Angolo
della Follia: Okay... mi rendo conto di avervi fatto
aspettare tanto... chiedo perdono.
Ultimamente sono stata un po' impegnata. Non ho più nemmeno
continuato le altre storie che sto portando avanti... aiuto!!!
Grazie a cris_leto,
sempre presente ad ogni capitolo ^^ (Spero che, andando avanti, tu non
perda l'entusiasmo)
Beh... ad ogni modo... eccoci arrivati al quarto.
Buona lettura e buon fine settimana. Alla prossima!
~ Viola ~
04
~ Libera
«No matter how many deaths that I
die I will never forget...» Finalmente le loro
voci erano di nuovo unite.
Le prove con gli studenti erano cominciate, ma nonostante i vari
tentativi, tornava sempre a cantare con lei. E tutti concordavano nel
dire che, insieme, le loro voci erano perfette. «Do you really want? Do you
really want me? Do you really want me dead…»
Un silenzio irreale aleggiava nella sala prove. Shannon li osservava
scioccato. Non potevano essere così perfetti.
«Sembra che l’abbiate sempre cantata insieme.
È pazzesco!»
Jared e Melanie si guardarono sorridendo. Se solo Shannon avesse saputo.
«Bene. Mi sembra di aver capito che la signorina Taylor
è la favorita per lo spettacolo» disse Miss
Christie, avvicinandosi al gruppo.
I Mars annuirono, convinti. «Sì, lei è
perfetta per noi. Ha un’ottima armonia con tutta la
band» cominciò Jared.
«Inoltre, ha notato come stanno bene, la voce di Mel e quella
di mio fratello, insieme???» s’intromise Shannon.
La professoressa annuì. «Sì, ho notato.
Perfetto. Signorina Taylor, ti concentrerai esclusivamente alle prove
con il gruppo, d’ora in poi. I tuoi voti sono i
più alti della scuola e i piccoli esami della settimana
scorsa bastano per la tua promozione. Congratulazioni»
Non riusciva a crederci. Era libera. Promossa e libera di esercitarsi
con i Mars per tutto il tempo che voleva.
«Ehi, complimenti Miss» si congratulò
Tomo.
Shannon le diede una spintarella con un fianco. «Quindi ora
sei tutta nostra»
«Credi che ti faranno storie se per una sera ti portiamo
fuori?» esordì improvvisamente Jared, attirando su
di sé gli sguardi curiosi dei suoi due compagni
d’avventura.
Melanie fece spallucce. «Chiedere non costa niente,
no?»
♪♪♪
Stavano passeggiando nel parco della scuola. Shannon e Tomo erano
rimasti indietro, lasciandoli soli. Il batterista voleva capire quali
fossero le intenzioni del fratello e Tomo non voleva essere il terzo
incomodo tra il cantante e la ragazza. «Che ti prende,
Shan?» gli chiese poi, notando lo sguardo del batterista
inchiodato sulla coppia ad un paio di metri da loro.
Shannon fece spallucce. «Sai com’è fatto
Jared, no? Voglio solo evitare complicazioni, specialmente con una
ragazzina di soli ventidue anni»
Tomo osservò Melanie. «Ventidue? Ma è
ancora una bambina!»
Il batterista lo guardò, curioso.
«Perché... quanti anni pensavi avesse??»
Lui fece spallucce. «Non lo so. È solo che ragiona
come una più grande»
«Sì, questo è vero. Ma non lo
è. E Jared deve evitare di fare cazzate»
sospirò il batterista, tornando a guardare i due che
ridacchiavano un paio di metri più avanti.
Quella sera, evitare di ammirarla, era impossibile. Indossava un paio
di jeans scuri a vita bassa e una camicetta nera aperta quel tanto che
bastava per lasciare spazio all’immaginazione su cosa si
nascondesse sotto la stoffa. Aveva lasciato i lunghissimi capelli neri
sciolti. Le coprivano tutta la schiena e, ogni volta che il vento li
faceva ondeggiare, Jared poteva sentirne il profumo.
Aveva evidenziato i grandi occhi scuri con un trucco nero molto
marcato, ma che su di lei non era volgare. Le rendeva lo sguardo
semplicemente più magnetico e sensuale.
Tentò di scacciare quei pensieri puntando lo sguardo dritto
davanti a sé. Doveva smetterla di soffermarsi a fissarla in
quel modo. Era del tutto controproducente. Inoltre, se quello che
Thomas gli aveva detto era vero, comportandosi in quel modo avrebbe
potuto illuderla.
«Ehi... a che stai pensando?» gli chiese
improvvisamente lei.
Jared si rese conto di averla snobbata per un paio di minuti buoni. Non
era stata sua intenzione. «No, niente. Ammiravo la quiete di
questo posto»
Melanie rimase immobile a guardarlo per un attimo. Per quanto avesse
tentato, non poteva continuare a far finta che lui non fosse lui. La sua voce le
procurava brividi ovunque, sempre, in qualunque momento. I suoi occhi
erano come delle calamite. Era, assolutamente e assurdamente, bello e
perfetto. Doveva proprio smetterla di fingere.
Aveva dimostrato a sé stessa di poter resistere alla stupida
tentazione di toccarlo e lasciarsi toccare per scoprire cosa si
provava, ma tutto quell’autocontrollo la stava, lentamente,
consumando.
Quella non era veramente lei. Lei che si divertiva come non mai,
insieme a Thomas, Michael e Jacob, a rincorrersi per il parco, farsi
solletico e rotolarsi sull’erba. Lei che, molto spesso,
veniva definita un maschiaccio anche dai suoi insegnanti.
Basta, aveva deciso, dal giorno seguente sarebbe stata la vera Melanie
Taylor. Se fosse riuscita a superare indenne quel mese in compagnia di
Jared Leto, sarebbe stata ancora più forte.
«Ora sei tu che stai pensando a qualcosa»
mormorò il cantante, osservandola.
La ragazza sorrise. «Preparati Leto, da domani le cose
cambieranno» Jared la guardò incuriosito, ma lei
non svelò altro. «Buonanotte» disse
correndo verso la scuola. «‘notte Shan,
‘notte Tomo» urlò poi agli altri due
musicisti che risposero con un cenno della mano.
«Che vi siete detti?» chiese Shannon al fratello
dopo averlo raggiunto.
Jared fece spallucce. «Niente di che. Ma lei mi ha detto che
da domani le cose cambieranno. Non so cosa abbia voluto dire»
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