Il giorno dopo, al villaggio degli assassini.
Il sole sorgeva mentre il cielo,che ancora portava i toni scuri del
cielo notturno,si colorava pian piano di una rosea sfumatura,solo i
pochi a guardia del piccolo abitato o coloro che dovevano svegliarsi
presto per le mansioni mattutine furono testimoni di quello spettacolo.
E Sesshomaru tra di loro non c'era,era ancora a letto a dormire,aveva
girovagato un pò per la foresta li vicino prima di tornare a
dormire,lo faceva star bene,li dove gli alberi crescevano l'uno vicino
all'altro,mentre i rami con le numerose foglie si muovevano al fruscio
del vento di montagna,una fredda brezza che si insinuava nel piccolo e
calmo regno dello yokai,nessuno da vedere,nessuno da cui essere
disturbato,era tutto perfetto,c'era solo lui e basta.
Poteva allontanarsi da chiunque,ma non dai suoi pensieri,non dopo
quello che aveva visto li,l'immagine di quel luogo ancora lo
perseguitava,li,dove sotto terra giacieva una città
dimenticata,li,dove era presente l'antica sede degli assassini,lo
vide,un immagine la cui presenza era priva di ogni fondamento e
logica,quella statua,così bella e così simile a
lui,simile e tuttavia differente,nelle vesti,nel taglio dei
capelli,nello sguardo,sentiva di confrantarsi con se stesso e allo
stesso tempo di avere a che fare con qualcun'altro.
E quella guerra,quella guerra che imperversava da ere,un conflitto
segreto tra due fazioni nate nell'ombra,gli assassini e i
templari,eterni avversari per due punti di vista diffrenti sul mondo e
su come sarebbe stato meglio guidarlo.
Poi c'era anche quella storia di quella civiltà
perduta,così potente da aver creato quegli oggetti,i
frammenti del paradiso,reliquie di un passato ormai perduto dalla notte
dei tempi e tuttavia così potenti da cambiare il corso della
storia mondiale,Sesshomaru si sentiva,ora più che mai nel
mezzo di una storia così assurda che a stento poteva dire se
credere realmente a tutto quello che stava vivendo.
I primi suoni della mattina cominciavano già a farsi
sentire,il cinguettio degli uccelli,le prime persone già
sveglie di prima mattina,cosa che fece svegliare il giovane yokai,anche
se lui era sempre stato un tipo mattiniero.
Si guardò attorno notando subito Toran che dormiva ancora,si
soffermò un attimo a vederla in volto,quasi fosse catturato
dalla sua immagine,sembrava così tranquilla,la maggior parte
delle volte che ebbe a che fare con lei tentava di ucciderlo,ma quella
era storia passata,tuttavia non poté non notare un nuovo
aspetto che da lei non si sarebbe mai aspettato,quello femminile.
Puro,semplice e anche delicato,dall'ultima volta che l'aveva incontrata
sembrava che gli antichi rancori fossero ormai svaniti,come le acque di
un fiume,che placido,scorre in tutta tranquillità,si
soffermò ad osservarla ancora un volta,soprattutto
le labbra,così sottili e al contempo così piene.
Subito dopo si riscosse chiedendosi cosa diamine stesse facendo,ed
effettivamente non sapeva nemmeno lui perché lo fece e per
giunta stava solo perdendo tempo,si alzò facendo meno rumore
possibile e visto che era andato a dormire con addosso solo
l'intimo,aprì l'armadio e prese le sue nuove vesti da
assassino e appena fu pronto lasciò la piccola casetta.
Ma non ebbe nemmeno il tempo di godersi quell'alba spettacolare che
subito dovette fare i conti con una conoscenza a lui quasi sgradita.
- Ben sveglio ragazzo.
Sesshomaru si girò immediatamente verso la sua sinistra,era
Ezio.
- Ma come fai...
- Dopo anni e anni di pratica ti viene naturale sorprendere gli altri
senza farti scoprire,comunque,come sta il mio simpaticone preferito?
- Prima di incontrarti stavo più che bene.
Disse Sesshomaru nella maniera più piatta possibile.
- Questo è lo spirito giusto,dai andiamo,abbiamo una
giornata piena oggi.
- Un'altra prova?
- No,oggi cominci il tuo addestramento,con me e Yuki,andiamo.
E detto questo i due si incamminarono verso la loro prossima
destinazione,Sesshomaru dal canto suo sapeva che prima o poi si sarebbe
allenato con la confraternita,visto che lui stesso aveva aderito alla
richiesta di Yuki di entrare nei ranghi degli
incappucciati,per cui si aspettava una sorta di preavviso e non
così di punto in bianco.
Ma per lui andava bene così,infondo non era mai stato un
tipo da lunghe attese,se doveva fare una cosa la faceva,dritto al sodo
e senza contrattempi.
- Allora cosa dobbiamo fare oggi? Tirare di spada? Mi insegnate ad
usare quella piccola lama da polso? Oppure mi insegnerete qualcosa
come....
- Abbi pazienza,prima di tutto in questo preciso momento non sono
più semplicemente un tuo compagno di missione,d'ora in
avanti sono anche il tuo maestro,ciò non vuol dire che
adesso il rapporto tra me e te cambierà troppo,ti chiedo
solo di restare attento,concentrarti e impegnarti e vedrai che i
risultati si vedranno fin da subito.
- Farò tutto ciò che serve per distruggere Akira.
- Non credo che questo sia la motivazione più adatta per
diventare un assassino.
- Ma e l'unica motivazione che ho,mi hai detto che la
libertà e il bene per la quale gli assassini combattono i
templari,perciò non sono forse libero di scegliere le mie
motivazioni?
Ezio girò il suo sguardo verso Sesshomaru e mostrando in
volto una certo stupore,era evidente che non si aspettasse una risposta
simile.
- Su questo non ci sono dubbi,ma ora dimmi è una motivazione
sufficiente? Voglio dire,hai intenzione di uccidere Akira,per quale
ragione?
- Perchè è mio nemico.
- E da quando lo è diventato?
- Da quando mi sono scontrato con lui.
- E perché ti sei scontrato con lui?
- Perché mi ha attirato in trappola.
- Veramente sei stato tu ad accettare l'invito,per tanto se sei caduto
nel suo tranello e solo colpa tua.
