IMPERIO NUOVO
NONUCCIDETEMIPERFAVORE ;;
Inizio a
diventare come Daniele Doesn'tmatter, non farò
più un capitolo senza avvisi antecedenti alla lettura, me
tapina D:
A parte le cazzuolate, volevo scusarmi per l'immenso ritardo,
soprattutto per il fatto che avevo anche detto che sapevo -e so- cosa
succede nei prossimi capitoli, ergo avrei dovuto andare come una
scheggia.
...
Sono scesa in guerra. [No, non con gli olandesi durante i mondiali,
anche se ero l'unica con la maglia di Villa in mezzo alla marea
arancione di turisti, al Ristorante Visivo - DDDDD: -]
NON STO SCHERZANDO D: sono una roleplayer su FB, sono davvero scesa in
guerra! E, come dire, mi sono lasciata prendere la mano? *3*
Oh, beH, a parte ciò, ho passato delle vacanze belleH, sono
stata a Firenze, e blablablabla, ho fatto amicizia e
blablablablablablablabla.
ANCORA PERDONO
Rating: Verde? Avanti, stavolta non le ho raccontate, le
teste impalate sulle navi D: !
Genere:
Storico. -MA VA?!-
Personaggi:
Antonio Fernandez Carriedo ~ Reino de España | | Feliciano
Vargas ~ Italia Veneziano ◊ Repubblica di Venezia | Elizavetha
Hedervary ~ Magyar Köztársaság |
Heracles Karpusi ~
Nota:
Metà del XVII secolo
Osservazioni
personali: Ho già implorato perdono?
;;
Imperio
mutilado
HUELLAS PATERNALES
Era
fin troppo avvezzo al silenzio gremito di sommessi sussurri sulla cotta
per dare davvero peso a questi ultimi, limitandosi a sospirare ed a
poggiare la schiena al corrimano che recintava l'intero ponte,
lasciando scorrere gli occhi scuri e profondi lungo le lingue di terra
che allungavano le dita montuose verso un immaginario centro comune,
aggrottando le sopracciglia nel trovare le proprie pupille quasi
estranee nel panorama verdeggiante che gli si profilava dinanzi,
piuttosto che alla costante della volta turchese che si fondeva
all'orizzonte con le schiumose onde infrante dalle fiancate
dell'imbarcazione pesante.
Da
quando non riusciva a riconoscere le acque della sua infanzia? Eppure,
non era passato così tanto tempo da giustificare una simile
mancanza affettiva, per la miseria.
Sussultò,
strappato dai suoi pensieri nostalgici ed alzando il viso verso la
direzione indicatagli dal sottotenente poco distante da lui, il quale
non avrebbe dovuto nemmeno rivolgergi verbo, tra l'altro, ma di
problemi d'etichetta militare avrebbero magari discusso più
tardi.
«
Capitano, è predisposta l'esca? »
domandò ad alta voce al giovane comandante, al che questi
annuì con sicurezza, scendendo le scale del livello
superiore, avvicinandosi all'albero maestro, poco lontano da lui.
«
Speriamo solo che questi veneziani rendano effettiva cotanta
sete di vendetta fraterna.* » commentò il ragazzo,
mentre la Nazione si volgeva a guardarlo. Fisicamente parlando, quanti
anni dimostrava? Quattro? Cinque in più di lui?
Si
permise di accennare un sogghigno, mentre la brezza leggera si alzava
tra le frastagliate coste greco-turche, annunciando in muto requiem
l'inizio di ciò che quella tensione via via sempre maggiore,
andava decantando da giorni, a così poca distanza tra i
fronti avversari.
«
È in questi momenti che mi domando se la mia corona non si
trovi deposta sul capo sbagliato.** » ammise Matamori, mentre
veniva issato lo Stendardo benedetto poi non molto tempo prima, al che
il ventiquattrenne accennò un sorrisetto vanesio, posando la
mano alla lingea e lucida superficie avanti a sé.
«
Non mi pare il momento di fare discorsi di tale peso politico,
España. » ribattè il capitano, prima di
voltarsi alla culla del Sole nascente, sospirando appena.
