Treni

di Daifukumochi
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Volti deformi
si accumulano
schiena contro schiena
braccia contro braccia
mani mi sfiorano i fianchi, disagio
risale per la gola
un groppo di nausea e panico, soffocando
non guardare
non devi guardare
occhi verso il basso
i caratteri si accavallano
in simboli sconosciuti
un cappio
non devi guardare
non respirare
occhi verso l'alto
le mani risalgono piano
le porte si spalancano secche
una nuova ondata di nasi
scorrono su rulli 
a rallentatore, tremo 
il sangue ribolle
non pensare
non devi pensare
uno spintone, vado a sbattere
un estraneo
occhiali spessi
pelle giallognola
capelli radi e grigiastri
una mascherina bianca
nausea; dolore; paura
sono sola
non devo pensare
dove sei? non c'è nessuno qui
e una promessa
non vale niente
se sulle rotaie si rincorrono
chilometri
distanze
il treno procede a scossoni
mi aggrappo, non cadrò;
camicie inamidate
paiono camici, valigette
voglio sparire
non parlare
non parlarmi, tu non esisti
paura; disgusto; orrore
poi, più niente
la mia fermata:
anche oggi
non sei salito sul treno
volti impassibili
si accumulano
non devo parlare,
non devo parlarti:
tu non esisti
io non esisto.




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