Farfalle, fate, pietre calde di _Cthylla_ (/viewuser.php?uid=204454)
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«...
e così ha offerto un patto di non aggressione. Ecco
com'è andata».
Nickel, seduta accanto a Tarn al tavolo che avevano riservato per il
gruppo intero, stava sperimentando una lunga e veloce serie di emozioni
che si intrecciavano una con l'altra dopo aver sentito raccontare dal
proprio capo com'era andato lo sventuratissimo incontro tra lui e la
Stronza Numero Uno -soprannome affibbiatole quando era venuta a
conoscenza dei fatti di Grindcore, dovuto tanto all'essere di parte nel
voler bene al suo ragazzone viola munito di doppio cannone a fusione
quanto alla fatica fatta per aiutarlo a disintossicarsi.
«Un... patto di non aggressione?» ripeté
la minicon «Come sarebbe?!»
«Come è»
replicò Tarn con voce del tutto incolore.
In tutto il miscuglio di cose provate da Nickel in quel momento
facevano da padrone l'incredulità e una certa... indignazione.
A livello razionale si rendeva conto che quella era una buona notizia
da qualunque angolazione la si guardasse, ogni possibile problema in
meno era ben accetto e se Tarn sembrava convinto della
serietà di quella proposta pur conoscendo il soggetto -una
persona molto infida che si era circondata di gente pericolosa anche
per loro- doveva avere i suoi motivi; il medico della DJD
però non poteva evitare di pensare cose tipo "A Grindcore
gli ha fatto passare l'inferno, quel che è successo
lì gli ha causato una dipendenza durata vorn e vorn, tuttora
nel nostro protocollo sanitario ci sono delle procedure per tutelarsi
da lei nello specifico e ora lui dovrebbe fare come se nulla fosse solo
perché lei ha deciso di avere 'altre priorità'?
Ma che, scherziamo?!".
Se lei era messa così, e non aveva vissuto nulla di tutto
ciò ma lo aveva solo sentito raccontare tempo addietro, non
poteva immaginare cosa stesse passando per la mente di Tarn.
"E vederla lì tranquilla che balla come se non ci fosse un
domani non aiuta di certo!" pensò la minicon.
Finalmente, per modo di dire dato che in realtà Nickel ne
avrebbe volentieri fatto a meno, aveva potuto vedere in faccia Skyfall
dal momento che la vosniana era già in pista con un drink in
mano quando tutti loro avevano fatto il proprio ingresso in sala.
Per fortuna il volume della musica era stato abbastanza alto da coprire
l'esclamazione entusiasta e stridula di Kaon, la cui
felicità per aver "Ritrovato le chiappe che aveva intravisto
e tanto cercato" era durata solo il tempo che Tarn aveva impiegato per
dire che quella femme senza simboli era comunque parte della fazione
nemica e pertanto non andava avvicinata.
"Sta anche salendo sul tavolo?!"
Skyfall non era la prima ad averlo fatto e non era la sola, stava anche
convincendo una femme alata con una lunga treccia metallica rosa a
raggiungerla lì sopra -e stava avendo successo nonostante la
femme in questione sembrasse non avere particolare voglia di imitarla-
ma non era quello il punto, e Nickel immaginava che "il punto" -e
tenerlo- fosse la ragione per cui non avevano ancora lasciato la sala e
per cui Tarn aveva invitato Spectra a festeggiare come voleva, con la
sola accortezza di tenersi a distanza dall' "indesiderabile".
C'erano state delle resistenze iniziali da parte di Spectra, conscia
che alcuni membri del gruppo non si sarebbero divertiti altrettanto, ma
poi Vos l'aveva trascinata in pista, Helex e Tess tornati dalla gita in
città li avevano seguiti e le cose stavano filando lisce...
eccetto per il modo in cui ballava Vos, con una serie di mosse prive di
particolare senso e ancor più prive di grazia che
comprendevano ripiegarsi su se stesso, scagliare all'improvviso le
braccia in aria, muoversi a scatti e far penzolare le mani mentre
teneva la testa sollevata a guardare il soffitto.
Quello aveva fatto sì che a un certo punto i due grossi
smettessero di tentare di ballettare per iniziare a fissare perplessi
il loro compagno di squadra mentre Spectra, dopo aver osservato la
scena con una certa curiosità, aveva iniziato a cercare di
imitarlo, raddoppiando così la perplessità degli
altri due.
Le cose stavano andando avanti in quel modo da un po' ed era molto
difficile stabilire chi si muovesse peggio tra lei e Vos, ma andava
bene così.
«Comprendo il tuo stupore, Nickel, puoi immaginare il
mio» disse Tarn «Sapevo che un giorno saremmo stati
di nuovo uno davanti all'altra ma immaginavo delle circostanze diverse
e un altro epilogo».
