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capitolo: epilogo
Otto
anni dopo…
Aprii la grande porta
finestra e i raggi del sole mi raggiunsero riscaldandomi il viso.
Nel giardino tutto era
immobile, solo una leggera brezza animava le chiome degli alberi,
quando all’improvviso un fruscio animò l’erba frusciante.
<< E’ mio! E’ mio!
>> piagnucolò la piccola dai capelli violetti mentre inseguiva un
bambino con un cappello nero poggiato sulla testa. << Ridammelo
Eclipse! >>.
Eclipse si fermò facendole
una linguaccia. << Papà l’ha regalato a me il suo vecchio
capello, Grace, tu vai a giocare con il Decor Maker della mamma
>>.
<< No, non voglio!
>>.
Uff,
non c’era un attimo di pace con quei due!
<< Eclipse! Grace!
Smettetela di litigare altrimenti chiamo vostro padre! >>
esclamai imperiosa uscendo nel giardino.
<< Ma mammaaa
>> si lamentò Eclipse.
<< Niente ma! Tua
sorella è piccola, falla un po’ giocare con il tuo capello >>.
Eclipse sbuffò con forza e
si levò il capello, i ribelli capelli blu uguali a quelli del padre gli
coprirono la fronte. Con un brusco gesto diede il cappello nero a
Grace, colpendola in volto.
<< Eclipse! >>
lo ripresi ancora esasperata.
Dei passi dietro di me
interruppero la mia ennesima sgridata. Shade si avvicinò e mi cinse la
vita da dietro, il volto vicino al mio. << Andiamo Fine, non
essere così dura con nostro figlio >>.
Mi voltai a guardarlo
scuotendo la testa. << Vorrei ricordarti che ha ripreso da te
>>.
Ed era vero. Eclipse a soli
sei anni sembrava la copia esatta del padre, i capelli ribelli, il
profondo sguardo blu, il suo carattere intraprendente, cocciuto ma
anche dolcissimo, esattamente come Shade.
Mentre Grace era tutto il
contrario, era una bambina tranquillissima per i suoi quattro anni.
Aveva i capelli violetti e lisci, perfetti, che non aveva ripreso né da
me né da Shade, ma i suoi grandi occhi rossi erano proprio come i miei.
Anche se era molto calma quando c’era Eclipse intorno si agitava. Aveva
una cattiva influenza su di lei, pensai divertita.
La risata di Shade invase i
miei pensieri riportandomi alla realtà. << Dicevi che saresti
sopravvissuta >>.
Gli feci una smorfia come
quella che poco prima Eclipse aveva fatto a sua sorella. Ecco, invece
si parlava di queste cose Shade affermava Eclipse che era proprio
identico a me. << Oh ma lo sono, altrimenti non sarei qui con te
>>.
Sul volto di Shade apparve
un’espressione dolcissima. << E ne sono felice, Fine
>>
<< Anch’io Shade
>>. Mi avvicinai a lui. << Lo sai che ti amo, vero?
Tantissimo >> aggiunsi.
<< Anch’io Fine
>> ripeté divertito.
Le nostre labbra
s’incontrarono per un dolce bacio.
<< Bleah! >>
Ci voltammo di scatto per
vedere Eclipse che ci guardava facendo un verso schifato, mentre Grace
batteva le mani entusiasta. Il fratello, approfittando del fatto che
fosse distratta, le si avvicinò e le tolse il cappello dalla testa.
Ricominciarono nuovamente a inseguirsi tra urla e risate, travolgendo
tutto quello che avevano intorno.
<< Mammaaaaa!
>> un gemito giunse da dietro i cespugli.
<< Credi che dovremmo
intervenire? >> mi domandò Shade sorridendo.
Annuii guardando il
giardino devastato. Sembrava fosse passato un uragano invece che due
pesti scalmanate. Shade mi diede un bacio sulla guancia e mi prese per
mano.
<< Andiamo >>.
Ci avviamo verso il
cammino, quello che avevamo percorso insieme tutti questi anni, quello
che avremmo continuato a percorrere insieme per sempre.
Fine
Storia
extra
La gelosia di Altezza
dal terzo capitolo
Pov
Altezza
Guardai Bright stupita, e così l’aveva fatto veramente: aveva chiesto a
Rein di sposarlo. Sbuffai. Insomma Rein, che era stata una delle
principesse meno principesche del pianeta Wonder insieme a
quell’impiastro di sua sorella.
