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Insomnia,
capitale regia del regno di Lucis. Un anno dopo.
Selenis
imburrava
svogliatamente una fetta di pane tostato, seduta con una gamba
ripiegata sotto al sedere e l’altra a dondolare dallo
sgabello
accostato alla penisola della cucina. Era mattina presto;
fuori il cielo era limpido e l’afa estiva non aveva ancora
invaso le strade.
La televisione, accesa sul telegiornale mattutino, sciorinava
informazioni sulla situazione al fronte e su altre notizie di minore
importanza. La ragazza sapeva bene che venivano trasmesse solo la
metà delle reali informazioni su ciò che stava
accadendo
fuori dalla barriera. Era stata una scelta necessaria, volta ad
impedire il dilagare del panico. Le cose peggioravano ogni giorno un
pò di più e il fatto che ormai la principessa non
vedesse
Nyx da due anni la diceva lunga...
Da quando
era stato
assegnato alla zona ovest del regno di Lucis, non era mai tornato a
casa.
Mentre
distrattamente osservava le immagini di uno spot commerciale in tv, il
suono stridulo del citofono fece sobbalzare la giovane dallo sgabello.
-
Chi
diavolo è a qvuestova? – borbottò,
alzandosi con un
triangolo di pane stretto tra i denti – Avvivo! –
cercò di gridare quando il campanello suonò di
nuovo.
-
Buon compleanno! –
Fuori dalla
porta, Gladio riempiva tutto lo spazio dell’uscio con un gran
sorriso stampato in faccia.
-
Grazie! – esclamò Selenis ingollando il
boccone.
-
Te ne eri scordata vero? – replicò il
ragazzo con disappunto.
-
Diciamo che non ho mai ritenuto fondamentale tenerlo a mente
– rispose imbarazzata la principessa facendo entrare in casa
il
giovane.
-
Sei incredibile... – commentò Gladio
dirigendosi in cucina e sedendosi al posto di Selenis.
-
Ehi!
Quella è la mia colazione! – protestò
la ragazza
vedendolo spalmarsi una generosa quantità di confettura
sulla
fetta di pane.
-
Tieni –
-
Come
sei umano.. – disse ironica afferrando il biscotto che le
porgeva
– Piuttosto, come mai sei qui a quest’ora? Non
dovresti
essere a palazzo? – domandò iniziando a riordinare
la
tavola.
-
Oggi
ho preso un giorno libero – replicò il giovane
versandosi
un po’ di succo d’arancia.
-
Tu
che ti prendi un giorno libero?! – esclamò Selenis
fingendosi scioccata e portandogli via da sotto il naso il piatto
sporco.
-
Ehi, ferma un attimo –
Gladio,
ruotando sullo sgabello, afferrò la ragazza per i fianchi
costringendola a fermarsi.
-
Allora? – inarcò un sopracciglio la
principessa in attesa di spiegazioni.
-
Allora ho preso un giorno libero per farti una sorpresa
–
disse lui – Vai a vestirti che andiamo in gita –
aggiunse
sorridendole.
-
In gita? – chiese lei confusa – E dove?
–
-
Sorpresa! – replicò Gladio mettendosi a
ridere quando Selenis mise il broncio.
-
Uffa! – borbottò lei cercando di
liberarsi dalla presa del giovane.
-
Niente bacio al tuo ragazzo stamattina? –
domandò il militare.
-
Se non te lo meriti no! – replicò
Selenis chinandosi però verso di lui.
Il loro
status di
“fidanzati” andava avanti dal giorno
dell’attacco a
Luka. In realtà non era cambiato quasi nulla: erano amici
prima e lo erano rimasti dopo. Il fatto quindi di passare
ancora
più tempo assieme, era assolutamente normale.
Anche i loro
amici
avevano accolto la notizia tranquillamente, anzi, quasi con un
implicito "finalmente!";
solo Prompto era letteralmente caduto dal pero quando avevano iniziato
ad uscire come coppia, ma dopo tutto stiamo parlando di Prompto.
