18
-
Buongiorno! –
Selenis
staccò lo
sguardo dal panorama fuori dalla finestra, per rivolgerlo su Iris,
appena
entrata nella camera. La sera precedente avevano deciso di condividere
la stanza, e la principessa doveva ammettere che la
compagnia femminile un pò le era mancata.
- Giorno –
rispose con un mezzo sorriso.
- Tutto bene?
– Iris sollevò un sopracciglio dubbiosa.
- Sì non ti
preoccupare –
In
realtà la
ragazza non riusciva a scacciare l’idea di aver sognato
qualcosa
di molto importante quella notte, ma per quanto si fosse sforzata di
riportarlo alla mente non c’era stato verso.
- Piuttosto,
sei alzata da molto? – domandò alla ragazzina, che
quando
lei si era svegliata non c'era già più.
- In
realtà no, ma non riuscivo a
dormire e ho preferito fare due passi – rispose Iris
sedendosi sul bordo del letto.
- La vicinanza di Noct
ti gioca brutti scherzi, eh? – rise la giovane Lucis.
- Selenis! –
esclamò imbarazzata l’altra guardandola.
- Dai scherzavo!
– la rabbonì la giovane – Anche se
è vero... – aggiunse con un ghigno.
- La vicinanza di mio
fratello ti fa davvero male – sbuffò
l’Amicitia.
- Può
essere.. – replicò Selenis – E'
andato tutto nel verso sbagliato – mormorò poi
cupamente
tra sè e sè, non riuscendo ad evitare
però che
Iris la sentisse.
- A cosa ti riferisci?
– chiese preoccupata.
- Ah, è
una sciocchezza in realtà – minimizzò
la
principessa – soprattutto se si pensa a tutto il resto..
–
- E tu dimmela lo
stesso! – insistette Iris.
- Anche tu hai molti
tratti in comune con tuo fratello, sai? – sorrise Selenis
notando la stessa veemenza nei loro modi.
- Coraggio, non
cambiare discorso – la ammonì la ragazzina.
- Il giorno prima
della partenza avevo chiesto a Gladio di venire a vivere con me
– spiegò.
Era davvero
una
stupidaggine rispetto alla caduta di Insomnia, alla morte di Regis, di
Clarus, di tutti gli innocenti finiti in mezzo agli scontri e alla
morte di Nyx... L'immagine del giovane Kingsglave le tornò
chiara e nitida alla mente, procurandole una morsa dolorosa al petto.
- Davvero?!
–
Il tono
sorpreso di Iris riscosse la principessa facendola tornare al presente.
- Già, ma
non dirgli che te l’ho detto, la sua virilità ne
risentirebbe – rise Selenis.
- È una
bella notizia –
La giovane
osservò l’espressione serena che l'Amicitia aveva
assunto nel
sapere la notizia. Una cosa così da poco era già
stata in
grado di renderla più felice, il che la diceva lunga sul suo
stato d’animo.
- Quando torneremo ad
Insomnia organizzeremo una festa per celebrare l’evento
– affermò Selenis.
- Allora
porterò le mie focaccine farcite –
replicò la ragazzina con un largo sorriso.
- Ci
conto – asserì la principessa – Ora; che
ne dici se
scendiamo a vedere se anche gli altri sono svegli? – propose
mettendo mano alla maniglia.
- Volentieri!
– acconsentì Iris seguendola.
Le due
ragazze scesero nella hall del Leville, trovando Ignis, Gladio e
Talcott intenti a chiacchierare tra di loro.
- Buongiorno Iris,
buongiorno Vostra Grazia – le salutò il bambino.
- Buongiorno a te
Talcott – rispose Selenis – e i due assenti?
– chiese rivolta al suoi amici.
- Noct non si
è ancora svegliato, ci sta tentanto Prompto –
rispose Ignis.
- Temo che non
avrà fortuna – sentenziò Gladio con un
sospiro.
- Chiediamoglielo
direttamente -
Ignis
superò con
lo sguardo i suoi compagni, per puntarlo su Prompto che proprio in quel
momento stava scendendo le scale.
- Allora? –
gli domandò l’Amicitia.
