11°:
Non sei una pezzente
Si sentiva
furioso nei suoi confronti, ma poi si fermò a pensare.
Perché
dovrei avercela con lei? Non è colpa sua se è uscita con un altro,
dopotutto io non mi sono ancora dichiarato...se non lo faccio rischio
di perderla. Ma chi era quell’uomo? Di sicuro deve essere un tipo molto
ricco…
Sorrise
ricordando la macchina di Sesshomaru.
Rin
deve essere attratta da tipi con macchine lussuose, ma che vado a
pensare? Lei non è così e non lo sarà mai! E più probabile che sia lui
a divertirsi con lei…no, devo impedirlo ad ogni costo! Ma dove saranno
andati? Dove? Maledizione se solo avessi anch’io una macchina a
quest’ora li avrei seguiti…
Alzò il viso al
cielo.
Rin
sta attenta ti prego.
***
Rin era
estasiata. Non aveva mai viaggiato in una macchina così bella.
Osservava ogni cosa sorridendo come una bimba che, aveva appena
ricevuto il dono più ambito. Intanto Sesshomaru guidava e ogni tanto
con la coda dell’occhio l’osservava.
Buffa,
sembra quasi che non sia mai salita su di una macchina.
Cominciò a
ridacchiare, facendo incuriosire Rin.
-Perché ridi?-.
Lui scosse la
testa.
-Niente-.
Ma non poteva
trattenere le risate, intanto lei si era avvicinata curiosa come non
mai di sapere il motivo di tanta ilarità.
-Dai ti prego
dimmelo-. Supplicò.
Sesshomaru
smise di ridere.
-Beh, sei
davvero buffa, sembra quasi che tu non sia mai salita su di una
macchina-.
Rin sobbalzò e
un po’ imbarazzata gli rispose.
-Hai ragione,
non sono mai salita su di una macchina così bella-.
Poi sospirò in
modo drammatico, intanto si era ben accomodata sul sedile.
-Sempre meglio
della familiare di Naraku…sai è sempre piena di giocattoli e
giornalini, per non parlare della puzza di sigarette, che detesto…anche
se, Kikyo lo sgrida ogni volta, ma lui fa orecchie da mercante. Uffa!-.
Aveva
incrociato le braccia al petto, Sesshoumaru continuò a ridere. Quella
ragazza era davvero un’ottima cura per il suo dolore.
Un
dolore che lento si affievolisce…
Parcheggiò la
macchina nel piazzale di una bellissima villa adibita a ristorante. Rin
scese e spalancò la bocca dallo stupore.
Wow,
che meraviglia…
Era davvero
meravigliosa. Una villa stile liberty.
-Se resti con
la bocca aperta rischi che qualche mosca vi entri dentro-.
Lei la chiuse
velocemente, si voltò e fulminò con lo sguardo Sesshoumaru, che
sorrideva divertito.
-Sempre
gentile-. Sibilò.
Lui si avvicinò
e le disse gentilmente.
-Che ne dite
bella signorina di entrare?-.
Rin gli
sorrise, si avvicinò e gli prese il braccio.
-Sì, entriamo…e
poi voglio vedere l’interno di questa villa-.
Mi piaci sempre
di più, anche se non so praticamente nulla di te. Ma oggi voglio
conoscere tutto…questo posto sarà il luogo adatto.
Entrarono e Rin
non poté trattenere lo stupore, l’ingresso era meraviglioso. Il
pavimento era di un meraviglioso marmo rosa che brillava. Lei lo
guardava estasiata, ma poi il suo sguardo fu rapito dallo stile della
mobilia che arricchiva la hall. Il mogano e i tappeti lo rendevano un
mondo da favola.
-Che
meraviglia-.
Sussurrò,
mentre Sesshoumaru non poteva che guardarla rapito. Quella ragazza lo
stupiva ogni momento.
Sorrise.
-Aspettami qui,
io vado a fare una cosa e vengo subito-.
-Sì, non mi
muovo…parola di lupetto-.
Lui non poté
far altro che sorridere, scosse la testa e si allontanò lasciando Rin
da sola che si guardava intorno con molta curiosità.
Notò che la
gente era vestita in modo molto elegante. Donne impellicciate e con la
puzza sotto il naso che, non faceva altro che denigrare chi era come
lei.
Anche
tu sei come loro Sesshoumaru?
Si trovo a
pensare, ma poi scosse il capo.
-Ma che vado a
pensare. Tu non sei così-.
Si disse, ma
d’un tratto una donna, un po’ grassoccia, impellicciata la urtò
facendola quasi cadere.
-Togliti
stracciona…uffa! Che noia sempre in mezzo ai piedi-.