-
Sei
illegale – mormorò dopo qualche minuto Selenis,
abbandonando
le labbra di Gladio e ritirando la mano che aveva lasciato correre
lungo i suoi addominali.
Ultimamente
pareva che
l’abbigliamento preferito dal giovane consistesse in un paio
di
pantaloni di pelle, in una giacca del medesimo materiale e…
basta.
-
Potremmo posticipare di un po’ l’uscita
–
propose con tono roco e carico di promesse Gladio.
-
Ah
no! – esclamò Selenis tirandosi indietro
– Voglio
sapere dove vuoi portarmi! Anzi, vado a vestirmi mentre tu finisci di
sistemare la cucina – aggiunse dirigendosi verso la sua
camera.
-
Selenis, usciremo dalla barriera –
La ragazza
si bloccò sulla porta, voltandosi verso l'Amicitia.
-
Ma…- esordì lei senza trovare le parole.
-
Il Re
non ne sa nulla – spiegò il ragazzo facendo
aumentare lo
stupore di Selenis – Non è lontano in
realtà.. ma se per te è
un problema non esitare a dirmelo – aggiunse molto
seriamente.
Inevitabilmente
la
memoria di Selenis tornò all’ultima
volta che aveva lasciato Insomnia. Il sibilo della Lamia
strisciò nei suoi pensieri e incredibilmente,
scoprì che
quella proposta non la spaventava quando credeva.
Non sapeva
dire se fosse
merito del ragazzo grande e grosso di cui era innamorata e del senso di
sicurezza che le trasmetteva, o se fosse dipeso dal fatto che lei in
tutti quegli anni era cambiata, che non era più la bambina
indifesa di undici anni prima. Fatto stava che sorrise a Gladio.
-
Non è assolutamente un problema –
asserì.
**
-
Sei certo che vuoi farmi una sorpresa e non uccidermi in
qualche anfratto dimenticato dagli Dei? – Selenis
accarezzò le piume di Boko guardandosi intorno.
La prima sorpresa che
Gladio le aveva fatto, era stato il loro mezzo di trasporto. Ad
aspettarli alla frontiera non c’era un’auto come la
ragazza
si aspettava, bensì due splendidi esemplari di Chocobo. La
giovane sapeva che Gladio aveva optato per quella scelta sia
perchè sapeva che le avrebbe fatto piacere cavalcare, sia
perchè con i Chocobo si poteva passare per strade
più
riparate rispetto a quelle normalmente usate.
Si erano
quindi
diretti verso le vicine montagne, seguendo il percorso che portava
all'ormai ex
villaggio di Midgar, ormai pressoché deserto dopo
le incursioni da parte dell’Impero. Invece però di
proseguire verso la cittadina, Gladio aveva preso un sentiero montuoso
che si inerpicava su per la cresta.
Ben presto l’aria si era
fatta più fresca e permeata dall’aroma intenso di
pini e
sottobosco.
-
Come
sei tragica, forza! Siamo quasi arrivati! – rise lui
spronando la
sua cavalcatura – Guarda là – aggiunse
dopo aver superato una stretta curva.
Davanti a
loro si stagliò quella che aveva tutta l’aria di
essere una chiesa
diroccata, o un santuario di qualche genere. Il portone divelto giaceva
sui cardini arrugginiti, mentre la parte frontale ormai crollata, si
era fusa con la vegetazione circostante.
Selenis iniziava
seriamente a valutare la prospettiva che Gladio volesse davvero
ucciderla. Il ragazzo
invece, senza mostrare alcuna esitazione, smontò dalla sua
cavalcatura e con
le redini in mano entrò nell’edificio.
La
principessa lanciò prima uno sguardo dubbioso a Boko, che
però pareva la tranquillità fatta
a Chocobo, e poi si convinse a proseguire.