- È
riuscito a mettersi seduto, ma non credo che si farà vedere
a breve – rispose l'amico con aria sconfitta.
- Potremmo cominciare
senza di lui – propose Ignis.
- Cosa? –
domandò Iris curiosa.
- Talcott
si è offerto di farci da guida per il mercato di Lestallum
– spiegò Gladio mettendo una mano sulla spalla del
bambino
che non sembrava stare più nella pelle
dall’eccitazione.
- Che splendida idea!
– esclamò Selenis – Potremmo fare
colazione direttamente lì! – propose.
- Grande Selis!
– concordò Prompto schiacciando il cinque alla
ragazza.
- E Noct? Lo lasciamo
qui da solo? – s’interrogò la ragazzina.
- Cavoli suoi se non
si sveglia – replicò Gladio, già
dirigendosi verso l’uscita.
- Potresti aspettarlo
tu Iris e fargli fare un giro dopo – propose Ignis.
- Hai ragione!
– concordò felice lei.
- Oppure potremmo
aspettarlo, tanto non credo che…-
- Allora noi andiamo
Iris! –
Selenis
agguantò Prompto per un braccio impedendogli di finire la
frase.
- A dopo! –
li salutò la giovane.
- Ehi Selis! Ma che
diamine…? – protestò il pistolero.
- Sei proprio tardo
– sospirò la principessa.
- Perché?
– domandò stupito Prompto.
- Perché la
sorellina di Gladio prova un certo interesse per un principe di nostra
conoscenza... – rispose Ignis.
- Davvero?!
–
- Sei senza
speranze…- mormorò la ragazza.
- Di
che ti stupisci? – soggiunse Gladio – Ti ricordi
com’è caduto dal pero quando gli abbiamo detto che
uscivamo assieme? – le fece presente.
- Già, hai
ragione – concordò sconsolata lei.
- Begli amici che ho!
– replicò Prompto, fintamente offeso, tra le
risate generali.
Il mercato
di Lestallum
era un trionfo di odori e colori. Le bancarelle, che occupavano la
grande piazza situata all’interno della cittadina, vendevano
di
tutto. Molte si occupavano di soddisfare le esigenze culinarie dei loro
avventori, proponendo carni, pesci, spezie e verdure. Altre offrivano
diversi tipi di merce, dalle antichità, ai prodotti per la
pulizia, ai giocattoli.
Già
dal mattino
era affollatissimo di turisti, semplici curiosi e gente del posto
intenta a fare acquisti per i pasti principali della giornata. Il
vociare della gente si mescolava agli schiamazzi dei proprietari dei
banchi, che in ogni modo cercavano di attirare la clientela verso il
proprio esercizio.
Era strano
vedere gli
uomini di Lestallum preoccuparsi degli acquisti per la casa, ma dopo
tutto, a quell’ora ogni donna della città era
impegnata nel
mandare avanti la centrale elettrica.
- Trovato qualcosa?
–
Selenis
appoggiò
il mento sulla spalla di Ignis, intento a valutare un casco di banane
appese nella bancarella di un fruttivendolo.
- Questo
mercato è un paradiso! – rispose l’amico
– Quasi meglio di quello della capitale – aggiunse.
- Guarda
che lo so il vero motivo che ti ha spinto tanto a voler precedere Noct
nel
venire qui – replicò la ragazza divertita.
- Beccato!
– ammise Ignis con un sorriso – Pensavo di provare
a rifare
di nuovo quel dolce per Noct – aggiunse porgendo al
commerciante
la frutta che aveva scelto.
- Intendi quello che
ha mangiato a Tenebrae? – chiese la principessa aiutandolo a
prendere i sacchi della spesa.
- Sì
– rispose il ragazzo.
- Quando andava ancora
a scuola glieli facevi spessissimo – ricordò la
ragazza.
- È vero,
ma non sono ancora riuscito ad avvicinarmi al sapore che lui ricorda
– disse Ignis.
- Tranquillo, se
c’è qualcuno che ci può riuscire quello
sei tu – lo rassicurò la giovane.
- Ehi! Avete finito di
fare compere? – domandò Gladio quando raggiunsero
il resto della comitiva.
