P
R E M E S S A.
Vorremmo
premettere una cosa: stiamo cercando di restare più vicine
possibile alla realtà cercando di far avvenire i fatti in un
certo senso “veritieri”, ma è pur sempre
frutto della nostra fantasia e se non sempre le vicende (parlando
soprattutto in ambito lavorativo) rispecchiano la realtà,
chiediamo un po’ di comprensione.
Buona
lettura!
Cap. 4
Arrivarono
all’agenzia con dieci minuti di ritardo; si erano perse di
nuovo.
Non
avevano dormito per nulla, avevano finito il lavoro alle sette del
mattino, erano sfinite.
Consegnarono
tutto a Kim Hyun Su nell’suo ufficio, come stabilito, e
passarono la giornata in agenzia a fare lavori secondari, cercando
anche di iniziare ad ambientarsi e a conoscere i loro nuovi colleghi.
La giornata lavorativa passò in fretta ed arrivò
il momento di tornare a casa. Questa volta però non si
persero, fortunatamente.
Avevano
la serata libera, visto che non c’era nessun lavoro da
completare a casa e pensarono bene di uscire a godersi finalmente la
città.
Mentre
si preparavano arrivò una chiamata dal loro capo.
-Ragazze, ho una splendida notizia
per voi.- annunciò allegro l’uomo al
telefono.
-Di che si tratta?-
-Stamattina ho consegnato le
fotografie alla Big Hit Entertainment, l’etichetta
discografica dei BTS. Mi hanno chiamato pochi minuti fa dicendomi che
sono entusiasti e che vi vorrebbero come fotografe ufficiali per la
band durante il loro nuovo tour. Domani mattina dovete presentarvi a
loro, alla sede della Big Hit, alle otto del mattino per discutere dei
dettagli. È un’opportunità da non farsi
scappare! Non fate tardi. Adesso devo lasciarvi, ho del lavoro da
sbrigare. Buona serata.- le informò,
riagganciando la telefonata.
-Hai sentito? Oh Dio!-
Annunciò Valentina guardando incredula l’amica.
Prima che il signor Kim parlasse aveva pigiato un tasto sul touch
screen del suo cellulare per attivare il
“vivavoce”, quindi aveva ascoltato pure Roberta,
che non sapeva come reagire. Si chiedeva mentalmente per quale motivo
si sentisse felice per quella notizia. Di certo era una buona
opportunità di lavoro, ma non era solo per quello,
c’era dell’altro che ancora non l’era del
tutto chiaro.
-Oh ma hai capito?-
disse d’un tratto l’amica sventolandole una mano
davanti agli occhi come per svegliarla da quello stato di trance in cui
si trovava -Dai, adesso
usciamo. Ti vedo strana. Quando ti piace qualcuno sei sempre strana.-
Al
pronunciare di quelle parole, Roberta si voltò di colpo
verso di lei, capendo subito dove voleva andare a parare.
-Piace cosa?! Ma sei matta?!-
annunciò infastidita dal tema del discorso che si era appena
aperto.
-Niente, certo. Ti conosco da una
vita, ti pare che non me ne accorga? Dai! Hai pensato dal primo momento
che fosse attraente. Lo so, anche se lo neghi.-
-Ma per favore! Okay, è
carino, ma arrivare a dire che mi piace è una blasfemia! Mi
ha dato fastidio fin da subito.-
-Tu lo hai offeso per prima, ti
ricordo!-
-Sì,
però…lo odio, punto. Che mi dici di te? Mh? Ieri
hai riso a delle battute pessime, so che lo facevi di proposito.-
rigirò la frittata.
-Non ho mai negato il fatto che
fosse attraente. Non me lo hai chiesto e io non ho detto nulla.-
rivelò la mora.
-Allora ti piace!-
-Ad essere sincera, sì,
mi piace. Quindi? Sei tu quella con i problemi che non ammette cose
ovvie.-
-Io
non…cioè…non dovevamo uscire? Andiamo.-
concluse, non sapendo più come continuare la conversazione.
Era troppo orgogliosa, se aveva detto in un primo momento
“no”, non poteva di certo diventare
“sì” all’improvviso; Valentina
lo sapeva bene, si conoscevano ormai da dodici anni e negli ultimi due
avevano anche iniziato a vivere insieme.