L’interno
della
chiesa non era messo meglio dell’esterno. L’alto
soffitto
aveva in parte ceduto, lasciando intravedere sprazzi di cielo azzurro.
Il pavimento in liste di legno, era divelto in più punti e
scavato in altri, finendo per formare qua e là basse pozze
di acqua piovana. Le panche
rimaste apparivano in buono stato, ma probabilmente dovevano essere
marce fino al
midollo. Selenis
era talmente
intenta a guardarsi attorno, che andò quasi a sbattere
contro
Gladio che si era fermato per porgerle una mano. La principessa lo
guardò aggrottando le sopracciglia confusa.
-
Dammi
le briglie di Boko – le disse – la tua sorpresa
è
oltre quella breccia – aggiunse indicandole con la testa la
direzione.
La ragazza
si sporse
oltre la sua spalla, notando alla fine della navata una porzione di
muro crollato che dava, a giudicare dalla luce, direttamente fuori.
-
Se
muoio sappi che qualcuno verrà a cercarmi –
replicò
lei, lasciandogli il Chocobo e dirigendosi verso il passaggio.
-
Taci e cammina – rise Gladio guardandola proseguire
con circospezione.
Selenis
ancora non del
tutto convinta, si accostò all’apertura
schermandosi gli
occhi con una mano per la troppa luce. Quando riuscì a
rimettere
a fuoco l’ambiente rimase paralizzata.
Davanti a
lei si
estendeva un’ampia prateria di un bel verde caldo,
punteggiata da
chiazze di fiori dai colori accesi. All’incirca a
metà del
pascolo, un laghetto faceva bella mostra di sé, mentre la
brezza
leggera ne increspava lievemente la superficie sulla quale si
riflettevano i picchi innevati delle montagne che circondavano la
vallata.
Nel complesso, era semplicemente qualcosa da togliere il fiato.
-
Allora? –
Gladio, che
nel frattempo
l’aveva raggiunta, sostava in piedi dietro di lei. Quando
Selenis
si girò, il ragazzo vide con soddisfazione che aveva gli
occhi
lucidi e spalancati dalla meraviglia.
-
È… stupendo! –
asserì la principessa trovando a fatica
le parole – Sembra quasi di essere…-
-
In un altro mondo? – concluse per lei Gladio con un
sorriso.
-
Sì, esatto, proprio come in un altro mo..-
Selenis si bloccò mentre le tornava alla mente una richiesta
fatta di getto diverso tempo prima, durante la notte di una calda
estate.
- Te ne sei ricordato... –
mormorò la giovane incredula.
-
Non l’ho mai dimenticato, c’è
differenza – replicò Gladio.
Selenis a
quel punto, separò lo spazio che c’era tra loro
buttando le braccia al collo del ragazzo.
-
Grazie! – esclamò al colmo della
felicità.
-
Prego
– rise Gladio stringendola – abbiamo tutta la
giornata per
goderci questo posto – aggiunse.
Quando la
principessa si
staccò da lui, gli rivolse un gran sorriso e poi
partì di
gran carriera verso lo specchio d'acqua. Gladio la osservò
correre fino
al laghetto con le scarpe già in mano e sollevare una
miriade di
spruzzi una volta raggiunta l'acqua. La vide voltarsi verso di lui per
salutarlo e fargli cenno di raggiungerla.
Sembrava una
bambina; forse quella bambina che non era mai riuscita ad essere fino
in fondo.
Il ragazzo
si
avvicinò portando con sé i Chocobo, che
liberò
delle briglie in modo che potessero scorrazzare a loro piacimento nei
dintorni.
-
Com’è l’acqua? –
domandò il
giovane all’indirizzo di Selenis che stava passeggiando con i
piedi
a mollo.
-
Gelata e bellissima – rise lei, calciando la
superficie in
direzione di Gladio che venne investito in pieno.
-
Ehi!
– protestò il ragazzo dirigendosi con ampie
falcate verso
la principessa che ridendo corse via.