Mi sistemai una ciocca di
capelli biondi che era fuori posto e li guardai abbracciarsi
dolcemente. Ero bellissimi insieme… e va bene lo ammetto. Rein sarebbe
stata perfetta per mio fratello. Lo aveva anche aiutato quando era
stato posseduto dal cattivo potere di Boomo.
Per fortuna tutto era
andato per il meglio… Beh a Bright erano rimaste strane manie come
quella di ballare la samba ed era diventato più lunatico che mai ma era
sempre il mio fratellone. E l’unica che sopportava i suoi cambiamenti
di umore oltre a me era Rein che lo amava tantissimo.
Quando avrebbero avuto un
figlio io sarei stata la zia più principesca di tutte le zie
principesse del pianeta Wonder. Aha!
<< Ooh non sono così
carini insieme? >> sospirò Lione interrompendo le mie
fantasticherie.
<< Sono dolcissimi
>> aggiunse Sophie e Perla annuì. << Sono così felice per
Rein >>.
Stavo per dire qualcosa
anch’io ma mi bloccai quando vidi Mirlo parlare con Aurlen. Un momento
un attimo prima era vicino a me e ora mi aveva lasciato per Mirlo?! La
gelosia salì alle stelle.
Lione se ne accorse e
lanciò un’occhiata a Sophie. << Tuo fratello ha forse cambiato
idea? >>
<< Cosa? >> le
chiese Sophie sempre con quell’aria sognante che mi dava sempre di più
ai nervi.
Lione sospirò,
rispondendosi da sola. Sapeva che con Sophie non c’era niente da fare
quando entrava nei suoi momenti di fantasticherie. << Io spero di
no. Altrimenti sarebbe lunatico come Bright >>
<< Davvero? >>
le chiese Sophie sorpresa << Bright è lunatico? Ma non era Shade
che veniva dal Regno della Luna? >> disse confusa.
Lione la riprese
esasperata: << Sì sì era lui >>.
Sentii la rabbia salire
ancora mentre ignoravo gli stupidi discorsi di Lione e Sophie, e
guardavo Mirlo ridere con Aurlen. Di che diamine stavano parlando quei
due?
<< A proposito di
Shade >> le interruppe Perla e tutte ci voltammo di scatto a
guardarlo mentre porgeva a Fine un fazzoletto. << Non trovi che
anche loro siano carini insieme? >>
<< Anche Mirlo e mio
fratello >> aggiunse Sophie punzecchiandomi senza accorgersene
(anche se io ero sempre convinta che lo facesse apposta). << Non
trovi, Altezza? >>
Ah basta! Non ne potevo più di
Sophie.
Abbandonai le maniere
principesche e le risposi in modo brusco: << No >>.
Mi allontanai indignata
cercando di mettere più distanza possibile da me e le sue battute
irritanti. Purtroppo non riuscii neanche a fare un passo perché fui
travolta da Tio che stava correndo verso Bright per congratularsi dopo
aver pestato la gonna di Fine. Il solito imbranato patentato.
<< Ma insomma!
>> urlai infuriata cadendo a terra.
Anche se la mia caduta fu
sempre una caduta da principesse.
<< Serve aiuto?
>> una mano entrò nella mia visuale. Alzai lo sguardo per
incontrare quello di Aurlen. Era piegato verso di me, con i capelli
verde scuro che gli coprivano una parte del viso e il cappello che
stava quasi per cadere dal capo.
<< No grazie >>
risposi imbarazzata voltando la testa per non guardarlo.
Cercai di rialzarmi da sola
ma Aurlen mi strinse ugualmente la mano e mi tirò su. Mi ritrovai
vicinissima al suo volto e arrossii.
<< Balliamo? >>
mi chiese senza lasciarmi la mano e trascinandomi a ballare senza
neanche aspettare una mia risposa.
<< Ma tu non stavi
parlando con Mirlo? >>
<< Sì certo >>
annui. << Ma c’è sola una principessa con cui voglio e vorrò
sempre ballare >> disse sorridendomi. << Ed è quella con
cui sto ballando adesso >>.
Sentii il cuore sussultare
contento mentre guardavo nei suoi occhi mezzi verdi e ricambiai il suo
sorriso.
<< Va bene però non
pestarmi la gonna >>.
Lui scoppiò a ridere e
continuammo a ballare fino a tarda notte guardandoci negli occhi, senza
parole, perché a volte bastava solo uno sguardo per capirsi.
Continuammo a ballare anche se quasi tutti gli invitati se n’erano
andati…
E così quella sera era
stata fantastica sia per Bright sia per me: lui aveva trovato la sua
principessa e il mio principe.
The End
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