- Non potevo ritirarmi,n'è andava del mio onore.
- Non scambiare l'onore con la sconsideratezza,hai preferito caricare a
testa bassa,accogliendo la sua provocazione,piuttosto che farti furbo e
rinunciare.
- Quell'invito era un chiaro segno di sfida.
- No,l'invito era solo un invito,la vera trappola consisteva nello
stuzzicare il tuo orgoglio e fidati,ci è riuscito
più che bene.
A quell'ultima frase Sesshomaru si ammutolì di colpo,come
poteva ribattere su una cosa del genere? Come poteva difendersi di
fronte ad una tale verità?
Una verità limpida come l'aria che si respirava
lassù e abbagliante come i raggi di quell'alba
radiosa,ricordava ancora quando dopo lo scontro con quello strano
brigante,lesse quell'invito e appena finì pensò
subito ad incontrare l'uomo che da quel fatidico giorno divenne la sua
nuova ossessione.
Akira.
Non c'era nulla che Sesshomaru potesse dire in sua difesa,per quante
scuse potesse usare,non c'è ne sarebbe stata una che lo
avrebbe salvato dall'accusa di essere colpevole,colpevole di aver
sottovalutato il suo nuovo e misterioso nemico,colpevole di aver preso
sottogamba da chi si sarebbe dovuto guardare con occhio attento.
Era colpevole e nessuno lo avrebbe difeso.
- Sia quel che sia,la prossima volta non mi farò prendere
alla sprovvista.
- Non affrettare l'inizio di scontri che non puoi gestire,non tutte le
vittorie conistono in uno scontro diretto.
Mentre loro discutevano il sole si alzava sempre di più e il
numero di persone in giro per le strade si faceva sempre più
alto,c'era chi montava le bancarelle,chi apriva i negozi,chi andava nei
campi e così via.
E nel vedere tutto ciò si poteva scorgere,una sensazione di
quotidiana e continua tranquillità,buona parte degli
abitanti di quel luogo era gente semplice,in buona parte umani,mentre i
pochi Hanyou e i rarissimi yokai li attorno probabilmente erano parte
della confraternita,ma nonostante ciò sembrava
che li nessuno si preoccupasse.
Non c'era nessuno pregiudizio per chi era diverso,no,li non c'era
niente del genere,non in quel villaggio,non con la gente che sapeva
dell'esistenza degli assassini e ne condivideva il credo di uguaglianza
ed accettazione per ciò che era differente.
Ma Sesshomaru non sembrava interessato alla cosa,non era il tipo che si
preoccupava per quelle cose che lui riteneva delle stupidaggini,fin da
quando aveva memoria aveva sempre usato la forza per conquistarsi un
posto nel mondo,con gli artigli,con la spada,le zanne,perfino la sua
vera forma era un ostentazione della sua potenza,un estensione della
sua voglia di imporsi,in un mondo che per lui era sleale,violento e che
faceva emergere solo coloro che dimostravano di essere i migliori.
Si,questo era ciò in cui lui credeva,questo era il suo
credo,il suo codice,molte furono le occasioni in cui poté
attaccare almeno un villaggio umano senza un motivo apparente,oppure
inseguire un ignaro passante ed ucciderlo solo perché
possedeva le capacità per farlo,ma lo aveva mai fatto? No
Molti erano stati gli sbagli che aveva commesso in passato,la cui
maggior parte si rifiutava di ammetterli,sopra tutto a se stesso,ma
anche lui,seppur raro a vedersi,aveva una sua moralità,che
di certo era migliore di molti altri individui con la quale ebbe a che
fare.
Continuarono a camminare fino ad arrivare alla casa del libro,dove yuki
svolgeva il suo compito di capo villaggio e maestra
assassina,Sesshomaru da parte sua alzò; la testa,tornando ad
osservare l'insegna della piccola libreria,nel vederla un dubbio si
insinuò nella sua testa,ma non volle dare troppa attenzione
a quel pensiero che subito venne distratto da una voce gioviale.
- Buongiorno.
- Buongiorno anche a te Yuki,allora,che ne dici di cominciare subito
con l'allenamento di oggi?
Disse Ezio con un certo entusiasmo,quasi volesse vedere fin da subito
le capacità,che quello strano ragazzo dai lunghi capelli
d'argento possedeva,ricordava bene come nello scontro del giorno prima
era riuscito a tenere testa a quella ragazza dalle glaciali
capacità,un discreta capacità di combattimento a
mani nude,una buona resistenza e un intiutiva capacità di
adattarsi alle capacità dell'avversario.
Certo,lo scontro tra Sesshomaru e Toran era stato orchestrato alla
perfezione,apparte quella parte in cui Sesshomaru rischiò di
appiattirsi contro il fondo del fossato,ma nel complesso era andato
tutto bene e il combattimento,seppur sotto controllo,non era stato
privo di colpi di scena,per non parlare della parte in cui Sesshomaru
si lanciò contro Toran,l'aver sfruttato il ghiaccio come
perno del suo scatto,gli ricordava lo stesso momento che fa un dardo
quando scatta da una balestra,ciò era dimostrazione di una
certa furbizia.
- Certamente,ma prima dobbiamo spostarci in un altra
stanza,prego,seguitemi.
Yuki si girò subito seguita dai due ospiti,il dayokai da
parte sua non sembrava molto interessato a tutto quello che lo
circondava,piccoli scaffali all'ingresso con piccoli tavoli di
legno,fogli e contenitori di bambù per
l'inchiostro,accompagnati da pennelli di varie grandezze,mentre subito
dietro,grandi scaffali in legno scuro ospitavano vecchi libri quasi
tutti consunti,ad una occhiata veloce si poteva distinguere che si
dividevano per argomenti differenti,come
grammatica,matematica,filosofia,storia,natura e per finire scienza.
Un leggero odore di carta vecchia,mescolata a legno consumato si
diramava per il piccolo edificio,la carta ingiallita,le copertine
usurate e il passare del tempo donavano al ristretto locale un aria di
conoscenze ormai passate da un paio di mani ad un altra,regalando
sapere a chi fosse stato disposto a leggere parola per parola,lettera
per lettera.