Una sera di
quattro anni
prima aveva scongiurato quello che allora era il suo insegnante di
scherma, di portarla in un posto dove potesse dimenticarsi chi fosse e
dove la minaccia di Nifelheim non esistesse... ed era esattamente
quello
che lui aveva fatto.
In quel
preciso momento
non era più Selenis Lucis Caelum, orfana di entrambi i
genitori, ma una
qualsiasi ragazza che si godeva una gita con il suo fidanzato.
Poteva
sembrare
una cosa smielata, ma non c’era momento in cui non si
stupisse
della fortuna di avere al suo fianco sia Gladio che i suoi amici.
Erano
la sua famiglia, niente di più, niente di meno. Erano coloro
che
l’avevano sottratta agli orrori che le erano
capitati.
-
Questo è il miglior regalo di compleanno che
potevi farmi –
Selenis
rotolò a
pancia in sotto sull’erba morbida. Aveva ancora i capelli
umidi
per il mezzo bagno che si erano fatti a forza di schizzarsi, ma i caldi
raggi estivi stavano facendo il loro dovere. Gladio, sdraiato di
schiena con le mani dietro alla testa, si godeva il venticello sul
viso.
-
Sono
contento di sentirtelo dire – rispose – anche se
per la
prossima gita farò meglio ad avvisarti almeno un giorno
prima;
il
nostro pranzo era un po’ scarsino –
commentò.
-
Infatti non ero preparata per una scampagnata! –
replicò Selenis.
Gladio non
aveva
tutti i torti; erano riusciti a mettere insieme giusto un paio di
tramezzini a
testa con quello che la principessa aveva in casa, e se avvertiva
ancora un certo
languorino lei, figurarsi quell’ammasso di muscoli che le
stava a
fianco!
-
Come
hai trovato questo posto? – gli chiese Selenis strappando a
pezzettini un filo d’erba mentre guardava i due Chocobo
vagare
per la prateria.
-
Durante una missione di ricognizione ci sono capitato per
caso
– rispose il ragazzo tornando indietro con la memoria
– Ho
subito pensato che ti sarebbe potuto piacere, ma ho impiegato un
pò di tempo per organizzare tutto – aggiunse
osservando le
nuvole che
correvano sopra di loro.
-
Aspettare ne è valsa la pena –
commentò la
principessa
– Chi si immaginava che saremmo stati qui oggi,
assieme… -
aggiunse poi, appoggiando il mento sul palmo della mano – Ti
ricordi quando ci siamo visti per la prima volta? –
domandò voltandosi verso il ragazzo disteso.
-
Certo
– asserì Gladio - Ero assieme a mio padre quando
sei
sbucata dal corridoio – ricordò lui – I
segni di
quello che ti era successo erano ancora ben visibili –
aggiunse
adombrandosi.
-
Dovevo sembrare patetica e debole –
sospirò Selenis.
-
Il
contrario semmai – ribattè il giovane puntando gli
occhi ambrati
sul viso della ragazza – La prima impressione che ho avuto
quel
giorno si è confermata esatta con il passare del tempo
– proseguì mentre Selenis lo ascoltava attenta
– Ho
visto una ragazzina forte e determinata ad andare avanti, questo ho
visto – concluse.
Selenis
sentì le
lacrime pungerle gli angoli degli occhi e affondò il viso
contro
l’erba soffice.
-
Dai,
vieni qui – disse Gladio dolcemente.
La ragazza accettò di
buon grado il suo invito, rannicchiandosi contro il fianco del giovane
che la strinse a sé.
Il resto del
pomeriggio
passò in tutta tranquillità. Parlarono del
più e
del meno e dormicchiarono, e quando il sole iniziò a
declinare
verso ovest, fu tempo di tornare.
-
Boko, qui! – Selenis emise un lungo fischio modulato e
immediatamente il Chocobo si avvicinò, lasciandosi
imbrigliare
docilmente.
