CAP
11 - Alone again, Wonderful World
Non so come, non so perché ma…qualcosa mi spinge
ad alzarmi di scatto dal davanzale della finestra, a uscire, senza
neppure prendere un ombrello, a raggiungere il parcheggio praticamente
deserto.
Se non fosse per…lei…che sta danzando sotto la
pioggia scrosciante come se fosse la cosa più naturale del
mondo.
Si è fatta davvero fitta, questa pioggia di giugno, sono
già completante inzuppato, ho i vestiti appiccicati addosso
e i capelli incollati al viso…non devo fare per nulla lo
stesso suo effetto.
Vorrei rimanere qui, a questa distanza, a osservarla…
se mi avvicinassi ancora, sono certo che si accorgerebbe di me, si
fermerebbe all’istante e comincerebbe a scusarsi per il suo
comportamento…è così carina quando si
imbarazza e si scusa per un nonnulla…è
così…semplice, come un pezzo di cielo blu, come
un gatto…
Però, se rimango qui…presto se ne
andrà…e io …
Io sono…sempre…stato…circondato da
molte persone, per il mio lavoro, per il mio nome, per il mio
incidente…eppure non mi è mai importato
più di tanto di nessuno; in senso buono, non egoista o
peggio menefreghista, è solo che io, Arimura Ryutaro, sono
un tipo semplice.
Anche se la vita può sembrare che mi abbia dato tanto, io mi
sono sempre accontentato di poco;
forse è per questo che la compagnia a cui tengo di
più è quella di un gatto…
Che l’incidente in realtà abbia davvero cambiato
la mia vita…almeno un po…?
- Ah! Arimura-san! -
Beccato! E non mi sono neppure avvicinato più di tanto poi!
Quanto è buffa, potrei quasi vederla arrossire, se non fosse
che adesso anche i suoi capelli le si sono un po’ incollati
alle guance; sono stupendi i suoi capelli, davvero, così
lunghi e…dorati, penso che siano naturali, e questo la rende
ancora più speciale; qui in Giappone praticamente nessuno ha
dei capelli del genere per natura.
- … -
Credo di aver assunto un espressione vagamente
corrucciata…mi dispiace davvero…un
po’…che continui a rivolgersi a me
così…?
- …eetoo…io…-
Non riesco ad essere davvero rammaricato, non se continua a fissare la
punta delle sue ciabattine tormentandosi le dita alla ricerca di
qualcosa da dire…non posso far altro che
sorridere…semplicemente…
- ti piace la pioggia ? -
- Io…bè…si…-
Mi sorride, penso sia la prima volta che la vedo sorridere in quel
modo, non un sorriso di cortesia, non un sorriso di circostanza; ce ne
sono a milioni di sorrisi di quel genere nella giornata di due come
noi: un cantante e una commessa, ma questo è
diverso…mi scalda il cuore…
- anche a te piace…R-ryuta-ro…? -
- moltissimo! La pioggia…fa volare la mia
fantasia…mi piace stare a guardarla dalla finestra della mia
stanza…–
Sollevo lo sguardo verso la finestra della mia stanza, probabilmente
Kurage ci sta osservando e con enorme curiosità anche.
Non so dove potrei andare a finire se…mi lasciassi andare
alla semplicità di questo momento, di una conversazione
casuale con una persona…speciale…
Conversare con qualcuno non è esattamente la stessa cosa che
conversare con un gatto…ma...
forse in ogni caso, anche se rimanessi qui a conversare con lei per
ore, alla fine le risulterei solo un tipo davvero strano…se
già non pensa che io lo sia…
però anche lei…
- ma non mi sono mai messo a ballare in mezzo a un parcheggio durante
un temporale…-
- Io…bè…la pioggia non…era
così forte…all’inizio…e
così…io…-
Eccola che abbassa di nuovo lo sguardo e che cerca di scusarsi o
giustificarsi.
Penso che un suo sorriso sereno sia un regalo bellissimo, qualcosa che
si può ammirare solo in rare occasioni, solo se si
è fortunati…come una stella cadente, non potevano
trovarle nome più adatto penso.
