-La
maggior parte delle storie iniziano con un "c'era una volta" e
finiscono con un "e vissero per sempre felici e contenti". La tua,
giovane Akane, è una delle eccezioni.
I tuoi genitori erano due ghoul e vivevano pacificamente, quasi come
una famiglia normale oserei dire. Si erano integrati molto bene nella
società umana, tuo padre aveva trovato lavoro presso una
fabbrica e tua madre gestiva un negozietto di antiquariato. Quando
nascesti tu sembravano così felici! Eri una bambina davvero
adorabile, come dargli torto? I capelli rossi come quelli di tuo padre
e gli occhi di tua madre. Ma com'è possibile che una
famiglia del genere sia crollata in così poco tempo? Lascia
che ti spieghi mia cara: una sera fecero incursione in casa vostra
alcuni agenti speciali della CCG a seguito di una soffiata "anonima".
Tuo padre combatté con tutte le sue forze ma ciò
non bastò a proteggervi. Tua madre fu la prima ad essere
uccisa dal Quinque di un soldato sotto i tuoi occhietti innocenti
mentre tuo padre fu abbattuto subito dopo. Ma eri troppo piccola per
ricordartelo. E tu? Perché sei viva? Forse quei soldati non
ebbero il fegato di far fuori una bambina di appena qualche mese.
Già, fosti abbandonata lì in mezzo ai corpi dei
tuoi genitori. Nessuno si prese la briga di portarti con sé,
finché non arrivai io-. A quel punto del racconto Kanou
sorrise candidamente, Akane invece sembrava aver perso anche l'ultimo
briciolo di vita; i suoi occhi erano atoni. Non sapeva se credergli.
Forse stava mentendo per destabilizzarla, forse le stava dicendo quelle
sciocchezze perché era un sadico del cazzo o forse era
giunto il momento che lei sapesse la verità. Lui,
però, come faceva a sapere tutto ciò?
Kanou
proseguì.
-Ti portai
con me e... beh, diciamo che ne approfittai per svolgere qualche
esperimento. Eri un ghoul -cioè, sei un ghoul ed io ero nel
bel mezzo dei miei progetti per creare l'essere perfetto. Ti trapiantai
organi umani mischiandoli ai tuoi da ghoul, sostituii la tua kagune non
ancora del tutto sviluppata e te ne impiantai un'altra ancora. Eri il
mio giocattolino. Eri l'essere perfetto che poteva vivere come un
essere umano nonostante fossi in tutto e per tutto un ghoul. Sviluppai
anche delle pillole con cellule RC così che potessi
resistere senza mangiare carne umana. Ma non mi ci volle molto per
comprendere il mio errore più grande... già,
proprio tu. In un mondo del genere creare un ghoul che sarebbe stato in
grado di sopravvivere mangiando il cibo degli umani e assumendo pillole
RC invece che uccidere le persone per cibarsi di loro sarebbe stata la
soluzione a tutto. Niente più guerre tra esseri umani e
ghoul. Il mondo sarebbe migliorato, avrebbero pensato tutti. Ma gli
esseri umani sono stupidi. Questa gabbia per uccelli
sta diventando sempre più opprimente a causa loro e creare
un ghoul che possa vivere insieme ad essi invece che eliminarli come
meriterebbero...- afferrò un bisturi da un tavolo poco
distante e si avvicinò ad Akane,
-...andrebbe
contro i miei principi. Ecco perché devo ucciderti.
Dopotutto sei solo un esperimento fallito- sorrise come se avesse
affermato la cosa più normale del mondo.
Akane
iniziò ad agitarsi sebbene le cinghie le impedissero la
maggior parte del movimenti. Red guardava impotente pensando
freneticamente a un modo per fermarlo, ma la sua mente sembrava essersi
svuotata.
Mentre
ascoltava la storia di Akane e gli esperimenti a cui era stata
sottoposta dalla mente deviata di quel pazzo non poté far
altro che maledicersi per essere stato in combutta con lui contro
l'unica persona che non lo metitava, contro la persona che invece di
lasciare che la CCG catturasse lui e Hikari li aveva accolti con
sé insieme a Juuzou e datogli una casa. Una nuova famiglia,
una nuova possibilità che lui aveva mandato all'aria.
-Ho fatto
sì che una famiglia ti adottasse- continuò a
raccontare lo scienziato avvicinando il bisturi al viso della ragazza.
-Loro
sapevano chi eri in realtà e hanno sostenuto il mio progetto
credendo davvero che volessi creare un ghoul in grado di vivere in pace
con gli umani. Poverini... erano così disperati
perché non riuscivano ad avere un figlio che hanno accettato
la proposta del primo buon samaritano senza sapere che gli sarebbe
costata la vita. Beh, alla fine non ho mai avuto intenzione di
ucciderli ma le cose sono andate così- scrollò le
spalle prima di conficcare brutalmente il bisturi nel petto di Akane.
Lei urlò dal dolore per poi tossire sangue mentre un fiotto
del medesimo prese a scorrerle dalla ferita aperta macchiando il camice
dell'uomo il quale aveva mantenuto un'espressione impassibile.
-Ma
guarda, la ferita inferta dal kagune di Red non si è ancora
del tutto rimarginata- notò lo scienziato abbassando lo
sguardo sull'addome della rossa.
-Vorrà
dire che morirai più in fretta-
-Akane!-
gridò Red protendendo il busto in avanti.
Kanou si
voltò verso di lui con un sorriso macabro.
-Quando
avrò finito con lei toccherà a te-
sussurrò pugnalando di nuovo la ragazza.
Un altro
urlo di dolore, altro sangue.
"Hikari...
fà in fretta..." pensò il bambino mentre i suoi
occhi continuavano ad assistere a quello spettacolo dell'orrore.