«
Lo so. » concluse l'iberico, allontanandosi da lui, posando
sul proprio crine il copricapo tradizionale, l'arma fidata non molto
distante.
L'Imperatore
storse le labbra al frastuono generato dal brusco impatto del pugno
chiuso, sebbene guantato, di uno degli esseri più antichi
che l'uomo, a quei pochi a cui era concesso, avesse mai
conosciuto, mentre questi aggrottava le candide e sottili sopracciglia.
«
Mi lasci andare, ho detto! » sbottò nuovamente,
provocando unicamente la noia nella controparte regale, il che non fece
altro, se possibile, di stizzirlo ancora di più.
«
Non ci riguarda.*** » replicò il reggente,
chiudendo un fascicolo dalla carta vergata d'inchiostro vermiglio e
nero, riponendolo alla sua destra, poco lontano dalla piccola conca
provocata dal gesto dell'albino nella spessa scrivania di ciliegio.
L'altro
si protese nuovamente in avanti, artigliando il bordo del mobile con le
dita lunghe e callose, benché strette in chiare e preziose
sete orientali della stessa fattura del cupo mantello sulle sue spalle.
«
I turchi sono alle porte e la cosa non ci riguarderebbe? Sono alle
porte di Vienna, hanno preso buona parte del Sud-Est Europa e non ci
riguarderebbe?! » sibila, nervoso, mentre i muscoli delle
braccia si tendono, irrigidendo la mascella nel vedere il monarca
annuire.
«
Gli Infedeli saranno impeganti nel Mediterraneo, Preußen.
Cercate di contenervi, potrebbero scambiarvi per rozzo. »
lapidò, alzandosi dal piccolo scranno preziosamente inciso
ed orlato d'oro.
«
Tzk, di tutti i momenti, Karl doveva lasciare questo mondo proprio
ora?! » concluse la Nazione, voltandosi ed uscendo dalla sala
privata, sbattendo l'uscio.
“Antonio,
per l'amor di Dio, vedi di muovere quelle chiappe e sistemare questa
faccenda.”
«
L'ha fatto di nuovo. » la voce sottile ed assonnata
arrivò alle orecchie della ragazza quasi come provenisse da
una dimensione impalpabile, da uno spirito sopito tra le pieghe candide
dell'aere di quell'abitazione tanto sontuosa quanto labirintica.
Evidentemente
era una connotazione obbligatoria per qualsivoglia Loro civico.
«
Cosa, Hera? » domandò questa, voltandosi verso il
ragazzino poco più basso che le si era affiancato, gli occhi
schiusi e lo sguardo distaccato.
«
È uno sprovveduto. » ribattè lui,
facendo spallucce ed allontanandosi, in quella tenuta araba che gli era
costretta, quanto al velo della giovane.
Era
arrivata con il malumore che solo le donne indispettite possono
palesare ai peccatori di poca pazienza, non aveva il carattere adatto
alla sottomissione od ai patti obbligatori, chiunque fosse entrato in
contatto con lei in campo politico sapeva quanta testa dura e
caparbietà la distinguessero, eppure, di fronte alle rare
volte nelle quale quel ragazzino dai capelli spettinati e mossi si
faceva tanto sibillino, non poteva far altro che mordersi le labbra e
scrollare le spalle per allontanare l'inquietudine che lo sguardo
chiaro e distaccato che assumeva le metteva addosso.
BaH,
mediterranei.
Fuoco.
Fuoco e acqua, le fiamme lambivano con devastazione vorace le
imbarcazioni arabe mentre, su una delle sorelle di queste, si stagliava
la figura pesantemente bardata della Nazione dei tulipani turchi.
Pareva
un attore rifuggito ai palcoscenici fatiscenti e menzogneri, alla
ricerca di spettatori tanto calati nella parte d'armata da esserla fino
al cuore patriottico.
El
Imperio aggrottò la fronte, mentre su entrambi i volti dei
condottieri si andava delineando il sottile sogghigno delle lingue
taglienti affamate di lame rilucenti del vermiglio altrui.