- Non c’è bisogno che ti
giustifichi…non c’è una giustificazione
per tutto, tanto più non c’è una
giustificazione razionale per qualsiasi cosa, ne sono
convinto…adesso…dopo…ancora di
più, e poi la vita non sarebbe decisamente la stessa se non
si facesse qualcosa di totalmente insensato o stupido a volte-
Adesso sono io a sorridere, di nuovo, apertamente,
semplicemente…non posso farci niente, anche se i miei
discorsi possono apparire un po’sconnessi…parlare
con Hoshiko…mi fa stare bene, vorrei continuare a lungo,
parlargli di me e sentirla parlare di lei, anche se praticamente non la
conosco neppure e lei non conosce me…penso che sappia
davvero poco di me, sia di Arimura Ryutaro, cantante dei Plastic Tree,
che del vero me, Ryutaro e basta…
- Si, lo capisco….e
condivido…ballare…per me è qualcosa
di…irrazionale...istintivo…a volte qualcosa fa
scattare quel meccanismo dentro di me…e …i miei
passi cominciano a muoversi in sequenza…uno dietro
l’altro… non importa dove sono o se sta
piovendo…è….strano lo so…-
Mi racconta questa parte di se che assolutamente non mi sarei aspettato
col viso rivolto all’insù, gli occhi al cielo, un
cielo che sta ancora regalandoci qualche piccola goccia preziosa delle
sue lacrime…
la pioggia…è tornata ad essere leggera, una
pioggia fine, una pioggia estiva…
onestamente …starei ore a sentirla parlare, sotto questa
pioggia.
- a te piace la danza ? -
Parla ancora di te, di questa tua passione, di questo tuo lato a tutti
un po’ nascosto, che inspiegabilmente mi meraviglia scoprire
piano, come si scopre un tesoro, come si scopre un vero amico, come si
scopre un sentimento nuovo, piccolo, semplice…
- Si…io…prendo qualche lezione nel tempo che il
lavoro al negozio di animali mi lascia
libero…ballare…fa volare la mia
fantasia…ah…io non…non volev-
- sai, penso di capire bene, deve essere un po’come per me
cantare…è qualcosa che fa sentire liberi,
semplicemente se stessi, io…vorrei riuscire a esprimere
tutte le emozioni che provo…ma nella realtà
è difficile, essere se stessi, comunicare…e
così cantare mi sembra il modo più bello ed
efficace che ho per esprimermi -
Sto parlando davvero così, a cuore aperto, con una persona
che…a mala pena conosco?
Oppure forse, sto parlando solo con me stesso in
realtà…
ho mai davvero detto tutte queste cose ha qualcuno…?
Oppure forse le ho sempre date per scontate…
sono dell’idea che nella vita si danno sempre decisamente
troppe cose per scontate, neppure con cattiveria o con vera cognizione
talune volte…
ma quello che adesso mi spaventa davvero tanto è la
velocità con cui potrebbe accaderti di ritrovarti alla resa
dei conti, a corto di tempo…un tempo preziosissimo in cui
vorresti poter rendere un po’ meno scontate tutte quelle
semplici cose che…si rivelano semplicemente importanti.
-…mi piacciono…le…vostre
canzoni…ho ascoltato…qualcosa –
- Ne sono davvero felice!...se è la
verità…non devi sentirti obbligata da nessuna
circostanza a esprimere un giudizio positivo -
Vorrei davvero che fosse sincera; sapere che ha passato del tempo ad
ascoltare le mie canzoni…mi fa sentire felice…e
non solo perché i Plastic Tree potrebbero aver guadagnato
una fan in più.
- No, no… è la
verità…però…posso farti una
domanda…R-yutaro…? -
- Certo –
- perché hai scelto questo nome “Plastic
Tree” per il tuo gruppo ? –
- Perché un’ albero di plastica non appassisce
mai; lui continua a puntare i suoi rami di plastica verso
l’alto nonostante tutto, che ci sia sole o pioggia, vento o
neve, non ha paura di nulla…-
A differenza delle persone. Le persone hanno paura. Le persone muoiono.
Forse è stata proprio la paura che anche i Plastic Tree un
giorno possano finire ad avermi spinto a scegliere questo
nome…o forse è stato solo un caso…
- Sai…questo…ti…rende ancora
più…interessante…-
- Che cosa?-
- che nel mondo di Arimura Ryutaro gli alberi sono di
plastica…chissà cos’altro di fantastico
c’è…in quel tuo mondo…-
Credo sia la prima persona che mi abbia mai detto una frase del
genere…senza secondi fini, senza malizia…con la
semplicità di un bambino…che mi fissa
con suoi immensi occhi scuri come se volesse più
di ogni altra cosa ascoltare il resto di una favola…
non avrei mai pensato di poter avere di questo effetto su qualcuno con
i miei discorsi con poco senso…
e neppure che mi sarei sentito così…tranquillo e
felice nella stessa misura, prima dell’incidente, prima di
conoscerla…
-…la luna è di carta d’alluminio e le
marionette raccontano da sole le loro storie più
belle…in quel mio mondo … -
Penso di aver imparato qualcosa da quello che mi è
capitato…
No, non è esatto, precisamente l’incidente in cui
ho rischiato la vita e che mi ha costretto per un mese in un letto
attaccato a un filo, mi ha convinto ancora di più del fatto
che anche se la mia unica compagnia fosse quella di un gatto, o di una
ragazza comune dai lunghi capelli dorati, o anche se fossi di nuovo
solo, come lo ero prima di avere kurage, prima di creare i Plastic
Tree, il mondo è davvero fantastico;
il mio mondo a metà tra un circo di folli e una giornata di
pioggia.