- Sì,
scusate l’attesa – rispose Ignis.
- Abbiamo
scovato un piccolo bar al fondo della piazza – intervenne
Prompto
– Potremmo andare a fare colazione lì in attesa
che Iris e
Noct ci raggiungano – propose.
- La trovo
un’ottima idea! – assentì Selenis.
E
così, il gruppo
si spostò verso il locale citato da Prompto. Non era un vero
e
proprio bar in realtà, era composto da qualche tavolino
all’aperto e di un banchetto usato come cucina itinerante. Il
proprietario, un signore anziano magro come un chiodo, era estremamente
cortese e si mise personalmente a preparare la colazione per i cinque
ragazzi.
- Quasi
mi dimenticavo di dirvi una cosa! – esclamò
Talcott
nel bel mezzo di una conversazione –
C’è una leggenda che circola da queste parti
– disse appoggiando il suo
succo di frutta sul tavolino.
- Una leggenda?
– domandò la principessa addentando la brioche
ancora calda.
- Sì,
parla di una spada nascosta dentro una grotta dietro una cascata che
c’è qui vicino – spiegò il
bambino.
I quattro
ragazzi si scambiarono un’occhiata eloquente.
- Pensiamo tutti la
stessa cosa? – chiese Gladio.
- Spada dei Re in on
the way! – commentò Prompto.
- Credo che valga la
pena andare a darci un’occhiata – asserì
Ignis bevendo un sorso di caffè.
- Allora
sarà il caso di recuperare Noctis, ci conviene muoverci in
fretta – disse Selenis – Grazie
dell’informazione
Talcott –
- Prego principessa
– rispose il bambino evidentemente orgoglioso di essersi reso
utile.
***
- Dobbiamo proprio
entrare lì dentro, vero? – domandò
Prompto sconsolato.
Il gruppo di
amici era
fermo davanti all’ingresso di quella che aveva tutta
l’aria
di essere una profonda e buia grotta. La cascata dietro di loro, che ne
celava l’ingresso, ruggiva, e gli spruzzi gelati che si
infrangevano
sulla roccia sottostante arrivavano fino a loro.
- Se vuoi puoi
aspettarci qui – replicò Gladio.
- Chissà
fin dove scende – s'interrogò Selenis facendo
qualche passo all’interno.
Una folata
di aria gelida
la investì, facendole venire la pelle d’oca sulle
braccia
nude mentre l’eco dei suoi passi si perdeva in un gorgoglio
lontano.
- Penso
parecchio in profondità – rispose Ignis accendendo
la
torcia che portava appesa al taschino della camicia a righe che
indossava – Cosa dice l’anello? –
domandò poi
rivolto alla ragazza.
- Non
c’è alcun dubbio, una delle spade è qui
– rispose sicura Selenis.
- Non
ci resta che andarla a prendere allora – commentò
Noctis
cominciando a percorrere il sentiero che si inoltrava nella roccia.
In un attimo
furono
avvolti dal buio e dall’umidità. Le pareti
trasudavano
l’acqua che filtrava dal fiume che scorreva sopra di loro,
trasformandola in alcuni punti in rivoli veri e propri. Man mano che la loro
discesa proseguiva, il freddo si faceva sempre
più intenso, e ben presto
il fiato iniziò a condensarsi in nuvolette di fumo. Ad un
certo
punto, le pareti iniziarono ad essere percorse da un sottile strato di
ghiaccio che sul soffitto aveva formato stalattiti di ogni dimensione.
- Beh,
guardiamo il lato positivo, – esordì Prompto dopo
un
po’ – magari il freddo tiene lontani i deamon?
–
- Sì,
perché i mostri adorano il caldo! – gli rispose
Gladio.
- Questo
è sarcasmo – replicò il ragazzo biondo
interpretando il tono di voce dell’amico – E se
invece si
fossero congelati? – azzardò guardando le pareti
ghiacciate della grotta.
- Intrappolati
nel ghiaccio… - gli diede corda l’Amicitia
– In
attesa di qualcosa di caldo da acchiappare…-
- E poi ti saltano
addosso! – concluse teatralmente Prompto.