Ma anche queste cose non erano oggetto di interesse per lo yokai di
ghiaccio,tuttavia si accorse,dando di sfuggita,diverse occhiate
indagatrici intorno a lui,molti dei libri erano rilegati in fibra di
bambù e presentavano titoli in caratteri giapponesi e mentre
lui dava sporadiche occhiate di qua e di la,Yuki si fermò di
colpo si girò verso lo scaffale alla sua sinistra e prese un
libro.
Tale movimento venne poi seguito da un suono,simile a quello di un
meccanismo in movimento ed infine un parte del pavimento si
spostò di lato mostrando una serie di scale che portavano
verso il basso.
Doveva ammettere che una cosa del genere era inaspettata,ma non si
poteva negare che la cosa aveva una certa teatralità,un
passaggio segreto dentro un umile libreria era certamente una bella
sorpresa,per quanto pensasse di aver compreso quei cappucci bianchi ecco
che spuntava un nuovo colpo di scena.
- Da questa parte,più avanti troveremo la giusta
intimità di cui abbiamo bisogno.
Ad Ezio sfuggì una piccola smorfia,un sorrisetto malevolo
con una piccola mancanza di pudore.
- Beh,se volevi un più di intimità,bastava
chiamare solo me,in due si sta molto meglio.
In quel momento Ezio si sentì osservato dagli altri due
accompagnatori,da un parte c'era Yuki,che se fosse stata lusingata
della cosa,sentiva per certo che quello non era ne il
momento,n'è il luogo per quel genere di umorismo,mentre per
Sesshomaru la cosa era irrilevante,per quanto gli riguardava Ezio
poteva fare tutte le battute idiote che voleva,bastava solo che non le
facesse in sua presenza,lui era sempre stato un tipo serio,per tanto
certe scemenze non lo sopportava per niente.
- B'eh è vero,guarda lui come sembra simpatico di prima
mattina.
Disse il fiorentino rivolgendo uno sguardo ammiccante verso la maestra
assassina.
A sua volta lei non potè resistere a quella specie di
provocazione e fece un sorrisetto,mostrando che a quanto pare la cosa
sembrava averla divertita.
- Certo che siete proprio un tipo audace,solitamente siete sempre
così?
- Solo nel tempo libero....e anche quando la compagnia e ben gradita.
Yuki chiuse gli occhi pensando un attimo all'assurdità della
cosa,ma non potè negare una certa simpatia verso quello
straniero un più stravagante,per tanto si girò
verso le scale e proseguì nel suo cammino.
- Andiamo,da questa parte,questa per lo meno cercate di essere
serio.
- Non prometto niente,ma ci proverò.
Tutti e tre si incamminarono verso la scalinata,per quanto gli
riguardava in quel momento Sesshomaru non era minimamente interessato
alla spiritosaggine di prima mattina,aveva solo un obiettivo in mente e
di certo non era quello di imparare a fare il simpatico,era li per
allenarsi e per trovare il metodo per sconfiggere Akira,fare amicizia
non era tra i suoi pensieri.
Più si scendeva e più si poteva sentire
com'era l'ambiente li sotto,era umido,freddo e l'aria
sembrava quasi assente da quel posto,al loro passaggio alcune piccole
candele si accedevano e la cosa certamente dava al luogo un aura di
mistero,dovunque si stesse inoltrando Sesshomaru cominciò a
sentire le stesse sensazioni che provò quando varco la
soglia dell'antica sede degli assassini.
Cercò di restare calmo,era ancora li,sotto pelle,quelle
sensazioni che si erano instaurate in lui come un parassita,un ospite
sgradito all'interno delle sue emozioni,ma lui non era un codardo,non
sarebbe fuggito,non lui,non Sesshomaru,non il figlio di Inutaisho.
Lui era un dayokai,era forte,potente e senza alcun timore,avrebbe
avanzato,sempre dritto,sempre in avanti e niente si sarebbe frapposto
fra lui e le sue ambizioni di potenza,non importa quanto tempo ci
sarebbe voluto,non importa quanta fatica avrebbe richiesto,lui nella
vita avrebbe visto solo davanti,fino alle vette del successo,fino a
vette più alte di quelle che aveva raggiunto suo padre.
Questa non era una minaccia contro il mondo,non era una promessa che
faceva a se stesso,questa...era una certezza.
Giunsero alla fine della scalinata e subito dopo si ritrovarono in un
luogo completamente diverso da quello che c'era più in
alto,era una piccola stanza costruita nella terra,con roccia e legno,al
centro di questo spazio interrato vi era posato un cerchio di pietra
con una circonferenza di dieci metri e con inciso sopra il
triangolo,simbolo della confraternita.
Poco dopo di esso c'era inciso nel muro di fronte ad esso una stele di
pietra nera,sembrava ci fosse inciso qualcosa ma la scarsa
visibilità rendeva il leggere quelle parole una cosa
difficile,solo qualche candela incastonata in piccole fessure nei muri
illuminava l'intera zona,eppure,nonostante la sua potente
vista,Sesshomaru non riuscì a leggere cosa ci fosse
scritto,che fosse una semplice casualità,oppure quel gioco
di luci ed ombre era colpevole di quel particolare effetto? Che la cosa
fosse stata studiata anche per uno yokai come lui.
- Cos'ì questo luogo?
Chiese Sesshomaru con una certa curiosità.
- La verità,qui misuriamo con metodo ed efficacia la
dimensione di chi siamo davvero,entra nel cerchio e capirai
perché sei qui.
Disse Yuki poco prima che lei stessa salisse sulla strana piattaforma.
A parer suo Sesshomaru si sentì quella proposta non come
suggerimento e nemmeno come un ordine,ma come una sfida,per tanto non
aspettò ulteriormente e subito si mosse per raggiungere
l'assassino.
Salì sul cerchio con la sicurezza che aveva sempre mostrato
agli altri,tanto quanto a se stesso,non temeva il confronto e di certo
non si sarebbe ritirato di fronte Yuki.
L'assassina era distante dall'Inuyokai,come se si stesse preparando per
qualcosa,ora c'era qualcosa di strano nel modo in cui Yuki lo stava
guardando,non riusciva a vederla negli occhi per via del
cappuccio,eppure poteva sentire i suoi occhi su di lui,come un maestro
che giudica l'allievo,come un falco tiene d'occhio un coniglio,che
intenzioni avesse non erano per nulla chiare.