◇◆◇◆◇◆
Passarono
la serata girando per la città senza meta, assaggiando cose
a caso per “provare”. Tutti per strada le
fissavano, erano molto rumorose, come al solito. Roberta aveva bevuto
un po’ troppo, ma tutto sommato era ancora lucida anche se
rideva più del solito; all’amica la cosa divertiva
molto e vederla urlare e ridere come una cretina sotto lo sguardo
allibito dei passanti lo trovava esilarante.
-Ma domani dobbiamo alzarci presto!-
urlò all’improvviso la più piccola
avvicinandosi all’orecchio dell’altra, causandole
la quasi perdita dell’udito.
-Ma che cazzo fai?! Sei proprio
demente!- rispose l’altra portandosi una mano
all’orecchio dolorante.
-È tardi, dobbiamo
tornare a casa!- continuò la bionda.
-Ho capito, ma non urlare porca
miseria. Torniamo a casa, ok?! Che palle.-
sbuffò Valentina.
Si
incamminarono verso casa, anche se controvoglia; volevano restare
ancora in giro, ma la Big Hit (e i BTS) non potevano aspettare.
Appena
arrivate a casa, Roberta si fiondò a letto senza nemmeno
togliersi le scarpe, Valentina, invece, andò prima a
lavarsi. Era molto eccitata all’idea di rivedere Seokjin, non
fece che pensarci quasi tutta la notte.
◇◆◇◆◇◆
Il
mattino seguente dovettero fare le corse (ovviamente) per non rischiare
di arrivare in ritardo e fare una pessima figura! Erano agitatissime.
Si prepararono alla velocità della luce e scesero di casa
dirette verso la sede della Big Hit Entertainment.
Arrivarono
giusto in tempo; salirono le scale laterali in pietra ed entrarono
dalla porta di vetro che portava all’ingresso.
All’interno c’era una donna che le stava
aspettando; le salutò con un inchino -che ricambiarono- e le
esortò a seguirla all’interno di una stanza, dove
c’erano ad attenderle tutti e sette i membri dei BTS seduti
comodamente su uno dei divani posti lì.
All’interno di quella piccola stanza c’erano tre
divani in pelle neri: due molto lunghi posti ai lati, uno di fronte
all’altro e un terzo, più piccolo, posizionato di
fronte alla porta che univa gli altri due, come se formassero una
grossa “U”; al centro c’era un tavolino
bianco con delle riviste poggiate sopra ed un piccolo vaso di fiori
rossi al centro. I ragazzi erano seduti sul divano a destra, uno di
fianco all’altro.
-Potete aspettare qui, prego. Il
signor Bang Si Hyuk le riceverà a momenti.-
informò la donna congedando le giovani, lasciandole da sole
con i membri del gruppo.
I
ragazzi si alzarono dalle loro postazioni per salutare le due con un
inchino, che, un po’ imbarazzate, ricambiarono.
Le
ragazze si sedettero sul lato opposto ai sette ragazzi, avendoli di
fronte.
Si
guardarono per qualche minuto in silenzio, i giovani fissavano le due
molto intensamente, rendendole ancora più agitate.
-Non c’è
bisogno di essere così tese!-
esclamò uno dei ragazzi rompendo quel silenzio e guardandole
con un grosso sorriso rassicurante. -Ricordate
i nostri nomi o dobbiamo ripresentarci?-
continuò indicando il gruppo con un gesto della mano.
-Mi ricordo bene di te! Tu sei
Hoseok! Jung Hoseok!- precisò la più
piccola indicando il ragazzo divertita, ricordando i momenti passati
allo studio fotografico pochi giorni prima. -Ricordo i nomi di tutti, non
c’è bisogno delle presentazioni, tranquilli. Anche
tu, no?- spiegò, poi, rivolgendosi infine
all’amica alla sua destra, che non era molto attenta
perché troppo impegnata a capire il motivo del quale quel
Min Yoongi o come si chiamava continuava a fissarla anche se lei se
n’era accorta da un bel po’.
-Ah…sì, li
ricordo perfettamente anche io!- rispose infine
distogliendo lo sguardo dal ragazzo che non si decideva a staccarle gli
occhi di dosso, rendendola terribilmente tesa.
-Oh, ma quindi anche tu sai
sorridere.- continuò Hoseok cercando di
intrattenere le ragazze.
-No, cioè
sì, però quella mattina ero arrabbiata e
stressata e tante cose…sai no, il viaggio, città
nuova, casa nuova, lavoro nuovo…-
spiegò tranquilla la bionda, a differenza
dell’amica.
