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Autore: Thilwen    13/06/2005    3 recensioni
La vita continua a procedere come prima anche quando tutto è cambiato, mentre l’attesa d’agire può anche essere snervante. Perché, se è facile restar sedotti dal sibilo del serpente, ben più difficile è riparare gli errori commessi in gioventù…
Genere: Drammatico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte Seconda

 

- Seviziare ed Insegnare-

 

 

.

Personam tragicam forte vulpes viderat :

«O quanta species, inquit, cerebrum non habet

Hoc illis dictum est, quibus onorem et gloriam

Fortuna tribuit, sensum comune abstulit.

 

Per caso una volpe aveva visto una maschera da tragedia:

«Oh quanta apparenza, disse, ma non ha il cervello!»

Ciò è detto per coloro ai quali la sorte attribuì onore e gloria,

 ma ha tolto il senso comune.

 

(Fedro, Fabula, I, 7)

.

 La campana magica, che segna l’inizio delle lezioni, trilla e non c’è angolo di Hogwarts che non l’oda.

Gruppi d’alunni che portano rispettivamente il grigio ed argento, ed il rosso ed oro si riversano silenziosi e rigidi nell’aula.

Noto con una punta di soddisfazione, ma anche ironia, che i ragazzi delle diverse case non si mischiano insieme, come può accadere nelle classi: Grifondoro con Grifondoro, Serpeverde con Serpeverde, nettamente separati anche nella disposizione dei posti nell’aula.

Osservo gli alunni entrare intimoriti, tutti meno che Malfoy,  i suoi occhi gelidi e la  sua pelle diafana rendono ancora più freddo il  sotterraneo di quanto non lo sia già.

So benissimo cosa stimola in me questa attenzione,  spero ardentemente che Potter ed i suoi amici arrivino in ritardo, così da poter dar loro una punizione o sfilare un numero considerevole di punti a Grifondoro.

Ma questa volta mi deludono. Granger in testa, Weasley in coda, il magico trio entra, e non posso richiamare loro in alcun modo, perché oltre ad essere puntuali sono in un miracoloso silenzio.

Attendo che tutti gli alunni abbiano preso posto.

L’aria è ferma, e se le mosche non morissero per il freddo, potrei anche dire che: “non s’ode volare una mosca”.

Ma non mi piacciono le frasi fatte.

-Bene- inizio con voce bassa, sibilante, velenosa, che riservo solo agli studenti ed ad un certo tipi di “amici”- ieri ho dovuto passare una piacevole serata a correggere i vostri trattati d’incompetenza!- batto una mano sulla pila di fogli, facendo saltare in aria gli alunni dei primi banchi. Vedo Paciock tremare e Weasley sbiancare come un cencio. Molti alunni assumono un’espressione terrorizzata, ma i miei occhi indugiano sul volto di Potter, teso come una corda di violino. Dentro di me ridacchio. –Mi domando se è possibile che ci siano certe zucche vuote! È i-n- a- m- m- i- s- s- i- b- i- l- e  che frequentino il quinto anno in questa scuola. Gente che non potrà mai capire la sottile arte delle pozioni!-

Non urlo, non è nel mio stile, ma se l’avessi fatto scommetto che li avrei spaventati di meno. I Grifondoro, se fossero ancora in età, se la sarebbero già fatta sotto.

Reprimo  a forza il sorriso soddisfatto che lotta per disegnarsi sul mio volto alla vista degl’occhietti dilatati e dei gesti nervosi.

Solo Malfoy mantiene la sua aria strafottente e tranquilla. Solo perché sa che se lo può permettere.

Mi alzo e prendo con una mano il blocco di pergamene scarabocchiate in rosso.

-Bene, bene, bene- attraverso i banchi stringendo il mazzo di fogli . –Iniziamo.-

Adesso arriva il divertimento.

-Finnigan, 4- passo il foglio gettando un occhiata gelida al ragazzino che trattiene a malapena un gemito.

-Brown e Patil, tre ad entrambe. Credo sia giusto dividere il vostro sei equamente. Capisco che la testa di due Grifondoro possa raggiungere l’intelligenza di un essere normale, ma non è un buon motivo per fare il compito in mutualismo.- Vedo che Patil vuole replicare qualcosa, ma saggiamente ci ripensa. Una scelta giusta finalmente. Io continuo.

