terminato.
La principessa si avvicinò al grande specchio che dominava
una parte della parete e si osservò.
Lo zigomo
stava
diventando di un colore bluastro, a tratti nero, mentre il taglio sul
labbro, arrossato e un po’ gonfio, era stato graffettato con
un
paio di cerotti sottili. Senza alcun dubbio le sarebbe rimasta la
cicatrice.
-
Poteva andarmi peggio – commentò con un
sorriso amaro.
Per
tentare di togliersi di dosso almeno in parte quell’aria
derelitta, cominciò a pettinarsi i capelli con la spazzola
trovata dentro
uno dei cassetti. Quel semplice movimento le
procurò una stilettata di dolore alla schiena.
Con riluttanza, Selenis alzò la camicia da notte sopra le
spalle e, voltatasi di tre quarti, si guardò.
Una striscia di cerotto imbottito le occupava una porzione di pelle che
andava da una scapola all'altra, là dove la spada della Lamia
l’aveva incisa.
Mentre si
osservava, la
figura esanime di Camelia all'improvviso le tornò alla
mente,
costringendola a strizzare le palpebre e a scuotere la testa.
Aveva
decisamente bisogno
di prendere aria e sapeva già dove andare.
Afferrò una
felpa trovata nell’armadio e si infilò i sandali
che aveva
la sera precedente. Non appena fu pronta, varcò la soglia
della
camera per ritrovarsi come al solito in uno dei labirintici corridoi
del palazzo.
Si
incamminò senza
fretta, salutando e rispondendo gentilmente alle domande su come si
sentisse da
parte del personale di corte.
Alla fine fu costretta a passare dai corridoi meno frequentati; non che
fosse contrariata dalle
attenzioni che le rivolgevano, erano tutti sinceramente preoccupati per
lei e questo le faceva piacere, ma ripetere sempre la stessa bugia di
stare bene non le piaceva.
-
Principessa Selenis –
La ragazza
si
stampò in faccia l'ennesimo sorriso di circostanza
rallentando l’andatura,
mentre incontro le si faceva il consigliere Clarus Amicitia, vecchio
compagno d'arme di Revis e Regis.
-
Buongiorno Clarus – lo salutò la
giovane,
notando alle sue spalle la presenza di un ragazzo che lo accompagnava.
-
Come stai? – le domandò il consigliere.
-
Bene… - rispose Selis – nonostante tutto
poteva andare peggio –
aggiunse la ragazzina con un mezzo sorriso, sicura che lo
stato della sua faccia
parlasse per lei.
-
Sarebbe meglio che restassi ancora a riposo – le
consigliò l’uomo.
-
In realtà volevo andare a trovare Noct –
ammise la principessa.
-
Invece dovresti ascoltare i consigli che ti vengono dati
–
Selenis
chiuse brevemente gli occhi e poi si voltò verso Ignis,
comparso in quel momento nel corridoio.
-
Consigliere – salutò
educatamente il ragazzo inchinandosi.
-
Ah Ignis, buongiorno – lo accolse Clarus.
-
Gli
altri membri la stanno aspettando nella sala del trono – lo
informò il giovane aggiustandosi gli occhiali
com’era
solito fare.
-
Meglio sbrigarsi allora – asserì
l'Amicitia – Sono comunque felice
di sapere che stai meglio. Con il tuo permesso... – la
salutò l’uomo.
-
Buon lavoro – gli augurò lei, facendosi
da parte perché potesse passare.
-
Principessa –
Selenis
incrociò
lo
sguardo del ragazzo al seguito di Clarus, sembrava più
vecchio
di lei ed era decisamente alto, con un fisico massiccio e i capelli
rasati al modello militare. A discapito però della
sua
figura minacciosa, gli occhi erano
ambrati e caldi, e il sorriso gentile. Lei rispose al saluto con un
cenno del capo mentre le passava davanti.
-
Dovevo seguire il consiglio di tuo padre e chiuderti a chiave
– sospirò Ignis non appena il Consigliere fu
sparito dalla
loro vista.
-
Lo
sai che avrei trovato il modo di scappare dalla finestra -
replicò la ragazzina - Iggy, devo andare da Noct –
aggiunse vedendo l'espressione per nulla divertita dell'amico.
-
Non si è ancora svegliato – disse il
giovane –
e il Re non lascia il suo capezzale da ieri – aggiunse.
-
Hai detto che non era in pericolo di vita! –
esclamò la principessa colta dal panico.
-
E non
lo è – confermò lui – Ha solo
bisogno di
riposo e tu invece hai bisogno di mangiare qualcosa.
Vieni, ti avevo portato la cena in camera – le disse
facendole un cenno con il capo.