- Certo che ne avete
di fantasia... – commentò Selenis soffiando sui
pugni chiusi per scaldarsi.
- Fine della strada
–
Noctis si
fermò
poco più avanti di loro, guardando dubbioso il sentiero che
si
trasformava in una specie di scivolo ghiacciato del quale non si vedeva
l’arrivo.
- Che si fa?
– domandò Gladio.
- Si prosegue
– affermò Ignis con tutta calma.
- Cosa?!
– esclamò Prompto guardando dubbioso il lastrone
di
ghiaccio – Selis, sei sicura che la strada sia giusta?
– si
appellò il giovane alla principessa.
- Temo di
sì – rispose lei - Non è lontano, anzi,
credo proprio sia là in fondo - aggiunse.
L’anello
vibrava
talmente forte che quasi non riusciva a tenere ferma la mano; un chiaro
segno
che la loro meta era ad un passo da dove si trovavano.
- Vado avanti io
– affermò Noctis.
- Sicuro? –
gli chiese Gladio.
- Se
arrivato in fondo non dovesse esserci niente, sono l’unico
oltre a Selis a potersi proiettare – rispose il principe
studiando l’oscurità nella quale lo scivolo si
inoltrava.
- Beh, in bocca al
lupo allora – gli disse Prompto con una sonora pacca sulla
spalla.
- Grazie –
rispose sospirando il giovane.
Noctis
valutò
ancora per un istante quello che stava per fare e poi saltò
di
sotto. Gli altri ragazzi lo videro scivolare giù, per poi
sparire
inghiottito dal buio.
Il rumore
della sua discesa rimbombò tra le pareti brinate
finchè l’eco non si spense.
- Dite che
è morto? – azzardò Prompto con le
sopracciglia aggrottate.
- Noct! –
gridò Selis.
- Sto
bene! – gli rispose la voce lontana del cugino – La
grotta
prosegue, però c’è un bel salto da
fare, vi
conviene frenare la discesa – consigliò.
- Oh
bene.. la cosa mi conforta – replicò il
pistolero – Non
sono sicuro di potercela fare – disse, guardando sotto di
sé il lastrone di ghiaccio.
- Certo che ce la puoi
fare! – sentenziò allegramente Gladio prima di
dargli una gran manata sulla schiena.
Il ragazzo
biondo ondeggiò sul posto e poi cadde in avanti. Il suo urlo
proseguì mentre scivolava via.
- Sei terribile...
– commentò Ignis con un sorriso.
- Ma necessario
– rispose l’Amicitia facendo l’occhiolino
alla sua compagna prima di saltare giù.
- Ma pensa te!
– rise Selenis.
- Andiamo? –
le domandò Ignis.
- Dopo di te
– si offrì la ragazza, e quando il suo amico scese
lo imitò.
La
principessa
iniziò subito a scivolare, prendendo man mano
velocità.
Nella fattispecie si stava divertendo un mondo: era come essere su uno
scivolo gigante!
Quando vide
i suoi amici, poco più avanti di lei, richiamare le proprie
armi
per frenare la discesa in previsione della fine del percorso, Selenis
si
apprestò a fare altrettanto. Evocò il
Kukri di Nyx, ma questo non apparve. Riprovò con
un’arma diversa, stesso risultato.
Quando
superò a tutta velocità Ignis senza avere la
possibilità di chiedergli aiuto, il panico la invase.
- Selis! –
gridò lui capendo che qualcosa non andava.
L’urlo fece voltare Gladio poco più avanti.
- Non riesco ad
evocare le armi! – urlò Selenis mentre cercava in
tutti i modi di rallentare.
- Afferra la mia mano!
–
Lo scudo del
Re piantò la lama ancora più a fondo nel ghiaccio
arrestandosi completamente.
La ragazza
si protese verso di
lui, ma un dosso sulla lastra la portò completamente fuori
dalla
portata dell’amico, che impotente la vide sfrecciare oltre.
La
principessa provò ancora una volta a richiamare a
sé una qualsiasi arma senza successo.