-Thomas 5.-  borbotto, e più di quanto sono solito mettere ad un Grifondoro, ma non ho potuto abbassare ulteriormente il voto.

- Paciok 2- ormai non ci provo neanche piacere.

 -Weasley 3- il ragazzo dai capelli rossi  fa un gesto di sconforto e la mia lotta interiore per non ridere è incredibile.

-Granger- ringhio. Ecco, l’unico neo è lei. Almeno posso dire di non avere solo zucche vuote come alunni – 10.-

Sento la ragazza sospirare e sorridere. Sento anche i conati al mio stomaco, ma evito di metterli in evidenza. Ripenso a ieri sera, ho passato un’ora buona a rigirarmi il compito nelle mani, a rileggerlo attentamente, bramando, vanamente, di trovare qualche minuscola imperfezione. Ma nulla, era immacolato. Mi sono dovuto arrendere.

Mi fermo davanti al banco di un ragazzino magro, occhialuto, dai capelli corvini esageratamente disordinati.

Ci guardiamo con odio per alcuni secondi.

-Potter - sussurro. I muscoli del viso del ragazzo sono  tutti in tensione. - 4 ½ -

E non posso evitare di ghignare.

La tensione del ragazzo si trasforma tutta in rabbia, vedo la metamorfosi nei suoi lineamenti e negl’occhi fiammeggianti.

E so anche perché.

Per quanto io possa sembrare disinteressato ho un udito piuttosto fine, capacissimo di captare i discorsi degli alunni. La preoccupazione di Potter per questo compito era molta, tanto che ha chiesto diverso aiuto alla Granger per provare a capire qualcosa.

So bene che ha passato ore ed ore chino sui libri, al contrario di Weasley, per far entrare qualcosa nella sua testa bacata,  e so anche che il suo compito non era male.

Sono rimasto stupefatto leggendolo, andava più in là della sufficienza, anche verso il sette.

Ma se, purtroppo, non avevo modo di calare il voto alla Granger, per lui ho fatto un piccolo strappo.

Il pensiero di quanto questo l’avrebbe fatto incazzare e di quanto sarei stato perfido, m’ha dato un senso di perverso piacere per ore. Ed ora lo sto godendo appieno.

Perché se la Patil non ha replicato – anche se c’è da dire che nel suo caso non dovevo avere tutti i torti – sono sicuro che Potter non tacerà di fronte a quest’ingiustizia. È troppo stupido per capire che non ne caverà nulla. Ha ormai completamente perso il senso comune. Come suo padre, sciocco galletto da quattro soldi che, con ogni probabilità, non ha mai saputo cosa fosse il senso comune

Mi gusto la sua espressione attendendo una replica.

Il ragazzo non cala gli occhi sul foglio che giace sul banco,  continua a fissarmi con ira.

Ed io sogghigno.

-Ma, professore il compito…- la sua voce trema di rabbia repressa. Ed io gongolo.

-Sì, Potter. Il tuo compito non era da quatto e mezzo- esordisco con un sorriso pieno di crudeltà. –Potevi benissimo arrivare a sette.- la collera si trasforma in stupore. Apre la bocca con un’espressione d’ebete da far invidia a Tiger o Goyle. Attendo qualche secondo mentre la soddisfazione banchetta in me- Tuttavia- riprendo con voce dolcemente crudele – so benissimo che non è farina del tuo sacco. Magari se non avessi copiato dalla Granger avresti potuto prendere sei…- dopo quest’ingiusta supposizione lo stupore si trasforma in sdegno.

-Non è vero!- sbotta a voce troppo alta per i miei gusti.

-Non alzare la voce con me- lo rimbecco – e guarda che sono stato anche fin troppo magnanimo!- mi fa un po’ senso dirlo. – Dieci punti in meno a Grifondoro  per la tua maleducazione!-

Non c’è bisogno che mi volti per notare gli sbeffeggiamenti di Malfoy alle mie spalle.  E Potter sta per scoppiare.

Magari riesco a metterlo in punizione!

Ma la bianca mano della Granger,  che mette sempre il naso dove non deve, stringe in maniera fin troppo significativa il braccio del ragazzo che riprende l’uso della ragione, o meglio di quel poco che ha, insufficiente.

Non trovo di che replicare, è stato un bel momento di gloria e soddisfatto vado dai Serpeverde.