Il
passo pacato sul marmo chiaro, ascoltavano l'uno il suono della suola
dell'altro, mentre attraversavano le volte a botte che costeggiavano i
cortili dell'Abbazia, tenendosi per mano, eppure dal sorriso vagante
per tutt'altri lidi.
«
Famagosta è caduta. » mormorò il
più giovane, mentre l'altro aggrottava impercettibilmente le
sopracciglia, abbassando lo sguardo.
«
Famagosta non aveva la difesa della Lega, non ancora. »
replicò, quasi ancorandosi alle sue stesse parole, mentre
sentiva la mano intrecciata a quella del fratello venire sollevata
dall'altro, alzando il capo ed incrociando gli occhi castani di questi.
«
È bello che tu ti fidi tanto. » concluse con
l'innocenza di un bambino, che ancora poteva calzare, seppur di
straforo, al viso da ragazzo che andava delineandosi su di lui, al pari
del Meridione, il quale si ritrovava ora le gote velate di porpora.
«
Non è questione di fiducia. È questione di Fede,
idiota. » borbottò, lasciando andare la sua mano
ed allungando il passo, il mento alto per evitare di guardarlo ancora e
lasciare che il più piccolo intravedesse l'angoscia tra le
sue iridi ambrate.
Porre
conclusione al conflitto: eliminare il caposaldo al quale il branco fa
riferimento.
È
un insegnamento che persino le bestie della minor lega conosciuta
annoverano tra le proprie nozioni, e la vaga ricerca degli occhi
dell'avversario era tra queste.
«
Non credo che la posizione vi si addica, Matamori. »
s'alzò il commento sopra il clagore delle lame tra sorelle
di differente taglio e medesimo metallo, mentre la schiena del
ricevente andava a scontrarsi con l'altra.
«
Ed io non credo sia il caso di parlarne, Santa Cruz****. Cercate il
Capitano, se hanno capito che si trova su questa nave, non
tarderà ad arrivare il mio, di avversario. »
concluse l'iberico, lasciando ancora affiorare il sorrisetto
impietosamente beffardo sulle labbra piene, la mano stretta
all'impugnatura ampia dell'alabarda già imbrattata quanto la
sua armatura.
«
In tal caso, vedrò di non ostacolare anche Voi. »
commentò il Marchese, scostandosi e ritornando a poppa, tra
spagnoli e sporadici turchi in abbordaggio.
«
Chi si rivede. » strascicata. La sua pronuncia non era
sicuramente migliorata nei secoli, né tantomeno avrebbe mai
osato pensare che la cosa importasse a quello sbruffone vanaglorioso
che andava parandoglisi dinanzi, vigliaccamente mascherato.
«
Che dici, saltiamo i riti d'etichetta? » replicò
l'europeo, roteando nella mandritta l'arma lunga, al che la controparte
alzò la ricurva e rilucente lama della sciabola lavorata.
«
Sei scortese, fratellino.***** » ribattè l'Impero
Ottomano, lasciando la lingua schioccare contro il palato, prima di
parare un colpo diretto, oltre che prevedibile, da parte della Nazione
coloniale, sogghignando quanto l'altro poco prima.
«
Non sono tuo fratello. » un sibilo, un ringhio, pressione
sulla spada tanto particolare ai suoi occhi verdi ed una risata di
scherno dalle labbra scure dell'arabo, mentre allontanava l'iberico con
un calcio al torace, rigirando l'impugnatura con fare spavaldo, prima
di alzare il tono delle risa, allargando le braccia tra quella mattanza
d'uomini che andava circondandoli, prima di scandire con divertimento
il verbo di sfida.
«
Ed ora, chi sarà più fiero, Antonio? Roma o Cartagine?
»
Sgranò
gli occhi, prima di serrare la mascella in un ringhio di rabbia,
scagliandoglisi addosso con quanta più foga avesse in corpo.
Con
quanta più rabbia avesse mai covato.
Con
quanto più rancore riuscissero a dargli gli occhi pizzicanti.
