Il
suo cuore non aveva mai battuto così forte come durante
quell'abbraccio. Il battito era così furioso da offuscarle
la vista e non riuscire più a vedere nemmeno l'episodio del
telefilm.
Lui la cingeva da dietro con la bocca appoggiata sulla testa e anche il
suo respiro sembrava essere più veloce di prima. Quello non
era l'abbraccio innocente di un amico, ma di un uomo che la voleva.
E
Chiara voleva lui, era inutile ormai negarlo. Durante quel provocante
massaggio ai piedi avrebbe tanto voluto aprire lentamente le cosce e
farsi baciare proprio là sotto dove ne aveva più
bisogno. Chissà come avrebbe reagito lui, si chiese,
immaginando quelle fantastiche labbra sul suo clitoride. Lei avrebbe
intrecciato le dita tra i suoi capelli per spingerlo ancora
più a fondo gemendo senza ritegno. Ma non poteva cedere alla
tentazione. La vita si stava proprio facendo beffe di lei.
Fino
al giorno prima avrebbe pagato oro per vedere un film abbracciata al
suo fidanzato e ora si ritrovava tra le forti braccia di Carlo,
devastata dall'eccitazione più forte che avesse mai provato.
Doveva trovare un modo per tirarsi fuori da quella pericolosissima
situazione.
D'altra
parte era evidente che Carlo non fosse più un ragazzino, il
ragazzino che usciva spesso con suo fratello. Era diventato un uomo ed
era solo colpa sua e di tutti i segnali che gli aveva mandato se lui
adesso, invece di trattarla come la vecchia conoscenza, la vedeva come
una donna da soddisfare. Avrebbe tanto voluto allontanarsi,
però non era possibile. Doveva esserci una specie di enorme
calamita tra di loro che li faceva avvicinare appena si allontanavano
l'una dall'altro e che li costringeva a incollarsi quando erano a
distanza ravvicinata.
Chiara
si stiracchiò imbarazzata immaginando Carlo sopra di lei
mentre le dava quello di cui lei aveva estrema necessità. Se
solo non fosse stato lui. Se solo lei non fosse stata fidanzata, invece
di temere quell'abbraccio si sarebbe voltata per strusciarsi su quella
invitante erezione che sentiva dietro di sé. Cazzo, era
proprio il caso di dire, quando si rese conto di quanto il fantastico
uomo che aveva alle spalle fosse eccitato. Una parte di lei voleva
scappare il più lontano possibile, oppure dargli uno
schiaffo per la sua insolenza, invece continuava a rimanere tra le sue
braccia come paralizzata.
Sentì
le labbra bollenti scivolare sulla base della testa e poi tornare
indietro come una dolce tortura a cui lei non poteva proprio sottrarsi.
Piano piano raggiunse il suo orecchio e iniziò a
mordicchiarlo all'esterno, prima di penetrarlo incredibilmente
provocante.
Lei
chiuse gli occhi pensando che lui sapeva usare la lingua troppo bene e
che l'avrebbe voluta da morire in ben altri posti. Dentro la sua bocca,
sui suoi capezzoli e ovviamente proprio là sotto. Ormai la
scossa elettrica si stava diffondendo per tutto il suo corpo e se lui
avesse continuato con quel preliminare eccitante, avrebbe goduto senza
nemmeno raggiungere le parti intime.
"No,
ti prego", lo
implorò liberandosi dal suo abbraccio e guardandolo con
occhi famelici.
Anche
lui sembrava completamente stravolto dalla passione e per questo ancora
più sexy, se possibile, non aveva mai visto nulla di
più bello e invitante.
Chiara, ti faccio una domanda, e vorrei che mi
rispondessi sinceramente
OK,
dimmi
Ricordi cosa mi hai detto
ieri sera, mentre ti traportavo dal divano al letto??
L'immagine
di loro due a letto insieme la colpì come un fulmine a ciel
sereno. Purtroppo aveva bevuto così tanto che anche se lo
avessero fatto, non si sarebbe ricordata nulla.