-
Ci
torneremo – Gladio si rivolse alla ragazza che, ferma
immobile in sella, guardava con espressione assorta il paesaggio.
-
Eh? – domandò lei voltandosi verso di
lui.
-
Ti
stavi chiedendo se avresti mai rivisto questo posto, no? –
disse,
e
Selenis abbassò lo sguardo: ci aveva preso in pieno
– Ci
torneremo e verranno anche quegli altri tre – aggiunse
l'Amicitia
con un
ghigno.
-
Prompto impazzirebbe per fotografarlo! – rise la
giovane
– Gladio, grazie per oggi – disse un attimo dopo
commossa.
-
Prego, ma la giornata non è ancora finita
– replicò il ragazzo enigmatico.
La principessa lo guardò, piegando appena la testa di lato
in una muta domanda.
**
-
Sorpresaaaaa!!! –
-
Ma cos...? –
Selenis
rimase sulla soglia
a guardare stupita il terzetto che l'aspettava nel suo salotto. Prompto
l’aveva colta di sorpresa scattandole una foto a tradimento
nell’esatto momento in cui faceva il suo ingresso.
-
Auguri Selis! –
Noctis si
avvicinò
stringendola in un breve abbraccio, imitato da Ignis e infine da
Prompto, che
invece la stritolò letteralmente con tutto il suo
entusiasmo.
-
Che
bella sorpresa! - esclamò lei felice di vederli –
Ma
perché siete vestiti così? –
domandò
osservandoli.
Tutti e tre
i ragazzi indossavano degli yukata* in stoffa
leggera, ognuno di un colore diverso e con un differente motivo.
-
Sono
vestiti così perché andiamo a divertirci al
festival
estivo – rispose Gladio, sopraggiungendo in quel momento e
mettendo in mano alla ragazza un kimono.
-
Mi
ero scordata che fosse stasera! – esclamò Selenis
–
Per Ramuh, non sto più nella pelle! Datemi un attimo per
sistemarmi! – aggiunse in tono concitato, sparendo in camera
sua
seguita dalle risate dei quattro ragazzi.
Ne emerse
mezz'ora dopo, con un bel kimono estivo color verde petrolio e ricamato
a motivi floreali.
-
Woah! Selis ma sei una meraviglia! –
esclamò Prompto allargando le braccia.
-
Non esagerare – replicò la ragazza
leggermente imbarazzata sotto tutti quegli sguardi.
-
Ti
manca ancora una cosa – soggiunse Noctis affiancandola
–
questo è da parte di tutti noi – disse porgendo
alla
giovane una scatolina di legno opaco.
-
State esagerando anche con i regali – li
rimproverò bonariamente Selenis aprendo il pacchetto.
Al suo
interno
c’era un ornamento per i capelli. Era impreziosito da una
serie
di lunghe piume bianche e da tra cristalli azzurri lavorati a goccia.
Selenis lo
sollevò dalla sua custodia, mentre le pietre cozzando tra
loro producevano un leggero tintinnio.
-
È stupendo – mormorò
incantata – grazie! –
aggiunse raggiante, alzando lo sguardo verso i suoi amici.
-
Le
pietre non sono solo belle – spiegò Noctis
– ma anche utili –
-
Possono immagazzinare un certo quantitativo di energia magica
-
raccontò Ignis sistemandosi gli occhiali sul naso
– Non
molta, ma potrebbe tornare utile in caso di necessità
–
-
Siamo i re dei regali! – affermò Prompto
orgoglioso.
-
Ma se tu non sapevi che pesci pigliare! – lo
rimbeccò Gladio mettendosi a ridere.
-
Direi che adesso ci vuole una foto! – lo interruppe
il ragazzo biondo per chiudere la questione.
-
Ottima idea! – esclamò Selenis.
