Capitolo 8
– Passaparola
Alle
sette e mezzo della sera la campana
suonò per la fine delle lezioni, ogni alunno e insegnante
uscì dalle sale,
organizzate per assomigliare a una sorta di aule, e si riunivano
ciascuno al
proprio gruppo.
Non
gli importava se il suo giro di
amicizie comprendeva individui di razze e dimensioni diverse, era bello
così ed
era anche piacevole. In quel luogo tutti erano in armonia, non
importava se in
passato eri stato un bastardo, l’importante era pentirsi e
tutti ti perdonavano
tutto (o quasi).
Zuko
non era l’unico con “precedenti”,
certo, magari non aveva fatto carneficine, ma la sua parte da cattivo
l’aveva
fatta e ora, invece, era insieme alle persone alla quale anni prima
aveva dato
la caccia. Anche la sua cicatrice, seppur visibilissima, non bruciava
più.
Era
in pace… tutto era piacevole… aveva
dei fantastici amici… ma il suo regno era crollato.
Da
quando quegli stranieri invasero il
paese del Fuoco tutto è caduto in
rovina. In poco tempo anche le tribù dell’Acqua e
il regno della Terra caddero
sotto il loro dominio. Tutto poteva
ricominciare d’accapo?
«Zuko,
tutto ok?»
«Uh,
si, certo, perché?»
«Ti
vedo pensieroso…» fece notare il
ragazzo con una freccia celeste tatuata sul capo.
Neanche
l’Avatar, il dominatore degli
elementi più potente dell’intero pianeta, era
stato capace di tenerli a bada.
Erano rimasti in vita solo il solito piccolo gruppo, tutti gli altri?
Morti.
«Aang!
Sokka! Zuko!» di corsa,
dell’altra parte dell’enorme corridoio
settecentesco, due ragazze si
avvicinarono al trio. Le due ragazze erano: quella con la pelle
più scura,
Katara della tribù dell’Acqua e Toph, la cieca,
del regno della Terra.
«Come
mai tutta questa grande eccitazione?»
domandò sarcastico Sokka, il fratello maggiore di Katara.
«Dicono
che sia qui! Lo “scrittore” è
qui!» urlò a squarcia gola Toph alzando le braccia
al cielo euforica.
«Tutto
potrà tornare come prima!
Finalmente potremo riabbracciare papà e magari far tornare
in vita anche la
mamma!» aggiunse l’altra.
I
tre ragazzi rimasero sbigottiti,
indecisi se scoppiare a piangere o mettersi a saltellare per la
felicità. Aang,
il ragazzo con la freccia, decise la seconda opzione pochi secondi dopo.
Era
da quando tutto era scomparso che si
sentiva in colpa per non aver potuto fare niente, ma finalmente avrebbe
avuto
la sua rivincita.
Colui
che invece non era convinto era
Zuko, che preferì stare in silenzio ascoltando la
discussione dei compagni.
«Smettila
di lamentarti e studia!» Jordan
sbatté un libro in testa ad Agata.
«AH!»
portò le mani alla testa guardando
addolorante il direttore.
«Continua.»
ordinò lui.
La
lezione consisteva alla lettura, non
la solita lettura, quella fatta con pace e serenità, ma un
tipo di lettura ad
alta voce, veloce, senza errori (ogni errore uno scappellotto), con
un’analisi
accurata. Insomma, per leggere un paragrafo, per quanto veloce poteva
essere,
ci impiegava quasi un quarto d’ora per tutte quelle volte che
si fermavano a
discutere.
«Non
penso che uno scrittore faccia cose
del genere.» replicò lei.
«No,
uno scrittore non lo fa. Un vero
scrittore ha l’esperienza, uno scrittore si impegna a fondo
affinché il proprio
lavoro risulti di qualità.»
«Ma
ci vuole anche la passione.»
«Si,
ma in questo caso tu non l’hai. E
ora continua. Entro quest’anno devi diventare la
migliore.»
Agata
annuì imbronciata, riprese il
libro che stava leggendo e ricominciò da dove aveva
interrotto.
La
lezione si protrasse fino alle dieci
di sera.
«Adesso
porta con te questo libro,
inizia ad abbozzare qualcosa sulle ultime pagine. Non scrivere assolutissimamente
sulle altre perché i guai che potresti provocare sarebbero
immondi. Posso
fidarmi o devo mandarti Buffy a tenerti sotto controllo? Ti assicuro
che non è
tenera.»
Agata
prese il libro dalle pagine
bianche e lo sfogliò fino ad arrivare alle ultime.
«Perché
solo le ultime?»
«Perché
sono fogli normali. Qualsiasi
cosa scriverai sulle altre pagine diventerà
realtà, qualsiasi cosa.»
sottolineò «se tu dovessi scrivere con
“l’abilità”
che hai ora potrebbe scatenarsi il caos. In questi giorni, tutte quelle
volte
che non avremo lezione, dovrai stare a contatto con ogni essere vivente
in
questo edificio, dovrai conoscerli e dovrai studiarli. Non farti
ingannare da
come vorrebbero essere o da come vuoi tu
che fossero.»