Se con i Grifondoro sono stato esageratamente severo, devo ammettere che con gli alunni della mia casa si è verificata la situazione opposta.

Passo fra i loro banchi ed, anziché regalare occhiate gelide ed odiose, o ghigni perfidi,  mi limito a consegnare i compiti con qualche occasionale gratificazione.

-Parkinson 8+

-Bluestrod 7

-Tiger 4, Goyle 4- non sono così ipocrita però da dare un voto più alto del quattro a quei due che spesso riescono a fare anche peggio di Paciok.

-Malfoy 9, bravo- gratifico il ragazzino pallido con un complimento smorzato, anche se il suo non è il lavoro migliore.

-Grazie Signore- risponde lui sorridendo mellifluo ed osservando il foglio.

 Devo ammettere che è stato bravo, ma se dovessi essere neutrale il suo sarebbe un lavoro da otto. E se lui fosse stato un Grifondoro, che ipotesi balorda, non avrei messo più di un sei. Ma devo approvare che nonostante la mia raccomandazione, il ragazzo, almeno in pozioni, se la cava abbastanza bene. D’altronde è una materia dove ci vuole cervello, precisione, ordine. Tutte cose che a Potter mancano.

Mi dirigo spedito verso la cattedra sentendo gli occhi iniettati d’odio di Potter e compagni alle spalle.

-Oggi- esordisco sedendomi al mio posto e fissando gli alunni con occhi vacui e distanti – tenterò d’insegnare alle vostre zucche vuote come si prepara la pozione “angoris”-

Hermione Granger si rizza come un fuso, afferra la penna pronta a prendere appunti. È talmente esagerata da essere ridicola.

Potter e Weasley mantengono la loro espressione  feroce e dubito seriamente sappiano di che cosa sto parlando.

Inizio a spiegare con un certo sdegno e distacco, innervosito dalla penna della Granger che sfreccia sul foglio e Malfoy che stuzzica i Grifondoro di nascosto. Magari mi dà l’opportunità di togliergli qualche altro punto …

-Signor Potter-  dico d’improvviso interrompendo la spiegazione e poco ci manca che la Granger scriva anche il nome del suo amico nel suo fiume di parole – Capisco che dovremmo essere grati d’avere la “sua” presenza in quest’aula – i Serpeverde scoppiano a ridere – ma è possibile gradire anche la “sua” attenzione- l’ultima mia frase è sibilata fra i denti.

Fa una faccia innocente, subito imitato dal rosso al suo fianco.

-Allora- continuo interpretando la loro espressione – sarai  in grado di dirmi cosa stavo spiegando?- passo ad un comune tono confidenziale.

Tace e china il capo.

-Bene- sogghigno – magari Weasley potrà aiutarti?-

Il viso del ragazzo prende la stessa tonalità dei capelli. La Granger deve fare uno sforzo enorme su se stessa per imporsi silenzio.

Ma non ci riesce.

-Vede professore- esordisce a voce bassa ed incerta- Malfoy….-

-Signorina Granger- irrompo – nessuno ha chiesto il tuo responso. Dieci punti in meno a Grifondoro a testa per la vostra disattenzione- guardo i due ragazzi – e per il vostro spirito frivolo che non vi permette di tacere – occhiata gelida  alla ragazzina. È sul punto di scoppiare in lacrime.

Noto che Weasley fuma di rabbia.

-Non è giusto, Hermione ha detto solo la veri…-

-Noto- non lascio lui modo di completare la frase – che è una prerogativa dei Grifondoro quella di parlare quando non si è interpellati. Qui decido io quello che è giusto e quello che è errato, non tu.- mantengo come sempre la voce calma e velenosa – Infatti ritengo giusto che tu necessiti una punizione, Weasley!-

Il ragazzo china il capo sempre più furioso, ma non replica. Alla fine anche i Grifondoro capiscono che è inutile tirare la corda più del dovuto.

Continuo la lezione, la Granger continua a prendere appunti, Malfoy continua a farsi beffe di Potter e Weasley e questi due continuano a ribollire d’ira.

-Adesso che m’avete ascoltato, o mi auguro questo sia quello che avete fatto, v’invito a preparare la pozione. Tengo a precisare  di non voler veder ridotto il mio laboratorio in un campo di battaglia.- indugio su Paciok  che diventa piccolo, piccolo. – E gradirei silenzio- il trio s’irrigidisce e, volontariamente o no, mi ritrovo a gettare un’occhiata di striscio anche a Malfoy.