- Dimmi Sesshomaru,sai perché ti trovi qui?
- Non lo so, dimmelo tu.
- Come desideri...attaccami.
Sesshomaru rimase sorpreso dalla strana richiesta.
- Come?
- hai sentito benissimo e posso capire per quale motivo hai accettato
di entrare nei ranghi della confraternita,pensi che diventare un
assassino voglia dire questo? Che sia una cosa che si possa scegliere
con una tale banalità? Pensi a te stesso come un grande
guerriero,ma la verità e che sei un ragazzino nel corpo di
un uomo,prendi decisioni in base ad un tuo capriccio personale e non a
seguito di scelte concrete.
Sesshomaru sentì in lui crescere un moto di rabbia,onde
tempestose che si caricavano di collera,alimentate da un forte vento di
burrasca chiamato orgoglio,già,l'orgoglio,quella cosa che
gli aveva sempre permesso di camminare a testa alta e che aveva
sviluppato fin da giovanissimo,ricordava ancora come suo padre,lo
incoraggiasse durante i loro allenamenti,ovviamente ai quei tempi la
differenza tra loro due era più che netta,suo padre veniva
riconosciuto come un abile guerriero e che anche con un arma di
legno,fosse esso un bastone o una spada da allenamento,sapeva
dimostrarsi pericoloso,tutto ciò che sapeva del
combattimento lo aveva appreso da lui.
E Adesso invece veniva deliberatamente preso in giro da un
assassina?Anzi,da una donna,una perfetta sconosciuta della quale non
sapeva assolutamente niente,cosa che purtroppo per lui stava diventando
un abitudine,chi si credeva di essere per giudicarlo in base alle sue
scelte,Sesshomaru sapeva benissimo cosa voleva e Yuki non avrebbe
potuto far nulla per fargli cambiare idea.
- Le mie decisioni sono una cosa unicamente mia,quindi,se hai qualcosa
da ridire in proposito allora dimmelo in faccia.
- Quanta sicurezza,facciamo una cosa,se riuscirai a colpirmi,anche una
volta sola,ti prometto che appena c'è ne si
presenterà l'occasione ti dirò personalmente dove
e quando Akira sarà di nuovo vulnerabile per ricevere un
altro attacco,ma se vinco io,ti dovrai sottoporre ad un addestramento della
quale io e ed Ezio saremo gli unici maestri e non potrai sottrarti a
nessuna delle nostre decisioni,accetti?
Non riusciva a credere alle proprie orecchie,in sostanza gli avrebbe
dato ciò; che voleva,semplicemente toccandola una sola
volta,se ci pensava bene quella che si presentava davanti era un
occasione più unica che rara.
La sua voglia di rincontrare Akira era così forte da non
voler desiderare altro,sentì le mani che gli prudevano dalla
voglia di confrontarsi con lei,mentre le gambe erano già
pronte allo scatto,anche senza le sue spade avrebbe vinto quella strana
scommessa.
- Accetto la sfida.
- allora cominciamo.
Sesshomaru non ci pensò due volte che subito si
lanciò verso di lei,sapeva bene quale sarebbe stata la posta
in palio,ma doveva rischiare il tutto per tutto,infondo la sua voglia
di unirsi ai ranghi dell'ordine era solo per poter riaffrontare
Akira,non gli importava niente del credo o di quella guerra
secolare,non era un principio morale o la sete di giustizia che
spingeva Sesshomaru a rincontrare Akira,lui lo faceva per una sua
rivincita personale,solo questo lo guidava.
le mani erano chiusi a pugno,mentre le gambe compirono lo slancio
decisivo,ora gli avrebbe dimostrato di che pasta era veramente
fatto,era sempre più vicino,sempre di più,fino a
che non gli arrivo di fronte.
Ma era presto per cantar vittoria,nemmeno il tempo di sferrare il primo
colpo che yuki fece la sua mossa,lei da parte sua aveva notato
l'iniziale posa da picchiatore novello che Sesshomaru stava usando in
quel momento,per lei era chiaro come il sole gli sbagli che il figlio
di Inutaisho stava compiendo.
La guardia troppo larga,la fretta con la quale aveva dato inizio lo
scontro e la voglia di finire quel duello in un colpo solo,tutti segni
di uno stile pieno di forza,ma povero di tecnica,ma d'altro canto non
poteva stupirsi di vedere una cosa simile,il duello con Toran era stato
un esempio lampante,però c'era qualcosa che gli
sfuggiva,qualcosa che non capiva bene.
Quando lui fronteggiò la pantera in uno scontro
diretto,sapeva che senza le sue armi Sesshomaru sarebbe stato in
svantaggio,eppure Yuki aveva osservato con attenzione quella
situazione,i pochi copi che aveva usato erano andati a segno,per non
parlare poi di quella furbata della scivolata di pancia sul
ghiaccio,era stata una vera e propria strategia,poco ortodossa,ma
decisamente ingegnosa.
Ma il ragazzo che aveva di fronte non era il solito Sesshomaru,non era
calmo e distaccato,certo,non era mai stato un tipo incline alla
pazienza,ma in quel caso non era la grinta a spingerlo,era qualcosa di
diverso,qualcosa che teneva nascosto nel suo io più profondo.
In tutta risposta il contrattacco della maestra fu particolarmente
semplice,una volta che Sesshomaru entrò nel raggio d'azione
della maestra,lei senza nemmeno mettersi in
posizione,sferrò,con la punta della falange dell'indice
destro,un piccolo ma violento colpo al pomo d'adamo dell'inuyokai.
Il dolore era intenso,mentre la trachea si appiattiva facendo mancare
l'aria al ragazzo,che subito cadde sulle ginocchia,annaspando in cerca
dell'aria,che in quel momento non riusciva a inalare.
- Prima consiglio di oggi:valuta attentamente rischi e
possibilità,quando ti ho proposto la sfida hai subito
pensato al metodo per vincere più in fretta,sapevi che non
avresti vinto in uno scontro diretto contro di me,così hai
pensato bene di vincere sulla velocità e di conseguenza se
avessi parato un tuo colpo la vittoria sarebbe andata a te,peccato che
non hai considerato un mio attacco sulla difensiva.