E la cosa che più mi piace…
è passare da una metà all’altra,
proprio attraverso quei famosi angoli bui.
- credo che…potrei scriverci una nuova canzone…-
Potrei dedicarla a te…e il titolo potrebbe
essere…un po’ contraddittorio, un po’
come la realtà, che non ha bisogno di assurdità o
fantasia per sorprenderti, lo fa è basta; semplicemente.
Ho deciso, la mia nuova canzone si chiamerà :
Solo di nuovo, Mondo
fantastico.
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Note :
Credo che effettivamente sarei capacissima di
scrivere delle note conclusive più lunghe del capitolo
stesso XD e vorrei evitarlo...anche per lasciare un po' di
libertà al lettore di...volare con la fantasia ^^ Quindi mi
limiterò a poche considerazioni : il continuo ripetersi
della parola semplice/semplicemente è del tutto voluto ( non
è che sono diventata improvvisamente incapace di rendermi
conto che sto usando spopositatamente una stessa parola XD ),
è voluto perchè come ho detto la
semplicità ( come caratteristica principale) di
Ryutaro è un po' la vera protagonista della
storia, quella semplicità che ci fa sognare, che ci fa
rimanere un po' bambini sempre, tutti quanti. Altra cosa che vorrei
sottolineare è che il finale è volutamente un po'
aperto, ho voluto lasciare le sorti del rapporto tra i due indefinito,
perchè perlappunto questa fic nn è nata con la
pretesa di andare nel dettaglio ma solo di tracciare uno schizzo di
questo personaggio/canatante che tanto mi affascina ( evvai tanto
perchè ka cosa non si era capita XD ) a e quasi mi
dimenticavo....spero che sia un po' più chiaro adesso il
collegamento tra le due metà del mondo di
Ryutaro...è la sua parte eternamente bambina che crea la
metà magica, del circo...ma senza un preciso
perchè, perchè una spiegazione per tutto...come
dice lui stesso non c'è...^-^
Quindi concludo queste note dicendo che scrivere questa fic mi
è piaciuto davvero tantissimo, perchè
è stata un po' una cosa nuova, perchè scrivere
qualcosa su Ryu era un chiodo fisso che avevo in testa da ere
immemorabili XD e sicuramente scrivere qualcos'altro con lui di mezzo
è tra i miei progetti futuri ^^ Spero che questo finale
"aperto" non deluda nessuno e ringrazio tutti coloro che leggeranno
anche senza commentare, per il tempo che mi avranno dedicato ^-^
Domo Arigato
minna-san!!! See you next fikku !!! <3 <3<3
x LadyWay : O_O
so-sorpresa ?! oddeus +occhioni luccicanti+ XD cmq stavolta ci sei, il
mondo del circo era desolato proprio per quel motivo...il mondo del
circo è nella sua testa...o meglio nel suo cuore, quindi non
può esistere senza di lui, se lui non è
cosciente...povero tesoro, però dai si è ripreso
benone ^-^ ed entrambe le metà del suo mondo continueranno
ad esistere ^-^ Mi piace tantissimo il paragone/accostamento
acqua/cioccolata *-* +buona la cioccolata *-*+ e ti ringrazio
di nuovo ( non posso farne a meno >.<) per avermi seguito
fin qui e per tutti i complimenti che mi hai fatto, davvero, non mi
merito tanto, ma mi hai reso davvero felice ^-^ Riguardo ad altre fic,
tranquilla, non appena avrò finito questa sessione d'esami
mi rimetterò a scrivere e cercherò di dare un
senso alle millemila idee al giorno che mi vengono per scrivere
qualcosa di nuovo XD quindi spero che continuerai a seguire quello che
scribacchio ^-^ A presto +strizz&kiss+
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