Estratti di una convivenza (in)civile

di Marauder Juggernaut
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Note autrice: Questo capitolo è dedicato a Zomi che commenta ogni volta questa storia; inoltre il prompt me l'ha suggerito lei. Buona lettura, sperando di non essere andata troppo OOC
Marauder Juggernaut



Ristorante

“Classe” era la parola d’ordine per entrambi: erano “di classe” i loro abiti firmati, “di classe” le loro automobili berline, “di classe” il loro atteggiamento distaccato tipico dei giovani imprenditori a cui la fortuna e il successo avevano arriso loro sin da subito.
“Di classe” erano anche i locali che frequentavano, dove il maitre di sala li accoglieva in quegli ambienti luminosi e raffinati.
Quella di uscire la sera per mangiare in un lussuoso ristorante non era un’abitudine, anzi, più un’usanza occasionale che però Crocodile non voleva particolarmente praticare.
Non per gli sguardi curiosi degli altri avventori, non per le sciocche chiacchiere dei camerieri che si scusavano per aver avuto un problema con la preparazione delle pietanze; quanto più per l’esuberanza del proprio partner che non si faceva problemi a sbandierare ai quattro venti l’intimità della loro relazione.
Il Coccodrillo era tutt’altro che un tipo timido, ma certi affari personali voleva tenerli tra le mura del loro grande appartamento.
Il Fenicottero non era dello stesso avviso poiché, dopo la calma delle prime portate, trovava sempre il modo – magari anche involontariamente, ma Crocodile era convinto del contrario – di metterlo sempre a disagio: una battuta spinta detta troppo ad alta voce, un flirt romantico troppo evidente o una proposta indecente non mancava mai.
 
Quella volta però il Rettile era convinto che non ci sarebbe stato alcun intoppo: quella cena era stata tranquilla e posata, il tono era rimasto colloquiale e lo stesso Doflamingo non aveva sorriso in quel suo classico modo fastidioso e inquietante, restando invece calmo, discorrendo senza troppa enfasi. A un occhio esterno sarebbero potuti apparire semplici colleghi di lavoro.
Una cena quasi perfetta e Crocodile soddisfatto assaporava con lentezza quella squisita millefoglie grondante di crema.
Una goccia di quella liquida delizia macchiò maliziosa la candida pelle del mento del Coccodrillo, che fu costretto a posare la forchetta per prendere il tovagliolo.
Ma prima di poter sentire sul proprio viso la soffice consistenza, la stoffa fu intercettata e sostituita dalle morbide labbra del Fenicottero che acchiapparono la goccia di crema in un istante e subito si allontanarono.
Un movimento fluido, repentino da sembrare irreale, ma abbastanza diretto perché i tavoli vicini se ne  accorgessero e li guardassero con un misto di sorpresa e disgusto.
A sentire i primi commenti a bassa voce, la rabbia e la vergogna tinsero di un rosso congestionato gli zigomi del Coccodrillo che guardò furibondo il gongolante Fenicottero che non stava dando la minima importanza alle maldicenze della gente seduta vicino a loro.
« Allora, Wani … prendiamo anche l’ammazzacaffè? ».




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