Sesshomaru avrebbe voluto continuare a combattere,ma stava
tossendo,piegato in due sia dal dolore che dal rischio di
soffocamento,mentre lei stava li,ad osservarlo,mentre lui riprendeva
aria con un tale bisogno che a fatica riusciva a pensare a Yuki,la
prima cosa da fare era riprendersi,poi avrebbe reagito.
- Ma la cosa peggiore e che ti lasci prendere dalle emozioni,dalla
rabbia,dallo sconforto,il tuo stile generale di combattimento si basa
su colpi precisi e rapidi,ma privi di armonia,la tua vera potenza si
basa su fondamenta instabili.
Mentre l'ascoltava l'inuyokai cominciò a riflettere su
ciò che Yuki cercò di dirgli,fondamenta
instabili? Quali fondamenta instabili? Non c'erano fondamenta
instabili,ma solo forza e volontà di andare avanti per la
sua strada,era sempre stato così e lui sapeva benissimo cosa
doveva fare.
Appena finì di riprendere tutta l'aria di cui aveva
bisogno,alzò leggermente la testa,quel tanto che bastava a
guardarla dritto negli occhi,cosa che dalla sua posizione era
fattibile,la osservò con sguardo carico d'astio,quasi
volesse sputargli addosso tutta la sua rabbia,tutto il mal'umore che in
quel momento riservava dentro di se.
- Non sei...nessuno.
Disse lui ancora provato dal colpo precedente,da parte sua Yuki
sembrava totalmente indifferente a quella sentenza detta con totale
ostilità.
- Puoi ripetere?
- Non sei nessuno,credi di sapere quello che ho passato?Quello che ho
vissuto?Tu non sai niente di me,dici che la mia potenza si basa su
fondamenta instabili?Non mi conosci,non credere di sapere come mi sento
o cosa penso,se mi sono unito a questa confraternita e
perché l'ho voluto io e nessuno può criticare le
mie scelte,sopratutto una donna che mi giudica nemmeno fosse la mia
levatrice,quindi tieni le tue opinioni per te,io voglio solo essere
più forte,nulla di più.
- E una volta che sarai diventato più forte? tornerai ad
essere un vagabondo,senza obbiettivi,senza mete,sono delusa da questo
tuo modo di ragionare,peccato,credevo che tu potessi comprendere il
significato della mia provocazione.
- E quale sarebbe?
- La rabbia e il desiderio di rivalsa sono pessime consigliere,non
lasciarti guidare dall'emozione,il combattimento non'è solo
potenza,ma anche controllo,disciplina,equilibrio.
- questo lo so benissimo.
- Allora perchè quando ho nominato Akira ti sei innervosito?
A sentire quel nome all'inuyokai gli si strabuzzarono gli occhi,il solo
sentirlo o pronunciarlo gli dava una sensazione di oppressione,di
rabbia e sconforto,anche se stava parlando con Yuki subito gli
ritornò in mente la figura del gran maestro,un uomo
forte,dai capelli neri e lo sguardo di color dell'oro e
dell'argento,ricordava come in ogni mossa di quello strano yokai ci
fosse sempre qualcosa di pacato e ben misurato,il suo muoversi,il suo
parlare,persino il suo modo di combattere aveva un che di equilibrato.
Sesshomaru sentiva ancora il peso dei colpi di Akira,eppure non poteva
semplicemente definirli potenti e distruttivi,ogni pugno,ogni
calcio,ogni presa e le altre strane tecniche era tutte andate a segno
ed ognuna era stato in grado di piegarlo,stordirlo,bloccarlo o
limitarlo,ogni colpo era stato efficacie,ogni presa era stata
effettuata con successo.
Invece lui per quanto ci avesse provato,per quanto si fosse
impegnato,anche usando tutte le movenze che conoscenza nell'arte della
spada,quell'uomo era risultato come autentico ed incontrastato
vincitore,in quell'occasione Sesshomaru sentì come secoli di
esperienza erano stati schiacciati in meno di mezz'ora.
La più cocente sconfitta che lo yokai avesse mai subito in
tutta la sua esistenza.
Eppure c'era qualcosa di peggiore dentro Akira,dietro quegli
occhi,dietro quegli sguardi così carichi di
curiosità,si nascondeva qualcosa,qualcosa di ben radicato in
profondità,non sapeva descriverlo,cosa che lo metteva ancora
più a disagio se pensava a lui.
- Non so di cosa tu stia parlando.
- Davvero? In questo caso,possiamo finire anche qui con
l'addestramento,non hai più nulla da imparare.
La maestra osservò un ultima volta il ragazzo ai suoi piedi
e si incamminò verso le scale,passo dopo passo la distanza
tra i due si allungava sempre di più e mentre lei si
allontanava lui strinse i pugni in preda alla rabbia,sentiva la bocca
impastata,mentre dal naso buttava fuori l'aria come un toro
inferocito,stringeva gli occhi mentre scopriva le nude zanne in un
ringhio feroce,preso dal tumulto che aveva dentro sferrò un
pugno contro il pavimento.
- Lui sa...
Tutto d'un tratto Sesshomaru rivelò un suo pensiero e a
quelle due parole Yuki si fermò dando le spalle all'Inuyokai.
- Lui sa...cosa?
- Akira...lui sa tutto di me,sa chi sono,sa chi sono stati i miei
precedenti nemici,sa del mio seguito...MENTRE IO NON SO NULLA DI LUI.
Un altro pugno,questa volta molto più forte,tanto da
lasciare una crepa nel pavimento,era furente,con Akira,con Yuki,con
Ezio,ma in particolar modo anche con se stesso.
Si sentì stupido,lui non era mai stato un tipo emotivo,ma in
quel momento si sentì libero,libero da un peso che si
portava dietro da quando aveva lasciato il castello dell'yokai
etero cromatico,ricordava ancora la prima volta che lo aveva
incontrato,ricordava bene come quest'ultimo si era presentato a casa
sua e che quando se ne andò gli disse che lui non era come
Naraku.
Come sapeva tutte quelle cose? Possibile che lo tenesse d'occhio da
così tanto tempo? E soprattutto,perché lui? Cosa
aveva lui di così speciale da prendersi tutte quelle
attenzioni?