Gli alunni iniziano a lavorare ed io non posso fare a meno di notare la loro goffaggine e superficialità. Desumo molto, mentre passando fra i banchi osservo le loro pozioni impropriamente preparate.

Granger, Potter e Weasley continuano a lavorare in un sacrosanto silenzio, penso che per oggi ne abbiano avuto abbastanza.

Non mi fermo a guardare il loro lavoro, mi limito a dire:

-Granger, non suggerire a Weasley. –

Ed osservare la ragazza arrossire e ritirarsi sulla sedia.

Non passa molto che sento un botto prevedibile alle mie spalle.

-Paciok pensavo d’essere stato chiaro-  borbotto ancor prima di voltarmi.

Ma Paciok  e chino a rimescolare febbrilmente un sostanza che tutto si può definire tranne che una pozione. Non è stato lui a provocare il botto.

-Granger- balbetto non riuscendo a trattenere lo stupore.

La ragazza, che ora ha i capelli bruciacchiati ed il viso pieno di fumo, ha fatto saltare in aria la sua pozione che è schizzata sui suoi inseparabili amici e su se stessa. Fortuna che non era ancora completa e che, quindi, si è limitata solo a sporcarli.

Ha un viso mortificato e ben più in là della disperazione.

-Mi spiace professore- barbuglia – ho lasciato cadere lo zoccolo d’unicorno prima di….-

-Questo è un errore che avrebbe potuto fare Paciock- l’interrompo gelido dopo essermi ricomposto dalla meraviglia – non tu. Dovresti vergognarti!-

I Serpeverde capeggiati da Malfoy  si sbellicano dalle risate.

La vedo chinare il capo e posso facilmente immaginare le grosse lacrime che le rigano il volto. Scommetto che la colpa del suo pasticcio non deve essere sua, ma di uno dei suoi simpatici  amici.    -Fuori, tutti e tre! Pulitevi!-  li caccio furioso.

I ragazzi non se lo fanno ripetere due volte. Proprio  mentre richiudono la porta alle spalle capisco perché.

-Granger!- ruggisco a voce ben più alta del normale avanzando a grandi falcate verso la porta appena chiusa.  Affaccio la testa nel corridoio.  Tutti e tre si girano di scatto – Stasera farai compagnia a Weasley per la punizione. Vi voglio nel mio ufficio dopo cena. Vedete di non dimenticarlo! –

I tre annuiscono - anche Potter che non c’entra nulla, ma le manie di protagonismo di quel ragazzo si protraggono ben oltre del normale - ed io rientro in aula.

- Finnigan, Brown- richiamo –vedete di dare una sistemata al pasticcio che i vostri compagni hanno combinato.-

La lezione sfuma abbastanza velocemente, fortunatamente Paciock non ha combinato altri guai, nonostante non sia riuscito a fare una pozione decente e questo abbia comportato quindici punti tolti a Grifondoro , e Malfoy, una volta fuori i suoi nemici preferiti, ha ripreso un comportamento serio.

Al suono della campana vedo volatilizzare i miei alunni appena in tempo per dire:

-Fate un tema di due pergamene sulla pozione “angoris  per la prossima volta e ditelo a quei tre!-

Le due ore più piacevoli della giornata sono finite e posso ritenermi soddisfatto.

Ho umiliato quei tre, ho tolto 55 punti a Grifondoro, ho messo in punizione Granger e Weasley…

Granger. Chissà cosa diavolo le è successo. Credere ad un suo errore tanto stupido quanto grave mi sembra improbabile.  C’è sotto qualcosa. E mi piacerebbe tanto scoprirlo.

Magari questa sera si presenterà l’occasione.

Osservo la nuova ondata di alunni che affluisce nella mia classe. Tassorosso e Corvonero terzo anno.

- Iniziamo la lezione- dico una volta seduti.

 E riprendo con la solita lena a fare lezione.

Tutto sommato, se non fosse per gli alunni, sciocchi, ingrati, rumorosi, mi piacerebbe molto.

 

***

D’accordo, questo capitolo è senza dubbio più interessante del primo, nevvero?

Un grazie a LadySnape e Manuel Lanhart che hanno commentato la prima parte!

 

Vi raccomando, recensite!

  
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