- Selenis! –
La ragazza
alzò lo
sguardo. Sul fondo dello scivolo c’era Prompto. Il ragazzo
aveva
piantato in verticale un largo spadone a due mani, restando appoggiato
contro di esso.
- Cerca di venire
verso di me! - esclamò.
Era
più facile a
dirsi che a farsi. Il ghiaccio rendeva i suoi movimenti del tutto
casuali, sballottandola dove più gli piaceva.
La ragazza aveva solo una
possibilità... si accostò quanto più
possibile al
bordo del cunicolo e poi si diede una spinta.
Per una
frazione di
secondo pensò che non ce l’avrebbe fatta e che
sarebbe
precipitata, poi prese la direzione giusta, finendo contro l'amico
pronto ad afferrarla.
Le braccia
di Prompto
si strinsero attorno alla sua vita, bloccandola. Selenis
sentì lo scricchiolio
della spada incastrata nel ghiaccio mentre si piegava
all’esterno
sotto il loro peso, e pregò i Sei che resistesse.
Per fortuna
lo fece.
- Stai bene?
–
La voce di
Prompto era appena un sussurro spezzato dal fiatone mentre ancora la
teneva stretta.
- Sì..
– rispose Selenis col medesimo tono e la fronte premuta
contro il
collo dell’amico – Pensi ancora che sia stato un
errore
farti venire con noi? – aggiunse un attimo dopo alzando lo
sguardo sull’amico.
Si sentiva
il cuore in gola e tremava, ma non dal freddo.
- Che succede?
–
La voce di
Noctis arrivò dal basso proprio mentre anche Ignis e Gladio
si fermavano sul ciglio della discesa.
- Sia ringraziato
Ramuh, state bene! – sospirò Ignis.
- Grazie a Prompto
– rispose la principessa lasciandolo libero.
- Di niente
– balbettò lui arrossendo.
- Sono in debito con
te amico – gli disse serio Gladio.
Sul viso gli
si leggeva tutta la preoccupazione che lo aveva investito poco prima.
- Che diamine
è successo? –
Noctis li
accolse al fondo della grotta guardandoli confuso.
- Le
mie armi non appaiono – disse Selenis prima di trovarsi a
stringere il Kukri di Nyx – O almeno non l’hanno
fatto
prima..- mormorò dubbiosa.
- Sei sicura?
– le domandò Gladio.
- Sicura
– rispose lei con tono che non ammetteva repliche –
non
è una cosa che si dimentica, semplicemente non rispondevano
più al mio volere, come se i miei poteri fossero spariti
–
spiegò la giovane.
- È molto
strano – disse Prompto.
- E
molto pericoloso... – aggiunse Ignis – Se ti fosse
successo in
combattimento sarebbe stato probabilmente fatale –
- Adesso
sembra passato comunque – replicò la ragazza
–
Inutile stare fermi qui, proseguiamo – disse imboccando il
cunicolo che si snodava dalla sala di ghiaccio nella quale erano
capitati.
Non voleva
che gli altri
capissero quanto quell’accaduto l’avesse scossa.
L’impotenza derivata da quel breve lasso di tempo in cui non
era
stata capace di provvedere a sé stessa, le aveva lasciato
una
sgradevole sensazione di paura. Ma non era quello il momento per
pensarci. L’anello aveva infatti preso a vibrare con maggior
vigore.
- Siamo arrivati
– sentenziò la ragazza affacciandosi
all’ultima stanza.
“Salvatemi!!”
Selenis si
bloccò guardandosi intorno.
- Che
c’è? – le domandò Gladio.
- Non
l’avete sentita? – replicò lei.
- Cosa? –
chiese Noctis.
- Quella voce...
– rispose la principessa – quella che chiedeva
aiuto –
- No, non abbiamo
sentito nulla – rispose Ignis.
- Questa
grotta inizia davvero a farmi paura – balbettò
Prompto
– sbrighiamoci a recuperare questa spada –
- Temo che dovremo
superare ancora un ostacolo –
L’attenzione
generale si
rivolse allo scudo del Re che aveva appena pronunciato quella frase. Lo
sguardo del giovane era puntato al fondo della sala dove, proprio
davanti all’ingresso del mausoleo reale, un’ombra
si stava
addensando.