Domande che ormai si poneva da qualche giorno,eppure mai nella sua vita
qualcuno era stato in grado di fargli venire così tanti
dubbi,così tanti dilemmi,così tante
preoccupazioni,eppure per una volta aveva dato libero sfogo ai suoi
pensieri,si sentì libero,leggero,svuotato di un peso che non
voleva caricarsi.
- Se vuoi sapere chi è Akira,allora ti dirò
quello che so.
Disse Yuki mentre si girava verso Sesshomaru e subito si
incamminò verso di lui.
- Tutti gli avversari che hai affrontato,tutti i nemici che hai
incontrato,tutti coloro che per un motivo o per un altro si sono messi
sulla tua strada,non sono nulla in confronto a lui,Akira,un nome che
è garanzia di pericolo,nessuno sa chi sia veramente,nessuno
conosce il suo passato n'è tanto meno le sue
origini,probabilmente Akira non'è nemmeno il suo vero nome e
per quanto ne sappiamo non'è nemmeno un vero nobile,non mi
stupirebbe nemmeno che non sia nato in queste terre.
Tutto ciò che sappiamo sono queste:maestro nel combattimento
ravvicinato,sia a mani nude che all'arma bianca,possiede
forza,velocità ed agilità persino superiori ad un
dayoaki,per non parlare delle sue capacità strategiche e
della sua vasta conoscenza a livello culturale,credimi se ti dico che
individui più abili di te hanno cercato di
ucciderlo,purtroppo fallendo miseramente.
Ma la cosa che lo rende più; pericoloso è la sua
volontà,lo avrai certamente sentito anche tu,all'inizio lo
percepisci solo per istinto,una scossa che ti percorre lungo tutta la
schiena,come se qualcosa dentro di te ti stesse avvertendo di un
pericolo incombente,poi,più tempo ci passi insieme
più; ti rendi conto di come la sua personalità
tende a sostenere o schiacciare tutti quelli che gli stanno attorno,io
stessa non saprei dire se ciò sia dovuto ad una cosa che fa
volontariamente oppure gli riesce per natura,ma è chiaro che
quando fa qualcosa di importante è perché lui ci
crede fermamente.
Fidati,uno come lui non l'ho hai mai affrontato.
Alla fine di tutto quel monologo l'assassina si ritrovò di
nuovo accanto al giovane yokai che con sprezzo del pericolo si era
lanciato all'attacco,solo per potersi confrontare di nuovo con
lui,sapeva bene che non poteva farcela,ma non gli importava,voleva
rivederlo,doveva rivederlo,quell'uomo sapeva molto cose su di lui,ma
lui di Akira non sapeva assolutamente nulla....è questo lo
gettava nello sconforto.
- C'è un solo modo per sconfiggere una persona simile...
Questa volta ha parlare fu Ezio che nel farsi sentire attirò
l'attenzione degli altri due,che nel fissarlo si aspettarono una
risposta veloce e pratica.
Ma così non fu.
Il fiorentino salì sul cerchio e con passo lento e
controllato si diresse verso gli altri due e con disinvoltura si tolse
il cappuccio,suo suo volto si poteva leggere un espressione seria,quasi
statuaria,ben lontana dall'immagine del simpatico toscano che tanto lo
rendeva unico sia per carattere,che per modi di fare.
- Io non so chi sia questo Akira,n'è tanto meno credo che lo
incontrerà tanto presto,ma se c'è qualcosa che
l'esperienza mi ha insegnato e che esistono tre regole d'oro per avere
successo nel raggiungere un obbiettivo,ci vogliono studio,allenamento e
volontà se manca una,le altre due non servono a
niente,quindi,ritengo che la cosa più importante in questo
caso sia concentrarsi sulle cose fondamentali,che apprenda le basi e
che quando sarà giunto il tempo affronterà questo
Akira faccia a faccia,ma per ora è giusto che impari le
nozioni più semplici.
E proprio quando giunse di fronte a Yuki la guardò ancora
una volta con l'espressività di un rapace che osserva un
agnello indifeso,non che lei si sentì; soggiogata da quegli
occhi da aquila,ma doveva ammettere che quella serietà era
un lato di Ezio che faceva una certa impressione,se solitamente
sembrava un tipo di persona dedita all'allegria e alla risata facile,in
quel momento aveva la sensazione che presto l'avrebbe aggredita.
o almeno così le sembrava.
l'aria tra i due si fece sempre più calda e se da un lato
lei sembrava pronta per lo scontro,lui invece restava impassibile,come
se nulla dovesse distrarlo dalla sue attuali intenzioni,una carica
negativa si stava scatenando la sotto,come una scarica di fulmini che
divampa in un temporale.
- So bene che il ragazzo è
testardo,sfrontato,bellicoso,arrogante ed anche una testa calda,ma
trattarlo in questo modo non servirà a renderlo migliore,mi
rendo conto quale sia il motivo per la quale ci hai fatto chiamare
qui,prima hai detto che in questo luogo si misura la dimensione di chi
siamo davvero,ora,sbaglio o stai forzando i tempi di apprendimento?
- Spiegatevi meglio Ezio.
- Il ragazzo non'è pronto per i riti iniziatici alla
confraternita,gli mancano le conoscenze necessarie per proseguire un
addestramento avanzato,esattamente quello che ho visto qui.
- Ma certamente non potete ignorare quello che è in grado di
fare,voi stesso lo avete visto come si comportava dopo la fuga dal
castello di Akira,i suoi movimenti tra i rami,il suo utilizzo della
lama celata,per non parlare della sua connessione con i frammenti del
paradiso,questa non'è; una semplice coincidenza.
Breve attimo di silenzio,sguardi intensi si incrociavano tra di
loro,mentre verità più; profonde stavano venendo
in superficie,mentre i due assassini si confrontavano su cose che solo
loro due sapevano,il diretto interessato di quella storia si
rialzò ancora dolorante,si massaggiò la
gola,poichè la botta gli premeva ancora sulla trachea,il suo
sguardo cambiò passando dalla rabbia alla confusione,si
stava parlando,ma non capiva quale fosse il punto in questione.
- Dannati,non parlate come se non ci fossi,spiegatevi
meglio,cosa di così straordinario quello che ho
fatto fin'ora?