«
Ave, Hispania. »
*= Le
galeazze davanti allo schieramento veneziano erano al
comando degli ammiragli Antonio e Ambrogio Bragadin, che chiedevano
vendette per l'uccisione del loro fratello Marcantonio a Famagosta (il
senatore veneziano torturato, scorticato e poi ucciso decapitato e
squartato dai Turchi dopo l'assedio dell'isola). [CHEBELLO]
**=
L'Infante don Juan de Austria (Ratisbona, 24 febbraio 1547
– Bouges, 1 ottobre 1578), era figlio illegittimo
dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. E PFT, non avete idea del casino che
ha combinato.
***=
Quando Carlos V de España (<3)
abdicò, scisse i suoi possedimenti europei da quelli
americani, cedendo questi ultimi al reggente di Spagna, suo figlio
Filippo II, mentre il Sacro Romano Impero veniva addossato al proprio
fratellino. Sì, il tizio che non va d'accordo con Prussietto.
****=
Alvaro de Bazan di Santa Cruz, Marchese “Onnipresente
al fianco di Juan durante il conflitto.”. Praticamente ha
fatto sì di non perdere il capo in mezzo al CAOS. GH, mi fa
simpatia, Alvie.
*****=
ALLORA, qui si entra nelle teorie personali della nascita di una
nazione. ORDUNQUE, a
mio dire, le
Nazioni sono trovate, nate dalla comunione
tra la Madre Terra ed il desiderio dei una popolazione di essere
riconosciuta come tale, scissa da altri. Antonio, a mio dire,
è figlio di Roma quanto Francis [Sì, li considero
fratelli. Che pensate dell'incest? *3*], poiché i
cartaginesi facevano, appunto, capo alla città, non erano
una civiltà nativa, quale è divenuto poi
l'insediamento romano in hispania.
...
ANTONIO
È LATINO, PUNTO E STOP è^é/
Almeno,
per me u_u
AlinorRed
Cacca.
Tu cacca D:
Sì,
me li lavo *3* TUUUTTI i giorni, che ho caldo.
...
LE
PATATE -l'accende [NO, non il fondoschiena].-
AWN,
cara, non pensavo la seguissi da tanto ;; -commossa.- GH, sono sempre
contenta quando qualcuno recensisce.
Dillo
alla tua amica, non mangio, anche se a quello ce pensa la prigrizia *3*
-PARLALEI.-
E,
oh, i sensi di colpa. Verrà chiarita, la faccenda, nel
prossimo o nel capitolo successivo -pattaH.-
GH,
grazie. Apprezzo tanto quando qualcuno mi dice la sua opinione, sia
questa positiva o meno, e suppongo che con te si potrebbe discutere di
linee bianche e nere per ANNI, analizzando ogni lato della politica e
della storia.
...
VIENIQUI
D:<
Un
bacio, Roma *3*
Miki89
PFT,
come vedi, la tua partenza non ti ha portato problemi, io devo aver
staccato il cervello lo stesso giorno :'D
Angoscia,
tranquilla, le acque si calmeranno tra poco, forse in modo un
pò angst, FORSE, ma si calmeranno.
A
mio parere, NGH, non posso dirlo ;AAAA; -fissa FF.- 'ncület ;A;
PFT,
ne avranno di tempo, e parecchio, a parte queste campagne ammazza
tutti. E sì, Tonio è troppo scazzato, dovrebbe
sedarsi, 'sto yandere D:
Io
confido nella Russia Prussiana, un quadratino di territorio prussiano
in amministrazione alla Russia confinante con Lituania, Polonia e
Bielorussia. Gilbo, non abbandonarci ;A;
GH,
che figata *_____*/ <- non ha la minima idea di che
cazzo prendere all'università, ma passi.
DOVE
C'È ANTONIO, C'È CASA <3 <3
E
stavolta ha vinto Tonio ~
Aerith1992
.///////.
Non
sono poi così brava, sto imparando. E sono contenta tu
consideri Romano IC, e Antonio... Antonio è uno squilibrato,
parecchi lo considerano peggio di Ivan e, se Madama Storia non sbaglia,
effettivamente lui e Arthur sono i più crudeli, tra colonie
e compagnia bella, anche se Carriedo si è macchiato di uno
sterminio di massa impressionante.
VERGOGNA,
TONIO èOé
AWN,
sono contentissima ;;
Kurohime
YEHE.
