Lezioni
di boxe
<<
Ok colpisci il sacco >>
Gli
diede un pugno ma il sacco non si mosse.
Un
altro. Niente da fare.
Al
terzo tentativo il sacco si mosse di poco.
Rei
si mise una mano sul viso.
Niente, era negata.
*
<<
Fammi capire: quello è il tuo pranzo? >> disse guardando
quella triste porzione di riso.
Shiho
e Rei stavano pranzando nell'appartamento di quest'ultimo.
Generalmente era Rei a cucinare, adorava cucinare, era decisamente
bravo e a Shiho faceva decisamente piacere farsi servire.
<<
Si perchè? >>
Il
ragazzo la guardò trattenendosi dal commentare, era abbastanza
intelligente da non impelagarsi in una discussione del genere con una
donna.
Da
bravo detective aveva facilmente scoperto che la ragazza affidava il
70% della sua sopravvivenza al caffè, spesso tendeva a sostituire i
pasti con quella bevanda.
Il
che spiegava in parte perchè fosse sempre di cattivo umore.
<<
Il tuo turno inizia nel tardo pomeriggio vero? >>
<<
Si perchè? >>
Il
ragazzo si alzò sparecchiando la tavola.
<<
Il nostro distretto ha
una palestra ben funzionante. Ti insegno le basi della boxe >>
Shiho
lo guardò sorpresa, anzi
forse era più accurato definirla sospettosa.
<<
Come scusa? >>
<<
Si ti insegno qualche
mossa.... >>
La
ragazza assottigliò gli
occhi facendosi ancor più sospettosa.
<<
Perchè? >>
Lui
alzò un sopracciglio, solo
una volta era stato così stupido da far notare ad una donna che
avrebbe dovuto fare un po' più di sport invece che evitare di
mangiare e Vermouth per poco non lo aveva investito con la moto,
quindi decise saggiamente di dirle una mezza verità.
<<
...ti confesso che
starei più tranquillo nel sapere che sai difenderti da sola anche
senza essere armata >>
Shiho
assottigliò ulteriormante
gli occhi poggiando la forchetta sul tavolo con estrema lentezza e
Rei decise di continuare la frase, giusto per essere più chiaro.
<<
Perchè collabori con
la polizia e potresti trovarti coinvolta in qualche situazione
spiacevole >> finì la frase con un dolce ed affabile sorriso.
*
Shiho
avrebbe tanto voluto che in quell'istante ci fosse un'emergenza per
potersi defilare da quella situazione così imbarazzante.
Era
convinta di avere forza sufficiente per un piccolo allenamento,
giusto quei dieci minuti per assecondarlo e poi andare a lavoro.
Ed
invece stava facendo una figura orribile. E lei detestava fare brutte
figure.
Frustrata
diede un potente calcio al sacco, e questa volta oscillò in modo
molto evidente.
<<
Wow >> disse Rei incrociando le braccia al petto.
Lei
fece un piccolo sorriso soddisfatto.
<<
Allora? >>
<<
Beh considerati i tentativi precedenti è un risultato notevole >>
La
ragazza si imbronciò per nulla soddisfatta da quel commento.
<<
Non capisco come tu sia riuscito a convincermi ad allenarmi... >>
<<
Perchè in fondo sai che è una cosa positiva. Dai riprendi >>
Shiho
fece per alzare un piede ma venne prontamente fermata dalla voce
ferma del ragazzo.
<<
Eh no. Con i pugni >>
<<
Tiranno... >> Mormorò tra i denti.
*
Stavano
girando intorno a quella situazione da venti minuti buoni.
Il
sacco da boxe della palestra era uno di quelli regolamentari e non
c'era modo di alleggerirlo. Rei non avrebbe potuto renderle il
compito più facile nemmeno con tutta la buona volontà.
Shiho
stava cominciando a spazientirsi seriamente quindi era meglio lasciar
perdere.
<<
Ok stop >>
La
aiutò a togliersi i guantoni e le avvicinò una bevanda energetica.
La ragazza era talmente stanca e assetata che bevve senza replicare
che avrebbe preferito dell'acqua e non quel mix zuccherato.
<<
Nel tuo caso credo sia
meglio allenarsi nel Jujutsu.
Almeno per ora
>>
Shiho
staccò le labbra dalla bottiglietta e lo guardò sconcertata mentre
aveva ancora il fiatone.
<<
Stai dicendo che non abbiamo finito qui? >>
<<
No>>
Shiho
lo guardò bene in volto sperando sinceramente che stesse scherzando
visto il suo stato. Insomma era sudata e rossa in viso, non doveva
essere certo un bello spettacolo.
<<
Sei serio Rei? >>
Lui
annuì convinto.
<<
Certo >>
*
Il
Jūjutsu
fa parte dei
programmi di addestramento della polizia giapponese.
Dato
che l'arte marziale si fonda sul principio del "Hey yo shin kore
do" ovvero sull'applicazione, non della forza, ma di varie
tecniche di autodifesa, risultava più facile per Shiho imparare le
basi ed applicare da subito le varie tecniche.
Difatti
dopo poche spiegazioni e qualche dimostrazione riuscì ad atterrare
il ragazzo e si mise a cavalcioni su di lui bloccandogli i polsi.
<<
Ah. Fregato >> disse con un sorrisino soddisfatto.
Rei
battè gli occhi ammirato: imparava in fretta la ragazza.
Non
abbastanza però per tenerlo bloccato.
Con
una mossa fulminea difatti si liberò dalla presa capovolgendo i
ruoli e gli poggiò un ginocchio sullo stomaco per bloccarla.
Sorrise
divertito.
<<
E adesso che... >>
Si
bloccò scorgendo un riflesso di puro terrore negli occhi di Shiho.
Non
capì che cosa stesse succedendo ed aggrottò la fronte.
<<
Ehi. Va tutto bene? >>
<<
Io... >> Si mise seduta e si schiarì la gola << sisi...
basta così per oggi >>
Rei
si avvicinò cercando di sfiorarle il viso ma lei si ritirò e si
alzò in piedi di scatto.
<<
Ma Shiho... >>
<<
Sono stanca >> disse secca uscendo velocemente dalla stanza e
sbattendo la porta.
Il
ragazzo fissò l'intera scena in silenzio e, una volta solo, portò
una mano sulla testa.
Che
le era preso?
Angolo
dell'autrice
Capitolo
più complesso di quel che sembra.
Generalmente
quando non approfondisco certi dettagli lo faccio per lasciare una
libera interpretazione al lettore, ma non in questo caso.
Forse
qualcuno di voi avrà letto un'altra mia raccolta "Quando
arriva la sera"
e
forse avra notato un dettaglio in comune con questo capitolo, se così
fosse allora capirete le ragioni che hanno spinto Shiho a comportarsi
così.
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie a tutti i lettori.
A
presto.
Violetta_
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