Prompt: Ice Cream
Rating:
(Serpe)verde
« Sherlock, promettimi che non ti metterai nei guai
quest’anno. Sono stanco di vedere le facce angosciate dei
nostri genitori quando ricevono un gufo » Mycroft tratteneva
appena l’espressione infastidita nel dover passeggiare in
mezzo alla gente per una affollata Diagon Alley. Erano i giorni che
precedevano il ritorno a scuola dei ragazzi e ovunque era un vociare e
un correre di ragazzi con i loro libri, le uniformi nuove e pesanti
calderoni.
« Secondo me sei più preoccupato per la tua
carriera al Ministero della magia che per i nostri genitori, come se
davvero un quattordicenne potesse metterti in imbarazzo »
rispose il fratello, già stufo di quella conversazione. Era
molto più interessato ai ragazzi attorno a lui e infatti
stava occhieggiando in giro alla ricerca di qualcuno, un qualcuno molto
specifico dai capelli chiari e dai modi gentili.
« Oh, no figurati. Leggere che hai accusato un professore di
rubare ingredienti per le pozioni, salvo poi scoprire che era colpa di
un gatto troppo astuto è stato per nulla imbarazzante
» rispose Mycroft, mentre evitava di venir travolto da un
gruppetto di Grifondoro che correva in direzione del negozio di
accessori per il Quidditch.
«E’ stato un errore di valutazione, non si
ripeterà » rispose sovrappensiero. Ancora gli
bruciava essersi messo in ridicolo davanti ai professori e non avrebbe
superato tanto facilmente la cosa se quel Grifondoro di tre anni
più grande di lui e dai buffi maglioni cuciti dalla madre
babbana non gli avesse detto che era stato comunque geniale.
« Sono contento di sentirtelo dire, perché
vedi… Sherlock, mi stai ascoltando? »
« Torno subito » Fece il Corvonero, prendendo a
camminare molto velocemente dietro al gruppetto di Grifondoro. Era
comunque certo che presto il fratello si sarebbe messo a chiacchierare
con alcuni membri del Ministero che stavano uscendo dalla Gringott e
non si sarebbe occupato di lui per un po'.
Svoltò nel vicolo e sgattaiolò dentro il negozio
di accessori per il Quidditch, luogo in cui non aveva praticamente mai
messo piede, se non per comprare una scopa. Gli piaceva molto volare e
sentire il vento tra i capelli gli dava un enorme senso di
libertà ma non capiva lo scopo del lanciarsi una palla e
inseguire un boccino.
Prese in mano alcuni accessori, mostrando un finto interesse nella
speranza di veder apparire il ragazzo che aspettava e non aveva
risposto ai suoi gufi durante l’estate.
Una del gruppetto di Grifondoro si staccò dai compagni e con
fare altezzoso si avvicinò a Sherlock, che continuava a
tenere d’occhio la porta incurante di quello che facevano gli
altri.
« Strambo, che ci fai qui? Da quando ti interessa il
Quidditch? »
« Sono sempre stato fan dei, emh… » Si
guardò in giro, sperando di leggere al volo il nome di una
delle squadre di Quidditch per risultare credibile, ma la ragazza era
già stata distratta dalla porta che si apriva e
dall’arrivo di due persone.
« Uh, c’è il nostro cercatore e
c’è anche Sarah »
Sarah, dai capelli rossi e la chioma fluente. Sherlock
riappoggiò il libro che aveva in mano e uscì dal
negozio senza salutare nessuno.
Mani in tasca e sguardo fiero, affrettò il passo,
scoraggiato e si rifugiò nella farmacia di Mr Mullpepper,
cercando di non pensare a Victor e alla sua probabilmente nuova ragazza
Sarah. Victor il cercatore di Grifondoro che era sempre stato gentile
con lui, con cui aveva condiviso alcune avventure, che lo aveva aiutato
tante volte a saccheggiare la dispensa di pozioni per divertirsi alle
spalle dei bulletti.
Iniziò a buttare nel cesto degli acquisti tutti gli
ingredienti che gli venivano in mente per fare nuovi esperimenti con il
tè di Mycroft, quando un ragazzo gli si parò
davanti. Era proprio il Grifondoro che lo aveva definito geniale, John
Watson, quello dai buffi maglionim, tanto particolare quanto lontano
dalla sua realtà: era il portiere di Grifondoro, era
popolare, era dell’ultimo anno e da quello che aveva sentito
era l’anima di ogni festa che avveniva nei dormitori.
« Sai Sherlock, questa cosa è ridicola »
fece John, sorridendo sfacciatamente nella sua direzione.
« Quale cosa? » Chiese il Corvonero perplesso, non
si aspettava nemmeno che John conoscesse il suo nome.
« Io che entro alla farmacia di Mr Mullpepper sperando di
incontrare il miglior pozionista di Corvonero, se non di tutta la
scuola e tu che vai nel negozio di accessori per il Quidditch alla
ricerca del portiere dei Grifondoro, che poi sarei io, salvo poi
sparire nel nulla »
Sherlock si morse la lingua per evitare di correggerlo ed evidenziare
che in realtà stava cercando il suo amico Victor, che non lo
aveva calcolato per tutta l’estate perché aveva
iniziato a dare più importanza alle ragazze che
all’amicizia. Di solito non mentiva, in questo caso si
trattava più che altro di un omissione, ma perché
avrebbe dovuto dire ad un ragazzo che lo riteneva geniale e che lo
guardava con gli occhi blu spalancati e speranzosi, che non lo stava
cercando, rovinando tutto? Mai gli sarebbe passato per la testa che uno
dei ragazzi più popolari della scuola potesse interessarsi
allo strambo secchione che saltava le partite di Quidditch e si
chiudeva in biblioteca a studiare per i fatti suoi.
« Non sono sparito nel nulla » rispose, cercando di
sfoggiare una ritrovata sicurezza.
« Certo. Gelato? » chiese John, continuando a
sorridere incoraggiante « Il Salone del Gelato di
Florean Forteque è lì che ci aspetta »
continuò, felice di aver attirato l’attenzione del
ragazzo più straordinario che avesse mai incontrato.
Sherlock abbandonò il cesto degli acquisti e
seguì senza più dubbi il ragazzo; dopotutto la
giornata stava per migliorare.
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Angolo autrice
Piaciuto il colpo di scena Victor/John? :-D Perdonatemi se
non sono ancora riuscita a rispondere alle recensioni, cerco di
rimediare il prima possibile.
Pomeriggio parto per la mia ultima settimana di ferie, non sono sicura
di riuscire ad aggiornare prima di sabato, ma il mio Ipad
verrà con me per cui magari qualche aggiornamento
riuscirò a farlo.
Grazie a chi sta leggendo, alla prossima!
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