-Hai perfettamente ragione! Dimmi
un po’, quanti anni avete? Se posso chiedere.-
La
domanda attirò all’istante l’attenzione
degli altri sei, che scattarono sull’attenti, non vedendo
l’ora di conoscere la risposta.
-Siamo dello stesso anno, abbiamo
entrambe ventidue anni, solo che lei è nata a gennaio ed io
a luglio.-
I
ragazzi si scambiarono sguardi complici che le due non riuscirono bene
a decifrare. In quel momento il manager dei BTS fece il suo ingresso
seguito da altri due uomini che si presentarono alle ragazze e si
accomodarono insieme agli altri. Parlarono dei termini del contratto e
della durata del tour. La prima tappa sarebbe stata il Giappone e
sarebbero dovuti partire due giorni dopo l’incontro, se le
ragazze avessero accettato. Le due si chiesero come avrebbero fatto con
i biglietti e con tutto il resto delle faccende da dover sbrigare prima
di una partenza e vennero rassicurate, avrebbero provveduto loro a
tutto quanto, dovevano solo mettere qualche firma su qualche foglio.
-Allora, cosa ci rispondete?-
chiese infine l’uomo guardando le due che annuirono sicure in
segno di approvazione. -Perfetto.
Firmate qui, qui e qui.- continuò, indicando i
punti dove avrebbero dovuto firmare per confermare quanto detto. Le due
obbedirono e dopo varie firme si salutarono e si diedero appuntamento
all’aeroporto alle sei del mattino, il volo sarebbe partito
presto. I tre uomini uscirono dalla stanza soddisfatti, lasciando di
nuovo le ragazze sole con i membri.
-Ho un’idea! Ci stavo
pensando da prima e visto che dovremo lavorare insieme, che ne dite di
andare a mangiare qualcosa tutti insieme? Così ci conosciamo
meglio.- propose d’un tratto Kim Taehyung con
l’entusiasmo di un bambino. -Paga Suga hyung.-
aggiunse alla fine guardando il ragazzo da lui stesso citato con un
grosso sorriso.
-Io non pago un bel niente,
sta’ zitto ragazzino.- rispose il ragazzo
divertito.
-Io sono d’accordo!-
-Anche per me va bene.-
-Io voglio il pollo!-
-Per me samgyeopsal.-
-Voglio mangiare come un porcello.-
-Quello lo sei già
quindi va bene.-
-Come ti permetti, moccioso!-
-Andiamo in un posto poco
affollato, però.-
-Io direi andiamo dove si mangia
bene!-
-Portiamole a mangiare in un bel
posto.-
-Facciamo pagare a Jin hyung.-
-Che ne dici se paghi proprio tu,
Jungkook?-
-Allora paga Namjoon hyung visto
che è il leader.-
-Da quando vige questa legge?-
-Sì ok tutto molto
bello, ma loro?- proclamò Park Jimin con un
tono di voce più alto, interrompendo quel caos e rivolgendo
l’attenzione sulle due ragazze che ancora non avevano deciso
cosa fare.
-Ehm…credo che per noi
vada bene.- rispose la maggiore per entrambe, ridendo
divertita della situazione caotico-comica che si era creata.
Nonostante
cercassero di mascherarlo, Valentina aveva notato l’imbarazzo
che c’era tra Namjoon e l’amica per
l’accaduto di due sere prima; non si erano rivolti la parola
nemmeno un attimo e se si fossero scambiati un’occhiata per
caso, avrebbero subito rivolto lo sguardo altrove. Ma a quanto pare
oltre a Valentina e Seokjin -che sapevano dell’accaduto-
c’era qualcun altro che sospettava qualcosa ed era Min Yoongi
che guardava la situazione in silenzio, era un tipo abbastanza
taciturno.
-È da prima che la
fissi, che succede?- Seokjin si avvicinò al
ragazzo sopracitato bisbigliando queste parole al suo orecchio,
riferendosi alla ragazza con i capelli neri impegnata a scherzare con
gli altri.
-Perché ti interessa?-
rispose infastidito il giovane, guardandolo con sospetto.
-Così…per
sapere. Avevo notato la cosa ed ero curioso. Lei ti interessa?-
-Ma perché mi chiedi
queste cose, hyung? Non sono affari tuoi.-
precisò, allontanandosi da lui che lo squadrava con aria
severa, come un bambino a cui non era stato rivelato un segreto
importante. Quella storia non gli andava giù, che cosa
voleva da lei Yoongi?
