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Epilogo.
Non
sapremo mai se Yukari abbia amato oppure no Hiro o Joji.
Certo
era che il giorno dopo si persero le tracce della suddetta donzella.
Hiro
Tokumori si svegliò con una bella sorpresa: un bigliettino,
di una
calligrafia abbozzata molto velocemente e sopra una carta ingiallita,
che lo lasciò alquanto basito. Accorsero tutti quando
sentirono le
imprecazioni dell'uomo; si spaventarono di fronte a tale reazione in
quanto il dottore era famoso per quella sua innata pazienza.
Joji,
occhiaie scavate sotto le palpebre, prese il foglietto tra le dita,
trattenendo un sorriso.
E
tutti si domandavano quale fosse il motivo di così tanta
avventatezza, quale ragione spingesse una ragazza sposata –
forse
troppo presto, ma questi erano punti assolutamente opinabili
– a
fuggire via da una vita perfetta.
Troppo perfetta,
per viverla davvero.
“Non
ce la faccio più.
Ho
bisogno di trovare il mio giardino, d'innalzare le mie siepi, di
trovare il mio labirinto dell'amore.
Ho
deciso di guardare all'interno della siepe con attenzione... E mi
sono accorta che non mi apparteneva.
Non
me ne volere Hiro.
Y.”
Mai
nessuno seppe che fine aveva fatto la Signora Tokumori. La gente in
città aveva elaborato strane congetture in proposito: alcuni
dicevano che si era suicidata, altri l'avevano addirittura vista
insieme ad un altro uomo, pareva aver voltato completamente pagina.
Tutti
si interrogarono, nessuno trovò mai la risposta.
Non
aver senno... è la vita più dolce (**)
~Fine.
(*) Amleto –
Shakespeare.
(**) Aiace –
Sofocle.
***
Ancora
una volta ringrazio Darkrose, non so come esprimere la mia gioia per
questa prima posizione assolutamente inaspettata. Ringrazio tutti i
lettori che si sono soffermati sulla mia fic, ve ne sono grata :)
Alla
prossima – sì, voglio scriverci qualcos'altro su
*_*
Kiki.
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