Quella che
sembrava della
semplice nebbia, crebbe fino a prendere una forma precisa. Davanti a
loro si erse un Mindflayer ; assomigliava ad un essere marino, con i
tentacoli che
spuntavano fuori dalla tunica ricamata.
Il deamon
portò in avanti le mani.
- Disperdetevi!
– gridò Ignis.
Il gruppo si
divise istantaneamente e la nebbia ghiacciata evocata dal deamon,
sfuggì il bersaglio.
Il mostro
però,
una volta presa la rincorsa, si avventò con i suoi tentacoli
verso Noctis. Il colpo fu parato dallo scudo invocato da Gladio, che
permise al principe di recidere alcune delle appiccicose protuberanze.
- Prompto, accecalo!!
– gridò Selenis.
- Ok! –
Il pistolero
si
portò davanti alla creatura che ancora non si era ripresa
dall’attacco precedente, e sparò un paio di colpi
che
illuminarono la grotta a giorno.
Il Deamon,
non abituato a quella luce abbagliante, alzò le mani
artigliate per proteggere gli occhi delicati.
- Ora! –
urlò Ignis sfoderando i suoi pugnali.
Insieme a
Noctis si avventò sulla creatura, che venne inesorabilmente
trafitta dalle loro lame.
Con un
gorgoglio, il mostro si accasciò a terra in uno svolazzo di
vesti e rimase immobile.
La
principessa giurò che stesse guardando proprio lei, mentre
con uno sbuffo svaniva in una miriade di frammenti opachi.
- Vi prego, ditemi che
abbiamo finito! – esclamò Prompto sedendosi a
terra.
***
Il ritorno
fu
mestamente più semplice dell’andata, se non si
considerava
l’arrampicata al contrario sù per lo scivolo di
ghiaccio. Prompto
rischiò di tornare al punto di partenza almeno un paio di
volte,
cosa che gli fece apprezzare ancora di più raggiungere
l’uscita della caverna.
Il sole era ormai prossimo a calare
quando fecero capolino all’esterno. I suoi raggi
s’infrangevano contro la cascata spezzandosi in una miriade
di
fasci luminosi e tremolanti.
-
Non ti pare di
esagerare? –
Gladio
guardò con le braccia incrociate il ragazzo biondo mantre in
ginocchio baciava il terreno.
- No –
rispose quello molto tranquillamente.
- Onestamente
mi sento solidale con lui – lo appoggiò Selenis
che ancora
non era riuscita a togliersi dalla testa l’esperienza appena
vissuta.
- Pensate a quante
ancora di queste belle gite dovrem..-
Noctis
lasciò la
frase in sospeso, sostituendola con un gemito di dolore. Il ragazzo si
piegò su sé stesso portandosi una mano alla
fronte.
- Noct! –
esclamò Ignis.
- Ehi –
Selenis si
chinò davanti a lui afferrandolo per un polso, avrebbe
riconosciuto quei sintomi ovunque.
- Concentrati
su quello che vedi – gli disse mentre il cugino strizzava gli
occhi nel tentativo di far passare qualsiasi cosa gli stesse spaccando
il cervello.
Fortunatamente
l’attacco durò poco e il principe
riuscì a
rimettersi in piedi.
- Noct, stai bene?
– gli chiese Prompto preoccupato.
- Cosa…?
Dov’era? – mormorò il ragazzo.
- Che cosa?
– domandò Gladio.
- C’era una
grande fossa.. qualcosa che bruciava, forse il meteorite –
cercò di ricordare il giovane.
- Hai visto la faglia
di Cauthless? – intervenne Ignis.
- Credo di
sì…- rispose Noctis.
- Che ne pensi?
–
I quattro
ragazzi si
concentrarono su Selenis, che fregava l’anello del padre con
il
pollice dell’altra mano e lo sguardo perso nei propri
ragionamenti.
- Che
è meglio non ignorare questi segni – disse alzando
lo
sguardo su di loro – io l’ho fatto e.. –
si
interruppe, ma era chiaro cosa volesse dire – E' meglio se
prima torniamo a Lestallum però; penseremo per strada al da
farsi – aggiunse pinzandosi la radice del naso con fare
stanco.