«Non fatico a crederci» si limitò a dire
la minicon.
«Quanto accaduto oggi se non altro conferma la mia
capacità di avvertire se è nelle vicinanze. Prima
di vederla mi è tornata in mente in maniera piuttosto
casuale» spiegò Tarn «L'altra volta
certe cose che sono successe potevano suggerire la sua presenza,
stavolta non posso imputarlo a questo. Devo imparare a fidarmi di
più di sensazioni simili, anche se non so spiegarmi
perché io le abbia».
"Forse perché ti è quasi arrivata alla Scintilla
almeno una volta" pensò Nickel, decidendo di non parlare di
quell'ipotesi che in mancanza di prove tale restava. Di certi aspetti
della Scintilla si sapeva ancora ridicolmente poco.
Il Decepticon mosse il proprio drink analcolico con fare pensieroso. «Mi
viene da pensare che si sia infilata in casa di Stainless proprio in
cerca di protezione o per cercare di usarli come armi, salvo trovarsi
con le mani legate quando ha iniziato a tenere a loro. Quale ironia
della sorte».
«Chi lega chi?!» esclamò Kaon, alquanto
brillo e, presumeva Nickel, di ritorno dall'ennesimo due di picche da
parte dell'ennesima donna con cui ci aveva provato. Gli ordini in fin
dei conti erano di non avvicinarsi a delle chiappe specifiche e di non
essere così molesto da farsi cacciare fuori, non di ridurre
a zero gli scambi sociali.
«Io lego te al tavolo se non ti siedi da solo e stai
fermo!» esclamò Nickel «Guarda come sei
messo!»
«Ho bevuto un po' ma giuro che capisco eh! Ricordo anche che
l'ordine di non bere troppo è sempre valido, infatti riesco
a camminare dritto» disse Kaon, addirittura sforzandosi di
guardare la pista da ballo e non gli ancheggiamenti di qualcuna che non
doveva guardare «... Vos balla in modo più strano
di quanto parla ma Lilleth lo batte».
«È quel che succede quando cerchi di imitare i
movimenti di qualcuno che, come hai detto bene, balla in modo
più strano di quanto parla» disse Tarn,
continuando a fissare il bicchiere «Però si sta
divertendo, è tutto quel che importa».
"Quello e che stia con chiunque non sia tu, è da prima che
la tieni a distanza" pensò Nickel.
All'inizio la minicon aveva pensato che fosse "solo" per il malumore
dovuto al brutto incontro, stato d'animo comprensibile, ma
più si andava in là meno riteneva probabile che
si trattasse di quello, anche perché si comportava in quel
modo solo con Spectra. Non era mai stato scortese con lei ma in quelle
ore aveva sempre cercato di spingerla a fare attività di
questo o quel tipo insieme a lei, a Vos o a Kaon -per quanto fosse
sconcio di natura era abbastanza intelligente da evitare di provarci
con le femmes del gruppo- quando invece di norma era lieto che Spectra
cercasse la sua compagnia.
Nickel non sapeva di cosa si trattasse ma sperava che venisse stroncato
sul nascere dato che in tutto quel tempo la compagnia in questione gli
aveva solo fatto del bene, era innegabile e, Dreadwing o no, a quel punto nessuno
aveva alcun dubbio sul fatto che Spectra si considerasse davvero parte
della famiglia.
Proprio Spectra a quel punto si avvicinò a loro dopo aver
salutato Vos, Helex e Tesarus ancora in pista. «Credo che
andrò nell'idromassaggio di nuovo, il ballo di Vos mi piace
però stanca abbastanza... vado da sola o qualcuno vuole
uscire un po'?»
Forse Nickel poteva fare qualcosa in più che limitarsi a
sperare.
«Lui!» si
sbrigò a dire la minicon indicando Tarn con un cenno del
capo «Prima che Kaon tornasse qui stava dicendo di avere
voglia di stare fuori per un po'. Se vedo qualcosa che non mi piace le
pelo l'elmo col mio bisturi prima di Maccadam, puoi stare
tranquillo» lo rassicurò prima che lui potesse
ribattere.
Tarn le diede una brevissima occhiata da "So benissimo cosa stai
facendo", ma non era poi così dispiaciuto dal momento che
non fece obiezioni e uscì dalla sala assieme a Spectra.
"Ecco. Qualunque cosa sia non c'è motivo di comportarsi in
quel modo" pensò Nickel, con un breve sospiro.
Si voltò verso il proprio compagno di squadra.
«KAON!»
«Che c'è?»
«Lo so dove stai guardando!»
