Parte Seconda
- Seviziare ed Insegnare-
.
Personam
tragicam forte vulpes viderat :
«O
quanta species, inquit, cerebrum non habet!»
Hoc illis dictum est, quibus onorem et gloriam
Fortuna tribuit,
sensum comune abstulit.
Per caso una volpe aveva visto una
maschera da tragedia:
«Oh quanta apparenza, disse, ma
non ha il cervello!»
Ciò è detto per coloro ai quali
la sorte attribuì onore e gloria,
ma ha tolto il senso
comune.
(Fedro,
Fabula, I, 7)
.
La campana magica, che segna l’inizio delle
lezioni, trilla e non c’è angolo di Hogwarts che non l’oda.
Gruppi d’alunni che portano
rispettivamente il grigio ed argento, ed il rosso ed oro si riversano
silenziosi e rigidi nell’aula.
Noto con una punta di
soddisfazione, ma anche ironia, che i ragazzi delle diverse case non si
mischiano insieme, come può accadere nelle classi: Grifondoro
con Grifondoro, Serpeverde
con Serpeverde, nettamente separati anche nella
disposizione dei posti nell’aula.
Osservo gli alunni entrare
intimoriti, tutti meno che Malfoy, i suoi occhi gelidi e la sua pelle diafana rendono ancora più freddo
il sotterraneo di quanto non lo sia già.
So benissimo cosa stimola in me questa attenzione,
spero ardentemente che Potter ed i suoi amici arrivino in ritardo, così
da poter dar loro una punizione o sfilare un numero considerevole di punti a Grifondoro.
Ma
questa volta mi deludono. Granger in testa, Weasley
in coda, il magico trio entra, e non posso richiamare loro in alcun modo,
perché oltre ad essere puntuali sono in un miracoloso silenzio.
Attendo che tutti gli alunni abbiano preso posto.
L’aria è ferma, e se le mosche
non morissero per il freddo, potrei anche dire che:
“non s’ode volare una mosca”.
Ma non
mi piacciono le frasi fatte.
-Bene- inizio con voce bassa,
sibilante, velenosa, che riservo solo agli studenti ed ad un
certo tipi di “amici”- ieri ho dovuto passare una piacevole serata a
correggere i vostri trattati d’incompetenza!- batto una mano sulla pila di
fogli, facendo saltare in aria gli alunni dei primi banchi. Vedo Paciock tremare e Weasley sbiancare come un cencio. Molti
alunni assumono un’espressione terrorizzata, ma i miei occhi indugiano sul
volto di Potter, teso come una corda di violino. Dentro di me ridacchio. –Mi
domando se è possibile che ci siano certe zucche vuote! È i-n-
a- m- m- i- s- s- i- b- i- l- e
che frequentino il quinto anno in questa scuola. Gente
che non potrà mai capire la sottile arte delle pozioni!-
Non urlo, non è nel mio stile, ma
se l’avessi fatto scommetto che li avrei spaventati di
meno. I Grifondoro, se fossero ancora in età, se la sarebbero già fatta sotto.
Reprimo a forza il sorriso soddisfatto che
lotta per disegnarsi sul mio volto alla vista degl’occhietti dilatati e dei
gesti nervosi.
Solo Malfoy mantiene la sua aria
strafottente e tranquilla. Solo perché sa che se lo può permettere.
Mi alzo e prendo con una mano il
blocco di pergamene scarabocchiate in rosso.
-Bene, bene, bene- attraverso i
banchi stringendo il mazzo di fogli . –Iniziamo.-
Adesso arriva il divertimento.
-Finnigan,
4- passo il foglio gettando un occhiata gelida al
ragazzino che trattiene a malapena un gemito.
-Brown
e Patil, tre ad entrambe. Credo sia giusto dividere
il vostro sei equamente. Capisco che la testa di due Grifondoro possa raggiungere l’intelligenza di un essere
normale, ma non è un buon motivo per fare il compito
in mutualismo.- Vedo che Patil vuole replicare
qualcosa, ma saggiamente ci ripensa. Una scelta giusta finalmente. Io continuo.
-Thomas
5.- borbotto, e più di quanto sono
solito mettere ad un Grifondoro, ma non ho potuto
abbassare ulteriormente il voto.
- Paciok
2- ormai non ci provo neanche piacere.