* * *
Juuzou
alzò lo sguardo verso il cielo proprio mentre un fiocco di
neve si posava piano sul suo naso per poi sciogliersi.
L'aria era gremita da scariche di tensione e guerra. I soldati si
stavano preparando; alcuni erano pronti a combattere, altri a morire.
Perfino il signor Shinohara pareva nervoso sebbene avesse il viso per
metà celato dalla sua armatura Arata. Le mani strette
attorno alla sua valigetta tremavano leggermente, forse per il freddo,
forse per l' adrenalina, fose per la paura.
Juuzou lo
guardò con la coda dell'occhio e il suo pensiero corse alla
moglie e ai figli del suo mentore. In quel momento stavano sicuramente
pensando a lui e pregando affinché egli tornasse a casa sano
e salvo.
L'albino non poté fare a meno di chiedersi se anche Akane
Hikari e Red lo stessero pensando...
Le sue riflessioni furono troncate da un improvviso polverone che si
alzò da terra occultando per qualche secondo la visuale.
Quando si fu in parte dissipato, davanti allo squadrone della CCG era
comparso un uomo il cui viso era celato da un cappuccio, ma i suoi
occhi rossi spiccavano nel buio come tizzoni ardenti.
I soldati si misero in posizione.
-L'atto
di rubare è intrinsecamente malvagio; tutti noi nell'istante
in cui veniamo al mondo non facciamo che derubare gli altri. Vivere
vuol dire solo continuare ad accumulare colpe. La vita in sé
e un atto malvagio, ne sono ben consapevole. Anche io sono malvagio
così come lo siete voi-.
Il Gufo
liberò la sua kagune.
-Coraggio,
adesso venite pure ad uccidermi-.
E la
battaglia iniziò.
* * *
-Il
laboratorio di Kanou è da questa parte- pigolò
Hikari indicando una struttura poco distante da loro. Yomo
annuì mentre la piccola si stringeva alla sua schiena.
Touka
lanciò uno sguardo alla bambina di sottecchi. Il motivo per
cui Yomo era così attaccato a lei, lo sapeva, era
perché Hikari era anche il nome di sua madre. La prima volta
non si era impressionata come Yomo ma lentamente aveva iniziato ad
affezionarsi anche lei a quella piccola peste, fatto calcato ancora di
più dall'amicizia che sembrava aver stretto con Hinami.
Non poteva
ancora credere che quella bambina fosse la causa di tutto.
Flashback
-Akane
e Red... Kanou li ha catturati- sussurrò flebilmente Hikari
mantenendo lo sguardo basso, gli occhi di tutto lo staff dell'Anteiku
puntati su di lei.
-E'
colpa nostra... mia e di mio fratello... anzi, solo mia. Red l'ha fatto
solo per proteggermi...-
E
in breve raccontò la loro storia sotto gli sguardi attenti
dei presenti e il senso di colpa a ricordarle che tutto quello stava
succedendo solo a causa sua.
-Se
solo quel giorno non avessi chiesto a mamma e papà di
trattenerci al parco, se solo fossimo tornati a casa prima non avremmo
incontrato quei ghoul... forse tutto ciò non sarebbe
successo...-
Hinami
le mise una mano sulla spalla mentre Hikari tirava su con il naso,
piccole lacrime agli angoli degli occhi. Hinami sapeva cosa stava
provando la sua amica in quel momento; anche lei aveva perso la madre e
non faceva altro che chiedersi se non fosse tutta colpa sua. Nei giorni
successivi alla sua scomparsa tutto ciò che riusciva a fare
era piangere e desiderare di non essere mai nata. Non voleva che anche
Hikari si sentisse così.
Dopo
qualche secondo di riflessione il signor Yoshimura prese una decisione.
-Uta,
il signor Koma, la signorina Irimi e Tsukiyama si occuperanno di
salvare Kaneki; Yomo, Touka, Hikari e Nishiki andranno a liberare Akane
e Red- disse con tono pacato ma deciso.
-Capo
e lei?- chise Touka.
Yoshimura
rimase in silenzio guardando i presenti uno ad uno.
-Io
ho una faccenda in sospeso con la CCG-.
Nessuno
porse altre domande.
Fine
flashback
* * *
Il sangue
macchiava il camice, il viso e le mani di Kanou mentre continuava a
infliggere ferite al corpo di Akane.
La ragazza urlava investita da un dolore sordo mentre il bisturi le
squarciava le carni.
-Che
meraviglia! La tua pelle non è affatto resistente come
quella degli altri ghoul, oserei quasi dire che è in tutto
è per tutto umana!-
Ignorando
il commento quasi elogiativo di Kanou, Akane si fece forza e
aprì un occhio per guardare Red.
I suoi occhioni marroni erano puntati su di lei, spalancati, spaventati
e preoccupati.
Vederlo così vulnerabile, senza la maschera di acida apatia
che indossava sempre le fece perdere un battito e provare un dolore
all'altezza delle scapole e della schien, un dolore che aveva avvertito
altre volte ma che non aveva mai accolto come in quel momento.
Doveva fare qualcosa, non poteva permettere che Kanou ferisse -no,
torturasse anche lui. Ormai lui e Hikari erano come dei fratellini
minori per lei; non si sarebbe perdonata se non fosse riuscita a
proteggere anche loro e Juuzou, che ormai erano la sua nuova famiglia.
Non avrebbe commesso due volte lo stesso errore.
Se era
davvero un ghoul, restava solo una cosa da fare.
"Devo
proteggerti Aka-chan!"
Akane
chiuse gli occhi con un sorriso di rammarico.
"Scusa Juuzou, ma oggi Aka-chan dovrà proteggersi
da sola".
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