«Tecnicamente per guardare qualcosa devi avere le ottiche! Le
mie orbite vuote sono rivolte verso un punto imprecisato, quindi non
hai prove» si difese il tecnico «... che razza di
sfiga però- ehi!» esclamò Kaon,
interrotto da un cubetto di ghiaccio lanciatogli dalla piccola
dottoressa.
«Che pazienza che ci vuole» borbottò
Nickel.
***
«Tarn?»
«Dimmi».
Alla fine eccoli di nuovo lì, nelle vasche dov'erano stati
immersi prima che lei decidesse di andare al bar causando senza volerlo
l'incontro di due persone che non si sarebbero dovute né
volute incontrare. Forse era per quello che da quando si era rifatto
vivo era stato più distante del solito con lei, o comunque
quello era il dubbio che era venuto a Spectra.
«Se ritieni che io abbia fatto qualcosa di sbagliato o simili
sappi che mi dispiace».
«Cosa- no. No»
ripeté il Decepticon voltandosi verso di lei «Non
mi è venuto in mente niente del genere e ti assicuro che
farti pensare una cosa simile era ben lontano da quel che volevo.
Soprattutto oggi» fece una pausa «Alla fine sono
stato io a rovinare l'atmosfera, mh?»
«A dire il vero credo che tu abbia cercato di fare del tuo
meglio per evitarlo» replicò la femme
«Solo che invece di apprezzare il tentativo ho finito per
pensare che ti comportassi in modo diverso a causa mia e non solo per
quel che è successo prima. Dovrei essere meno
egocentrica...»
"Perché più parlo e più mi sembra che
mi guardi come se avesse voglia di sotterrarsi o scivolare nella vasca
fino a nascondere la testa sotto l'olio?" si chiese Spectra.
«In realtà non hai tutti i torti» disse
Tarn dopo qualche secondo e con una certa fatica
«È vero, mi sono comportato in modo diverso ma non
ce l'ho con te. È per... certe cose che ha detto»
indicò con un cenno della mano destra l'edificio dal quale
erano usciti «Colpa mia per non essermele fatte scivolare
addosso pur sapendo benissimo da chi vengono».
«Se bastasse sapere che qualcuno ti odia per riuscire a non
dare peso a quello che dice sarebbe tutto molto più facile,
ma non è così».
Ne sapeva qualcosa, la cicatrice che aveva sul petto era un promemoria
sia di quello sia del fatto che, se era sopravvissuta allora, poteva
affrontare qualsiasi cosa le si trovasse davanti sia adesso sia in
futuro.
Sentiva di essere cresciuta in vari aspetti, inclusa quella convinzione
che aveva maturato nel corso del tempo.
«Ti ha insultato di nuovo?» domandò a
Tarn.
«Se dessi peso a ogni insulto ricevuto non potrei fare il
lavoro che facevo e continuo a fare, Spectra. No, non è per
quel che ha detto riguardo me, è per...»
sospirò «Lascia stare».
«... non è per quel che ha detto sulla
mnemosurgery, vero?»
Silenzio.
«Non mi è mai passato per la testa che tu possa
aver fatto fare a
me una cosa come quella e
non inizierò a pensarlo adesso che l'ho sentito dire da
qualcuno con cui ho passato neppure un quarto d'ora»
continuò, poggiando una mano sull'avambraccio del Decepticon
«Mi credi?»
Lui annuì.
«Se devo dirla tutta non penso che tu possa volere il male di
nessuno di noi» aggiunse Spectra «Sono qui da un
vorn e mezzo e ti ho visto dimostrare solo il contrario. Soprattutto
all'inizio può essere stato difficile ma credo che nessuno
di noi abbia avuto motivi per pensare male di te. Io so per certo che
non ne ho avuti».
«Ti sono grato per questo e... anche per l'energon di
prima».
«Prego?»
«Avevi ordinato del cibo anche per me ed era proprio quel che
avrei preso. Oltre a non mangiare né bere nulla non ti ho
nemmeno ringraziata».
Vero, aveva ordinato anche per lui. Con quel che era successo Spectra
lo aveva quasi dimenticato. «Tu non me lo avevi chiesto, l'ho
fatto di mia iniziativa! Non importa-»
«Importa a
me. È un'altra cosa che non doveva succedere.
Avrei voluto che andasse tutto liscio».
«Per quello che vale resta ancora il mio miglior compleanno.
Giuro!»
Tarn fece un sospiro e scosse brevemente la testa. «Hai fin
troppa pazienza».