-Weasley 3- il ragazzo dai capelli rossi fa un gesto di
sconforto e la mia lotta interiore per non ridere è incredibile.
-Granger- ringhio. Ecco, l’unico neo
è lei. Almeno posso dire di non avere solo zucche vuote come alunni – 10.-
Sento la ragazza sospirare e
sorridere. Sento anche i conati al mio stomaco, ma evito di metterli
in evidenza. Ripenso a ieri sera, ho passato
un’ora buona a rigirarmi il compito nelle mani, a rileggerlo attentamente,
bramando, vanamente, di trovare qualche minuscola imperfezione. Ma nulla, era immacolato. Mi sono dovuto arrendere.
Mi fermo davanti al banco di un
ragazzino magro, occhialuto, dai capelli corvini esageratamente disordinati.
Ci guardiamo con odio per alcuni
secondi.
-Potter - sussurro. I muscoli del
viso del ragazzo sono tutti
in tensione. - 4 ½ -
E non
posso evitare di ghignare.
La tensione del ragazzo si
trasforma tutta in rabbia, vedo la metamorfosi nei suoi lineamenti e negl’occhi fiammeggianti.
E so
anche perché.
Per quanto io possa
sembrare disinteressato ho un udito piuttosto fine, capacissimo di captare i
discorsi degli alunni. La preoccupazione di Potter per questo compito era
molta, tanto che ha chiesto diverso aiuto alla Granger
per provare a capire qualcosa.
So bene che ha passato ore ed ore
chino sui libri, al contrario di Weasley, per far entrare qualcosa nella sua
testa bacata, e
so anche che il suo compito non era male.
Sono rimasto
stupefatto leggendolo, andava più in là della sufficienza, anche verso
il sette.
Ma se,
purtroppo, non avevo modo di calare il voto alla Granger,
per lui ho fatto un piccolo strappo.
Il pensiero di quanto questo
l’avrebbe fatto incazzare e di quanto sarei stato
perfido, m’ha dato un senso di perverso piacere per
ore. Ed ora lo sto godendo appieno.
Perché se la Patil
non ha replicato – anche se c’è da dire che nel suo
caso non dovevo avere tutti i torti – sono sicuro che Potter non tacerà di
fronte a quest’ingiustizia. È troppo stupido per
capire che non ne caverà nulla. Ha ormai completamente perso il senso comune.
Come suo padre, sciocco galletto da quattro soldi che, con ogni probabilità,
non ha mai saputo cosa fosse il senso comune
Mi gusto la sua espressione
attendendo una replica.
Il ragazzo non cala gli occhi sul
foglio che giace sul banco,
continua a fissarmi con ira.
Ed io
sogghigno.
-Ma,
professore il compito…- la sua voce trema di rabbia repressa. Ed io gongolo.
-Sì, Potter. Il tuo compito non
era da quatto e mezzo- esordisco con un sorriso pieno
di crudeltà. –Potevi benissimo arrivare a sette.- la collera
si trasforma in stupore. Apre la bocca con un’espressione d’ebete da far
invidia a Tiger o Goyle.
Attendo qualche secondo mentre la soddisfazione
banchetta in me- Tuttavia- riprendo con voce dolcemente crudele – so benissimo
che non è farina del tuo sacco. Magari se non avessi copiato dalla Granger avresti potuto prendere
sei…- dopo quest’ingiusta supposizione lo stupore si
trasforma in sdegno.
-Non è vero!-
sbotta a voce troppo alta per i miei gusti.
-Non alzare la voce con me- lo
rimbecco – e guarda che sono stato anche fin troppo
magnanimo!- mi fa un po’ senso dirlo. – Dieci punti in meno a Grifondoro per la tua maleducazione!-
Non c’è bisogno che mi volti per
notare gli sbeffeggiamenti di Malfoy alle mie spalle. E Potter sta per
scoppiare.
Magari riesco a metterlo in
punizione!
Ma la bianca mano della Granger,
che mette sempre il naso dove non deve, stringe in maniera fin
troppo significativa il braccio del ragazzo che riprende l’uso della ragione, o
meglio di quel poco che ha, insufficiente.
Non trovo di che replicare, è
stato un bel momento di gloria e soddisfatto vado dai Serpeverde.
Se con i Grifondoro
sono stato esageratamente severo, devo ammettere che
con gli alunni della mia casa si è verificata la situazione opposta.