Rin un po’
stizzita le rispose.
-Ma come si
permette? Io non sono una stracciona…piuttosto dovrebbe farmi le sue
scuse, giacché lei mi è venuta addosso-.
La donna
spalancò la bocca inorridita.
-Ma che cafona!
Lo sa con chi sta parlando?-.
-Certo con
un’oca giuliva, che non conosce le buone maniere-.
Sbuffò Rin,
mentre incrociava le braccia al petto. Dopotutto aveva ragione, ma la
donna cominciò a diventare paonazza dalla rabbia, stringeva con rabbia
la sua borsetta di Gucci.
-Lurida
stracciona come hai osato chiamarmi oca giuliva, ora ti faccio pentire,
ora vedrai come si trattano le tipe come te-. Sibilò.
Si voltò
cercando con lo sguardo un cameriere, lo trovò, lo chiamò che arrivò
correndo.
-Mi dica
signora contessa-.
Lei lo guardò
storto e quasi urlando disse.
-Butta fuori
questa stracciona, maleducata!-.
Il cameriere
fece un leggero inchino e si avvicinò a Rin, le prese il braccio e la
intimò ad uscire, intanto la donna sorrideva soddisfatta, aveva vinto.
-Ehi, toglimi
le tue mani di dosso-.
Ma lui non
l’ascoltava, la trascinava con forza fuori, quando d’un tratto arrivò
Sesshoumaru che fermò il cameriere, Rin sospirò felice.
Finalmente
sei venuto a salvarmi…
-Si può sapere
cosa sta accadendo?-.
In quel momento
si avvicinò la contessa, che sorrideva con malizia che subito rispose.
-Ciao
Sesshoumaru, è bello rivederti, come puoi costatare sto togliendo di
mezzo un brutto scarafaggio-.
-Ehi, modera i
termini vecchia befana!-.
Rispose Rin,
sentendosi offesa, la donna sempre più arrabbiata urlò.
-Vecchia
befana! Lurida puttanella ti faccio pentire io-.
Aveva alzato la
mano per colpirla, quando Sesshomaru fermò il suo braccio. La contessa
lo guardò e disse con ira.
-Lasciami mi ha
offeso, devo punirla!-.
Lui la guardò
con freddezza.
-Non osare
toccare la mia ospite-. Sibilò.
La donna lo
guardò spaventata.
-Ma…ma…Sesshomaru…lei
è una pezzente…-.
Lui le strinse
il braccio con forza.
-Non
permetterti di offenderla se no…-.
Lasciò la
minaccia a metà, facendo tremare la donna che, quando fu lasciata dalla
presa fuggì via, come anche il cameriere che chiese scusa e se ne andò
lasciando i due nella hall.
Rin era stata
in silenzio, mentre Sesshoumaru minacciava quella donna.
-E’ colpa mia,
ha ragione quella donna io sono solo una pezzente-.
Aveva abbassato
il viso, si voltò e si incamminò verso l’uscita, quando Sesshoumaru la
fermò e le disse.
-Adesso che ti
prende? Non è colpa tua, non fare la vittima per nulla-.
Rin si voltò.
-Eh? Ma io non
faccio la vittima scusa-.
-Invece sì-.
Restò per un
po’ a guardarlo negli occhi e sospirando disse.
-Hai ragione,
perdonami, ma odio l’atteggiamento della gente benestante, si credono
sempre superiori, quando non lo sono-.
Sesshoumaru si
avvicinò e le disse sorridendo.
-Andiamo
via…portami in un posto che tu ami e dove ti senti a tuo agio-.
Lei sorrise e
annuì con il capo.
-Adesso
andiamo-.
Rin si avvicinò
e prese il suo braccio, quando uscirono si fermò, si voltò e fece una
linguaccia alla villa, Sesshomaru la guardò stupito e si mise subito a
ridere.
-Sei davvero
buffa ragazzina-.
Lei lo guardò e
disse sorridendo.
-Grazie per il
complimento, ma dopotutto questo posto non era per niente bello-.
-Giusto-.
Arrivarono alla
macchina, lui le aprì la portiera e Rin si accomodò ringraziandolo per
la gentilezza, salì anche lui accese il motore e partirono per una
nuova destinazione…
Continua…
_______________
Chiedo scusa
per il ritardo enorme, ma ho avuto un problemino tecnico con il router
e quindi niente internet per un bel po’.
Un problemino
stupido che un tecnico non ha capito, ma io sì. Okey, non sono certo
una cima per componenti tecnici, ma un cavetto della linea lan lo so
cambiare anch’io.
Un bacio e al
prossimo capitolo.
|