«Ma c'è una cosa che devo dire. Qualche ora fa
temevo di aver rovinato l'atmosfera e mi hai detto che non era
così perché non ti dispiaceva che io mi sentissi
tranquilla a parlarti anche di cose meno gradevoli, e ora è
il mio turno di ricordare la stessa cosa a te. Se per qualsiasi motivo
dovessi avere il dubbio che io pensi male di te e simili, o se volessi
dirmi qualsiasi cosa, puoi venire da me quando vuoi. Lo
sai...»
«Sì. Sì, lo so».
Spectra non poteva vedere oltre la maschera, ma dalla voce si capiva:
stava sorridendo.
«Quando vuoi possiamo rientrare se vuoi ancora tenere
d'occhio Skyfall» disse Spectra, riferendosi «...
sembrava tanto gentile».
«Pft. Non mi stupisce che tu lo dica, di solito quando vuole proprio
piacere a qualcuno ci riesce, in fin dei conti era parte del suo
lavoro. Molto tempo fa era tra i diplomatici di Vos» le
spiegò Tarn «E considerando che ti ha messo in
mano del cibo prima di ricominciare a discutere col sottoscritto credo
proprio che piacerti fosse nelle sue intenzioni».
«Mi ha anche dato il suo contatto. Se mai dovesse cercarmi le
dirò che non è il caso-»
«La prima cosa che mi è venuta in mente
è stata questa, ma se per te l'idea di risponderle non
costituisce un problema forse lasciare che abbiate dei contatti
potrebbe non essere una brutta idea. Stupita?»
«Molto» confermò Spectra, avendo sentito
l'ultima cosa che si sarebbe aspettata di sentire
«Perché?...»
«Sarebbe un modo per tenerla d'occhio. Immaginerebbe che tu
non le stia parlando di nascosto e agirebbe di conseguenza,
però sarebbe sempre qualcosa. Sembrava sincera quando ha
offerto un patto di non aggressione ma con i vosniani non si sa
mai».
«Ha offerto un patto?»
«Esatto. L'odio uno per l'altra resta invariato ma ormai non
è la sola ad avere priorità diverse. In ogni caso
no, non voglio rientrare, sto meglio qui fuori» disse Tarn
«E ho fiducia che gli altri seguano i miei ordini, Kaon
incluso... anche se non dubito che stia guardando con molta
attenzione» alzò gli occhi al cielo «Si
entusiasma per molto meno».
«Sì, in effetti-»
Spectra sentì un miscuglio di passi pesanti e passi
più leggeri avvicinarsi a loro.
«La musica mi aveva stufato» sentenziò
Tesarus, tirando un divano a due posti vicino a lei e Tarn
«Non è il mio genere».
«Siamo ancora dell'idea di ripartire domattina?»
domandò Helex, sedendosi vicino al compagno di squadra.
«Assolutamente sì» rispose Tarn
«E la prossima volta passeremo il giorno libero a Messatine.
Magari... Vos?»
«?»
«Direi che installare delle vasche idromassaggio nella base
sia una buona idea».
L'ex scienziato annuì e si sfregò le mani.
Spectra concluse che quella doveva essere un'opera di ingegneria a cui
si sarebbe dato volentieri.
«Approvo!» esclamò Kaon
«Approvo al cento per cento-»
«Sì ma tieni le mani fuori dall'olio» lo
interruppe Nickel, ottenendo cenni d'assenso da parte dei due grossi.
"Non siamo rientrati e ci hanno raggiunti loro" pensò
Spectra, con un sorriso.
La vibrazione del datapad le segnalò la presenza di un
ulteriore messaggio di Dreadwing, il quale oltre a farle sapere che
stava bene, a darle la buonanotte e a rinnovare gli auguri di
compleanno le aveva scritto di essere felice di sapere che si era
divertita.
Spectra aveva evitato di parlargli di Skyfall, non volendo rischiare di
dargli preoccupazioni inutili, ripromettendosi però di farlo
la prima volta che fossero riusciti a fare una videochiamata abbastanza
lunga.
«Dreadwing» disse a Tarn, notando che la stava
guardando.
«Immaginavo».
Era ancora il suo miglior compleanno: quella che aveva detto a Tarn non
era una bugia. Non avrebbe potuto immaginare niente di meglio, nei
limiti di quel che era possibile.
Come da un vorn e mezzo a quella parte, Spectra poteva dire: "Va tutto
bene".
(Nota: Skyfall in realtà ha conosciuto l'attuale compagno
per puro caso e l'idea di usare lui e gli altri come armi non le
è proprio passata per la testa. Tarn però
può fare delle ipotesi solo sulla base del poco e nulla che
sa e della propria stima verso il soggetto, pari a zero per ovvi
motivi!)
E anche questa breve storiella è finita. Ringrazio tutti
coloro che hanno letto ❤️ alla prossima!
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