-Muoviamoci, ho fame!-
annunciò Taehyung al gruppo, esortandoli ad uscire
dall’edificio per dirigersi in qualsiasi posto che avesse
avuto qualcosa di commestibile.
E
così fecero.
◇◆◇◆◇◆
-Io voglio sedermi vicino alla mia
nuova migliore amica!- precisò Hoseok ai
ragazzi non appena arrivarono al ristorante, riferendosi a Roberta,
alzando il braccio come quando si è a scuola e si aspetta di
ricevere attenzione da parte dell’insegnante.
-Oh wow, già siamo
migliori amici?- domandò ironica.
-Ti dispiace?-
-Mh, forse.-
-Che stronza!-
esclamò infine, tappandosi la bocca con entrambe le mani
subito dopo, sorpreso lui stesso dalle parole uscitegli così
spontaneamente.
-Adesso mi offendo!-
ironizzò ancora la ragazza, dandogli una piccola pacca sulla
spalla, sorridendogli allegra per fargli capire che non aveva detto
nulla di male.
-Hey hey,
cos’è tutto questo? Sono gelosa!-
intervenne all’improvviso Valentina scherzando e tirando a
sé l’amica come ad indicare che fosse di sua
proprietà.
Si
sedettero al tavolo ed iniziarono a ridere e giocare come dei bambini.
Come annunciato, Hoseok si mise di fianco a Roberta, alla sua sinistra,
mentre alla sua destra (ovviamente) c’era Valentina; alla
destra della mora c’era il più piccolo, Jungkook;
di fronte c’erano, in ordine, Taehyung, Jimin, Yoongi e
Seokjin; a capotavola c’era il leader che aveva tutti sotto
controllo.
Ordinarono
i piatti più disparati, presero così tante cose
che le due ragazze si chiesero dove mettessero tutto quel cibo.
-Dovremmo girare un “eat
Jin”?- chiese ironico Taehyung.
-Un cosa?-
domandò di rimando Valentina, un po’ perplessa,
sotto lo sguardo divertito degli altri.
-Lascia stare, te lo
spiegherò la prossima volta.-
-Guarda come se la ridono quei
due. Site proprio fatti l’uno per l’altra.-
disse Jimin indicando Hoseok e Roberta che stavano scherzando fra di
loro come due vecchi amici. Se la intendevano e a qualcuno la cosa non
andava bene. Namjoon li fissava infastidito e si sentì
sollevato quando l’amico li interruppe.
-Sei geloso per caso, Jimin?-
rispose Hoseok stringendo a sé la ragazza -che non parve
minimamente infastidita- sorprendendo tutti e guardando
l’altro con aria di sfida.
-Non stai esagerando?!-
ringhiò il leader, non riuscendo più a
trattenersi, attirando l’attenzione di tutti.
-Non c’è
bisogno di arrabbiarsi, non mi scandalizzo per un abbraccio. Non sono
coreana!- precisò la giovane, ottenendo
l’attenzione da parte di tutti che la fissavano infastiditi
dalle sue parole. Per caso le coreane avevano qualcosa di sbagliato? La
ragazza, sorpresa dalle loro reazioni, li guardò perplessa.
-Coreana! Divertente!-
intervenne Valentina in soccorso dell’amica, cercando di
salvarla da quella situazione scomoda in cui si era andata a cacciare,
ridendo in modo sforzato e dandole degli schiaffetti sulla gamba in
modo scherzoso. Seokjin, capendo cos’avesse in mente la mora,
iniziò a ridere anche lui a quella
“battuta”, trascinandosi dietro anche gli altri,
eccetto Yoongi e Namjoon che rimasero seri. Tutto sommato la situazione
tornò alla normalità.
Finalmente
arrivarono i piatti ed iniziarono tutti a mangiare come degli animali.
Mangiarono tanto da sentirsi quasi male.
-Ma la smetti di fissarla?!-
urlò d’un tratto Seokjin rivolgendosi al ragazzo
seduto al suo fianco, zittendo tutti e costringendoli a guardare Yoongi
che si imbarazzò all’istante, tanto che, messo
alle strette, si alzò di scatto annunciando di dover andare
al bagno, non prima di rivolgere uno sguardo carico di rabbia al suo
hyung. Al tavolo regnava il silenzio, tra imbarazzo, sorpresa e
confusione, nessuno si azzardava a fiatare. Qualche istante dopo Jimin
segui l’amico al bagno, per accertarsi che fosse tutto a
posto ed anche per cercare di capire cosa stesse accadendo.