Passo fra i loro banchi ed,
anziché regalare occhiate gelide ed odiose, o ghigni perfidi, mi limito a consegnare i compiti con
qualche occasionale gratificazione.
-Parkinson
8+
-Bluestrod
7
-Tiger
4, Goyle 4- non sono così ipocrita
però da dare un voto più alto del quattro a quei due che spesso riescono
a fare anche peggio di Paciok.
-Malfoy 9,
bravo- gratifico il ragazzino pallido con un complimento smorzato, anche
se il suo non è il lavoro migliore.
-Grazie Signore- risponde lui
sorridendo mellifluo ed osservando il foglio.
Devo ammettere che è stato
bravo, ma se dovessi essere neutrale il suo sarebbe un lavoro da otto. E se lui fosse stato un Grifondoro,
che ipotesi balorda, non avrei messo più di un sei. Ma
devo approvare che nonostante la mia raccomandazione, il ragazzo, almeno in
pozioni, se la cava abbastanza bene. D’altronde è una materia dove ci vuole
cervello, precisione, ordine. Tutte cose che a Potter mancano.
Mi dirigo spedito verso la
cattedra sentendo gli occhi iniettati d’odio di Potter e compagni alle spalle.
-Oggi-
esordisco sedendomi al mio posto e fissando gli alunni con occhi vacui e
distanti – tenterò d’insegnare alle vostre zucche vuote come si prepara la
pozione “angoris”-
Hermione
Granger si rizza come un fuso,
afferra la penna pronta a prendere appunti. È talmente esagerata da essere ridicola.
Potter e Weasley mantengono la
loro espressione feroce
e dubito seriamente sappiano di che cosa sto parlando.
Inizio a spiegare
con un certo sdegno e distacco, innervosito dalla penna della Granger che sfreccia sul foglio e Malfoy che stuzzica i Grifondoro di nascosto. Magari mi dà l’opportunità
di togliergli qualche altro punto …
-Signor Potter- dico d’improvviso interrompendo la
spiegazione e poco ci manca che la
Granger scriva anche il nome del
suo amico nel suo fiume di parole – Capisco che dovremmo essere grati d’avere
la “sua” presenza in quest’aula – i Serpeverde
scoppiano a ridere – ma è possibile gradire anche la “sua” attenzione- l’ultima mia frase è sibilata fra i denti.
Fa una faccia innocente, subito
imitato dal rosso al suo fianco.
-Allora- continuo interpretando
la loro espressione – sarai
in grado di dirmi cosa stavo spiegando?- passo ad un comune tono
confidenziale.
Tace e china il capo.
-Bene- sogghigno – magari Weasley
potrà aiutarti?-
Il viso del ragazzo prende la
stessa tonalità dei capelli. La
Granger deve fare uno sforzo enorme
su se stessa per imporsi silenzio.
Ma non
ci riesce.
-Vede professore- esordisce a
voce bassa ed incerta- Malfoy….-
-Signorina Granger-
irrompo – nessuno ha chiesto il tuo responso. Dieci
punti in meno a Grifondoro a testa per la vostra
disattenzione- guardo i due ragazzi – e per il vostro
spirito frivolo che non vi permette di tacere – occhiata gelida alla ragazzina. È sul punto di scoppiare in
lacrime.
Noto che Weasley fuma di rabbia.
-Non è giusto, Hermione ha detto solo la veri…-
-Noto- non lascio lui modo di
completare la frase – che è una prerogativa dei Grifondoro
quella di parlare quando non si è interpellati. Qui
decido io quello che è giusto e quello che è errato, non tu.- mantengo come
sempre la voce calma e velenosa – Infatti ritengo
giusto che tu necessiti una punizione, Weasley!-
Il ragazzo china il capo sempre
più furioso, ma non replica. Alla fine anche i Grifondoro
capiscono che è inutile tirare la corda più del dovuto.
Continuo la lezione, la Granger
continua a prendere appunti, Malfoy continua a farsi
beffe di Potter e Weasley e questi due continuano a ribollire d’ira.
-Adesso che m’avete
ascoltato, o mi auguro questo sia quello che avete fatto, v’invito a
preparare la pozione. Tengo a precisare di non voler veder ridotto il mio
laboratorio in un campo di battaglia.- indugio su Paciok che diventa piccolo, piccolo. – E gradirei silenzio- il trio s’irrigidisce e,
volontariamente o no, mi ritrovo a gettare un’occhiata di striscio anche a
Malfoy.
