Genere: Commedia.
Ambientazione: Da qualche parte tra la terza e la
quarta stagione,
immagino.
Note: Eccomi qua, tornata dai monti. E che parola
poteva essere il
titolo di questa double drabble, se non pioggia, dato il tempo che
abbiamo preso? Cioè, è stato variabile che
più variabile non si poteva. E naturalmente il giorno della
partenza c’era un cielo azzurro intenso con qualche nuvoletta
innocua e candida qua e là.
Recensioni:
DeadClock: Ehilà. Contro ogni (mia)
aspettativa al campo mi
sono divertita davvero! Spero di riuscire a tirar fuori
qualcos’altro, e nel frattempo concordo con te. Se
anch’io avessi Scotty accanto non sarei mai di malumore (o
forse sì, giusto per farmi consolare). Dopo una ricerca
disperata su Internet sono riuscita a racimolare
un’informazione nemmeno tanto attendibile (ricavata da un
commento ad un video di YouTube, quindi fa’ tu) secondo la
quale la quinta seria in America andrebbe in onda a Settembre. In ogni
modo spero ti piaccia anche questa drabble, sebbene io sia consapevole del
fatto che la commedia non è affatto il mio genere…
Abigail94: Be’, meglio tardi che mai =D (e
fu così
che la mia Abby mi uccise). Mi rende davvero felice il fatto che siano
state di tuo gradimento (fico! Come parlo adesso?!), e fra parentesi
anche a me piace molto quando Kevin è geloso del cuscino,
sebbene messa così la faccenda sembri un po’
ridicola. E forse non dovrei nemmeno esprimere giudizi, essendo io la
scrittrice di tutta la faccenda. Non dire niente su Kevin, altrimenti
dovremo inventare un rito di scongiuri per far sì che non
venga investito da un camion di pesche della Ojai. (Corna, corna,
corna, corna).
Povero agnello. R. I. P.
Pioggia
{200 Parole}
Kevin
non si era mai sentito tanto fradicio in vita sua, mentre cercava
di proteggere la borsa della spesa, seguendo Scotty in una corsa a
testa bassa sotto la pioggia.
Grosse, abbondanti gocce gli cadevano sul
capo, come una doccia fredda
e indesiderata.
Mentalmente, inveì contro quello
strano scherzo del destino.
Solitamente in auto c’era sempre un ombrello. A parte quel
giorno, che oltretutto inizialmente era sembrato estremamente sereno,
ragion per cui lui e Scotty non si erano preoccupati notando che il
consueto ombrello mancava. E invece, mentre erano all’interno
del supermercato, aveva preso a diluviare.
Come se non bastasse, avevano parcheggiato
tremendamente lontano.
Ancora qualche istante di corsa
sull’asfalto, reso scivoloso
dalla pioggia, poi finalmente l’arrivo alla macchina.
Kevin entrò al posto del
guidatore e sbatté la
portiera, mentre Scotty saliva dall’altra parte.
Ansimando, entrambi fradici sino alle ossa,
si guardarono.
Scotty accennò una mezza risata,
sporgendosi a dargli un
bacio a fior di labbra sulla pelle bagnata.
Kevin sbuffò, mentre
l’altro si raddrizzava.
«Mai più» decretò.
Scotty annuì, ma smise di
sorridere quando il suo sguardo si
posò sulla sgualcita lista della spesa che aveva estratto
dalla tasca.
«Oddio. Abbiamo dimenticato gli
spinaci».
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