◇◆◇◆◇◆
-Hyung sono Jimin, esci fuori.-
bussò alla porta chiusa del bagno, aspettando una risposta
da Yoongi.
-Jimin che vuoi? Adesso esco,
torna di là.- proferì il ragazzo con
un tono di voce carico di rammarico.
-Hyung dimmi che succede, non
tenerti tutto dentro come al solito, sfogarti fa bene. Non
dirò nulla, ti ascolterò soltanto.-
-Non ho nulla da dire.-
insistette, uscendo finalmente allo scoperto.
-Per caso ti piace quella ragazza?-
-Jimin, non sono affari tuoi,
stanne fuori. Solo non capisco cosa sia preso a Jin hyung stasera. Che
nervoso, urlare così davanti a tutti…-
concluse uscendo definitivamente dalla stanza per tornare al tavolo,
carico di rabbia, lasciando Jimin a bocca asciutta.
◇◆◇◆◇◆
Dopo essere tornati i due dalla “pausa riflessiva”
in bagno, decisero che era ora di rincasare perché si era
fatto abbastanza tardi. Avrebbero accompagnato prima le ragazze e poi
sarebbero tornati a casa.
Salirono tutti nel furgoncino parcheggiato appena fuori al locale; alla
guida c’era Seokjin ed al suo fianco l’immancabile
leader; le ragazze avevano deciso di sedersi in fondo, Roberta dal lato
del finestrino e Valentina accanto a lei; avanti alle giovani
c’erano Yoongi, Jungkook e Hoseok; e ancora, davanti a questi
ultimi, c’erano Taehyung e Jimin.
A pochi minuti dalla partenza, Hoseok notò che le due si
erano addormentate una sull’altra. Il ragazzo
pensò che fossero molto carine e le scattò delle
foto ridacchiando e mostrandole a Jungkook.
-Sicuro che dormano?-
chiese Taehyung voltandosi verso le ragazze per scrutarne meglio i
volti.
-Sì
sì, dormono. Perché?- rispose
l’amico.
-Bene. Si può
sapere che cavolo vi è preso prima? Cos’era quella
scenetta?- continuò Taehyung serio,
rivolgendosi ai suoi hyung.
-Cosa
c’è da capire, Tae? Il nostro Min Suga si
è preso una cotta per la ragazza coi capelli neri.-
esordì Seokjin irritato.
-Sul serio, hyung?-
Min Yoongi tacque, guardava semplicemente fuori dal finestrino,
fingendo di non star ascoltando la conversazione.
-Avrà imparato
a memoria ogni centimetro del suo viso per quanto la fissava.-
insistette il maggiore, cercando di provocare una reazione da parte del
ragazzo, che non arrivò.
-Hyung smettila! E voi,
non scherzate col fuoco, sono le nostre fotografe, ricordatelo.-
intervenne il leader tentando di placare gli animi dei suoi amici.
-Parli tu che dai di
matto per un abbraccio dato per gioco.- rivelò
Park Jimin riferendosi alla faccenda avvenuta nel ristorante tra
Roberta ed Hoseok.
-Ti stai sbagliando,
Jimin.- informò Namjoon con un tono di voce
serio e freddo, cercando di mascherare qualcosa di diverso.
-Svegliate le ragazze,
siamo arrivati.-
-Ci
penso io.- annunciò Jungkook che rimase buono
tutto il tempo. Si voltò indietro e con un gesto delicato
toccò il braccio di Roberta scuotendolo leggermente,
informandole di essere a destinazione. Le due, un po’
confuse, si alzarono lentamente e si stiracchiarono un po’,
guardarono fuori e notarono che erano sotto casa. Salutarono i ragazzi,
li ringraziarono e si diressero nel loro appartamento per continuare a
dormire nel loro comodo lettone. Era stata una serata piuttosto strana.
NOTE
DELLE AUTRICI
Salve ragazzi,
Volevamo scusarci perchè purtroppo per i nostri impegni
lavorativi, abbiamo pubblicato in ritardo il nostro quarto capitolo.
Speriamo che voi possiate perdonarci e che continuiate a
seguirci, se vi va! :)
Un bacio da Vale e Rob.
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