Mi
hai spogliata tu? chiese con un filo di voce e lui le
sorrise impertinente.
Sì, ma non è questo il punto,
minimizzò in imbarazzo, ti prego dimmi che non l'abbiamo
fatto, ti prego!
tu volevi, ma io me ne sono andato subito, ma non
è questo il punto.
Chiara
lo fissò esterrefatta per quella rivelazione e l'unica cosa
che riuscì a balbettare fu:
E qual è il punto? Il punto è
questo!!!
Gli
prese il viso fra le mani e guardandola negli occhi gli disse:
-Tu
mi vuoi e io ti voglio. Il resto non conta.
Poi
la baciò.
Non
fu un bacio dolce, né tanto meno tenero. Solo carico di tale
impeto che lei si dovette reggere ai suoi bicipiti per non soccombere.
Sublime,
semplicemente sublime.
Quel
contatto era urgente come una voglia repressa troppo a lungo che trova
finalmente sfogo. Anche lei infilò le dita tra i suoi
capelli selvaggi per baciarlo con più forza.
Mentre
le loro lingue si intrecciavano nella danza più antica del
mondo, le loro mani si esploravano vogliose e incontenibili. Lui
dapprima le accarezzò il viso e il collo per scendere sempre
più giù dove la temperatura si stava alzando a
livelli inverosimili.
Dio,
come lo voleva. Aveva ragione e non poteva più negarlo.
Voleva tutto di lui il prima possibile.
Con
un movimento veloce, Carlo gli sfilò la maglietta ed in
incominciò a baciargli il seno, facendola fremere dal
piacere. Anche lei gli sbottonò la camicia di lino bianca,
desiderosa di toccare quei muscoli che aveva contemplato da lontano per
un tempo breve che però sembrava infinito. La sua pelle era
liscia, tesa e stramaledettamene attraente.
Con
il minimo sforzo Carlo la sollevò per metterla a cavalcioni
su di sé e lei finalmente riuscì a trovare un po'
di sollievo strusciando le parti intime sui suoi jeans rigonfi.
Fantastico, pensò, mentre anche lui emetteva un suono di
sollievo fissandola negli occhi famelico. Poi con un'abile mossa le
slacciò il reggiseno per affondare il viso sulle sue tette.
Ogni
carezza, ogni bacio la portava in paradiso per poi ricacciarla
all'inferno quando realizzava chi fosse l'uomo sotto di lei che le
succhiava e mordicchiava i capezzoli fino a farla impazzire.
Se
durante l'abbraccio il suo cuore aveva battuto furioso, adesso stava
decisamente per avere un infarto. Soprattutto quando lui
iniziò a procurarle piacere muovendo ritmicamente le dita
dentro di lei. Pazzesco.
Più
la toccava e più lo voleva dentro di sé. Al solo
pensiero ansimò molto vicina al picco del piacere e
istintivamente gli sbottonò i pantaloni per farsi penetrare,
però prima anche lei voleva toccarlo, quindi fece scivolare
le dita dentro gli slip mentre lui la procurava un godimento infinito.
Mentre
per la stanza si diffondevano le note di My
Life Is Going On di Cecilia Krull, Chiara
si Fermò di colpo.
non possiamo farlo;
Lui
guardandola negli occhi le disse
perché??
sei il migliore amico di
mio fratello e poi perché io sto ancora con Daniele.
Chiara è solo sesso
gli disse con tono sprezzante fingendo noncuranza, poi la
superò senza nemmeno degnarla di uno sguardo e se ne
andò nella sua camera sbattendo la porta.
Anche
lei corse nella sua stanza per sfogare la frustrazione in un pianto
disperato. Ancora sentiva il corpo bruciare per tutte quelle focose
carezze, il suo basso ventre richiedere imperioso le attenzioni che
aveva presagito.
L'oggetto del suo desiderio era proprio a un passo da lei. Solo che non
lo poteva prendere, e più era proibito, più non
poteva arrivarci e più lo voleva con tutta se stessa, come
non aveva mai voluto nessuno.
|