Aspettava una risposta,rapida e senza troppi fronzoli,senza giri di
parole,eppure sia Ezio che Yuki si fecero titubanti,come se volessero
nascondergli qualcosa,lo percepiva nei loro sguardi vacui,lo sentiva
dal loro odore,un ipotetico odore di segreti trattenuti e mezze
verità,la cosa lo faceva imbestialire.
Eppure poteva intuire perché non volessero dirgli niente,era
qualcosa che scottava,una verità che bruciava più
del fuoco,ma il suo istintivo gli diceva anche di andare avanti,doveva
sapere,lui non era mai stato il tipo da nascondere niente,era sempre
sincero e diceva quello che pensava,era parte della sua natura e non
poteva farci niente,ma questo era lui.
E loro no.
- Sesshomaru,c'è una cosa che devi sapere,riguarda
quella...voce.
Fu yuki a rivolgersi all'inuyokai,la sua voce nel parlare mal celava un
senso di preoccupazione,mentre il suo sguardo restava nascosto sotto il
cappuccio e tuttavia poteva di nuovo percepire lo sguardo di lei,questa
volta più morbido,ma non meno autorevole.
Per l'ennesima volta Sesshomaru era stato preso dalla
curiosità,ma forse sarebbe stato meglio definirla
ostinazione,ostinazione nell'andare avanti,ostinazione nel voler
sapere,ostinazione nel conoscere cose che sicuramente gli avrebbero
fatto male,mai appena sentì parlare della voce,di Jin,la sua
rabbia si tramutò in preoccupazione,cos'altro c'era da
sapere su quella presenza che occupava parte dei suoi pensieri.
- Di cosa stai parlando?
- Ecco,c'è un altro motivo per la quale ti ho portato
qui,negli ultimi tempi hai dimostrato di saper fare cose che
solitamente non avresti saputo fare normalmente,nemmeno per un inuyokai.
- Spiegati meglio.
- Io stessa ed anche Ezio siamo stati testimoni della
capacità di imitare i movimenti e le tecniche di omicidio
con la lama celata che solo i membri della confraternita
più abili riescono a imparare con tale
abilità,quello che è successo quella sera al
castello di Akira non'è; avvenuto per una mera
casualità,la tua capacità di interagire con i
frammenti del paradiso non è una cosa che possiede
chiunque....tu possiedi la connessione
Di nuovo silenzio,assoluta quiete che maschera un tumulto di
dubbi,domande e cose che non vengono comprese,Sesshomaru rimase a
riflettere un attimo,nulla tornava,nulla fioriva alla mente in quello
che per lui era diventato l'ennesimo dilemma senza senso,senza logica.
Parole che volevano dire tutto,ma per quanto ne sapeva lui,non voleva
dire niente.
Guardava la figura di lei come se fosse alla ricerca di una risposta,di
una qualche comprensione,ma lui sentiva che ancora una volta gli
nascondevano qualcosa,la cosa lo irritava parecchio.
- Non ho la ben che minima idea di cosa tu stia parlando.
l'assassina si tolse il cappuccio mostrando ciò che
Sesshomaru immaginava,il viso di una donna preoccupata,con lo sguardo
triste che guardava in un punto vuoto,come in cerca di un coraggio che
non trovava.
Fece un lungo sospiro,riprese fiato e senza cambiare atteggiamento
incrociò lo sguardo con lo yokai.
- Per caso,ti è mai capitato di fare dei sogni
particolarmente vividi? O di vivere delle esperienze particolarmente
strane? Dormi bene la notte?
- Mi è; capitato,perché?
- Allora è peggio di quello che credevamo.
Intervenne Ezio.
- Temo di si.
Sesshomaru guardò entrambi con sguardo indagatore,di cosa
stavano parlando.
- Mi vorreste dire di che diamine state parlando?
- D'accordo.
Disse Ezio mentre guardava l'inuyokai.
- Vedi,nel corso di questa guerra,ci sono stati dei rari casi in cui
alcuni individui hanno vissuto situazioni analoghe alle tue,ricordi
sbiaditi di un passato che non gli appartenevano,persone comuni che in
poco tempo erano in grado abbattere interi gruppi di guerrieri ben
addestrati,individui che hanno avuto accesso a conoscenze
perdute...sono molti i prodigi che quelli come te riescono ad
apprendere in un breve lasso di tempo,proprio come ti sta accadendo in
questi ultimi giorni,ragazzo,tu possiedi qualcosa che solo in
pochissimi possono avere,ti inviterei ad essere felice della cosa,se
non fosse...
- Se non fosse per cosa?
- Se non fosse per alcuni effetti collaterali...io non n'è
so molto,ma col passare del tempo,alcuni di questi individui hanno
subito conseguenze disastrose,allucinazioni,brevi visioni di eventi
passati,momenti di delirio,perdita del senno,disturbi della
personalità ed infine...la morte.
Sesshomaru sgranò gli occhi,non poteva credere ad una cosa
simile,sentì che il mondo intero gli crollava addosso,non
gli piaceva quello che stava accadendo,ma era chiaro che qualunque cosa
fosse quella connessione,era lampante come il sole che molte delle cose
che era stato in grado di fare nel corso della sua entrata in quel
conflitto era stato in grado di farlo solo per merito di una cosa
simile,anche se ancora non si spiegava come.
La presenza di Jin nella sua testa,la pietra con le incisioni,lo strano
torii sotto il castello di Akira,le esperienze durante il sonno,ho
quando riuscì ad aprire la porta segreta nelle rovine della
confraternita,tutto le imprese inspiegabili che era riuscito a compiere
o le cose che gli sono accadute,erano dovute a questo,eppure c'era una
domanda che gli balenava nella testa.
- Perché io?
- Non lo sappiamo,ma sta sicuro di una cosa,qualunque cosa accada ti
sarò vicino,non sperare di liberarti di me tanto facilmente.
E da quell'espressione dura che fin da prima aveva caratterizzato il
suo volto,per l'intera durata della sua discussione con Yuki,Ezio
alzò un lato della bocca,il suo volto sembrava
più; rilassato,quasi tranquillo,forse nel tentativo di
tranquillizzare Sesshomaru.
- Sono un tipo ben più ostico di quello che sembra.