- Sì,
è meglio – l'assecondò Ignis.
- E poi dobbiamo fare
rapporto a Talcott – aggiunse Prompto.
Quando il
gruppo
arrivò in città, la notte era ormai calata su
Cleige. La
movida animava nuovamente le strade di
Lestallum, ma questa volta non si fermarono ad approfittarne. La
“gita” fatta quel giorno aveva prosciugato loro
ogni
energia, e fu con sollievo che finalmente misero piede in Hotel, pronti
per una sana mangiata e un lungo riposo. Nonostante
l’ora
tarda, ad attenderli trovarono Jared, Talcott e Iris. Li avevano
avvisati per telefono del loro rientro e così avevano deciso
di
aspettarli.
- Com’è
andata? – li accolse la ragazzina.
- È
stato un po’ movimentato, ma ne siamo usciti vittoriosi
–
rispose Ignis, riassumendo in poche parole la loro avventura.
- L’avete
trovata? – esclamò Talcott.
- Sì,
ed è stato tutto merito tuo – rispose Noctis
sorridendogli
– siamo in debito con te Talcott –
- È stato
un piacere! – replicò il bambino felice.
Noctis si
voltò
per parlare con Iris, quando una nuova fitta gli offuscò la
vista. Com’era successo solo qualche ora prima, il giovane si
piegò sotto quel dolore acuto mentre immagini confuse si
affollavano
nella sua mente.
- Che ti prende?
Cos’hai? – domandò Iris preoccupata.
- Se la
caverà tranquilla... – anticipò Gladio
rassicurando la sorella.
- Di nuovo la stessa?
– chiese invece Selenis e il principe annuì.
- Forse è
il caso di andare a vedere questa famosa faglia –
commentò l’Amicitia.
- Allora
potremmo andare sulla terrazza panoramica – propose Prompto
– Dovremmo riuscire a vederla bene se usiamo quei binocoli
–
- Sarebbe
meglio recarsi sul posto, ma può essere un inizio
–
commentò Ignis – Domattina andremo subito
lì; per
ora riposiamoci – aggiunse.
Nessuno si
oppose a quella decisione. Per una sola giornata ne avevano decisamente
avuto abbastanza.
Campeggio dell'autrice:
Buongiorno a tutti!
Questo capitolo inizia con toni decisamente tranquilli. I nostri amici
si prendono una mattina di svago approfittando della guida di Talcott
per esplorare un pò il mercato di Lestallum, mentre Iris
aspetta che il bello
addormentato, altresì detto Noct, si svegli xD Non ho voluto
inficiare la passeggiata tra i due perchè almeno una gioia a
sta
povera ragazzina gliela volevo lasciare!
Ma anche la tranquillità ha il suo termine per lasciare
spazio
ad un pò di azione! E quindi tutti alla ricerca
dell'ennesima
spada dei Re, nascosta in un luogo meraviglioso pieno di arcobaleni e
unicorni... ti piacerebbe eh Prompto? E invece ti becchi una caverna
umida e ghiacciata!!
Devo ammettere che mi sono divertita ad adattare la missione del
dungeon
alle mie esigenze e chissà che non vi abbia messo un
pò
di curiosità con l'improvviso inceppamento delle armi di
Selenis
;) Per fortuna che c'è il sopracitato Prompto che l'ha
salvata!
Scherzi a parte, non mentivo quando ho detto che gli avrei ritagliato
il suo spazio! Sarà stato il Mindflayer ad aver parlato? Se
sì, perchè? Perdonatemi ma non mi ricordo la
traduzione
di questo deamon in italiano ^^"
Nel prossimo episodio ritroveremo nostro malgrado una vecchia
conoscenza. Ardyn is near the corner ahimè! Cosa
combinerà?
Un grande ringraziamento ai Lettori,
alla mia recensista
di fiducia e a coloro che mi seguono,
preferiscono
e ricordano,
con menzione particolare a Tosello!
See you space cowboy!
*momento nostalgia canaria*
Marta
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