Prompto
tirò fuori
la sua onnipresente macchina fotografica, la impostò e la
posizionò sul mobiletto del salotto. I cinque ragazzi si
misero
in posa davanti all’obbiettivo, stringendosi per entrarci
tutti.
Selenis in
mezzo a Gladio
e Noctis, Ignis di fianco a quest’ultimo e Prompto
accovacciato
davanti a loro. Mentre la luce rossa della macchina lampeggiava in
attesa del flash, la principessa ripensò a tutto quello che
i
suoi amici avevano fatto per lei e il viso le si aprì in un
sorriso spontaneo, che la fotografia
impresse per sempre.
**
Le strade di
Insomnia,
già normalmente ricche di vita a qualsiasi ora del giorno,
brulicavano di persone schiamazzanti. C’erano famiglie
con bambini al seguito, coppie fresche, coppie un po’
più
datate e gruppi di amici che si erano ritrovati per passare la serata
assieme. In sostanza sembrava che l’intera città
si fosse
riversata per le strade.
Il vero
fulcro della
festa era nel cuore della metropoli, dove venivano
allestiti gli spettacoli e le bancarelle che vendevano ogni cosa
possibile, dal cibo, all’artigianato. Alcune di esse
venivano addirittura da fuori città apposta per il festival,
anche se negli ultimi anni si erano ridotte
drasticamente a causa delle incursioni Imperiali. Il culmine della
serata poi,
era lo spettacolo di fuochi d’artificio, che venivano sparati
lungo
il fiume che attraversava la città.
Mentre
passeggiava assieme ai suoi amici, Selenis alzò lo sguardo
verso il cielo notturno.
Là, visibile solo per un leggero sfarfallio, c’era
la
barriera. L’unica cosa che permetteva loro, quella sera, di
potersi godere la festa senza il terrore di venire invasi. Se non
fosse stato per gli sforzi di Re Regis, nulla di tutto ciò
sarebbe stato possibile..
Aveva ancora
gli occhi
puntati sulla barriera, quando all’improvviso la scena
davanti ai
suoi occhi mutò. Il cielo si coprì di nubi
temporalesche,
rosse di fuoco, e all’orizzonte, in mezzo al fumo nero degli
incendi, si delineò un’enorme flotta da battaglia
di
Nifelheim.
Quella
spaventosa visione
durò un battito di ciglia, e un secondo dopo il cielo
tornò tranquillo e trapunto di stelle.
-
Ohi Selis! –
La ragazza
si riscosse, voltandosi a guardare Noctis che l’aveva
affiancata mentre camminavano.
-
Tutto bene? Sei pallida – disse corrugando la
fronte.
-
Certo, certo sto bene – replicò lei
– pensavo a tuo padre – mentì.
-
Credo
sia impegnato in qualche riunione di guerra anche questa sera
–
replicò il ragazzo guardando involontariamente verso il
palazzo
reale.
-
Sei andato a trovarlo ultimamente? –
s’informò la giovane.
-
Sì – rispose Noctis – ma
è stato un incontro breve – aggiunse.
-
Non sta bene, vero? –
L’espressione
che assunse il principe fu abbastanza chiara da rispondere per lui.
-
Noct,
lo zio è una persona forte, è un tratto di
famiglia
– disse la ragazza prendendolo sotto braccio –
andrà
tutto bene – affermò.
-
Lo
spero – replicò il giovane mesto –
Com’è
andato il pomeriggio? – domandò dopo un attimo.
-
È stato bellissimo! – esclamò
Selenis sentendosi scaldare dal ricordo della giornata.
-
Immagino che lo sia stato – sogghignò il
principe.
-
Noct! – disse scandalizzata la principessa
– Da quando sei così malizioso? –
Il ragazzo
proruppe in
una sonora risata che disturbò Prompto intento come al
solito a
fotografare praticamente qualsiasi cosa gli piacesse. La cugina
sorrise,
facendo spallucce in direzione di Ignis e Gladio che li guardavano con
espressione interrogativa.