La ragazzina
dondolò sui talloni, indecisa se correre via o dargli retta,
ma
in realtà non aveva nessuna voglia di discutere con Ignis e
così optò per seguirlo. Il pasto che
l'aspettava, era composto da un paio di uova fritte con la pancetta,
alcune madeleine salate e una fetta di torta al cioccolato. Quindi,
nonostante le proteste sul fatto che non avesse fame, quando vide
tutto quel ben di Dio il suo stomaco ebbe un parere decisamente
contrario.
-
È tutto ottimo, complimenti Ignis –
disse Selenis
addentando la terza madeleine dopo aver spazzolato le uova.
-
Come hai capito che ho cucinato io? – le chiese il
ragazzo alzando le sopracciglia.
-
Riconoscerei i tuoi manicaretti fra mille altri –
rispose la principessa con un sorriso mentre attaccava la torta
–
dolci come i tuoi non ne esistono da altre parti – aggiunse,
chiudendo gli occhi appagata dal gusto del cioccolato.
-
Esageri, ma ti ringrazio – replicò
Ignis,
nascondendo una punta di soddisfazione a quelle parole.
-
Da
chi hai preso questa passione? – gli domandò
Selenis.
-
Da
nessuno in realtà – rispose il ragazzo
sistemandosi gli
occhiali – è semplicemente una cosa che mi rilassa
–
aggiunse alzando appena le spalle.
-
Capisco – disse la principessa appoggiando le
posate ormai inutili sul piatto vuoto.
-
Meno male che dicevi di non avere fame –
commentò Ignis con un sorriso.
-
Prima, quando ho incontrato il consigliere Clarus –
disse
Selenis per sviare il discorso e non dar ragione all’amico
–
c’era un ragazzo con lui, tu sai di chi si tratta?
– chiese
mentre Ignis posava il vassoio sul piccolo carrello delle vivande.
-
Parli di Gladiolus? –
-
Immagino di sì – rispose Selenis.
-
È suo figlio maggiore – le
spiegò Ignis.
-
Non sapevo ne avesse, non l’ho mai visto a palazzo
– ribattè la ragazzina.
-
Probabilmente nei prossimi tempi avrai occasione di vederlo
più spesso, gli era stato chiesto di dare lezioni di scherma
a
Noct - spiegò il giovane - Inoltre, in futuro,
sarà lui
ad ereditare il nome di "scudo del Re" - aggiunse.
-
Piacerebbe anche a me prendere lezioni di spada –
mormorò meditabonda la principessa.
-
Non
credo che tuo padre sarebbe d’accordo –
replicò
Ignis dirigendosi verso la porta – Ora devo andare. Tu resta
qui
per favore, o il comandante Revis avrà qualcosa da ridire
–
le consigliò mettendo mano alla maniglia.
-
Ignis
aspetta! – lo fermò Selenis alzandosi in piedi
– Ho davvero bisogno di vedere Noctis – gli disse
–
mi bastano due minuti, c'è una cosa che devo dargli
–
Ignis
osservò
l’aria preoccupata che la principessa aveva assunto e
capì che gli
avrebbe dato il tormento finchè non avesse acconsentito a
darle
una mano.
-
Vedo cosa riesco a fare, ma tu devi restare qui, intesi?
–
-
Sì... e Ignis? Grazie di cuore –
Selenis
rimase come aveva
promesso nella stanza, godendosi gli ultimi raggi del sole al tramonto
dal balcone che si affacciava sul giardino.
Il cielo
stava assumendo
quel tono lavanda tipico del crepuscolo durante le giornate
estive, solcato qua e là da nuvole incendiate di rosso e
oro.
Se pensava
che solo
ventiquattro ore prima lo stava osservando con Noctis davanti ad un
bellissimo lago, si sentiva stringere lo stomaco in una morsa dolorosa
che non
centrava nulla con il suo stato di salute. Toccò la
tasca della felpa,
dove aveva riposto l'oggetto che voleva consegnare al bambino, e il suo
contorno famigliare la calmò un po’.
Mentre
pensava appoggiata
sul parapetto, lasciò vagare lo sguardo sul cortile fiorito
sotto di lei. I giardini del Palazzo erano di una bellezza folgorante,
soprattutto in questo periodo dell'anno; Selenis sapeva che era stata
la madre di Noctis ad occuparsene, e dalla sua morte il Re aveva
fatto in modo che il suo lavoro fosse preservato al meglio. Stava
osservando le fronde della grande quercia che stava nel mezzo, quando
un movimento catturò la sua attenzione. Il figlio di Clarus,
Gladiolus, la stava salutando. La principessa lo imitò,
alzando una mano per rispondergli proprio
mentre un sonoro bussare le arrivò alle orecchie.
