Per
la gioia delle mie
dolcissime fan posterò il nuovo capitolo pregando che vi
piaccia
quanto è piaciuto a me. =) Vi mando degli enormi bacioni e
vi
ringrazio di tutto cuore per il vostro splendido sostentamento.
Ringrazio
nuovamente
Claudia per le sue recensioni che mi commuovono e mi rendono sempre
molto felice. Migliorano davvero la mia giornata.
Baci
a tutti.
A
presto.
Babù.
PS:
Grazie.
9.
Gelosia
Era
incredibile come gli
esseri umani che frequentava mia madre fossero così sciocchi
ed
inutili. Il suo capo, oltre ad essere uno schifoso maschilista rompi
palle, era anche grasso e brutto; non riuscivo a credere che mia
madre avesse una storia con quella specie di maiale ambulante.
Suo
figlio? Beh, il
figlio era bello oltre ogni dire; di certo non aveva preso dal padre.
Il vero problema era che se la tirava come un modello e non come il
segretario di una piccola azienda a conduzione familiare. Certo, era
carino, simpatico, gentile, un po' porco (visto tutti i doppi sensi
che faceva) e un buon partito, ma non era abbastanza per me.
Anzi,
lo trovavo odioso.
Antipatico. Schifoso. Orripilante.
Non
credo che lui
pensasse le stesse cose di me visto come mi guardava, compiaciuto e
malizioso.
Mi
faceva venire voglia
di vomitare.
Ascoltare
i suoi discorsi
meschini e volgari tutta la sera fu stressante. Dovetti anche
sorbirmi tutte le sue avance. Che schifo. E, come
se non
bastasse, mia madre lo incitava! Continuava a dire frasi come:
“ma
che bella coppia che sareste”; “quanto sei dolce e
simpatico”;
“hai visto com'è bella la mia ragazza?”.
Insomma, non stava
zitta neppure un minuto. Non che fosse mai stata zitta in vita sua.
Cercai
di non stare ad
ascoltare niente di tutto quello che dicevano.
Erano
così deludenti.
Al
termine della cena ci
accomodammo in salotto.
Il
ragazzo si venne a
sedere vicino a me: -Allora, come ti è sembrata la serata?-.
Provai
a non essere
troppo scortese, -Piacevole-.
Si
avvicinò al mio
orecchio -Se vuoi posso trovare un modo per renderla ancora
più
piacevole-.
Socchiusi
gli occhi e lo
fulminai: -Non credo proprio che sia il caso-. Mi alzai dal divano e
salutai gli ospiti. -Scusate ma sono stanca. Vado a dormire. Buona
notte-.
Corsi
fino alla mia
stanza e mi ci chiusi a chiave. Finalmente.
Mi voltai e, appena lo vidi, il cuore mi si riempì di
felicità.
Mentre mi coricavo sul letto gli feci segno di stendersi vicino a me.
Lo fece.
Passarono
lunghi minuti
in cui gli tenni la mano e respirai il suo profumo fresco.
Qualcuno
bussò alla mia
porta: -Helena?-.
-Dimmi
mamma!-.
-Io
accompagno il mio capo e suo figlio a casa...non aspettarmi alzata-.
Ci
avrei scommesso.
-Va
bene mamma. Ciao-.
Non
rispose al mio
saluto, tanto meglio. Guardai Bill negli occhi e stetti in ascolto:
dei passi, delle risate, la porta che si chiudeva, il cigolio della
chiave nella toppa. Tutti fuori? Si, c'era silenzio in casa:
perfetto. Non avrei potuto chiedere altro.
-Mi
spiace di averti
lasciato troppo solo-, dissi sorridendo.
-Non
fa niente-.
-Davvero?-.
-Si-.
Sembrava triste.
-C'è
qualcosa che non
va?-, chiesi preoccupata.
-Si-.
Il
mio cuore fece un
battito sordo: -Che cosa?-.
-Sono
arrabbiato-.
-Ho
fatto qualche cosa di
sbagliato?-.
-Sono
arrabbiato con quel
tipo, quel figlio di...-, strinse i pugni e digrignò i denti.
Risi.
-Che
ci trovi da
ridere?!-.
-Sei
geloso!-.
Arrossì,
-Ma figurati!-.
-Si
che lo sei!-, gridai
ridendo. Continuai a ripeterglielo mentre gli facevo il solletico. Si
dimenò un po' per poi bloccarmi mettendosi sopra di me. -No,
che non
sono geloso!-.
Alzai
un po' la testa e
gli morsicai il labbro inferiore: -Si, lo sei...-.
Bill
sgranò gli occhi e
mi fissò. Sorrisi. Non mi importava più se non
era reale: volevo
viverlo. Viverlo fino in fondo. Anche se era una follia, una pazzia
bella e buona. Volevo vivere quel sogno in cui avevo creduto per
tanto, troppo tempo.
-La
tua mente mi sta
chiedendo qualcosa di strano...-, disse sovrappensiero.
-Bill?-,
richiamai la sua
attenzione. Mi fissò. -Vuoi fare l'amore con me?-.
Sorrise
dolce, mi
ricordava Katya. -Io non sono reale, ricordi?-.
-Sarai
reale fino a che
io vorrò che tu lo sia...ed io voglio che tu sia reale,
Bill, lo
voglio davvero...perché solo con te riesco a non sentirmi
sola ed
abbandonata. Solo tu riesci a curare il mio cuore e non mi importa se
sei solamente una stupida illusione. Voglio amarti. Voglio amarti
come ti amavo una volta, quando ancora ero piccola ed innocente...-.
Avvicinò
le labbra alle
mie ed un bacio ci unì dolcemente.
Le
sue mani erano
delicate, il suo tocco gentile ed i suoi sospiri mi ricordavano la
brezza invernale. Era tutto così magico, fuori dal tempo che
avevo
mai conosciuto. I suoi baci, le sue carezze, i suoi movimenti. Tutto
era perfetto. Perfetto come non lo era mai stato con nessun'altro
ragazzo nella mia vita.
Chiusi
gli occhi per
godermi appieno tutto quell'amore a cui ero estranea.
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