-
Wow! Mi dimentico sempre quanta roba ci sia! –
Prompto si
fermò all’inizio della fila di bancarelle che si
snodavano in diversi percorsi.
La prima
parte era dedicata al cibo, e l’odorino di pietanze che si
propagava
nell’aria fece brontolare più di uno stomaco.
-
Io voglio le frittelle! – esclamò il
ragazzo biondo.
-
Takoyaki**
– disse Noctis adocchiando il banchetto.
-
Pizza! – asserì Selenis alzando la mano.
-
Hamburger – concluse Gladio.
Tutti e
quattro guardarono Ignis come se fosse l’adulto di turno che
aveva portato in giro i propri figli.
-
Da quando devo farvi da papà? –
replicò quello scuotendo la testa.
-
Iggy ho fameeee – mugugnò Prompto.
-
Sarà una lunga serata temo –
sospirò Ignis
che però non vedeva l’ora di passare alla
bancarella delle
spezie.
Mangiarono
fino a scoppiare, passando di bancarella in
bancarella e assaggiando tutto quello che gli veniva offerto. Prompto e
Noctis si sfidarono al classico Kingyosukui***, senza che
però nessuno dei
due riuscisse a tirare su nemmeno un pesce. Gladio e Ignis intrapresero
una
lunga discussione sul modo migliore di grigliare i gamberi di fiume, e
Selenis li trascinò in giro per i banchetti che vendevano
gioielli
e profumi artigianali.
Videro uno spettacolo di maschere danzanti nella
piazza principale e uno di acqua e musica alla fontana magna.
In ogni
angolo
c’era gente che rideva e che si divertiva come loro,
contribuendo
a creare
un’atmosfera da fiaba quasi surreale. La principessa si
dimenticò per la seconda volta di tutte le preoccupazioni
che la affliggevano e del futuro incerto che si prospettava
loro.
Si godette
la compagnia dei suoi più cari amici e del ragazzo che
amava,
scordandosi perfino della visione avuta qualche ora prima...
finchè essa non si ripresentò.
Stavano
dirigendosi tutti assieme verso uno dei tanti ponti che solcavano il
fiume che
attraversava la città, in modo da poter godere meglio dei
fuochi
artificiali che ci sarebbero stati di lì a poco. Selenis camminava
per ultima, guardando le schiene dei quattro ragazzi e
pensando che quel compleanno era il più bello di sempre,
finchè il mondo non ondeggiò davanti a lei.
La luce
delle lanterne
sparse per le vie venne sostituita da quella degli incendi velata dal
fumo. Le risate si mutarono in grida. L’asfalto della strada
si
frantumò, riempiendosi di crateri e di persone sanguinanti
stese
a terra. Davanti a lei, una ragazza dai capelli chiari, barcollava con
indosso
un vestito da sera a brandelli. Aveva lo sguardo perso, come
se non capisse cosa fosse successo. Ad un certo punto, Selenis la vide
alzare gli
occhi al cielo e ne seguì la traiettoria. Sopra di loro,
miriadi di aereonavi di Nifelheim solcavano il cielo, vomitando soldati
meccanici e illuminando il paesaggio distrutto.
-
Attenta! –
Selenis
venne strattonata con forza, la visione venne
interrotta bruscamente mentre le risate tornarono a riempire l'aria.
La ragazza
battè
un paio di volte le palpebre, mettendo a fuoco il motivo ad onde di uno
Yukata paglierino. Quando alzò gli occhi,
incrociò lo
sguardo preoccupato di Ignis.
-
Cos’è successo? –
mormorò lei.
-
Non
lo so, dimmelo tu – replicò il ragazzo –
Eri ferma
in mezzo alla strada e a momenti un motorino non ti investiva
–
aggiunse.
Selenis si
scostò
quel tanto che le permettesse di guardarsi intorno. Il passeggio
proseguiva normalmente e in lontananza si vedeva ancora il fanalino di
coda
del ciclomotore.