Peccato che non conoscesse il ragazzo,come lo chiamava
lui,così bene come sembrava,il fiorentino sarà
stato anche bravo a comprendere alcuni meccanismi del comportamento
dell'Inuyokai,ma se sperava in un ricambio emotivo oppure una qualche
forma di ringraziamento così facilmente,si sbagliava di
grosso.
Sesshomaru ricambiò lo sguardo con espressione
seccata,addirittura nervosa,per tanto ricambiò la simpatia
di Ezio con un grande classico del suo impeccabile stile di
sempre,diretto e scontroso.
- Che tenero,peccato che secondo quello che mi hai raccontato sono
destinato a morire nella follia più assoluta,quindi,nel caso
non te ne fossi accorto,ho un serio problema,puoi sostenermi
finché vuoi,ammesso che per me la cosa abbia importanza,cosa
ti fa credere che la cosa possa aiutarmi in qualche modo?
- Ah non lo so,ma è sempre meglio che stare a preoccuparsi
della proprio futuro,riflettendo solo sulla probabile morte che ti
attende,senza cercare una soluzione,quindi,credi che il mio sia solo un
tentativo di rincuorarti? Ascoltami,lasciati aiutare,basta con queste
prove assurde,più tardi nel pomeriggio,inizierai il tuo vero
allenamento,ora va nella tua casetta,ci vediamo dopo,va bene?
Sesshomaru lo fissò per un attimo,con sguardo duro e
inflessibile,mentre sbuffò con le narici,tirando fuori tutta
l'aria che c'era in quel movimento d'aria,gli si poteva leggere in
volto che dentro si stava portando un tempesta di
emozioni,rabbia,orgoglio,angoscia,dolore,tutte cose che era abituato a
portarsi dentro,ma alla fine guardò; verso la scala per poi
incamminarsi,senza rivolgere alcuna parola verso l'assassino.
- Ah tranquillo,non c'è bisogno di ringraziare e sempre un
piacere cercare di comunicare con te.
E dopo un pò; che l'inuyokai aveva risalito la scalinata il
fiorentino si rivolse di nuovo verso Yuki,con espressione seria,ma
questa volta molto più rilassata,la guardava con i suoi
occhi da rapace,curiosi ed indagatori,profondi e dalla vista acuta,in
grado di scorgere dettagli che a molti sfuggirebbero.
Dettagli che la stessa maestra tendeva a nascondere.
- Ezio,voi siete un mentore della confraternità e come tale
dovreste comprendere per quale motivo ho fatto questo,quel ragazzo,come
lo chiamate voi possiede capacità sopite che potrebbero
esserci molto utili al fine di avvantaggiarci sui nostri
nemici,credetemi,i templari avrebbero fatto molto di peggio.
- Ma non è così che risolverai la situazione,quel
ragazzo ne sta già passando tante,prima la statua nelle
rovine della confraternita e adesso questo,gli abbiamo rivelato
più; di quanto una persona normale possa sopportare,a bisogno
del nostro aiuto più che mai ed io intendo darglielo in
qualche modo.
- Voi non lo conoscete come lo conosciamo noi,da tempo lo teniamo
d'occhio,fin dalla più tenera età e stato oggetto
di interesse,non'è un caso se il gran maestro a cercato di
reclutarlo con la forza.
- Lui cosa avrebbe di così speciale?
- Apparte il fatto che il figlio di uno dei più potenti
dayokai di sempre? Non lo sappiamo,quasi tutti i documenti ufficiali
che lo riguardano sono per lo più le classiche annotazioni
su titoli,terre,eredità e così via.
- Quindi il ragazzo e un nobile? Interessante.
- Questo però non spiega una cosa,di tutta la documentazione
esistente su Sesshomaru,libri,annotazioni,scartoffie di vario
genere,non abbiamo trovato nulla sulla sua nascita.
Ezio sgranò gli occhi a quella notizia,fissò
l'assassina dritta negli occhi,com'era possibile che Sesshomaru,nobile
di nascita,non avesse nemmeno un documento,un foglio,un straccio che
attestasse la sua nascita? Era da non credersi,eppure poteva esserci
una sola spiegazione a tutto ciò.
- Che sia un occultamento di prove?
- Lo penso anch'io,e penso di sapere chi sia stato a nascondere tutto.
- Akira.
- Esatto.
- Ma perchè prendersi la briga di far scomparire una cosa
così importante? Cosa sta cercando di nascondere?
- Non lo sappiamo,per questo ho voluto portare qui Sesshomaru,per
metterlo alla prova,dobbiamo sapere perché Akira e
così ossessionato da lui,per questo non possiamo esitare,se
nasconde un talento segreto allora e meglio che lo tiri fuori il prima
possibile,perché non credo che Akira resterà
fermo con le mani in mano,non'è nel suo stile.
- Forse hai ragione,ma credo che in questi due giorni non hai fatto
altro che tartassarlo,mi spiace Yuki non posso essere d'accordo,oggi
gli faremo fare un allenamento base,anche se è chiaro che
non si addestrerà insieme agli altri iniziati,apprende in
fretta...forse anche troppo.
E con queste ultime parole,l'assassino si allontanò dalla
figura di lei in direzione degli scalini,era certo ormai che in quel
breve lasso di tempo di due giorni,stava spremendo Sesshomaru come un
frutto maturo,ma un trattamento del genere lo avrebbe ridotto in
poltiglia,no,qualunque cosa avesse da offrire,quel ragazzo era stato
tartassato anche fin troppo,il giorno prima l'aveva spinto ad inseguire
quella ragazza col potere del ghiaccio e adesso questo.
No,c'è un limite al saper mettere alla prova una persona,per
quanto forte fosse e per quanto talento avesse,era chiaro che
così non sarebbe mai migliorato,ma era anche vero che non
bisognava trattarlo con in guanti di velluto,Sesshomaru era un duro,
glielo si leggeva negli occhi,non era il tipo che andava tanto per il
sottile.
Con questi pensieri in testa salì il primo gradino,mentre
con calma si distanziava sempre più da quella camera
sotterranea la cui aria si era fatta veramente pesante.
E non era per il luogo in se,i malumori di quella mattina resero
l'ambiente soffocante più di quanto non lo fosse stato in
precedenza.
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