CAPITOLO 2
Non riuscivo a credere a ciò che avevo appena udito…mia
mamma aveva chiamato quell’uomo Dottore…il che significava che lui era…lui era…
Lo guardai bene e mi resi conto che era esattamente come mia
madre lo aveva sempre descritto, beh tranne per la barba, molto probabilmente
non l’aveva quando stavano insieme.
Spostai lo sguardo prima su mia madre e poi di nuovo
sull’uomo. Lo feci per almeno quattro volte, non riuscivo a credere che lui
fosse davvero in questa stanza.
Ad un tratto lo vidi estrarre le mani dalle tasche e
togliersi il cappotto, lo buttò su una sedia e si avvicinò al letto dove
giaceva mia madre.
Lei cercò di alzarsi, ma era troppo debole. Fui sorpreso nel
vedere con che gentilezza e cautela lui l’aiutò a mettersi seduta per potersi
abbracciare.
Sentì mia madre dire – “Sei qui. Dopo tutto questo tempo sei
tornato. Speravo lo facessi ma non n’ero sicura.”
“Lo sai che torno sempre da te.”
“Lo so.”
Ero così sorpreso e confuso…mia madre era felice, davvero
felice e in pace, stretta nell’amorevole abbraccio dell’uomo che aveva sempre
amato.
“Ora posso finalmente riposare in pace.” – disse mia mamma.
Io e il Dottore la guardammo sconvolti…se ne stava per
andare, ma era troppo presto, volevamo più tempo.
“Te ne vai di già? Ma sono appena arrivato.” – cercò di dire
in modo scherzoso il Dottore.
“Tranquillo…ho molte cose da dirti, mi dovrai sopportare
ancora per un po’.” – scherzò lei.
“Posso sopportarti in eterno se servisse a tenerti con me.
Ho sbagliato a lasciarti andare, avrei dovuto essere più forte. Mi dispiace
Luna.”
“Ti conosco fin troppo bene…so che lo hai fatto per
proteggermi da te stesso e dall’universo. Hai sofferto ancora di più da quando
ci siamo lasciati, lo leggo nei tuoi occhi e lo sento nella tua anima.”
“Tu riesci a leggermi troppo bene, mia cara.”
“E tu mi conosci meglio di chiunque in assoluto, mio amato
Dottore.”
“Lo riesco a percepire Luna. La tua linea temporale si sta
concludendo…e non posso fare nulla per salvarti.” – la voce del Dottore era
rotta e una lacrima minacciava di scendere.
“Non è me che devi proteggere e salvare, amore mio. Ma la
mia eredità.”
“Di quale eredità parli?” – la guardò sconvolto.
“Mi dispiace di non avertelo detto…ma dovevo proteggervi. Ho
fatto una scelta molti anni fa, anche se dolorosa era quella giusta. Tu stesso
mi hai insegnato che non sempre le scelte giuste sono quelle più facili e meno
dolorose.” – disse lei guardandolo con dolcezza e accarezzandogli la guancia.
“Non riesco a capire. Che scelta hai fatto? Di quale eredità
stai parlando? Cosa mi nascondi?” – la guardò confuso.
“Oh amore mio, mi dispiace così tanto. Spero solo che un
giorno potrai perdonarmi.” – continuò mia madre.
Nel frattempo io assistevo incredulo alla scena. Sapevo che
mia madre stava per svelare al Dottore un segreto che avrebbe cambiato per
sempre la sua vita ed anche la mia.
Guardai quell’uomo a me così familiare ma anche così
estraneo. Emanava rispetto ed amore incondizionato per mia mamma. Lo sguardo
confuso e ferito indicava che lui era molto legato a lei. Lui non sapeva della
mia esistenza o del mio legame biologico con lui…ma temevo un suo rifiuto
quando avrebbe appreso la notizia.
Non so perché mi sto preoccupando, lui non è mai stato
presente fisicamente nella mia vita. Lui è solo uno dei due elementi biologici
che mi hanno generato, non può essere definito mio padre. Sono molto
confuso…sento di provare qualcosa di più oltre alla rabbia e al rifiuto, sento
quest’uomo parte di me…come se lui fosse sempre stato accanto a me nonostante
non lo vedessi.
E vedere il profondo e totale sentimento d’amore e devozione
che provano mia madre e il Dottore l’uno per l’altro, mi fa sentire completo.
Ho solo paura che tutto finisca e che rimarrò da solo. Come mia madre odio
stare da solo, la solitudine mi spaventa e mi deprime.
Ma tornando ai due “piccioncini”…
“Che cosa dovrei perdonarti? Luna ti prego dimmelo. Entrambi
sappiamo che non ci rimane più molto tempo, devo e voglio sapere. Non importa
cosa sia, so che è stata una scelta difficile e dolorosa e mi dispiace che tu
abbia dovuto sopportare tutto da sola, ma ora sono qui…sono tornato…per te
amore mio. Lo so che ci ho messo tantissimo tempo ma alla fine sono qui, e
resterò al tuo fianco fino alla fine. Ti prometto che non me n’andrò, non ti
volterò più le spalle, non scapperò più da te perché non importa cosa mi dirai
io non ti lascerò mai più. E mi dispiace se ci ho messo così tanto per
capirlo.” – le disse lui, poi l’abbracciò stringendola forte al suo petto
nascondendo il volto tra i capelli di mia madre.
Fui molto sorpreso quando vidi una lacrima scorrere sul suo
viso. Le emozioni che lui emanava erano uno tsunami, ne fui travolto. La cosa
peggiore che si aggiunsero anche le emozioni di mia mamma…stava diventando
troppo per me da sopportare.
Non mi resi conto di aver parlato se non quando mia madre e
il Dottore si voltarono a guardarmi.
Poi l’uomo guardò confuso mia madre.
“Sbaglio o quel ragazzo ti ha appena chiamato mamma?”
“Non sbaglio, amore mio. Lui è mio figlio.” – lei fece una
pausa e, con un dolce sorriso carico d’amore accarezzò nuovamente il volto
dell’uomo che amava, continuò – “Nostro figlio. È lui la mia eredità.”
…Continua…