Con un
ultima occhiata al
ragazzo, Selenis rientrò per andare ad aprire. Una delle
cameriere personali di Noctis si inchinò davanti a lei.
-
Sua Grazia, il signorino Ignis mi ha mandato a dirle che
può andare a trovare il principe Noctis, però si
raccomanda che
sia una visita breve – le comunicò.
-
Arrivo subito! – esclamò lei, chiudendo
la porta e affrettandosi a seguire la donna.
Mentre
procedeva dietro
alla cameriera, Selenis sperò che ad accoglierla ci fosse
anche lo
zio. Non aveva ancora avuto modo di incontrarlo e doveva dirgli una
cosa
importante. Le speranze della
ragazza
però, furono deluse. Quando infatti entrò nella
camera del
principe, di Regis non c’era traccia, ma ebbe poco tempo di
rammaricarsene, perché la figura stesa sul letto ottenne
tutte
le sue attenzioni.
Noctis, con
gli occhi
serrati e la testa affondata nel cuscino, pareva essersi rimpicciolito.
Non sembrava più lui... era come guardare un’altra
persona; Selenis non lo aveva mai visto così
immobile.
La ragazzina
si avvicinò al letto, sedendosi delicatamente sul
bordo e prendendo la mano del principe tra le sue.
-
Noct… mi dispiace così tanto
–
sussurrò, asciugandosi con rabbia un paio di lacrime
scappate al
suo controllo – se potessi prendere il tuo posto giuro che lo
farei... è tutta colpa mia..
però ti prego, torna da noi – lo
supplicò
chinandosi ad appoggiare la fronte sulla sua mano.
Resto
così qualche
momento, pregando i Sei che aiutassero suo cugino e che lo
riportassero all’affetto dei suoi cari. Poi, mise una mano in
tasca e tirò fuori quello che voleva dargli. Sul palmo della
principessa brillò una piccola statuina,
raffigurante un curioso animale color cobalto con un rubino incastonato
sulla
fronte.
-
Sono
sicura che ti ricordi di questo – disse al bambino
– mi hai
pregata tante volte di regalartelo e io mi sono sempre rifiutata
– raccontò con un sorriso – un
po’
perché è il mio portafortuna, un po’
perché
è stato l’ultimo regalo di mia madre –
spiegò,
scostando un ciuffo ebano dalla fronte di Noctis – ma adesso
voglio che lo abbia tu. Spero che possa aiutarti a ritrovare la
strada – aggiunse appoggiando la statuina sul cuscino.
“
Ti prego,
aiutalo” pensò la ragazzina.
Se si stesse rivolgendo alla statuina o alla madre, questo non lo si
poteva sapere.
Campeggio dell'autrice:
Buongiorno gente!! Passato un buon 25 aprile? Spero di sì!
Capitolo cortino rispetto al solito, lo so.. ma abbiate pazienza! Io
cerco sempre di farli più lunghi possibili, ma non sempre la
ciambella viene con il buco. Per altro è prettamente
introspettivo, ma io amo questo genere di capitoli, quindi spero di
aver trasmesso qualcosa anche a voi!
Primo "incrocio" tra Selenis e Gladio, giusto giusto appena accennato,
ma che troverà ampio spazio più avanti. Chissa
come si
evolverà il rapporto tra loro due...
La prima volta che ho letto i nomi dei protagonisti ammetto di aver
storto un pò il naso, non tanto per Noctis o Ignis, quanto
più per Gladiolus e Prompto. Per fortuna alla fine mi ci
sono
abituata, però per me resta Gladio e basta eh xD
Che mi scusi Regis se gli ho sottratto Carbuncle per farlo diventare di
proprietà di Selenis, ma ci stava tanto bene ^^"
Datemi ancora un paio di capitoli e ci sarà la prima grande
svolta di questa fic, che innescherà dei cambiamenti
significativi nella vita dei protagonisti!
Prima di salutarvi come mio solito, ci tengo a fare una premessa.
Indipendentemente dal fatto che questa storia riceva o meno recensioni,
non
verrà interrotta per nessuna ragione
(salvo attacchi meteor
sulla casa). Ho lavorato sodo per scriverla, e questo sarebbe
già un valido motivo per continuarla nonostante i risultati,
ma
soprattutto c'è gente che la sta leggendo, gente che mi
segue e
che anche senza commentare mi sta dando il suo sostegno.. quindi per
rispetto a voi non sparirò in una nuvoletta di fumo,
promesso!
Grazie mille a tutti i Lettori e a chi mi segue, in particolare a Radamantia_chan per
aver aggiunto la storia nella relativa categoria!
Detto questo vi abbraccio tutti e vi rinnovo l'appuntamento a
venerdì prossimo ^^
A presto,
Marta
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