Jordan
stese un attimo in silenzio per
far assimilare ad Agata ciò che le aveva appena riferito,
lei si limitò ad
annuire, ma ciò che lo preoccupava di più era non
trovare quell’entusiasmo
negli occhi di quella ragazza.
«Quanti
anni hai di preciso?» in quella
domanda Jordan aveva assunto un tono rassegnato.
«Venti.»
rispose come se non capisse il
perché del tono di quella domanda.
«Che
cosa ti ha spento?»
«La
realtà.» disse decisa e serena.
Ormai
era notte inoltrata, Beatrice
percorreva il desolato viale circondato da arbusti di un verde
splendente che,
unito alle farfalle dorate al suo seguito, donavano
un’atmosfera magica. Il suo
sorriso beffardo era la testimonianza dei suoi pensieri, finalmente
poteva
vendicarsi sfruttando quella insulsa ragazzina; l’avrebbe
convinta, anche con
la forza, a realizzare ciò che con la sua magia non poteva
fare, avrebbe avuto
come schiavo quel reietto di Blatter*, il suo rivale, e avrebbe
torturato lui e
la sua famiglia all’infinito. Ora, però, doveva
convincere tutti che era una
strega buona e che non avrebbe fatto male ad una mosca.
La
sua vendetta sarebbe stata subdola e
crudele. Non le importava far ritornare in vita le streghe che erano
morte
durante lo scontro contro quei strani individui. Solo lui e la sua
fottuta
famiglia.
Dall’altra
parte del muretto l’uomo
misterioso osservava la strega con interesse.
«Pssst!»
La
donna si girò fulminea, come se i
suoi pensieri fossero stati detti ad alta voce e qualcuno li avesse
ascoltati.
L’uomo
salì sul muretto e la guardò con
un sorriso ammiccante, lei, al contrario, con disgusto.
«Salve
dolcezza.» disse lui
atteggiandosi.
«Sei
uno di quei vampiri della
cacciatrice?»
«Di
chi? Qualsiasi persona sia questa
cacciatrice non so chi sia. Io sono venuto per lei.»
Beatrice
capì che stava parlando della
scrittrice e sorrise avidamente.
«Cosa
cerchi da me?»
«Diciamo
che sei una bella donna.»
rispose vago.
«Diciamo?
Tsè, come si vede che sei
gay.» continuò a sorridere per poi diventare seria
«rispondi alla mia domanda.»
«So
cosa vuoi dalla scrittrice. Ma non
hai abbastanza potere per poter competere con tutti gli esseri presenti
in
questo luogo. Se ti unisci a me tutto sarà più
semplice.»
Beatrice
fece una risata fastidiosa «ah,
si?».
L’uomo
che pochi istanti era di fronte a
lei era scomparso, in quell’attimo il suo sorriso scomparve
dal suo volto come
inquietata. Qualcosa in lei la convisse di unirsi alla folle idea di
quel
pazzo, era la cosa più conveniente.
Prima
delle luci dell’alba una minuscola
parte dei “pentiti” fu convinta da uno strano
individuo ad unirsi a lui.
Meno
tre giorni da ora. Scrisse
sul suo taccuino.
***
*Blatter:
si legge “Batora”,
protagonista maschile di “Umineko no naku koro ni”.
I
personaggi presenti in
questo capitolo sono:
Zuko,
Aang, Sokka, Katara e
Toph di “Avatar, la leggenda di Aang”.
Beatrice,
come lo scorso
capitolo, di “Umineko no naku koro ni”.
A
Sarhita: ti
ringrazio per le recensioni! Per me è davvero un onore che
il mio modo di scrivere e che questa storia ti piacciano.
In
realtà è tutto frutto di
una totale improvvisazione che è iniziata partendo da un
momento di noia.
Io
e Agata, al contrario di
quello che potresti pensare, non abbiamo quasi nulla in comune, se non
l’unico
fatto di esser italiane e di alcuni piccoli particolari non importanti
per la
storia. Mi diverto a muovere personaggi che con me non hanno niente in
comune.
XD
I
personaggi non inventati
appartengono a serie quasi sconosciute(ma anche odiate) alla
maggioranza dei
lettori non perché io sia una loro fan, ma perché
penso che alcuni personaggi
si debbano conoscere piano piano con altre sfaccettature come se
fossero nuovi
nonostante io cerchi di muoverli con i loro caratteri originali (non so
se mi
sono spiegata bene).
Spero
di aver alimentato la
tua curiosità.
Ogni volta
leggere le recensioni per me è una vera soddisfazione!
Ringrazio tutti coloro
che lo fanno e anche coloro che semplicemente leggono e continuano a
seguire
questa storia!
Il prossimo
capitolo lo pubblicherò al ritorno dalle vacanze!
Buon Agosto
e alla prossima!
|