Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Babu 17    11/01/2010    5 recensioni
Il letto era comodo, troppo comodo. Stavo per riaddormentarmi quando qualcuno si schiarì la voce. Aprii gli occhi e saltai a sedere. Chi c'era? Mi guardai attorno e spalancai la bocca: non era possibile. Ok, nella mia testa c'era davvero qualcosa che non andava. Com'era possibile altrimenti che proprio lui fosse davanti ai miei occhi in quel momento? No, no, c'era qualcosa che non tornava. Chiusi gli occhi e li riaprii; era ancora li. Mugolai frustrata. Rise.
Genere: Romantico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Per la gioia delle mie dolcissime fan posterò il nuovo capitolo pregando che vi piaccia quanto è piaciuto a me. =) Vi mando degli enormi bacioni e vi ringrazio di tutto cuore per il vostro splendido sostentamento.

Ringrazio nuovamente Claudia per le sue recensioni che mi commuovono e mi rendono sempre molto felice. Migliorano davvero la mia giornata.

Baci a tutti.

A presto.

Babù.


PS: Grazie.


9. Gelosia


Era incredibile come gli esseri umani che frequentava mia madre fossero così sciocchi ed inutili. Il suo capo, oltre ad essere uno schifoso maschilista rompi palle, era anche grasso e brutto; non riuscivo a credere che mia madre avesse una storia con quella specie di maiale ambulante.

Suo figlio? Beh, il figlio era bello oltre ogni dire; di certo non aveva preso dal padre. Il vero problema era che se la tirava come un modello e non come il segretario di una piccola azienda a conduzione familiare. Certo, era carino, simpatico, gentile, un po' porco (visto tutti i doppi sensi che faceva) e un buon partito, ma non era abbastanza per me.

Anzi, lo trovavo odioso. Antipatico. Schifoso. Orripilante.

Non credo che lui pensasse le stesse cose di me visto come mi guardava, compiaciuto e malizioso.

Mi faceva venire voglia di vomitare.

Ascoltare i suoi discorsi meschini e volgari tutta la sera fu stressante. Dovetti anche sorbirmi tutte le sue avance. Che schifo. E, come se non bastasse, mia madre lo incitava! Continuava a dire frasi come: “ma che bella coppia che sareste”; “quanto sei dolce e simpatico”; “hai visto com'è bella la mia ragazza?”. Insomma, non stava zitta neppure un minuto. Non che fosse mai stata zitta in vita sua.

Cercai di non stare ad ascoltare niente di tutto quello che dicevano.

Erano così deludenti.

Al termine della cena ci accomodammo in salotto.

Il ragazzo si venne a sedere vicino a me: -Allora, come ti è sembrata la serata?-.

Provai a non essere troppo scortese, -Piacevole-.

Si avvicinò al mio orecchio -Se vuoi posso trovare un modo per renderla ancora più piacevole-.

Socchiusi gli occhi e lo fulminai: -Non credo proprio che sia il caso-. Mi alzai dal divano e salutai gli ospiti. -Scusate ma sono stanca. Vado a dormire. Buona notte-.

Corsi fino alla mia stanza e mi ci chiusi a chiave. Finalmente. Mi voltai e, appena lo vidi, il cuore mi si riempì di felicità. Mentre mi coricavo sul letto gli feci segno di stendersi vicino a me. Lo fece.

Passarono lunghi minuti in cui gli tenni la mano e respirai il suo profumo fresco.

Qualcuno bussò alla mia porta: -Helena?-.

-Dimmi mamma!-.

-Io accompagno il mio capo e suo figlio a casa...non aspettarmi alzata-. Ci avrei scommesso.

-Va bene mamma. Ciao-.

Non rispose al mio saluto, tanto meglio. Guardai Bill negli occhi e stetti in ascolto: dei passi, delle risate, la porta che si chiudeva, il cigolio della chiave nella toppa. Tutti fuori? Si, c'era silenzio in casa: perfetto. Non avrei potuto chiedere altro.

-Mi spiace di averti lasciato troppo solo-, dissi sorridendo.

-Non fa niente-.

-Davvero?-.

-Si-. Sembrava triste.

-C'è qualcosa che non va?-, chiesi preoccupata.

-Si-.

Il mio cuore fece un battito sordo: -Che cosa?-.

-Sono arrabbiato-.

-Ho fatto qualche cosa di sbagliato?-.

-Sono arrabbiato con quel tipo, quel figlio di...-, strinse i pugni e digrignò i denti.

Risi.

-Che ci trovi da ridere?!-.

-Sei geloso!-.

Arrossì, -Ma figurati!-.

-Si che lo sei!-, gridai ridendo. Continuai a ripeterglielo mentre gli facevo il solletico. Si dimenò un po' per poi bloccarmi mettendosi sopra di me. -No, che non sono geloso!-.

Alzai un po' la testa e gli morsicai il labbro inferiore: -Si, lo sei...-.

Bill sgranò gli occhi e mi fissò. Sorrisi. Non mi importava più se non era reale: volevo viverlo. Viverlo fino in fondo. Anche se era una follia, una pazzia bella e buona. Volevo vivere quel sogno in cui avevo creduto per tanto, troppo tempo.

-La tua mente mi sta chiedendo qualcosa di strano...-, disse sovrappensiero.

-Bill?-, richiamai la sua attenzione. Mi fissò. -Vuoi fare l'amore con me?-.

Sorrise dolce, mi ricordava Katya. -Io non sono reale, ricordi?-.

-Sarai reale fino a che io vorrò che tu lo sia...ed io voglio che tu sia reale, Bill, lo voglio davvero...perché solo con te riesco a non sentirmi sola ed abbandonata. Solo tu riesci a curare il mio cuore e non mi importa se sei solamente una stupida illusione. Voglio amarti. Voglio amarti come ti amavo una volta, quando ancora ero piccola ed innocente...-.

Avvicinò le labbra alle mie ed un bacio ci unì dolcemente.

Le sue mani erano delicate, il suo tocco gentile ed i suoi sospiri mi ricordavano la brezza invernale. Era tutto così magico, fuori dal tempo che avevo mai conosciuto. I suoi baci, le sue carezze, i suoi movimenti. Tutto era perfetto. Perfetto come non lo era mai stato con nessun'altro ragazzo nella mia vita.

Chiusi gli occhi per godermi appieno tutto quell'amore a cui ero estranea.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Babu 17