Gli alunni iniziano a lavorare ed
io non posso fare a meno di notare la loro goffaggine e superficialità. Desumo
molto, mentre passando fra i banchi osservo le loro pozioni impropriamente
preparate.
Granger,
Potter e Weasley continuano a lavorare in un sacrosanto silenzio, penso che per
oggi ne abbiano avuto abbastanza.
Non mi fermo a
guardare il loro lavoro, mi limito a dire:
-Granger,
non suggerire a Weasley. –
Ed
osservare la ragazza arrossire e ritirarsi sulla sedia.
Non passa molto che sento un
botto prevedibile alle mie spalle.
-Paciok
pensavo d’essere stato chiaro- borbotto ancor prima di voltarmi.
Ma Paciok e chino a rimescolare
febbrilmente un sostanza che tutto si può definire tranne che una pozione. Non
è stato lui a provocare il botto.
-Granger- balbetto non riuscendo a trattenere lo
stupore.
La ragazza, che ora ha i capelli
bruciacchiati ed il viso pieno di fumo, ha fatto saltare in aria la sua pozione
che è schizzata sui suoi inseparabili amici e su se
stessa. Fortuna che non era ancora completa e che, quindi, si è limitata solo a
sporcarli.
Ha un viso mortificato e ben più in là della disperazione.
-Mi spiace professore- barbuglia – ho lasciato cadere lo
zoccolo d’unicorno prima di….-
-Questo è un errore che avrebbe potuto
fare Paciock- l’interrompo gelido dopo essermi
ricomposto dalla meraviglia – non tu. Dovresti vergognarti!-
I Serpeverde capeggiati da Malfoy si sbellicano dalle
risate.
La vedo chinare il capo e posso facilmente immaginare le
grosse lacrime che le rigano il volto. Scommetto che la colpa del suo pasticcio
non deve essere sua, ma di uno dei suoi simpatici amici. -Fuori, tutti e tre! Pulitevi!- li caccio furioso.
I ragazzi non se lo fanno ripetere due volte. Proprio mentre richiudono la
porta alle spalle capisco perché.
-Granger!- ruggisco a voce ben più
alta del normale avanzando a grandi falcate verso la porta appena chiusa. Affaccio la testa nel corridoio. Tutti e tre si girano di scatto – Stasera
farai compagnia a Weasley per la punizione. Vi voglio nel mio ufficio dopo
cena. Vedete di non dimenticarlo! –
I tre annuiscono - anche Potter che non c’entra nulla, ma le
manie di protagonismo di quel ragazzo si protraggono ben oltre del normale - ed
io rientro in aula.
- Finnigan, Brown-
richiamo –vedete di dare una sistemata al pasticcio che i vostri compagni hanno
combinato.-
La lezione sfuma abbastanza velocemente, fortunatamente Paciock non ha combinato altri guai, nonostante non sia
riuscito a fare una pozione decente e questo abbia comportato quindici punti
tolti a Grifondoro , e
Malfoy, una volta fuori i suoi nemici preferiti, ha ripreso un comportamento
serio.
Al suono della campana vedo volatilizzare i miei alunni
appena in tempo per dire:
-Fate un tema di due pergamene sulla pozione “angoris”
per la prossima volta e ditelo a quei tre!-
Le due ore più piacevoli della giornata sono finite e posso
ritenermi soddisfatto.
Ho umiliato quei tre, ho tolto 55 punti a Grifondoro, ho messo in punizione Granger
e Weasley…
Granger. Chissà cosa diavolo le è
successo. Credere ad un suo errore tanto stupido quanto grave
mi sembra improbabile. C’è sotto qualcosa. E mi piacerebbe tanto
scoprirlo.
Magari questa sera si presenterà l’occasione.
Osservo la nuova ondata di alunni
che affluisce nella mia classe. Tassorosso e Corvonero terzo anno.
- Iniziamo la lezione- dico una volta
seduti.
E
riprendo con la solita lena a fare lezione.
Tutto sommato, se non fosse per gli
alunni, sciocchi, ingrati, rumorosi, mi piacerebbe molto.
***
D’accordo, questo capitolo è senza dubbio più interessante
del primo, nevvero?
Un grazie a LadySnape e Manuel Lanhart che hanno commentato la
prima parte!
Vi raccomando, recensite!