-
Hai avuto una visione? –
La
principessa tornò a concentrarsi sul viso
dell’amico che la sosteneva ancora per gli avambracci.
-
Sì.. era tutto distrutto –
balbettò Selenis
mentre le immagini cominciavano a sbiadire nella sua mente.
-
Da quanto non ti capitava? – le chiese il giovane.
-
Da almeno undici anni... – rispose la principessa
scossa.
-
Ehi! Ma vi muovete o no? – Prompto sbucò
dalla folla.
-
Arriviamo! – disse Selenis sorridendogli
– Non parlarne
con gli altri, ti prego – aggiunse rivolta a Ignis prima di
seguire il ragazzo biondo.
Raggiunsero
il ponte dove
Noctis e Gladio li aspettavano, giusto un secondo prima che le luci si
spegnessero e che il primo fuoco d’artificio venisse sparato
nel
cielo.
Selenis si
affiancò
a Gladio, appoggiandosi contro la ringhiera di ferro con gli occhi
rivolti verso l’alto.
Non sapeva cosa volesse dire ciò che
aveva visto, ma l’angoscia che provava era di certo un
campanello di
allarme. Per cosa esattamente però, non lo sapeva…
* Lo
Yukata è il tipico Kimono estivo giapponese.
** I
Takoyaki sono delle polpettine solitamente di polipo, con una salsina
aromatizzata di accompagnamento.
*** Il Kingyosukui
è un tipico gioco che si può trovare durante i
festival
giapponesi. Consiste nello riuscire a pescare più pesci
possibili da una bassa vasca con l'utilizzo di un retino di carta.
L'abilità sta nel non rompere il sottile strato di carta di
riso.
Campeggio dell'autrice:
Ciao Ragazzi!
Ancora per questo capitolo ho voluto mantenere dei toni romantici,
salvo poi cambiarli alla fine xD
Eh sì... la partenza dei nostri amici è ormai
dietro l'angolo e la tranquillità svanirà ben
presto.. ma per ora non ce ne dobbiamo curare!
La descrizione del santuario diroccato è deliberatamente
ispirata dalla famosa chiesa di Aerith di FFVII che si poteva vedere
bene nell'omonimo film AC ^^
Come dicevo la situazione è ancora tranquilla, Selenis si
è goduta il regalo fattole da Gladio e per un pò
è riuscita a smettere i panni della principessa per essere
solo Selis. Poi, io da buona autrice quale sono, ho voluto
però romperle un pò le uova nel paniere xD
Le misteriose visioni sono tornate a farle visita... ma
chissà da cosa sono portate?
Per ora Ignis è l'unico ad esserne informato. So che
qualcuno shippava la SelisxIgnis, però può stare
tranquillo che avrà un ruolo di tutto rispetto al fianco
della ragazza!
Non so se qualcuno di voi l'ha riconosciuta, ma l'immagine della
ragazza con il vestito da sera che ha visto Selenis, è
tratta dall'artwork del finale di Episode Duscae, dove, appunto, si
vedeva questa giovane camminare per le strade distrutte di Insomnia.
Inutile dirvi che amo letteralmente il giappone, forse si vede dai
termini che ho inserito qua e là xD
Ora ho un annuncio che temo non vi piacerà
granchè... Something Wild andrà in pausa per un
paio di settimane a causa... delle mie ferie!!
Venerdì prossimo parto e torno il weekend del primo di
luglio, per questo motivo non sarò in grado di pubblicare =/
Se
riesco anticipo il capitolo 12 a giovedì.. ma devo vedere
come sono messa con il lavoro e il resto della mia vita ^^"
Altrimenti ci risentiamo per venerdì 7 luglio!
Fatte le dovute notifiche, ringrazio di cuore tutti i miei fantastici Lettori, chi mi
continua a recensire
e chi mi ha inserita tra le storie seguite
e preferite.
A presto!!
Marta
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