Amo
quel polpo. È stato pescato in Sardegna.
...
SPAMANO
<3
Sono
contenta ti piaccia tanto la FF *-* mi dispiace per l'attesa
>>''
*le
passa una Heineken*
infiammabile
PFT,
te pensa come sto in ansia io, per la tua FF! D:
Te
lo leverai di bocca, quel ‘Fail’, E LO SAI + +
Ma
se pure io vado a spulciare Wikipedia! :'D Mai fatto storia riguardo la
Spagna, a scuola, se non lo stretto necessario. Ma sono innamorata del
Siglo de Oro quanto dall'Impero Romano -sangue latino <3-
nihal
the revenge
DEHE.
VITTORIA
-canta Que Viva España da due mesi. Andrà avanti
per quattro anni.-
94?!
Ci credo che ti sei snervata D: -abbraccia.-
Io
sono stupida, faccio questi ragionamenti arrandom sulle parole, non
sono molto normale, nH? -non dice mai Addio per quel motivo D:-
Sono
AWN che ti sia piaciuta la scena dell'incubo, perché
è solo la prima metà.
...SPOILER,
CAZZO D: -si spara.-
No,
non è facile, ma amo questo personaggio appunto per la sua
concezione della vita, mi somiglia *-*. -si capirà in
seguito.-
WOAH,
converto *-* mi darò alla vita ecclesiastica e
diventerò il Dio di... no, questa è vecchia.
Feli
sembra scemo, ma ricordiamoci che la sua fu la prima repubblica
d'Europa, EH.
Io
penso che l'esistenza di Romano e Feliciano come due esseri scissi
fisicamente sia data dal fatto che esistono da tempi antichi, ben prima
dell'unificazione dell'Italia, ma anche dal fatto che un italiano su...
due? Non si sente italiano, bensì campano o siciliano o
veneto o, peggio del peggio, padano =A=.
sHiao
*3*
la
Crapa
Sono
finita nel Lago.
No,
non sto scherzando, e non scherzavo manco prima, ero DAVVERO in mezzo a
due-tre centinaia di olandesi tutti vestiti di arancione. Ed esultavo
per i goal. E per qualunque cosa.
IL
POLPO È LA MIA REINCARNAZIONE! *3* Siamo come Veneziano e
Romano, coesistenti.
PFT,
tanta stima per il mezzo spagnolo -pattaH.-
AWN,
ed apprezzo quest'impegno, perché ammetto che leggere anche
solo una recensione ripaga di tanto, tantissimo, delle ore passate a
ripassare storia e geografia ed a studiarsi le dinastie degli Asburgo
-@A@ stronzoni, a me solo Carlos sta simpatico, TZK.-
L'intro
è... D:
Diablo
dovevo metterlo, penso che sia ciò che abbiano pensato i
nativi dopo qualche giorno dall'arrivo del Señor
Decapitazione Facile sul loro suolo :'D
ODDIHIO,
amo il tuo patriottismo <3
Famagosta
è un casino D: territorio di Romano EPPURE sotto
giurisdizione della Repubblica di Venezia. Che rottura =3=
ANTONIO
REGNA!!!ONEONE11!!!
Anche
se avrà la crisi economica, anche dovesse andare in rovina
-toccaferro- lui ha fatto il culo a tutti *3* -più o meno-
Non
so se sia normale sbavare così tanto per una cosa di bassa
lega, ma appurerò la tua sanità mentale a tempo
debito + +
PREUßEN
<3 che versione portaste, madamigella? *3*
:'D
OddiHio, non lo definirei splatter splatter... un surrogato
psicologico, magari X°
CHUCHUCHU
~ è sempre un piacere leggere le tue recensioni.
[E
sì, nell'AU ERA IL VECCHIO FRITZ *33333*]
Dove
c'è Antonio, c'è casa <3
©
Miki89
ANTONIO
REGNA!
©
la Crapa
...
GH,
PERCHÈ IL CONTORNO È PIÙ LUNGO DEL
CAPITOLO?! D: -depressione-
-molla ‘banner’ e scappa.-
|